lunedì 16 maggio 2022

Mappe sulla nomenclatura tecnica dell'Aikido - parte 2

Seconda puntata inerente le mappe della nomenclaura tecnica dell'Aikido.

Concludiamo quest'oggi la parte dedicata al taijutsu, esaminando altre 2 suddivisioni tematiche; la prima è quella che riguarda le tecniche descritte secondo il SIGNIFICATO del loro nome: aiutiamoci con la macro-suddivisione operata già la scorsa volta, così da poter essere più capillari possibile.


KATAME WAZA - tecniche di immobilizzazione

- [一教] ikkyo: 1º principio; il nome originale era "ude osae", ovvero "controllo/blocco dell'avambraccio"

- [二教] nikyo: 2º principio; il nome originale era "kote mawashi", ovvero "rovesciamento del polso"

- [三教] sankyo: 3º principio; il nome originale era "kote hineri", ovvero "torsione del polso"

- [四教] yonkyo: 4º principio; il nome originale era "tekubi osae", ovvero "controllo/blocco del polso"

- [五教] gokyo: 5º principio; il nome originale era "ude nobashi", ovvero "stiramento del braccio"

- [六教] rokkyo: 6º principio; il nome originale era  "higi kime osae", ovvero "controllo/blocco del gomito"


NAGE WAZA - tecniche di proiezione

- [合気落とし] Aiki otoshi: caduta Aiki

- [入身投げ] iriminage: proiezione con il corpo che entra

- [十字投げ] jujinage: proiezione a braccia incrociate

- [回転投げ] kaiten nage: proiezione circolare

- [呼吸投げ] kokyunage: proiezione respiratoria

- [腰投げ] koshinage: proiezione d'anca

- [小手返し] kotegaeshi: torsione del polso

-  [四方投げ] shihonage: proiezione nelle 4 direzioni

[隅落とし] sumi otoshi: caduta d'angolo

- [天地投げ] tenchinage: proiezione cielo-terra

- [腕極め投げ] udekimenage: proiezione tramite leva sul gomito; talvolta anche chiamate "hiji kime nage".

Come avevamo già anticipato nell'articolo precedente, questa classificazione NON risulta così univoca, poiché esistono un certo numero di tecniche che possono essere collocate in modo ambivalente in entrambe le sottocategorie: ad esempio "kotegaeshi", così come "shihonage" possono terminare con una proiezione, ma possono rendere possibile anche il bloccaggio a terra.
Di contro "ikkyo" o "sankyo", che fanno parte delle immobilizzazioni, possono agevolmente essere rese tecniche di proiezione (ikkyo nage, sankyo nage).

Un'altra catalogazione importante per le tecniche è quella operata in base alla TIPOLOGIA DI ATTACCO operato da uke, anche in questo caso suddividiamo la stessa in ulteriori 2 sotto-categorie:


PERCUSSIONI

- [正面打ち] shomenuchi: fendente frontale

- [横面打ち] yokomenuchi: fendente laterale

- [突き] tsuki: affondo (può essere, ad esempio, un pugno, scagliato ad altezza media o alta)


PRESE

- [片手取り] katatedori: presa ad una mano (se non si dice altro, viene inteso partendo da hanmi opposto), molti specificano quindi con "katatedori gyakuhanmi"

- [交差取り] kosadori: presa ad una mano (se non si dice altro, viene inteso partendo da stesso hanmi), molti specificano quindi con "katatedori aihanmi"

- [諸手取り] morotedori: presa con due mani sull'avambraccio

- [両手取] ryotedori: presa ad entrambe i polsi

- [肩取り] katadori: presa alla spalla

- [両肩取り] ryokatadori: presa ad entrambe le spalle

- [肩取り面打ち] katadori menuchi: presa alla spalla e fendente con il braccio libero

- [袖取り] sodedori: presa alla manica

- [肘取り] hijidori: presa al gomito

- [胸取り] munedori: presa al petto

- [後ろ両手取り] ushiro ryotedori: presa ad entrambe i polsi da dietro

- [後ろ両肩取り] ushiro ryokatadori: presa da dietro ad entrambe le spalle

- [後ろ片手胸取り] ushiro katate munedori: presa da dietro al polso ed al petto

- [後ろ 襟取り] ushiro eridori: presa da dietro al colletto

- [二人取り] ninindori: presa simultanea di 2 attaccanti

- [三人取り] sannindori: presa simultanea di 3 attaccanti

- [杖持ち取り] jo mochidori: tentativo presa del jo; anche chiamato "jo mochi nage waza"


Tutto quanto ci siamo detti fino a qui di solito genera la creazione di "griglie d'esame" nelle quali ciascuna Scuola o didattica decide "chi deve sapere che cosa e per quale grado tecnico".

