lunedì 2 ottobre 2023

Database Aikido tecnico in video: il punto della situazione

Lo scorso gennaio abbiamo presentato il progetto del database tecnico in VIDEO (lo potrete trovare QUI): è giunta l'ora di fare un po' il punto della situazione, ora che il materiale disponibile on-line è più che raddoppiato.

Si tratta di un progetto piuttosto ambizioso, che io sappia UNICO nel suo genere (in Italia, ma che negli altri Paesi), quindi sembra essenziale fare qualche considerazione preliminare...


Primo: questo progetto è attualmente in corso, non è ancora concluso, quindi non è definitivo.


Secondo: al momento abbiamo caricato circa 1100 video tecnici, che coprono una buona parte del programma tecnico da 5º kyu al 5º dan, sia di taijutsu, che di buki waza.


Terzo: ora il problema più complicato è districarsi fra le playlist di YouTube per trovare ciò che uno cerca in tempi decenti... perché il materiale inizia a diventare alquanto voluminoso.

YouTube NON è stato fatto per ordinare un così alto numero di video, fra loro interdipendenti, quindi abbiamo fatto del nostro meglio al fine di rendere la ricerca più semplice possibile, utilizzando gli strumenti a nostra disposizione.


Quarto: il materiale è stato organizzato per 11 MACRO - gruppi  contenenti sotto categorie; di seguito fra parentesi trovate il numero dei video attualmente disponibili on-line...

1) KIHON [基本] basi 

A - [体捌き] tai sabaki (5)

B - [受け身] ukemi (5)

C - [呼吸法] KOKYUHO (45)

D - [体術基本] taijutsu KIHON (4)

E - [柔体技] JUTAI waza (26)

F - [剣素振り] ken suburi (7)

G - [杖素振り] jo suburi (20)


2) TAIJUTSU [体術] suddivisione per TIPO di tecnica

A - [固め技] KATAME WAZA - tecniche di immobilizzazione (297)

B - [投げ技] NAGE WAZA - tecniche di proiezione (461)

C - [杖持ち投げ] jo mochinage - proiezioni su tentativo di afferrare il jo (27)

D - [杖取り] jo dori - presa del bastone (37)

E - [太刀取り] tachi dori - presa della spada (22)

F - [短剣取り] tanken dori - presa del coltello (41)

G - [変化技] henka waza - varianti tecniche (24)

H - [連絡技] renraku waza - concatenazioni tecniche (27)

I - [返し技] kaeshi waza - contro tecniche (39)

J - [応用技] oyo waza - applicazioni tecniche (14)

K - [自由技] jiyu waza - tecniche libere (5)


3) TAIJUTSU [体術] suddivisione per POSIZIONE reciproca 

A - [立ち技t] tachi waza - sia tori che uke sono in piedi (694)

B - [座り技] suwari waza - sia tori che uke sono seduti (40)

C - [半身半立ち技] hanmihandachi waza - uke è in piedi, tori è seduto (11)

D - [合半身] ai hanmi - stessa guardia (288)

E - [逆半身] gyaku hanmi - guardia opposta (302) 

F - [表技] omote waza - tecniche anteriori (153)

G - [裏技] ura waza - tecniche posteriori (126)

H - [後ろ技] ushiro waza -tecniche con uke alle spalle (94)


4) TAIJUTSU [体術] suddivisione per NOME della tecnica 

KATAME WAZA

A - [一教] ikkyo - ude osae / 1º principio (94)

B - [二教] nikyo -  kote mawashi / 2º principio (42)

C - [三教] sankyo -  kote hineri / 3º principio (48)

D - [四教] yonkyo - tekubi osae / 4º principio (43)

E - [五教] gokyo - ude nobashi / 5º principio (20)

F - [六教] rokkyo - hijikime osae / 6º principio (26)

G - [小手返し] kotegaeshi - rovesciamento del polso (25)

H - [腕絡み] udegarami - blocco del braccio (24)

NAGE WAZA

I - [合気落とし] aiki otoshi - proiezione Aiki (17)

J - [入身投げ] iriminage - proiezione entrando (26)

K - [十字投げ] jujinage - proiezione incrociata (17)

L - [回転投げ] kaiten nage - proiezione circolare (56)

M - [呼吸投げ] kokyunage - proiezione respiratoria (212)

N - [腰投げ] koshinage - proiezione d'anca (19)

O - [四方投げ] shihonage - proiezione nelle 4 direzioni (39)

P - [隅落とし] sumiotoshi - caduta d'angolo (17)

Q - [天地投げ] tenchinage - proiezione cielo-terra (10)

R - [腕極め投げ] udekimenage / hijikimenage - proiezione con leva sul braccio (20)

S - [後ろ切り落とし] ushiro kiriotoshi - caduta con taglio dietro (16)


5) TAIJUTSU [体術] suddivisione per TIPO di attacco 

PRESE FRONTALI 

A - [肩取り] katadori - alla spalla (38)

B - [肩取り面打ち] katadori menuchi - alla spalla con fendente frontale (34)

C - [片手取り] katatedori - al polso [gyaku hanmi] (67)

D - [交差取り] kosadori - al polso [ai hanmi] (37)

E - [諸手取り] morotedori - con due mani (70)

F - [胸取り] munadori - al petto (35)

