"Buongiorno, vorrei delle informazioni sul corso di Aikido... innanzi tutto, quanto costa?"
Tu parti proprio male, raggo/a mio/a!!!
C'è però una buona notizia: non costa niente, perché NON è un servizio a pagamento... bisogna però versare un CONTRIBUTO associativo, perché si diventa SOCI di una ASD, che fondamentalmente deve coprire le proprie spese vive.
"Vabbé, cosa cambia... sono sempre soldi che devo dare, no?"
NO, sono soldi che VUOI dare per avere in cambio ciò che TU stesso desideri... non te lo ordina il Dottore di fare Aikido! (sebbene alcune volte, però, lo consigli...).
É così, più o meno, che un Insegnante di Aikido inizia il dialogo più comune con chi viene a chiedere info sulla disciplina... che però di solito NON si esaurisce qui, ma prosegue con altre frasi tipo..."Ho già visto gli orari sul Sito internet, e credo che potrei venire - a settimane alterne - per 1 ora: la seconda ora della lezione del martedì per una settimana e la prima ora della lezione del sabato la settimana successiva..." (noi facciamo quasi sempre lezioni di 2 ore consecutive n.d.r.).
NO, non funziona così: non puoi scegliere come se fossi in pasticceria... (ad esempio da noi la 2º ora da noi è fattibile a se stante SOLO per i Senpai, che arrivano e sono già capaci di scaldarsi da soli ed orientarsi nel lavoro che i compagni hanno iniziato l'ora precedente; questa cosa è assolutamente impossibile e quindi impedita ad un neofita).
"Eh mai io ho solo quegli spazi liberi nella settimana"
Ed allora NON forse sei più adatto al jogging, PUNTO!
Quello che ho cercato di simulare (e nemmeno poi molto, perché dialoghi del genere mi capitano quasi tutte le settimane) è il goffo tentativo di un indisciplinato di frequentare una disciplina, ovviamente senza conoscere prima a dovere le sue caratteristiche... o cercando di vivere il Dojo, la pratica ed il tatami come vive qualsiasi altra cosa della sua (indisciplinata) vita.E, si badi, non è questione di non essere persone precise... si tratta proprio di non avere idea di cosa sia una disciplina, che è parecchio diverso!
Il neofita assoluto NON sa né di ciò che ha bisogno, e nemmeno di averne BISOGNO... quindi tende ad impostare la frequenza al corso di Aikido come farebbe con quello di pittura creativa, di scacchi o di padel.
Non che le discipline che ho citato non abbiano valore, ma è necessario comprendere le caratteristiche di ciò che ci si appresta a fare, se non ci si vuole imbattere in spiacevoli fraintendimenti.
1 - La cosa più importante di una disciplina NON sono né il costo per frequentarla, né la logistica (sede ed orari), ma quanto sia o meno in grado di darci ciò che cerchiamo
Un neofita assoluto però inizia proprio da queste cose pratiche, quasi come se dovesse mettere delle toppe, accontentarsi delle briciole per darsi l'opportunità di fare ciò che desidera, senza scombussolarsi troppo il trend lavorativo e familiare. Una cosa tipo: "Scusate se esisto e se desidero prendermi degli spazi per me!... Lo so che non si deve fare, quindi inizio ad accontentarmi di poco, che è meglio di niente".
Un bello spirito colpevolizzante e rinunciatario con il quale iniziare qualsiasi cosa, non c'è che dire!
2 - Una disciplina, specie all'inizio, NON può essere frequentata solo per 1 ora a settimana...
specie se si è già adulti: è una sveltina, una leccatina superficiale alla disciplina, che ci metterà ANNI a radicare al ritmo di 1 keiko a settimana, spesso pure saltato per impegni lavorativi, familiari, per questioni di salute, etc.Se, tutto dovesse andare per il meglio, si praticherà per sole 4 ore al mese: a me vengono gli esercizi, ma io pratico 4 ore al giorno!
“Non c’è più grande conquistatore, di chi è riuscito a conquistare se stesso.”
[Henry Ward Beecher]
3 - "Disciplina" ha un significato letterale molto ampio e versatile
Da un lato, può riferirsi a un insieme di regole, norme o principi che guidano il comportamento delle persone in una determinata attività o professione. In questo senso, la disciplina è associata all’idea di addestramento, di apprendimento sistematico e graduale di un settore specifico, come ad esempio la medicina, la filosofia o la musica.Dall’altro lato, il termine può riferirsi anche all’atto di impartire una lezione o una correzione, di educare o di istruire, sempre con l’obiettivo di far acquisire una conoscenza più approfondita e articolata.
L’etimologia della parola deriva infatti dal latino “discipulus“, che significa “allievo” o “discepolo“. In origine, quindi, il termine si riferiva alla formazione degli allievi, all’educazione che i maestri impartivano ai loro discepoli per trasmettere loro le conoscenze, le abilità e le virtù necessarie per diventare uomini di successo e di valore.
