![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzjUmFnHqvzgFLszQ_3m0xVRmbsDkU2i2xuD5qUOVjy3V0b8AbXXDFcypixorjSbcMbnoZ-xMYyE9OdM6GGKLN_T1Vgr3pwCyuNz_4yhDS1G0dNVqH4RyDy5IsS7qPShbr25gZB8RlfvGT/s1600/Bad-Personal-Trainer.jpg)
Coloro che si informano in merito alla possibilità di frequentare lezioni private appartengono a categorie professionali e sociali molto eterogenee.
C'è l'imprenditrice divorziata con figli a carico, che è rimasta impressionata da ciò che ha letto sulla filosofia dell'arte... e che quindi frequenterebbe volentieri un corso, solo che di sera deve fare la mamma e le sarebbe impossibile uscire di casa.
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C'è l'appartenente alle Forze dell'Ordine, che molto volentieri frequenterebbe i corsi serali, ma fa un sacco di turni, dagli orari sempre incerti, quindi suppone che la sua regolarità di frequenza vacillerebbe parecchio... quindi si informa in merito ad eventuali "lezioni private"...
... e questi non sono che gli ultimi tre esempi di richieste che abbiamo direttamente ricevuto in Redazione.
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Le nostre vite sono diventate frenetiche e molte volte non siamo più padroni né del nostro tempo, né degli spazi che intenderemmo dedicare a noi stessi: in questo contesto, sorge più che spontanea la richiesta di una lezione privata di Aikido, ne più ne meno, come faremmo con il tennis o con lo sci.
Ma l'Aikido non è uno sport, malgrado sia vissuto da alcuni come tale e per molti non rappresenti nulla più che un hobby.
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Arte marziale si, ma molto particolare... diremmo noi!
A tirare un pugno si impara relativamente presto: a rispettare noi stessi ed il prossimo durante un momento di conflitto ci va di sicuro più tempo...
Chi desidera frequentare lezioni private di Aikido tutto questo normalmente NON lo sa: è stereotipato su una serie di attività nelle quali questa richiesta sarebbe più che lecita ed intelligente, quindi non ne coglie le differenze e si offende o fraintende, se rispondiamo un secco "No!".
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Uh... la cosa si fa difficile: ricavare uno spazio settimanale protetto da eventuali altre incombenze ed accettare di essere uno in mezzo a tanti!
Però l'Aikido si apprende al meglio così: l'Insegnante mostra un esercizio, un movimento, una tecnica o esprime un concetto... ed il gruppo prova a farlo suo attraverso l'esperienza diretta.
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Quando il Maestro sceglie un allievo fra i principianti come uke... di solito questi rischia di non capire nulla di ciò che poi deve fare, bensì abbia provato sulla sua pelle cosa l'Insegnate intendesse.
Dov'era lui?
Era "sotto i ferri"... e proprio questo ha saturato tanto i suoi sensi, da renderlo cieco e sordo rispetto a quanto succedeva... a quanto di voi è accaduto?
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E poi ancora: quando sarà la volta dell'allievo di "fare"... egli non potrà che lavorare con l'Insegnante: sicuro che ciò possa risultargli così utile?
Certo un Maestro "sa come mettersi" sia per agevolargli il lavoro, sia per ostacolarglielo (se necessario): ma come mai allora si scelse la dimensione del gruppo e non quella della trasmissione diretta da persona a persona (che per altro ha funzionato con altre discipline marziali)?
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Ciò che risulta immediato con qualcuno, potrebbe risultare difficilissimo con altri: lo studio dei perché di ciò porterà l'allievo a crescere e maturare sui suoi errori... ma cosa accadrebbe se ci fosse solo una persona con cui praticare?
Potremmo convincerci che "tutto il mondo è così"... che cosa avviene con lui, avverrebbe con tutti: un errore madornale, che potrebbe essere pagato in frustrazione e fallimenti vari, nel momento in cui dovessimo metterci in gioco in condizioni diverse...
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Non crediamo quindi che la "lezione privata" sia la dimensione più adatta ad apprendere l'Aikido: potrebbe però essere un qualcosa di efficace a rendersi conto di ciò e che aiuti il neofita a re-indirizzarsi su un corso tradizionale... ma avendo compreso meglio i perché di tale scelta.
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Le lezioni private sono sicuramente un modo per fare cash in modo rapido e veloce un po' in tutti i settori, e ciò non è detto che sia un male: nell'Aikido tuttavia non crediamo che possano divenire un idoneo sostituto stabile dei percorsi di gruppo, tutto qui!
Ciò che ci pare tuttavia importante è far giungere alle persone che domandano informazioni sulle lezioni private i ragionamenti di cui sopra, che non sono così scontati per un profano: se non lo facessimo, non dovremmo lamentarci troppo dei mancati interessamenti del pubblico alla disciplina.
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Our 2 cents.
1 commento:
ma la diffusione del concetto di dojo se non erro è un qualcosa che nasce nell'era Tokugawa non appena i samurai a fronte della loro crescente "disoccupazione" decidevano di "campare" insegnando il proprio mestiere (oserei dire una specie di corso di sopravvivenza dei tempi dove un ex-militare di insegna "roba da noi uomini veri" - mitici Pozzetto e Montesano).
Ed il famoso Shitei? se la lezione privata è questo allora ok, altrimenti se è semplicemente un "aikido on demand" non credo sia Budo.
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