G - [二人取り] ninindori - di due persone (5)

H - [両肩取り] ryokatadori - ad entrambe le spalle (14)

I - [両手取り] ryotedori - ad entrambi i polsi (46)

PRESE DA DIETRO 

J - [後襟取り] ushiro eridori - al colletto (32)

K - [後ろ両肩取り] ushiro ryokatadori - ad entrambe le spalle (30)

L - [後ろ両手取り] ushiro ryotedori - ad entrambi i polsi (34)

PERCUSSIONI 

M - [正面打ち] shomenuchi - fendente frontale (129)

N - [突き] tsuki - pugno / affondo (100)

O - [横面打ち] yokomenuchi - fendente laterale (52)


6) AIKI KEN [合気剣] spada Aiki 

A - [剣素振り] ken suburi - esercizi di coordinazione con il bokken (7)

B - [八方切] happo giri - tagli in 8 direzioni (2)

C - [剣合わせ] ken awase - armonizzazioni di spada (35)

D - [剣の理合] ken no riai - principi di armonizzazione di spada (8)

E - [組太刀] kumitachi combattimenti preordinati di spada (6)

F - [組太刀] kumitachi CONNECTION - connessione di combattimenti preordinati di spada (2)

G - [変化の太刀] henka no tachi - variazioni dei combattimenti preordinati di spada (4)

H - [剣対杖七本] ken tai jo nanahon - combattimenti preordinati di spada contro bastone (7)

I - [剣対杖変化] ken tai jo HENKA - variazione di combattimenti preordinati di spada contro bastone (10)

J - [剣対杖古い十本] ken tai jo furui juppon - forme antiche di combattimenti preordinati di spada contro bastone (10)


7) AIKI JO [合気杖] bastone Aiki 

A - [杖素振り] jo suburi - esercizi di coordinazione con il jo (20)

B - [杖素振り] jo suburi GROUPS - gruppi di esercizi di coordinazione (5)

C - [杖素振り] jo suburi CONNECTION - connessione di esercizi di coordinazione (25)

D - [杖形] jo kata - forme codificate di bastone (5)

E - [八方突き] happo tsuki - affondi in 8 direzioni (2)

F - [杖合わせ] jo awase - armonizzazioni di bastone (14)

G - [杖の理合] jo no riai - principi di armonizzazione di bastone (4)

H - [組杖] kumijo - combattimenti preordinati di bastone (41)

I - [組杖] kumijo CONNECTION - connessione di combattimenti preordinati di bastone (6)

J - [変化の杖] henka no jo - variazioni dei combattimenti preordinati di bastone (3)


8) KYU [級] programmi tecnici

A - [五級] 5º KYŪ - gokyū (53)

B - [四級 ] 4º KYŪ - yonkyū (19)

C - [三級] 3º KYŪ - sankyū (37)

D - [二級] 2º KYŪ - nikyū (77)

E - [一級] 1º KYŪ - ikkyū (78)


9) DAN [段] programmi tecnici

A - [初段] 1º DAN - shodan (84) 

B - [弐段 ] 2º DAN - nidan (57)

C - [参段] 3º DAN - sandan (124)

D - [四段] 4º DAN - yondan (278)

E - [五段] 5º DAN - godan (147)


10) UTILITIES

A - Area formativa (6)

B - Tutorials (3)

C - O' Sensei PLACES (9)

D - Aikido promo video (19)


11) EVENTS RECORD

A - Eventi privati (15)

B - Eventi regionali (9)

C - Eventi nazionali (13)

D - Eventi Internazionali (8)

E - International events (8)

F - Dan tests Marco Rubatto (3)


Quinto: ciascun video ha le seguenti caratteristiche:

- non c'è alcuna spiegazione ed alcun parlato;

- il nome dell'attacco è messo per primo, ed è scritto in minuscolo;

- il nome della tecnica è messo per secondo, ed è scritto in MAIUSCOLO;

- per contraddistinguere le 3 posizioni reciproche (tachi waza, hanmihandachi waza e suwari waza), abbiamo aggiunto "hanmihandachi waza" e "suwari waza" PRIMA dell'attacco, mentre è stato sottinteso il "tachi waza" per tutte le altre tecniche (che sono la maggioranza);- sono state create numerose PLAYLIST sul nostro canale YouTube


Sesto: le PLAYLIST hanno tutte le seguenti caratteristiche:

- i video sono stati messi in questa disposizione:

Katame WazaNage Waza ⇒  Buki DoriAiki Jo  ⇒ Aiki Ken

- all'interno di questa disposizione, i singoli video sono in ordine alfabetico:

Katame Waza (A→Z), Nage Waza (A→Z), Buki Dori (A→Z), Aiki Jo (A→Z), Aiki Ken (A→Z)


Settimo: permane la difficoltà di ricerca legata alle differenze di nomenclatura che sono utilizzate dalle differenti Scuole e tipi di didattica; per far fronte a questo, vi consigliamo di rileggere accuratamente quanto scritto sulla NOMENCLATURA TECNICA, troverete tutto qui: PARTE 1, PARTE 2, PARTE 3, PARTE 4.

Mi rendo conto che possa risultare complicato ed anche noioso apprendere alcuni rudimenti della lingua giapponese, ma se vogliamo comunicare è necessario creare una sorta di "alfabeto tecnico comune", dei quali i vari stili rappresentano dei dialetti locali.


Ho aggiornato la pagina VIDEO del Blog, in modo tale che tutte queste informazioni rimangano disponibili in qualunque momento, anche quando questo Post sarà sotterrato da quelli che lo seguiranno.

Questo progetto al momento ha richiesto un grande impegno di tutti i componenti dell'HARA KAI Dojo negli ultimi 2 anni di attività, perciò li ringrazio tutti di vero cuore, con centinaia di Gigabyte scambiati, e più o meno 900 ore fra montaggio, caricamento on-line ed indicizzazione dei vari video.

Capite che quindi ci stanno venendo i calli da tastiera, oltre che da tatami: anche per questo parlavo di progetto "ambizioso"...

Sono sempre stato dell'idea che l'informazione debba essere messa il più possibile a disposizione di tutti, in modo LIBERO e GRATUITO, tuttavia NON pensiate di imparare l'Aikido unicamente consultando questo database!

Ci sarà necessariamente bisogno SEMPRE di una guida competente e SOPRATTUTTO di un'esperienza personale e diretta sul tatami PRIMA di potersi agevolare di questo materiale per un ripasso mnemonico veloce.

Un ultima cosa: è al momento allo studio un progetto grafico, che permetta di utilizzare meglio possibile questa mole di video.

Lo stiamo sperimentando in Dojo e non sappiamo ancora SE o QUANDO verrà reso pubblico; sappiate solo che nonostante il progetto VIDEO non sia ancora ultimato, presenta alcune ulteriori interessanti applicazioni, delle quali vi terremo informati a tempo debito.

Per il momento, buona visione e studio sul tatami!


Marco Rubatto




lunedì 25 settembre 2023

Aikido e bullismo: risposta efficace, se la domanda è quella giusta

Da quando sono iniziati i corsi per bambini e ragazzi a settembre, ho già ricevuto due richieste di genitori che volevano sapere se l'Aikido può fare qualcosa per i loro figli, che sembrano essere stati bullizzati a scuola.

L'argomento è delicato, quindi ho preferito prendere un appuntamento in entrambe le situazioni per comprendere meglio cosa fosse successo e quali potessero essere le aspettative dei genitori nel mandare i loro figli ad Aikido.

Da questi incontri sono emerse parecchi cose interessanti, ed alcune anche spiacevoli: vale però la pena di rifletterci sopra insieme, perché queste esperienze possano risultare di aiuto in futuro anche ad altri.

Innanzi tutto sembra che il fenomeno del bullismo sia in poderoso aumento fra bambini e giovani di oggi: questo è già un primo dato che dovrebbe far pensare.

Io ho quasi 50 anni e quando ero piccolo non esisteva questo termine, ma vi assicuro che i bulli c'erano già... ed esercitavano una considerevole pressione psicologica sui giovani di allora.

Mi ricordo che un giorno mio nonno mi venne a prendere all'uscita delle elementari e - mentre mi accompagnava a casa a piedi - vide un ragazzo, un tal Nunzio (pluribocciato 11enne o 12cenne che faceva ancora le elementari) che sfasciava a calci una staccionata in legno.

Lo rimproverò e questi non oso dire nulla a mio nonno; il giorno seguente però, questo Nunzio attese che mi recassi in bagno... ed una volta li da soli, mi minacciò di far tacere mio nonno, se non volevo che lo trovassi morto accoltellato.

Racconto questo episodio perché per diversi mesi pregai letteralmente che i due non si incontrassero più, che mio nonno nel caso stesse zitto o che Nunzio rinunciasse alla sua tremenda e sanguinaria vendetta. NON ne parlai con nessun adulto, mi tenni tutto dentro e vissi emotivamente malissimo la cosa.

Non successe nulla e guardando questa storia dal mio attuale punto di vista, mi rendo conto che ci stetti persino troppo male: Nunzio era un ragazzo un po' scapestrato, non un serial killer... ma tutte cose che al tempo non sapevo.

Segue che talvolta le cose che accadono a scuola e che vengono attribuite a bullismo (o a cyber-bullismo, se avvengono on-line) sono autentiche scemenze a livello pratico... ma possono essere vissute in modo molto serio e traumatico da parte dei bambini e dei ragazzi.

Quale risposta dare quindi alla possibilità di essere fatto oggetto di prese in giro, violenze ed atti di bullismo di varia natura?

Ho spiegato ai genitori che sono venuti a trovarmi al Dojo che l'Aikido forse avrebbe potuto fare qualcosa per i loro ragazzi, ma non necessariamente nel senso di renderli capaci di menare i bulli a loro volta...

Chi pratica sa bene che ciò che gli altri ci fanno - in qualche misura - deve essere acconsentito da noi stessi, perché possa avvenire, quindi la domanda ultima risulta: "Perché gli altri possono pensare di fare di me ciò che vogliono... ed io non sono capace di dire loro di no?"

Forse perché uno ha un carattere mite tranquillo? Di solito sono queste persone i bersagli principali dei bulli...

Di fondo c'è una inconsapevolezza su chi siamo, cosa desideriamo da noi stessi e dagli altri e una sottovalutazione delle proprie risorse personali... di riuscire a fare fronte alla minaccia, alla bullizzazione, senza recitare la parte della vittima. Questo è il punto.

C'è un altra esigenza di fondo molto diffusa: la non volontà di ledere gli altri, diventando i carnefici ei bulli, per non esserne più vittime.

Quindi: come si fa a difendersi, senza offendere?

Ecco: in questo senso l'Aikido può fare molto per i bambini ed i ragazzi che vivono queste esperienze spiacevoli e talvolta dolorose... perché aumenta la loro consapevolezza, aiuta a formare il loro carattere e li fa diventare più consapevoli delle proprie risorse personali.

L'Aikido NON è utile perché insegna come slogare le articolazioni di chi ci bullizza!

E questa cosa - devo dire - che ce l'hanno chiara in pochi... compresi i genitori dei ragazzi che hanno subito forme più o meno intense di violenza (psicologica e/o fisica che sia). Sono ancora parecchi infatti quelli che cercano un corso di Arti Marziali per far diventare i figli forti a sufficienza da riuscire a difendersi... MENANDO i bulli (non le 2 famiglie che mi sono venute a parlare, per fortuna loro e mia!)

In quest'ultimo caso, non solo l'Aikido può fare poco per questi ragazzi, ma niente altro potrebbe essere loro utile: perdere la propria natura mite e sensibile per trasformarci in cosa/chi non siamo... risulta una cura peggiore della malattia, secondo me.

Un ultima riflessione: passi un bambino o un adolescente, ma perché un genitore può non sapere come gestire l'esperienza problematica che sta vivendo suo/a figlio/a?

Ovvio che nessuno ha il libretto di istruzioni del genitore perfetto... ed anche che specie l'adolescenza sia un periodo complicato, pieno di contrasti e di non accettazioni da parte dei ragazzi, in primis di loro stessi (sia a livello fisico, che mentale, che emotivo)... ma perché i loro principali adulti di riferimento si vedono sempre più costretti a rivolgersi da uno psicologo... o - come in questo caso - ad un Insegnante di Arti Marziali?

I tempi saranno anche cambiati e molti fenomeni pericolosi risulteranno anche in poderoso aumento, ma di base ciò specchia una società che non sa più chi è... e quindi nemmeno come evitare ciò che non desidera per se stessa.

In poche parole sono più i genitori che hanno bisogno del corso di Aikido (odi uno psicologo), rispetto ai loro figli...ma non per colmare un bisogno pratico (quello di imparare a difendersi, per esempio)... quando per capire chi sono e cosa vogliono... e quindi per fare da esempio pratico e casalingo e quotidiano ai propri figli.

Invece la gente figlia biologicamente senza mai diventare del tutto padre o madre... e poi i loro cuccioli vengono a contatto con una società prestazionale ed aggressiva, senza che sia stato NORMALMENTE fatto loro un training specifico da parte dei loro genitori per affrontare questi tipi di stress.

In natura i predatori insegnano a cacciare ai loro piccoli, così come i predati insegnano alla propria progenie come mettersi in salvo... perché entrambe le specie sanno già che tutto ciò accadrà prima o poi.

Invece oggi crediamo che fuori dalla finestra ci sia lo stesso livello di pericolo di una soap opera di Netflix e quando si manifesta un problema, corriamo rovinosamente ai ripari, talvolta facendo più danno che altro: il problema sta a monte...

Perché non abbiamo insegnato ai nostri ragazzi ad avere fiducia in loro stessi?
Ci siamo preoccupati di chiedere loro chi vogliono diventare e quali strumenti servano loro per realizzare questa opera d'arte?

In media, purtroppo, la risposta è NO.

Quindi poi ovvio che, quando il bubbone è bello che scoppiato, correre ai ripari diventa difficile: io faccio presente - ad esempio - che in Aikido i progressi sono possibili, ma anche lenti e graduali.

A questo punto però il bisogno è diventato urgente, perché il giorno seguente il proprio bambino/ragazzo può essere vittima di qualsiasi genere di violenza: in questi casi consiglio quindi un pellegrigaggio a Lourdes... utilizzando la lunghezza del viaggio per riflettere sulle proprie mancanze del passato.

Di solito i miracoli non accadranno, ma esiste una minore possibilità che questi torino a farmi richieste alle quali non potrebbe (né vorrebbe) accondiscendere manco il Messia.

Marco Rubatto



lunedì 18 settembre 2023

"Aikido tradizionale di Iwama", di Alfonso Torregrossa

Quest'oggi recensiamo per voi un volume molto particolare, ovvero "Aikido Tradizionale di Iwama", a cura di Alfonso Torregrossa Sensei, in collaborazione con Teruo Tsuihiji Sensei, 7º dan So-Shihan.

Si tratta di un libro fotografico, che essenzialmente mostra le tecniche di base da 5º kyu a 3º kyu ... quindi un documento base-base, per quanto riguarda l'Aikido... tuttavia in esso sono esposti in modo semplice ed efficace i cardini della pratica dell'Aikido di Iwama, che ha una metodologia d'insegnamento molto peculiare e dettagliata.

Ci sono rapidi cenni storici, ma il testo non ha la pretesa di risultare esaustivo né a questo livello, né a quello tecnico o filosofico: proprio per questo risulta un'opera molto particolare... una di quelle da consigliare a chi è alle prime armi e che risulterebbe appesantito da trattazioni più per "addetti ai lavori".

Poi c'è un altro aspetto che considero molto importante: Alfonso Torregrossa Sensei si è recato più volte in Giappone, nella città di Ota, nella prefettura di Gunma (ad un'oretta di treno da Iwama), ad allenarsi con Teruo Sensei, presso l'Ota Aiki Shuren Dojo.

Egli ha scelto un allievo decennale di Morihiro Saito Sensei, attualmente 7º dan So-Shihan, responsabile di una piccola cerchia di Dojo in Giappone, ma non una persona sotto i riflettori dell'occidente.

Ovviamente lo conoscono tutte le persone che da Iwama ci sono passate per più di un quarto d'ora, ed è possibile trovare in rete molti video nei quali Teruo Sensei fa da uke-otomo a Morihiro Saito Shihan.

Lo conosce bene di persona il mio Sensei e tutti gli altri Deshi di Iwama con i quali tutt'ora collaboro... però non è un Maestro di quelli "famosi" alle nostre latitudini, nonostante il curriculum esperienziale di tutto rispetto.

Questo aggiunge un enorme valore - dal mio punto di vista - al libro fotografico che ritrae Teruo Sensei cimentarsi nelle tecniche di base per i primi livelli kyu. Rappresenta l'esempio di una metodologia che è rimasta invariata, nonostante sia una "fonte terza" a presentarla.

Di solito, quando uno fa una ricerca seria, non si accontenta di sentire una campana sola.

L'Iwama Ryu è stato reso noto nel nostro Paese da figure come Giorgio Oscari Sensei e Paolo Corallini Sensei...

Molto bene: rendendo il meritato onore a queste figure, è bene anche andare altrove a studiare le medesime cose, poiché in questo modo ci si affranca dai limiti personali di ciascun "ripetitore" didattico... poiché conoscendone e frequentandone una decina, è facilissimo vedere cosa accomuna tutti (ovvero i principi che sono stati assimilati), da ciò che li distingue e che quindi costituisce l'interpretazione personale (o la capacità di comprensione) di singoli allievi di Morihiro Saito.

Non ci trovo nulla di male nemmeno nell'interpretazione personale, sia chiaro... però mi fa un enorme piacere trovare una "fonte indipendente" che ribadisce le stesse cose che a me sono giunte per altra via, perché ciò - in qualche modo - conferma la bontà di ciò che ho ricevuto e lo epura (tramite il confronto) di ciò che poteva essere limitativo di una visione specifica.

Sono quindi contento che ci siano iniziative simili, in grado di far giungere nuova documentazione tecnica e storica sugli scaffali virtuali dei nostri Store on-line, e per giunta in italiano.



Un grazie speciale quindi ad Alfonso Torregrossa Sensei, per la sua dedizione, il suo interesse nella didattica di Iwama che lo ha portato a sostenere (anche per questo, ma non solo per questo) diversi lunghi viaggi in Giappone (Torregrossa Sensei è un rinomato insegnante italiano di Ju Jutsu, Responsabile nazionale CSEN di questa disciplina, quindi in Giappone ci si è recato anche e sopratutto per questo).

Per chi fosse interessato a questo testo, lo può trovare al seguente LINK, mentre per quanto concerne l'Ota Aiki Shuren Dojo di Teruo Sensei, è possibile trovare maggiori info QUI.



Marco Rubatto



lunedì 11 settembre 2023

Perché le Arti Marziali? E perché farle in un Dojo?

Di solito queste pagine sono lette in tutta Italia, ma il Post di oggi è stato scritto appositamente per le persone assolutamente PRIVE di qualsiasi esperienza, che sono ispirate ad iniziare un'attività fisica di un certo tipo... facendo conoscere le attività del mio Dojo sul territorio, attraverso numerosi gruppi Social Network.

Innanzi tutto che cosa sono le Arti Marziali? E che differenza c'è fra di esse?

Parliamo di una categoria abbastanza vasta di attività, solitamente conosciuta dal grande pubblico attraverso i film d'azione... Si ha quindi l'idea di qualcosa che centra con la disciplina, "le mosse", l'allievo, il Maestro, la possibilità di imparare a difendersi... e 100 altri simili luoghi comuni.

Le Arti Marziali però sono molto differenti fra loro: alcune provengono da percorsi orientali tradizionali (come Aikido, Judo, Karate, Kendo, Kung Fu...), altre sono più Sport da Combattimento (Boxe, MMA, Brasilian Ju Jitsu, Krav Maga...), ovvero attività fisica alla quale NON è prevista l'accostamento di una particolare filosofia ed etica.

Noi ci occupiamo di Aikido, che è una forma molto particolare di Arte Marziale giapponese... al contempo sia tradizionale (quindi appartenente alla prima tipologia), che moderna, data la sua nascita e storia relativamente recente: vi parlerò quindi di cosa significhi praticare Aikido.

Vengono proposti alcuni esercizi psico-fisici, sia a corpo libero, sia utilizzando armi in legno... che prevedono la maggioranza di movimenti praticati con un compagno, con il quale ci si scambia di ruolo: è previsto un attaccante (che esegue prese e percussioni di ogni tipo) ed una persona che si difende da questo attacco.

Si studiano tecniche di proiezione dell'attaccante e di immobilizzazioni di quest'ultimo, ma - caratteristica specifica dell'Aikido - è necessario apprendere come NON ledere chi ci attacca, ma lasciarlo incolume, se bene sotto controllo. Questo è l'aspetto più complicato ed affasciante di questa disciplina: è possibile imparare a farsi rispettare, senza necessità di diventare aggressivi o violenti a nostra volta per riuscire a farlo!

Questo include una sostanziale dose di etica e di filosofia alle pratiche fisiche che ci vengono proposte: molte persone vogliono imparare a farsi rispettare, ma non desiderano diventare impositive o compiere atti non approvati dalla propria coscienza come metodo per risolvere i propri problemi.

In realtà la pratica dell'Aikido è un percorso di auto-conoscenza, in grado di farci comprendere che tutto ciò che gli altri si azzardano a farci, ma che non gradiamo, dipende da una mancanza di consapevolezza di noi stessi: colmando questa lacuna, si diminuisce sensibilmente la possibilità di incappare in cosa ci spaventa.

Si impara a percepire l'altro come "uno specchio", anziché come la causa di tutti i nostri mali e problematiche.

Noi facciamo corsi di Aikido OGNI GIORNO, in orari differenti, così che ciascuno possa trovare il momento migliore della sua giornata e settimana da dedicare a se stesso ed alla propria crescita personale e marziale (li troverete tutti su www.harakai.it).

I corsi di Aikido sono diretti a bambini (dai 5 anni in su), ragazzi (11-16 anni) ed adulti, di entrambi i sessi.

Non c'è un'età massima per la pratica ed è possibile iniziare il proprio percorso anche "tardi" nella vita... come spesso è accaduto ad alcuni nostri allievi. Una prova libera e gratuita vi permetterà di capire se questa disciplina fa per voi oppure no: basta sfruttare questa opportunità per comprenderlo!

C'è però un motivo ulteriore di venire a frequentare uno dei nostri corsi... il fatto che si viene a praticare in un vero Dojo giapponese!

L'Hara Kai è un autentico Dojo tradizionale alle porte di Torino (al confine con San Mauro Torinese), e questo è un enorme valore aggiunto... che spesso non si conosce.

Il luogo comune più diffuso è che le Arti Marziali si pratichino in una "palestra", ma in realtà dove alcune di esse sono nate, vi era e vi è una concezione di "pratica" completamente diversa, e notevolmente più completa e totalizzante.

Non solo un posto fisico nel quale ci si reca per muovere il proprio corpo e per sudare, ma un luogo del quale fare parte, a livello fisico, mentale emotivo e spirituale: un luogo che - qui in occidente - percepiamo più simile ad un "tempio" che ad una semplice palestra.

Poi all'interno del Dojo ci sono tutte le facilities tipiche di una palestra (spogliatoi, docce, etc), ma quando vi si entra c'è un'atmosfera piuttosto differente: si percepisce calma, armonia, accoglienza da parte degli altri frequentanti...

In un ambiente tutto costruito in legno, ci si toglie le scarpe, si esegue un saluto prima di salire sul tatami, si eseguono alcune pratiche ripetitive (piegare i propri indumenti della pratica, eseguire alcune pulizie del tatami), che hanno lo scopo di conferire tempo ed opportunità al praticante di sentire sempre meglio se stesso... sentirsi parte di un tutto armonico ed integrato.

Per questa ragione, al Dojo si favoriscono anche altre pratiche e discipline - oltre all'Aikido - che hanno come scopo comune la riconnessione mente-corpo, il benessere e lo sviluppo armonico del sé: è possibile praticate Tai Ji Quan (di origine cinese), Yoga (di origine indiana), Meditazione o ricevere trattamenti Ayurvedici e di Riflessologia Plantare.

È una community, un mondo creato appositamente per aggiungere qualità a 360º alla vita delle persone che lo frequentano... capite quindi che è qualcosa di più che una semplice palestra.

Tuttavia credo che solo l'esperienza diretta possa rendere chiaro tutto ciò, specie a chi non ne hai mai sentito parlare prima: veniteci a trovare quindi... e percepite da soli le sensazioni che sto cercando di trasmettervi!

Viviamo spesso in una quotidianità nella quale ci sentiamo imprigionati, con tonnellate di doveri e poco tempo a disposizione da dedicare a noi stessi ed al nostro benessere: il Dojo e le pratiche che troverete al suo interno servono "a rallentare", ad uscire da questa stressante dinamica ed apprendere come utilizzare il conflitto come forza creativa per realizzare noi stessi.

Frequentare il Dojo serve per imparare ad affrontare le proprie paure, e quindi non avere più bisogno di tenere tutto sotto controllo... cosa che ci toglie parecchia energia e che ci mette un sacco di tensione: impariamo ad "allinearci" con noi stessi, ad evolvere dicendo un grande "WELCOME" all'ignoto e sentendoci parte di un Universo intelligente... che trama al nostro fianco per farci realizzare nella vita.

Tutto questo necessita di un notevole "mind shift", e quindi un luogo ed un tempo da dedicare a noi stessi, nel quale sperimentare dinamiche nuove rispetto a quelle già conosciute in passato.

Ora questo LUOGO esiste... forse è anche a poche centinaia di metri da casa tua: siamo in Strada del Cascinotto, 228 - 10156 (TO); il Dojo è il basso fabbricato rosso che si trova in fondo al passo carraio.

Durante gli orari di lezione (che trovate QUI), troverete un cancello pedonale sulla destra aperto, o è possibile suonare al citofono.

Se desiderate visitare il Dojo o venirci a conoscere in altri orari, è bene prendere un appuntamento, seguendo i contatti riportati su www.harakai.it (altrimenti potreste rischiare di trovare chiuso).

È possibile seguire le nostre attività anche tramite la Pagina Facebook di Hara Kai e sul suo Canale YouTube... potete leggere molte cose sull'Aikido in QUESTO Blog, ma, ad un certo punto, sarà necessario mollare il tablet e venire qui di persona... perché è proprio la PRESENZA a fare la DIFFERENZA in questo genere di cose.

Vi auguro quindi di sfruttare appieno le notevoli opportunità che vi offre il nostro territorio, poiché un corso di Aikido tenuto da un professionista piuttosto titolato ed un luogo come il Dojo non sono esattamente qualcosa di ancora così comune in Italia, per il momento (purtroppo).

La mano ora è tesa... mi auguro di stringere presto la vostra!


Marco Rubatto

Hara Kai Dojo Cho

5º dan Aikikai, 5º dan FIJLKAM

Presidente Commissione Tecnica Nazionale Aikido FIJLKAM




lunedì 4 settembre 2023

Da dove ricominciare? Da se stessi...

Ogni anno non è semplice questo primo editoriale, poiché vorrebbe essere un cumulo di buoni propositi per la stagione che sta partendo, ma anche qualcosa di autentico... e quindi non banale.

E quindi ora che le attività riprendono, da dove ricominciamo?

In quale direzione ci muoviamo?

Durante questa pausa estiva mi sono riproposto di ricominciare da me stesso, e così farò anche su queste pagine...

Inutile dilungarsi in buoni propositi, se prima non si ha una buona consapevolezza di dove siamo, di come andiamo incontro al nuovo e di cosa intendiamo farcene.

È forse prioritario definire cosa è importante per noi, per comprendere con quali energie intendiamo corrergli incontro, se questo cammino sarà sostenibile o meno e se lo si farà godendone... o vivendo ogni passo con la palla al piede del "dovere".

Praticare ed insegnare Aikido è una cosa che mi piace ancora veramente tanto, e da questo punto di vista, mi pare di essere nel posto giusto per praticare ed insegnare ancora un tot.

Ciò che mi è pesato in passato è stata la responsabilità che ciò talvolta porta con sé, però è inevitabile non essere sempre felici come pasque ed avere momenti difficili sulla propria strada.

Diciamo una cosa: se potessi scegliere cosa fare nella vita e fossi libero da ogni esperienza precedente... ancora mi affermerei che ho voglia di praticare ed insegnare Aikido!

Ma spendiamo due parole anche su questo...

Con gli anni non sento più il bisogno viscerale di rotolare sul tatami per 5 ore al giorno o fare 15 Seminar all'anno come allievo... e man mano che l'età avanza, forse non ne avrei nemmeno più l'energia sufficiente per farlo.

Mi invitano alle meglio ed alle peggio esperienze, allenamenti, seminar e ringrazio tutti: ma sempre più cerco di scegliere con estrema cura cosa fare e cosa no.

Ciò che mi ispira veramente è fare ricerca, ovvero praticare una disciplina che si auto-spacchetta man mano che la propria consapevolezza cambia su di essa: in questo senso non ci sono cose "vecchie" da ripetere, perché diventano nuovi gli occhi con i quali si guarda alle pratiche del passato.

E devo dire che mai come la scorsa stagione credo di avere scoperto cose che dall'Aikido non mi sarei mai immaginato, a livello tecnico, dei principi e delle prospettive. E non è male sentire che la tua disciplina ti può dare ancora molto dopo circa 31 anni di pratica ininterrotta!

Anzi, pare che essa abbia da offrirmi ora più che in passato... ed è bello imparare cose che mi sono scoperto da solo, senza che ci sia stato nessun riferimento esterno ad insegnarmele!

Ma come andare incontro alle esperienze che arriveranno nel modo più proficuo...?!

Di certo il proiettarsi verso nuovi obiettivi è stimolante, ma può rivelarsi pure frustrante quando essi non sembrano così banali da raggiungere: allora è questione di fare "il primo passo", quello che ti fa ingranare il processo... e non di certo quello che te lo fa concludere.

Il primo passo ti toglie dalla posizione nella quale ti trovavi, non ti consente di giungere ai tuoi nuovi traguardi; questo è forse banale quanto vero.

Ma se dopo questo "primo passo" ci sarà un secondo "primo passo" e poi un terzo "primo passo"... con il tempo si rischia di andare lontano, anche parecchio... talvolta anche molto di più di dove si sarebbe osato immaginare. Ed è una cosa che mi è successa così tante volte, da esserne assolutamente convinto.

Parliamo ora di "sostenibilità": ogni nuovo percorso, o processo che iniziamo... incontra dei guai seri se non risulta sostenibile... ed è sostenibile quando mostra di essere inclusivo; ed essere inclusivi va molto bene, ma solo se si riesce ad integrare le varie parti che si sono incluse nel proprio sistema... sia a livello fisico, che emotivo/mentale, che spirituale.

Se, ad esempio, l'anima è contenta, ma il corpo soffre... o il sistema non è inclusivo, o non è integrato.

E vale ovviamente la stessa cosa quando il corpo gode come un riccio, ma il morale è sotto le scarpe: siamo fenomeni multi-layer, ed ogni aspetto di noi deve essere considerato e coordinato con la stessa cura e dedizione... e - possibilmente - allo stesso tempo.

L'Aikido è una disciplina che ci permette tutto ciò più di altre, devo dire... anche se sono ancora tanti/troppi i luoghi nei quali è praticata in modo piuttosto parziale... ovvero solo con il corpo, solo con la mente, etc.

Il casino è mettere tutto insieme e trovare una buona dose di "accordo fra le parti" di percorrere un tratto di strada insieme: perciò ho esordito con "ricomincio da me"... perché se non ci sono io per me sesso, che senso avrebbe che ci fossero i miei allievi per me, che ci fossero scambi, la Federazione, l'Aikikai... trilioni di Aikidoka sparsi per la Via Lattea.. se poi io non fossi li ad esserci innanzitutto per me stesso?!

Non si tratta di egoismo, ma in realtà dell'unica cosa che per me ha senso fare.

E quando si riesce a mettere insieme tutta la (propria) baracca, ha senso muoversi non solo nella direzione che ci pare migliore, ma anche quella nella quale ci si sente gioiosi.

Diciamo che la gioia risulta una buona bussola per orientare il proprio timone.

Siamo così condizionati nella vita che spesso ce ne dimentichiamo, ed agiamo per dovere innanzi tutto: certo che avendo costruito un Dojo, si suppone che a settembre lo riapra... occupandomi dei miei allievi, si suppone che continui a farlo... ma la domanda è: mi da ancora gioia tutto ciò?

In questo si capisce abbastanza presto se la strada sarà sostenibile, o se benzina finirà dopo un paio di tornanti in salita.

Ci deve piacere un tot la strada che decidiamo di percorrere: così facendo le difficoltà ci sembreranno più affrontabili... e stare sul proprio cammino personale sarà già il premio importantissimo già ottenuto, indipendentemente da quali traguardi raggiungeremo o meno.

Stare sul DO non ha uno scopo, se non percorrere il DO stesso.

Un'ultima cosa, ma non per importanza: mi è capitato spesso nella vita di buttarmi in nuove avventure, perché non avevo il coraggio di guardarmi indietro... e tutto ciò mi manteneva occupato in qualcosa.

Potevo dire a me stesso che ce la stavo mettendo tutta... inutile dire che però non era del tutto vero. Stavo cercando piuttosto di "compensare"...

Ce la stavo mettendo tutta a trovare qualcosa di nuovo da sostituire a quanto di "vecchio" non ero stato capace di comprendere o includere nel mio percorso; quel qualcosa di non digerito però mi tirava all'indietro di continuo, frenando in ogni caso il mio avanzare.

C'era una forma di divisione interna, fra dove avrei voluto andare ed il peso che mi legava al luogo dal quale provenivo: ora ho capito che non ha senso muoversi fino a quando le esperienze precedenti non sono (almeno in somma parte) state integrate a dovere.

Meglio talvolta non procedere, ma scegliere di farlo solo quando non abbiamo vincoli che ci limitano il movimento.

Un certo tipo di Aikido è stato qualcosa che ho molto amato, ma anche un certo ostacolo al movimento... proprio come una fidanzata/moglie che si è lasciata anni fa, ma che si pensa ancora e dalla quale il cordone ombelicale non era mai stato del tutto reciso.

Nel mio caso mi fregava la "tradizionalità" di ciò che dovevo fare, perché ero nato in un contesto parecchio tradizionale... quindi per fare qualcos'altro cercavo sempre una "giustificazione" che non mi facesse sentire un "traditore".

Ora so che erano tutte pippe mentali: c'era qualcosa che non avevo ancora avuto il coraggio di lasciare andare e che mi rendeva il passo pesante nel mio procedere come una palla al piede.

Ora se ho voglia di fare qualcosa di nuovo, di diverso... so che lo posso fare perché MI VA, perché credo al momento sia la cosa migliore da fare... semplicemente per questo, senza dover chiedere permessi a nessuno per farlo, neppure a me stesso.

Quindi da dove si ricomincia?

Non saprei da dove avrete intenzione di farlo voi, ma io sono già un passo più in là di dove ho iniziato questo Post.


Marco Rubatto




lunedì 3 luglio 2023

Vacanza editoriale 2023

Eccoci giunti ad una nuova pausa estiva per il nostro Aikime...

L'anno editoriale è passato velocemente, me non senza un cospicuo impegno: 40 Post in un anno non sono pochissimo... è quindi ora di un po' di sano risposo rigenerante.

Vi ringrazio per tutto l'interesse che muovete settimanalmente per il Blog e la pagina YouTube, della quale avrete presto importanti aggiornamenti e novità!

Sarà necessaria una ristrutturazione della banda laterale del Blog, poiché oramai offre collegamenti a link obsoleti ed inutili. Anche questo richiederà un po' di tempo e di lavoro.

Ci si rivede on-line puntuali il 4 settembre prossimo, buone vacanze a voi tutti!


Marco Rubatto