4 - Misuriamo il valore di ciò che vorremmo ricevere
Acquisire la disciplina come valore è fondamentale per raggiungere i propri obiettivi e avere successo nella vita. Farla propria vuol dire avere un forte senso di autocontrollo e di determinazione, che aiuta a superare le difficoltà e le sfide che si presentano lungo il percorso... ma questa cosa NON avviene GRATIS e nemmeno senza considerevoli COSTANZA ed IMPEGNO.Inoltre, avere disciplina ci consente di mantenere la concentrazione e di lavorare costantemente per migliorare le nostre abilità e le nostre conoscenze. Ci aiuta a sviluppare la capacità di pianificazione e di organizzazione, di definire obiettivi chiari e di elaborare strategie per raggiungerli.
Tra le altre cose, acquisire un valore importante come la disciplina ci rende più responsabili e affidabili, sia verso noi stessi che verso gli altri. Essere disciplinati significa rispettare gli impegni presi, essere puntuali e affidabili, ed avere considerazione per le norme che regolano le relazioni sociali e professionali.Infine, la disciplina ci consente di sviluppare la resilienza e la capacità di adattamento alle situazioni impreviste e ai cambiamenti che possono verificarsi nella vita. Ci permette di mantenere la calma e la serenità di fronte alle difficoltà, di non demoralizzarci di fronte alle sconfitte e di imparare dalle esperienze negative.
5 - Perché facciamo fatica ad attribuire analogo valore a ciò che facciamo?
Se veramente una disciplina fosse in grado di fornirci tutto ciò che sta scritto sopra... Se veramente la pratica dell'Aikido potesse portarci dove desideriamo, perché troppo spesso siamo disposti di alimentare tutto ciò con i nostri "scarti"?Scarti di tempo, di attenzione, di risorse, di qualità e di ingaggio... Risulta puerile credere che qualcosa di veramente prezioso possa essere barattato con il poco o con il nulla, non è vero?!
Questo è appunto una DISCIPLINA, ovvero qualcosa da non fare SOLO quando ne abbiamo voglia, quando ci sembra giusto, quando le circostanze non si mettono troppo di traverso.
Il corpo va nutrito, va fatto riposare... ma non perché ci mancano i soldi o il tempo possiamo permetterci di nutrirlo e farlo riposare 4 volte al mese, giusto?
6 - La disciplina non è un percorso solitario
Se bastasse il proprio sforzo per apprendere una disciplina, quando siamo neofiti assoluti, potremmo fare tutto da soli... ma questo non funziona, e dobbiamo andare alla ricerca di un luogo e di un mentore che ci diano supporto nell'ottenere ciò che desideriamo. Questo ci obbliga a COORDINARE il tempi ed i propri sforzi con quelli di qualcun altro...E se siamo NOI a cercare ciò che altri possono darci, tocca a NOI armonizzare i nostri impegni a quelli di chi ci offre supporto... non il contrario!
Quindi i corsi NON vanno cercati all'orario comodo e sotto casa, come primo parametro... ma dove e quando sono (foss'anche in capo al mondo e quando noi siamo già occupati), purché ci possano offrire ciò che cerchiamo.
Ne segue che il primo "sforzo" disciplinante è proprio quello di liberare tempo e spazio per fare ciò che vogliamo fare: questo non viene quasi mai contemplato da un neofita, che - erroneamente - pensa che il lavoro, l'impegno si ambientino SOLO sul tatami.Assicurarsi di essere sul tatami nel luogo giusto e negli orari giusti richiede invece già una forma importante di auto-DISCIPLINA!
Non solo il docente, ma anche gli altri compagni di corso creano un "volano" in grado di smorzare i nostri eventuali facili entusiasmi iniziali, cos' come uno sprono nei momenti di maggiore crisi, che certamente si susseguiranno negli anni, più o meno ciclicamente.
7 - Una disciplina non è un percorso che termina
Se iniziamo a fare qualcosa, come un corso di Aikido... potremmo anche pensare che ad un certo punto questa attività finirà. Sarebbe la stessa cosa con un corso di fotografia, di cucina, di lingue: si frequenta per un po' di tempo... poi si acquisiscono le competenze desiderate, quindi si saluta e ringrazia e ci si dirige altrove.La disciplina NON è così: è sempre possibile entrarvi in un rapporto più stretto ed intimo ed io non ho mai conosciuto una persona che sia riuscita a "terminare" di sottoporsi ad una disciplina.
Ho conosciuto persone che hanno ottenuto le competenze tecniche che desideravano, ma non che abbiano appreso da loro stessi tutto ciò che potevano apprendere.
In questo senso la disciplina può spaventare un tot, poiché si ha l'impressione di firmare un "pagherò" che non si riuscirà poi a saldare nonostante tutto il proprio prolungato impegno: e qui invece avviene lo svoltone!Siccome non è possibile terminare ciò che ci siamo prefissati di apprendere, noi DIVENTIAMO l'apprendimento stesso, ed è proprio qui che le discipline diventano modi e modelli di vita, che vengono con noi ben oltre il confine fisico del tatami o del Dojo.
In Aikido (ed in molto altri percorsi) è necessario sentire che si sta perdendo ogni speranza di soddisfare le proprie aspettative, per fare posto a qualcosa di sbalorditivo che possa giungerci.
Ma le persone normalmente NON sono disposte a giungere fino a questo punto, così il "WOW!" non arriva mai, o arriva proprio tanto saltuariamente...
Marco Rubatto