lunedì 22 febbraio 2021

Hasso gaeshi go hon: come parare e rispondere in rapida successione con il jo

Quarto appuntamento con lo studio dei suburi di jo!

E 4º sequenza da affrontare, ovvero 5 esercizi chiamarti "hasso gaeshi go hon": essi sono sempre un po' complicati per i principianti... quindi cercheremo di essere particolarmente didattici.

In realtà, siamo giunti ad un punto in cui molti suburi e movimenti dovrebbero già essere stati fatti ed interiorizzati, però la peculiarità di questa sequenza è l'inizio di ogni esercizio... che sembra partire con una sorta di majorettismo, molto FIGO da vedere, ma non altrettanto facile da ripetere.

"Hasso gaeshi" significa "risposta con un 8": ne segue che "hasso gaeshi go hon" sono "i 5 esercizi di risposta con (la forma di) un 8".

Abbiamo già detto la volta scorsa, che la cultura nipponica ha consolidato la tradizione di difendersi ed offendere con la medesima arma, invece di usarne 2 (come spada e scudo): questo strano movimento (hasso gaeshi) consente di spazzare la superficie di fronte alla persona che lo esegue, parando ogni eventuale colpo di punta o fendente che lo minacci.

Fare questo movimento quindi è come utilizzare il proprio jo a mo di scudo: oltre tutto esso termine in una posizione dalla quale è particolarmente veloce passare all'offensiva: hasso gaeshi è quindi una metodologia per parare e quindi passare all'attacco in uno stretto lasso di tempo.

Tutti e 5 gli esercizi sono caratterizzati quindi da un primo movimento di parata hasso gaeshi e da una seconda parte nella quale si apprende come colpire nei vari modi e direzioni possibili.

Ma vediamo gli esercizi uno ad uno...

Suburi nº 14: hasso gaeshi uchi - "parata a (forma di) 8 e fendente (frontale)"

Abbiamo speso in questo video più dettagli possibili nella spiegazione di come eseguire la parata "hasso", consapevoli che lo stesso movimento si ripete poi in tutti gli esercizi che seguono; riferitevi quindi sempre ad esso per i particolari che non vengono poi ripetuti per brevità di trattazione.

Abbiamo la formazione della parata "hasso" e di seguito un semplice fendente "shomen uchi", come avveniva nel suburi nº 6, shomen uchi komi.


Suburi nº 15: hasso gaeshi tsuki - "parata a (forma di) 8 e colpo di punta (frontale)"

In questo esercizio, dopo la parata, impariamo a fare qualcosa che sino ad ora mancava nei suburi di jo, ovvero uno tsuki che parte dal livello jodan.

Sino ad ora avevamo incontrato solo colpi di punta che partivano da una guardia chudan, ovvero ad altezza media... ovvero la tipica guardia per ferrare colpi di punta: ora apprendiamo come sferrarli invece anche da una postura più alta.

Bisogna stare attenti che in questo suburi esiste anche una fase successiva alla percussione: è una sorta di nuova presa di postura di guardia (che fra l'altro può essere ottenuta in 2 modi distinti, dettagliati nel video qui sopra); siccome questo ulteriore movimento è ottenuto tramite uno spostamento della mano destra... risulta un ulteriore osso duro per i principianti.

Pay attention quindi: un osso duro, ma certamente superabile da chiunque con un po' di esercizio!


Suburi nº 16: hasso gaeshi ushiro tsuki - "parata a (forma di) 8 e colpo di punta all'indietro"

Torniamo a fare cose che "sappiamo già", ovvero sempre la stessa parata hasso, alla quale questa volta viene aggiunto un colpo di punta all'indietro, che si attua sulla destra del corpo del praticante (non che a sinistra sia impossibile, solo che non risulta una forma di base).

Questo è lo stesso ushiro tsuki che avevamo già incontrato nel suburi nº 10, gyaku yokomen ushiro tsuki.


Suburi nº 17: hasso gaeshi ushiro uchi - "parata a (forma di) 8 e fendente all'indietro"

Dopo l'ormai consueta parata, questa volta impariamo a sferrare un fendente all'indietro - anch'esso inedito nei suburi precedenti - che risulta importante poiché costringe ad una nuova dinamica del corpo: si tratta di lanciare un colpo all'altezza delle ginocchia o delle anche di un ipotetico avversario alle nostre spalle... ma senza completare una rotazione di 180º; il complesso è terminare il movimento in una postura che consenta il movimento sia verso la gamba avanzata che verso quella arretrata con identica semplicità.

Per fare ciò è necessario - al termine di questo esercizio - abbandonare la famosa postura "hanmi" caratteristica di tutto l'Aikido di base, per assumere una posizione simile a quella dei lottatori si Sumo, ovvero con le gambe allargate, il baricentro basso, il peso centrato ed i piedi che divergono.

Si contano sulla punta delle dita le occasioni della base della pratica nelle quali è tecnicamente mi portante assumere questa postura con anche, gambe e piedi: per questo la sottolineiamo!


Suburi nº 18: hasso gaeshi ushiro barai - "parata a (forma di) 8 e spazzata all'indietro"

Altra novità nel panorama dei suburi: questo esercizio ci da l'occasione di studiare la differenza che passa fra una percussione (genericamente parlando) ed una spazzata.

Dopo il solito movimento "hasso", questa volta si esegue una spazzata all'indietro, che inizia esattamente come l'esercizio precedente... ma si conclude in modo differente; come mai?

Una percussione (fendente o colpo di punta che sia) è mirato ad un luogo preciso nello spazio: un punto verso il quale convogliare dirigere tutta la propria attenzione ed energia.

Una spazzata è invece qualcosa di differente: siccome NON si conosce esattamente il punto nel quale convogliare tutta l'attenzione e l'energia (ad esempio non si conosce la posizione precisa di ciò che vogliamo colpire) si SPAZZA (appunto) un'intera area... consapevoli di compire qualsiasi cosa in essa vi sia contenuto.

Hasso gaeshi ushiro barai appartiene appunto a questa seconda categoria di attitudini: nel buki waza di base ne vediamo una simile nel passaggio nº 9 di 31 no jo kata (che potrete vedere QUI).

Abbiamo quindi completamente introdotto 5 nuovi esercizi, tutti accomunati da una dinamica iniziale identica, ma da un finale differente... talvolta già conosciuto (nº 14, 16) altre volte inedito (nº 15, 17, 18); ecco una rapida carrellata senza spiegazioni che riassume tutta la sequenza in un unico video!


Per quest'oggi lo studio dei suburi di jo finisce qui, ci auguriamo che vi sia tornata utile la sua organizzazione in video tutorial che hanno specifiche playlist su YouTube alle quali è possibile rifarsi per studiare.

Ci manca solo un'ultima serie di esercizi per concludere questo gigantesco lavoro di presentazione che ci coinvolge piacevolmente da alcuni mesi... a presto dunque e buon keiko nel frattempo!





lunedì 15 febbraio 2021

Kenjiro Yoshigasaki, le radici del KI ed i suoi frutti

“Attraverso i miei cinquant’anni di insegnamento dell’Aikido, ho trovato che l’elemento più importante è l’amore ed il rispetto. Se seguite me, allora seguite la via dell’amore e del rispetto”.


Con dispiacere abbiamo appreso lo scorso sabato della scomparsa di Kenjiro Yoshigasaki Sensei, 8º dan di Ki Aikidō e leader della Ki no Kenkyukai Association, che conta diversi Dojo, soprattutto localizzati in Europa: molti di essi si trovano in Italia.

Abbiamo visto più volte all'opera questo Sensei, che era anche un vero e proprio Doshu, in quanto creò una sua organizzazione, ma eravamo semplici spettatori: diversi amici invece lo hanno avuto per decenni come Maestro e ci hanno fatto giungere la stima e la riconoscenza per i suoi insegnamenti.

Come possiamo allora abbiamo deciso di rendergli omaggio, ricordando brevemente la sua storia e la sua grande esperienza.

Kenjiro Yoshigasaki nacque a Kagoshima (isola di Kyushu, nel sud-est del Giappone) nel 1951: all’età di 10 anni iniziò ad avvicinarsi alla pratica dello lo Yoga, tanto da dedicarvici un intero anno in India una ventina di anni più tardi. 

Fu anche un studioso di buddismo zen, shintoismo, cattolicesimo e islamismo.

Nel 1973, all'età di 22 anni scoperse l’Aikido diviene allievo diretto di Koichi Tohei Sensei, al tempo considerato uno dei massimi esperti di questa disciplina.