Inutile ribadire come la formazione di questi programmi tecnici "per livello" sia influenzata dalle priorità e dalle competenze di chi li redige. Ciò che è particolarmente univoco in modo trasversale è che i vari Enti adotteranno pressoché tutti un programma suddiviso in curriculum KYU e DAN di questo tipo:

- [五級] gokyū:KYŪ (cintura gialla)

- [四級] yonkyū:KYŪ (cintura arancione)

- [三級] sankyū:KYŪ (cintura verde)

- [二級] nikyū:KYŪ (cintura blu)

- [一級] ikkyū:KYŪ (cintura marrone)

************************

- [初段] shodan:DAN (cintura nera)

- [弐段] nidan:DAN 

- [参段] sandan:DAN 

- [四段] yondan:DAN 

- [五段] godan:DAN 

C'è da rilevare che alcune Scuole partono anche con gradi KYU più alti del 6º, quindi vengono previsti esami anche precedenti ai livelli indicati, mentre a livello tradizionalmente il 4º DAN era l'ultimo a possedere un vero e proprio curriculum tecnico; ora diverse realtà (sia nazionali, che internazionali) stanno realizzando veri e propri programmi tecnici specifici anche per il 5º dan.

Intanto siamo di fronte ad una quarantina di termini giapponesi (se sommati alla ventina della scorsa volta, siamo più o meno a 60) che ci consentono di orientarci completamente in TUTTI i programmi taijutsu di Aikido esistenti.

Certo, qualcuno più, qualcuno meno...

É importante stabilire questa stele di rosetta però, perché ci permette di spaziare in ogni Scuola, didattica e visione della nostra disciplina, senza timore di lasciarci alle spalle mancanze enormi.

In Federazione, ad esempio, gli "Aikidokard" si chiamano "Licenze Federali" e sopra ci trovate scritto "cintura gialla, arancione, verde, etc" anziché "5º, 4º, 3º KYŪ..." (perché esse nascono per registrare esami anche di altre discipline giapponesi, come Judo e Karate)... altrove si chiamano "Budopass", però diventa piuttosto semplice orientarsi, se c'è la volontà di farlo.

Ora nel rispetto delle differenze dei molteplici approcci, stiamo esaminando che cosa li accomuna, in modo tale da apprendere un vocabolario condiviso, che permette agli Aikidoka di viaggiare con una sorta di traduttore in tasca... grazie al quale traslitterare la propria consueta pratica nel linguaggio che usano gli altri "colleghi" sparsi per il mondo.

Ikkyo si insegna in 600.000 modi differenti, ma sempre sul gomito però: vale quindi la pena di collegare questo nome al controllo dell'avambraccio anziché all'angolo con il quale questa tecnica viene chiusa secondo il Sensei XYZ.

Un paragone azzeccato è infatti quello di considerare l'Aikido moderno il frutto del crollo di una Torre di Babele a mandorla, evento dopo il quale i praticanti della stessa disciplina hanno smesso di essere in grado di capirsi a vicenda per avere adottato linguaggi troppi locali e specifici per identificare cosa fanno sul tatami.

In altre discipline (precedenti alla nostra) questa malattia è già guarita da un pezzo, spesso proprio grazie a quelle competizioni che in Aikido sembrano spaventare tantissimo.

Il Karate - ad esempio - possiede n-mila kata, bunkai, didattiche, stili e modi di essere interpretato ed insegnato: dovendo però poi stare in un contesto collettivo, la gara appunto, si è scelto di riconoscere una base comune ed alcune regole condivise... proprio per consentire uno scontro che altrimenti ciascuno farebbe secondo modalità proprie.

Forse quindi perché è più giovane, forse perché è privo di gare, l'Aikido soffre per non avere MAI al momento dovuto creare una nomenclatura condivisa worldwide... ed è andato quindi verso la frammentazione, anziché verso ad un'unità del movimento.

Immaginate quanto questo risulti demotivante per una persona che volesse intraprendere questa disciplina!

Se sotto casa avessi 3 corsi di Aikido distinti, fra i quali scegliere dove praticare, mi sentirei raccontare 3 modalità differenti della stessa cosa, spesso utilizzando termini giapponesi pure diversi... Ma a chi non verrebbe voglia di mandare tutto "a nagare" e darsi allo scopone scientifico?!

Aikime non ha la presunzione di risolvere qualcosa di intricato ed incancrenito da un paio di generazioni di praticanti, ovvio... ma si sente il dovere semplicemente di fare la sua parte per dare strumenti di chiarezza a favore di chi ne volesse fare utilizzo.

Tutto qui, però ciò non significa che sia poco, se ci pensate...


Marco Rubatto 

Nessun commento: