lunedì 17 novembre 2025

Conoscere il Giappone: "il valore pedagogico del Budō"

Mi rendo sempre più conto che i praticanti di Arti Marziali, parlando in modo generico, sentono raramente il bisogno o il piacere di approfondire le origini storiche, culturali e filosofiche delle discipline che frequentano.

In occidente, ci sono discipline orientali così sportivizzate da risultare praticate quasi del tutto da persone piuttosto ignoranti su queste tematiche (l'eccezione ovvio che ci sia sempre ovunque): l'Aikidō in ciò tende forse a distinguersi per maggiore attenzione e cura agli aspetti tradizionali della terra dalla quale proviene.

Però, giusto la scorsa settimana, mentre dirigevo un Seminar a Bari, mi è accaduto che una praticante giapponese presente mi rimarcasse quanto fosse raro trovare un Insegnante che si rivolgesse agli allievi utilizzando parole ed anche intere frasi in giapponese.

Io non sono giapponese, non conosco così bene questa lingua, ma sicuramente l'ho studiata per anni, così come ho studiato in lungo ed in largo gli aspetti storici, culturali, sociologici, filosofici e religiosi della terra di Yamato (il Giappone, appunto n.d.r.)... e questo mi pare solo normale, volendomi occupare della divulgazione di un certo tipo di pratica, che di certo NON si limita ad una serie di movimenti delle gambe e delle braccia, o ad un tot di tecniche di proiezione o leva articolare!

Mi sento, cioè, completamente nella norma... anche se mi piacerebbe continuare ad approfondire sempre di più ciò che mi sembra di non padroneggiare mai a dovere: non trovo invece che lo siano tutti quei praticanti sedicenti esperti, e sopratutto gli Insegnanti che invece non abbiano di pari passo speso qualche risorsa personale per approfondire meglio le radici di una disciplina che affonda in una storia e cultura TOTALMENTE differente, rispetto alla nostra.

Non si tratta di rinnegare le proprie origini o snaturare la propria identità parlando "giappaliano" e mangiando solo sushi e tofu (come invece ho visto fare proprio ad alcuni insegnanti di Aikidō più fanatici che altro!), ma di avvicinarsi il più possibile con umiltà e curiosità ad un mondo del quale la nostra disciplina è intrisa.

"Se vuoi comprendere bene uno scritto, una musica, un quadro... studia bene la vita e le opere del suo scrittore/compositore/pittore!"

Ciò non vale - quindi - solo nel campo delle Arti Marziali...

- la mozzarella di bufala è - ichiban /innanzi tutto - CAMPANA

- il pesto è - ichiban /innanzi tutto - LIGURE

- gli/le arancini/e sono - ichiban /innanzi tutto - SICILIANI

Non è vietato mangiare la pasta al pesto in Sicilia, gli arancini in Campania e la mozzarella di bufala in Liguria: sospetto che ovunque ci siano buoni ristoranti in grado di rifornirsi di ottime materie prime e che abbiano bravi chef...

Tuttavia, se dovessi iniziare un tour culinario, forse mangerei la mozzarella di bufala in Campania, il peso in Liguria e gli/le arancini/e in Sicilia... that's it!

Perché dovrebbe essere differente per il Budō in generale e per l'Aikidō in particolare?!

Viaggiare... o anche solo leggere libri, guardare film e documentari, ascoltare musica e apprezzare l'arte del Paese dal quale viene l'Aikidō offre un'apertura straordinaria rispetto alla disciplina stessa: la si comprende molto meglio, ci consente di entrare nella sua prospettiva

In fondo, questo Blog stesso tenta - nel suo piccolo - di portare qualche seme di cultura e di riflessione sulla disciplina che amiamo, e dovremmo chiederci come mai in Italia (così come nella restante parte del mondo) non fioccano propriamente pagine come queste...

Come se fosse un qualcosa che interessa veramente a pochi, chiediamoci se il motivo sia perché risulta inutile o se la situazione è peggiore: viviamo in un mondo che tende ad ignorare più di quanto non si affanni per conoscere?

Secondo me - purtroppo - SI...

In ogni caso, segnalo una delle tante iniziative interessanti che ci offre il territorio - fra l'altro GRATUITAMENTE! -, ovvero una serie di conferenze organizzate dall'Università Popolare di Torino, dal titolo "Conoscere il Giappone".

Si tratta di 3 appuntamenti (quando leggerete questo Post, purtroppo saranno solo più 2), organizzati dal Dott. Gianclaudio Vianzone, 3º dan Aikidō, praticante di Karate tradizionale, Kendō, Iaidō e Kyusho... e sopratutto Docente ordinario del corso di "Giappone oltre le apparenze" (oltre che mio carissimo amico ed allievo).


La finalità è proprio quella di diffondere un po' la cultura di un a terra e di un popolo che affascina - e che per noi coincide anche con la culla di molte delle nostre discipline -, ma che spesso osserviamo dalla lente deformata di Anime e Manga attuali, dai quali non sempre traspare chiaramente lo [大和魂] "Yamato damashii", ovvero lo "Spirito del Giappone".

Ecco le descrizioni delle due conferenze rimanenti, che si terranno presso la Sala Riunioni dell'UNIPOP, : Via Principe Amedeo, 12 - 10123 Torino.


Martedì 18 novembre 2025
- 18:30-20:00

“I RIFLESSI CULTURALI DELLA SPIRITUALITÀ GIAPPONESE"

con Mario Nan Mon Fatibene, Monaco Zen, caposcuola, fondatore e direttore spirituale del Centro Hokuzenko


Martedì 25 novembre 2025 - 18:30-20:00

“IL VALORE PEDAGOGICO DEL BUDŌ”

al quale sarà chiamato proprio il sottoscritto, in qualità di Relatore...

É possibile partecipare in presenza (per info e prenotazioni: 011 -  8127879, info@unipoptorino.it), oppure partecipare in remoto, tramite il LINK seguente: https://meet.google.com/kuf-dkfn-xzy

Non sarà che una goccia in un mare a mandorla di cose interessanti da studiare, ma credo che il nostro settore abbia bisogno di un po' di cultura in più di ciò che mostra in giro per i tatami... quindi ben venga OGNI piccolo contributo, specie se rivolto a tutti e gratuito!


Non mi attendo folle accalcate sulle transenne in attesa di entrare... tuttavia continuo a fare il tifo per ogni iniziativa in grado di far scorgere quale UNIVERSO si celi dietro ogni piccolo gesto che ripetiamo durante la pratica dell'Aikidō.

Perché di vero e proprio UNIVERSO si tratta: una vastità filosofica e culturale che rischiamo di mancare quasi del tutto nel momento nel quale iniziamo a praticare senza mai avere considerato quanto siano differenti le tradizioni che hanno dato i natali alla nostre discipline, rispetto a quelle presenti nel mondo e nella società cosiddetta "occidentale".

Dopo tutto, ci sono Aikidoka che credono davvero che il pigiama bianco che indossano si chiami "kimono"!!!

Ci si vede all'Università Popolare di Torino il 25/11, allora... oppure in qualsiasi luogo che porti un po' di spessore culturale a ciò che facciamo ogni settimana con grande passione!


Marco Rubatto



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