Nel 1977 viene in Europa come inviato del M° Tohei per assumere la direzione tecnica dell’insegnamento dello “Shin-Shin Toitsu Aikido”, in occidente più conosciuto come “Ki-Aikido”. Con soli 4 anni di pratica attualmente a nessuno verrebbe affidato un compito così complicato, ma questo ci serva a comprendere quanto sono cambiate le prospettive della pratica e dell'insegnamento negli ultimi 40 anni. 

Il suo insegnamento si estese nel tempo anche al Sudafrica ed al Sudamerica oltre all’Europa.

Nel 2002, quando il maestro Koichi Tohei Sensei cessò di insegnare, lasciando il posto a suo figlio Shinichi Tohei Sensei, il maestro Yoshigasaki fondò una propria scuola, l'"Associazione internazionale Ki No Kenkyukai", che riunisce i Dojo di tutta l'Europa, del Sudafrica e del Sudamerica e ne diviene il “Doshu” (la guida).

La didattica del suo Maestro, il grande Koichi Tohei, era basata sul concetto di punto unico: la riproposizione, in termini comprensibili anche agli occidentali, del concetto di "hara", cioè il centro vitale dell'uomo situato nel basso ventre, poco sotto l'ombelico. Da ciò seguivano una serie di "precetti" che aiutavano il praticante a migliorare e sviluppare il proprio Ki, cioè la propria energia vitale.

Yoshigasaki Sensei progressivamente abbandonò questa impostazione, per passare a una didattica basata sul concetto di "linea", riprendendo un concetto giapponese che, ad esempio, si ritrova nell'arte del massaggio.

È importante ricordare che i concetti di punto, linea o qualsivoglia altro esempio non sono da prendere alla lettera, come luoghi geometrici immutabili, ma sono un tentativo di rendere tramite concetti fissi il movimento del corpo umano nello spazio.

Inutile dire che questo progressivo cambiamento, unito alla creazione di una sua organizzazione indipendente è stato anche criticato nell'ambiente del Ki Aikido, come spesso accade quando un Maestro prende le redini dell'insegnamento adattandole alla propria esperienza, prospettive ed armonizzandole con gli studi specifici che ha fatto: a noi oggi però interessa ricordare la sua riconosciuta grande capacità di comunicatore ed il suo impegno costante nell'insegnamento e nella divulgazione di ciò che gli stava a cuore, ovvero proprio il Ki Aikido.

Quando molte persone provano una sincera riconoscenza verso un insegnante diventa chiaro anche a chi non era presente sul suo tatami come egli dovesse avere radici profonde nel suo operato... che ora naturalmente germogliano portando frutti rigogliosi.

Il Maestro ha scritto diversi libri sul Ki Aikido, ha vissuto gli ultimi anni in Belgio, muovendosi frequentemente per tenere seminar in tutta Europa.

Yoshigasaki Sensei se n'è andato il 13 febbraio scorso, all'età di 70 anni per un cancro al pancreas: ricevano le nostre più sentire condoglianze più sentite i suoi famigliari ed i suoi allievi più stretti.

Un ultima cosa: Yoshigasaki Sensei era un uomo che sorrideva spesso... le persone che sorridono spesso lasciano sempre una buona fragranza dietro a sé, cosa per la quale lo ringraziamo di cuore.

A questo link potrete trovare i commenti di commiato giunti da tutto il mondo dai suoi allievi più stretti: anche da essi risuona la grande persona che doveva essere e che la community ha ora perso.

"In Aikido è possibile creare una filosofia completamente nuova. Aikido non deve essere una difesa personale. Difesa è uguale ad attacco. L’Aikido è una via che crea situazioni nelle quali un attacco è difficile che accada. Se un attacco non accade, la difesa non è necessaria. Penso che questa sia la sola via per la pace.”


Kenjiro Yoshigasaki Sensei (1951 – 2021)



lunedì 8 febbraio 2021

Si può iniziare l'Aikido on-line?

Fino a qualche anno fa avremmo pensato fosse fantascienza: iniziare la propria esperienza di Aikido on-line?!

Come? Senza Dojo, senza tatami, senza compagni, senza il MAESTRO?

Come insegna la vita le cose cambiano, spesso modo drastico ed improvviso, come sta accadendoda un anno in tutto il mondo.

Qualche mese fa ci era giunta voce di un ambizioso/passo progetto che stava avendo un discreto successo nel Regno Unito... e ci abbiamo tenuto a vederci più chiaro.

Grazie ad un principiante Aikidoka nostrano, che però è anche un creativo ed un esperto di empowerment personale ed aziendale, è stato avviato in Gran Bretagna un sistema per approcciare la nostra disciplina ANCHE in questo momento di prescrizioni e di divieti... ovvero è stata pensata una possibilità di iniziare da zero il proprio percorso in Aikido anche durante la pandemia, il che significa niente Dojo, tatami, compagni, Sensei, etc, etc..

Come funziona?

Piuttosto lineare e geniale nella sua semplicità...

- si profila un bacino di potenziali interessati alla pratica dell'Aikido (language friendly, ovvero che parlano la stessa lingua) e che risultino vincolati alla SOLA condizione di essere in 2 nello stesso luogo fisico (ad esempio a casa propria marito-moglie, fratello-sorella, padre-figli, etc);

- si mandano loro brevi video che riprendono l'esecuzione di movimenti basilari e veramente semplici, sia eseguibili in modo singolo, che in coppia;

- si inviano loro brevi video che parlino della storia e della filosofia della disciplina;

- si chiede agli interessati di guardare i video (disponibili ad libitum) e di ripetere gli esercizi un tot di volte in compagni del proprio compagno di location;

- si offre loro la possibilità di una supervisione 1 o 2 volte alla settimana di un Sensei in streaming;

- chi poi è interessato, dopo una prova si iscrive al corso, iniziando a pagare le lezioniin modo regolare;

- chi si mostrasse molto interessato... al termine di questo delirio mondiale, può semplicemente continuare la sua pratica nel Dojo fisico più vicino a casa, tuttavia non entrandoci completamente a digiuno di Aikido.

Beh, fino ad ora non ci aveva ancora pensato nessuno... ma ora non lo possiamo più dire, e fra l'altro sembra che la cosa FUNZIONI e lo faccia (in Inghilterra) alla grande!

Questa cosa già ci aveva molto colpito, stupito ed - in qualche modo - fatto riflettere su quanto l'Aikido stia tentando nuove ed inedite strade di approccio al mondo, anche se questo mondo appare pieno di limitazioni che sembrano impedirne la pratica nel modo nel quale siamo da sempre stati abituati a definirla.

Ci sono limiti a metodi come questo?

Ovvio che si, però è importante riflettere su alcuni aspetti, che comprendono anche alcuni vantaggi: nello Yoga metodi simili esistono da anni; certo lo Yoga ha caratteristiche differenti dall'Aikido (si fa da soli, mentre la nostra + una disciplina basata principalmente sul contatto e sulla relazione, etc)... ma il modello potrebbe avere un futuro che va ben oltre alle contingenze attuali che lo hanno fatto nascere.

Molti Dojo non solo ora sono chiusi, ma non avranno nemmeno più la forza di riaprire dopo una serrata così lunga: nuova progettualità, nuova linfa ed anche nuove RISORSE potrebbero fare la differenza per molti quindi. Ergo prima di etichettare tutto come una cagata pazzesca, forse faremmo bene a seguire gli sviluppi di questi progetti pilota e prendere più info. Poi giudicheremo.

Metti che poi un giorno possano tornarci utili!

Poi... in questo mare di cambiamento, adattamento, prescrizioni, limitazioni e voglia di fare... un mesetto fa è accaduto qualcosa di impensabile pure al NOSTRO gruppo: vi parliamo quindi ora di un'esperienza diretta!

Cosa è successo?

Che un paio di persone (ragazzo e ragazza) che erano già venute a fare una lezione di presenza al Dojo quando il Covid non sapevamo nemmeno cosa fosse, ci hanno chiesto se potevano iniziare un percorso in Aikido.

Ma proprio ORA che non si può, che non frequentiamo il Dojo, il tatami, i compagni...porca miseria?!

SI, proprio ORA...

Siccome il gruppo di praticanti del nostro Dojo fa lezione OGNI GIORNO on-line da quando non ci siamo più incontrati in presenza, la cosa naturale è stata cercare di includerli nel gruppo, per come questo ci è sembrato possibile... ovviamente.

Noi facciamo lezioni fisiche e lezioni teoriche, lezioni di armi (di solito fruibili singolarmente) e lezioni di tai jutsu (fruibili in coppia, sfruttando il fatto che nel nostro gruppo ci sono molte coppie che praticavano già Aikido insieme pure prima dei vari lockdown).

Quei pochi che rimangono da soli nelle proprie case hanno approfittato dell'occasione per ingaggiare mogli o figli che passavano dal tinello durante il keiko, e trasformarli in inconsapevoli uke improvvisati, da pacioccare con leve e proiezioni sul pavimento.

DPCM e zone colorate permettendo, talvolta gli allievi si ospitano anche a casa vicendevolmente (sempre 1 solo alla volta si muove e rincasa per le 22:00... così ogni regola è rispettata), quindi continuiamo in qualche modo a lavorare insieme... certo per come è possibile farlo attualmente, ma lo facciamo.

Questa nuova coppia si è unita a noi e da subito abbiamo percepito il limite di farli allenare da soli nel loro appartamento in diretta streaming con il resto del gruppo.

La volontà di stare dietro alle cose c'era, però l'interazione di due neofiti che non avevano mai praticato nulla i (o quasi) in precedenza è troppo piena di inconsapevolezze che ci si passa dall'uno all'altro. Quindi le prese - ad esempio - erano "mal fatte" e di conseguenza risultavano viziati pure i movimenti che da esse potevano scaturirne.

Allora abbiamo aggiustato il tiro...

Una coppia di allievi già più esperti (e loro parenti) si sono offerti di "mischiarsi" con loro (così come ogni buon Senpai dovrebbe fare), in modo tale da agevolare la loro pratica e fare una sorta di tutoring più fisico di quello che può fare il nostro Sensei attraverso una telecamera.

È passato già un mese da allora, ed i nostri web-kohai stanno continuando il loro percorso, certo... con poche cadute rispetto a quelle che avrebbero fatto al Dojo, ma cercando comunque di esplorare l'Aikido al meglio delle loro capacità e con le possibilità che oggi sono loro disponibili.

Diventeranno 2 Aikidoka regolarmente sul tatami nel post-pandemia?

Abbiamo incontrato "the next generation" degli Aikidoka?

NON LO POSSIAMO SAPERE, ma al momento continuiamo a portare avanti i nostri corsi mettendoci tutto l'impegni del quali siamo capaci: non è ora il tempo dei bilanci.

- UPDATE! -

Siccome non vogliamo farci mancare proprio nulla, la scorsa settimana una nuova bimba di 5 anni ha iniziato il corso Aikido kids online, accanto ai suoi compagni che prima di fare Aikido attraverso ad una telecamera lo avevano almeno fatto un bel po' su un tatami.

Lei NO: un tatami non lo ha mai visto, non ha il keikogi, non sa cosa sia un Dojo... ma si sta allenando con noi... si è iscritta, sembra piena di voglia di muoversi... e vediamo questa nuova strana avventura dove ci e la porterà!

Anche un altro adulto si è unito a noi, quindi nell'ultimo mese il nostro gruppo ha potuto registrare un + 4 iscritti... niente male per periodi come questo, vero?!

Abbiamo però approfittato per informarvi di questa inedita piega che la pratica sta iniziando a prendere un po' in tutto il mondo che ha deciso di non arrestarsi di fronte a niente (noi siamo fra quelli), poiché Aikime è interessato per sua stessa missione all'esplorazione di ogni tipo di novità che interessa l'Aikido e la sua pratica.

Il tempo ci dirà quali di queste nuove forme di approccio daranno frutti nutrienti... e quali saranno destinate ad arenarsi ed essere dimenticate: per ora noi manteniamoci aperti e mossi dal meglio dei nostri ideali... e vediamo cosa accadrà.

Buon Aiki-futuro a tutti!

lunedì 1 febbraio 2021

Aikido federale: seminar nazionale on-line ed altre novità

Come sapete, ci sono Post che si preparano un qualche ora di lavoro, e Post che richiedono mesi: ecco, questo è uno di questi ultimi!

Ogni anno, più o meno in questo periodo, cerco di tenervi aggiornati sull'attività dell'Aikido FIJLKAM che presiedo, ma non per mera pubblicità se mi conoscete.

È in atto una profonda ristrutturazione dello sport italiano, del CONI stesso e delle Federazioni nazionali... che potrebbe avere un impatto piuttosto significativo e diretto su tutte le nostre attività sul tatami, quindi ritengo importante continuare a darvi il polso di cosa accade nelle istituzioni.

Lo scorso anno la grossa novità - oltre alla pandemia che sta sfasciando la salute e l'economia del mondo intero - è stato il mancato raggiungimento dell'accordo sulla riforma dello sport, che avrebbe appunto introdotto (anche nel nostro settore) importanti novità.

Il consueto Seminar Nazionale di Aikido, che rappresenta per gli stati generali della nostra disciplina NON si è ovviamente potuto tenere in presenza come di consueto al Lido di Ostia, ma la Commissione Tecnica Nazionale ha provato comunque a fare del suo meglio, tenendo conto dei tempi che viviamo e degli strumenti a sua disposizione.

Gli scorsi 19 e 20 dicembre abbiamo quindi tenuto il 1º Seminar Nazionale di Aikido ON-LINE: ... l'Aikido non nasce per essere fatto dietro una telecamera, questo lo sappiamo tutti, ma non ci siamo arresi all'idea che un incontro su tematiche formative importanti potesse fare un gran bene al Settore, così abbiamo organizzato un set di lezioni teoriche e pratiche da offrire a tutti i Tecnici Federali ed a chiunque del Settore fosse interessato a seguirlo.

Le novità non erano solo queste però: ogni anno la CTN cerca di apportare migliorie al Settore che vengono di solito proprio presentate durante il Seminar Nazionale di fine anno: era in programma di presentare quest'anno i quaderni didattici per i corsi di qualifica da Aspirante Allenatore, Allenatore, Istruttore e Maestro... ma non potendo farlo in presenza, abbiamo iniziato ad affrontare nelle lezioni teoriche alcuni argomenti proprio presi da questo materiale didattico di prossima pubblicazione sul sito Federale.

L'evento - supporto to da uno Staff di Admin di circa 10 persone, che con la loro professionalità hanno reso piacevole e fruibile - ha coinvolto un importante numero di Tecnici Federali e semplici praticanti: siamo stati poco meno di 120 on-line in contemporanea... ovvero più o meno lo stesso numero di persone che si ritrova in presenza ogni anno.

Questo per noi ha significato un forte segnale di interessamento di TUTTO quel movimento che spesso si da "in profonda crisi": certo, i tempi non sono dei migliori... ma il 19 e 20 dicembre scorsi abbiamo constatato una grande voglia riesserci e di fare, che ci auguriamo sia di buon auspicio per i tempi futuri!

Abbiamo registrato le lezioni, così da pubblicare i contenuti per tutti coloro che si fossero persi l'evento e di renderle pubbliche (tranne le parti relative alle domande ed ai dibattici riservati ai soli presenti di quelle giornate): le proponiamo quindi anche a voi.

Siamo partiti da un'introduzione al lavoro comune che avremmo svolto, ospitando gli interventi del Presidente Nazionale FIJLKAM e del Presidente del Comitato Regionale Piemonte e Valle d'Aosta che ci ha fornito supporto logistico con la piattaforma Web: in questa prima parte potrete essere aggiornati in merito al mancato raggiungimento dell'accordo sulla riforma dello sport, che suoi Social sta interessando e preoccupando molte persone del mondo dell'Aikido...


Ho preso quindi io la parola per la 1º lezione teorica, nella quale abbiamo affrontato insieme la questione del KAIZEN, ovvero de continuo miglioramento che è auspicabile avvenga nella nostra pratica.

Ci siamo chiesti quali sono gli elementi che lo caratterizzano e come poterci rendere conto se esso avviene oppure no: per fare ciò, abbiamo utilizzato il sistema tradizionale SHU - HA - RI, del quale vi avevo già parlato in queste pagine.

Esso fa parte - oltre tutto - della dispensa didattica per la qualifica di Istruttore Federale.

Ecco la lezione...

Dopo una breve pausa caffè, utile anche per metterci in keikogi, è stata la volta del Maestro Giovanni Desiderio, membro della Commissione Tecnica Nazionale, di animare una lezione pratica sugli elementi di base dell'utilizzo del bokken.

Come sapete, la Federazione accetta al suo interno ogni forma e declinazione di pratica inerente l'Aikido, quindi ogni intervento tecnico (già da qualche anno) mira SOLO più a sottolineare alcuni PRINCIPI comuni della disciplina, che possono essere poi ambientati a posteriori in ogni contesto tecnico specifico.

Ecco quindi il suo intervento...

Siamo quindi andati a concludere la prima giornata di lavoro con l'ultimo intervento (seconda lezione teorica) del Maestro Giancarlo Giuriati, membro della Commissione Tecnica Nazionale

Esso è stato incentrato sullo spinoso argomento "dell'efficacia" dell'Aikido, andando ad analizzare, comparare e distinguere le differenze che connotano "efficacia" ed "efficienza" nei vari contesti marziali; un utile approfondimento in grado di evitare di farci impantanare su argomentazioni spesso futili e che tolgono il focosa dan nostro vero e più importante lavoro... che è quello di MIGLIORARE NOI STESSI alltraverso ciò che facciamo.

Ecco la sua lezione...

La giornata di domenica si è aperta con una nuova lezione teorica tenuta a cura del Maestro Giovanni Desiderio, mirata a dettagliare tutti quegli importanti aspetti che spesso i Docenti di Aikido - un po' per amore di romanticismo - tendono a mettere nel dimenticatoio.

La sua lezione è stata quindi incentrata sull'amministrazione di una Società Sportiva Dilettantistica e sugli adempimenti che Consiglio Direttivo e Tecnici titolari sono tenuti PER LEGGE ad ottemperare; non solo tecnica e tatami quindi, ma oneri specifici e responsabilità delle quali possiamo essere chiamati a rispondere come responsabili di una Società Sportiva e/o di un corso di Aikido; ecco la sua lezione...


È stato quindi nuovamente il mio turno, con una lezione pratica sull'Aiki jo... che però durante il Webina ha preso un taglio differente da quello che era stato previsto: pensata inizialmente come una parte simile e dualmente opposta alla lezione sui fondamenti dell'utilizzo del bokken, è emersa durante le domande dei partecipanti una manifesta perplessità/curiosità sul principio del "RI" (del processo SHU - HA - RI affrontato nella mia precedente lezione teorica), ovvero la fase dell'apprendimento legata alla "trasgressione" del modello didattico SHU di partenza.

Per questa ragione, dopo avere illustrato alcuni movimenti basilari di cambio di guardia, mi sono avventurato in una "trasgressione live", incoraggiando i presenti a fare altrettanto... così che tutti potessero avere un'idea esperienziale diretta dei concetti espressi il giorno precedente.

Eccola registrazione della lezione...

Abbiamo infine concluso i lavori del week end on-line con l'ultima lezione teorica, a cura del Maestro Giancarlo Giuriati sul tema "Gentilezza e Budo"... ovvero un approfondimento storico documentato di come l'attitudine alla gentilezza abbia sempre permeato il percorso di ogni budoka di successo.

L'Aikido non fa eccezione a questo principio, quindi sono stati forniti esempi pratici di come, quando e quante volte durante una lezione ordinaria i nostri gesti rituali vengano dettati da una profonda esigenza di rispetto e gentilezza verso noi stessi e le persone che abbiamo dinnanzi (Maestro e compagni di pratica).

Sono 4 ore e 45 minuti di video quelli sopra riportati, ai quali è poi seguito anche un interessante dibattito di oltre una ulteriore ora, che però - come ho premesso - abbiamo preferito riservare ai soli partecipanti presenti.

Ovviamente ad essi tutto questo materiale video è già stato inviato da tempo, così come la possibilità di scaricare tutto il materiale didattico utilizzato durante il Webinar.

Ora vediamo che molte Associazioni nazionali di Aikido organizzano eventi simili (cosa che crediamo sia un bene per la nostra disciplina): questa è semplicemente una delle tante volte nelle quali la Federazione è arrivata per prima ed ha dato - crediamo - un illuminante esempio!

Non è una gara, lo sappiamo bene... ma l'Aikido federale è stato in passato spesso alacremente criticato e bistrattato: ci sembra quindi importante restituirgli l'importanza che ha, così come dargli merito di tutto ciò che sta facendo per la nostra disciplina.

Al solito, ho intenzione di continuare ad utilizzare questo spazio per darvi info di ogni progetto e sviluppo del Settore Aikido Federale, poiché credo che - data la sua istituzionalità e vicinanza al CONI - sia un servizio importante da offrire all'intera nostra community di praticanti ed insegnanti.

Marco Rubatto

Commissione Tecnica Nazionale Aikido