Pochi mesi dopo l'ultimo articolo di Aikime sul tema "Senpai - Kōhai" (che potrete trovare QUI), torniamo a parlarne in occasione di un video realizzato dal nostro Capo-Redattore Marco Rubatto
Innanzi tutto, ecco a voi il video: buona visione!
Si parla qui di un nuovo paradigma della disciplina, che viviamo noi qui ora prima ancora che in Giappone, sua terra natia: la possibilità di scindere le carriere di praticanti da quelle di docenti.
Da noi servono qualifiche sportive per insegnare Aikido (per quanto ci siano ancora N pseudo-maestri che si interrogano sull'idoneità di tale cosa!), poche palle.
Per ottenere le qualifiche di cui sopra esistono CORSI OBBLIGATORI da frequentare ed esami da superare al loro termine, esistono formazioni che poi uno deve continuare a fare per mantenere tali qualifiche, poche palle.
Questa cosa però NON era contemplata da una tradizione nella quale il Senpai, ovvero la persona che ha più esperienza, era comunque tenuto a dettare le linee guida ai propri Kōhai: ora invece, nel giro di poco, ci saranno esperti che NON avranno titolo per insegnare (perché non sarà loro interessato averne) che si vedranno "passare davanti" da persone meno esperte, ma che hanno accettato di sottoporti ai corsi che la legge preveder per insegnare.
Una cosa del genere è capace di far tremare i pilastri della tradizione, ma non è detto in senso peggiorativo.
La tradizione giapponese è militarmente gerarchica, ma sappiamo bene che ciò non premia per forza la meritocrazia, anzi!
La gerarchia, ed ogni forma di suddivisione sociale rigida, spesso si sono rivelate le peggiori nemiche della meritocrazia: "Io sto quassù e non importa se dico scemenze o meno, comando te che sei laggiù e PUNTO!".
Ora non sarà più così, ovvero "Chi si fa il mazzo ed ha delle competenze, sale nella scala gerarchica"... ma questa cosa non è più garantita SOLO dal far parte del movimento da più tempo rispetto ad un'altro.
Un gran bel debug per l'Aikido, non c'è che dire!
Ma allora gettiamo al vento le tradizioni ed il loro enorme lascito filosofico e culturale?
Niente di tutto ciò: la dimensione tradizione deve essere contemplata ed inclusa nel nuovo paradigma che si sta via via creando, solo che i suoi insegnamenti devono diventare SOSTANZIALI oltre che formali.
E dobbiamo dire - anche in questo caso - che si sentiva una grande urgenza di mettere insieme "forma" e "contenuto"!
I Senpai avranno l'occasione di continuare ad essere le sagge guide che il loro ruolo imporrebbe loro... mentre potranno smettere di scaricare sul prossimo le frustrazioni ricevute altrove.
I Kōhai invece potranno rimanere aperti a qualsiasi tipo di consiglio ricevuto dai più anziani nella pratica, ma non sarà preclusa loro l'opportunità di mostrare il loro valore ed ambire - quindi - di occupare incarichi di responsabilità nell'Aikido del futuro.
Conterà sempre di meno il proprio COGNOME e sempre di più il proprio TALENTO: siamo certo che pure i giapponesi faranno loro questa prospettiva, non appena dovessero comprendere che funziona.
In fondo si tratta di un popolo saggio, benché non spicchi certo per creatività!
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