Enzo Sensei ha scritto un libro intitolato "Reishiki - non solo questione di forma" e sono felice di parlarne su Aikime, anche per l'importante tematica sviluppata nel testo, ovvero uno studio approfondito - ma alla portata di chiunque - sull'origine dell'etichetta vigente nei Dojo tradizionali giapponesi... insieme a preziosi consigli su come impostare il reigi durante le lezioni, agli esami, fra i compagni di pratica, nella relazione fra Senpai e Kohai, nonché fra allievi e Sensei.
Girando molti Dojo negli ultimi anni, mi sono reso conto come alcune Scuole di Aikido tengano molto poco a questo genere di cose e come l'Insegnante medio sia il primo ad essere impreparato ed ignorante (detto in modo letterale e non dispregiativo) rispetto ai motivi di sostanza che suggerirebbero di adottare alcune semplici regole di forma.
Il libro di cui parliamo oggi offre veramente a chiunque la possibilità di sanare questo vuoto: lo studio storico affrontato affonda le radici nella storia e nella cultura stesse del popolo giapponese, mostrando come l'evoluzione della società abbia naturalmente portato il Paese del Sol Levante ad essere uno dei più formali del pianeta, ma non nell'accezione nella quale siamo abituati a percepire questa parola.Da noi forma e sostanza sono antinomici fra loro, quindi la forma viene vista spesso come l'opposto della sostanza... ma in Giappone non era, né è così: la forma da sempre è vissuta come il VEICOLO della sostanza; i due aspetti antinomici hanno trovato una sintesi ed una reciproca integrazione quindi.
In un Dojo è bene vigano alcune semplici regole, che non vogliono essere l'espressione di una forma dittatoriale del Sensei nei confronti di chi frequenta le lezioni di Aikido, bensì un importante supporto a viverle al meglio e con il maggior profitto possibile.
Il testo ci agevola nella comprensione di ciò, offrendoci una definizione di "etichetta", "cerimoniale" e di "reishiki", spiegandone la sua funzione nella pratica ordinaria ed in caso di eventi quali seminar e raduni... viene inoltre svolta una breve presentazione del Giappone e dei contesti storici dai quali sono germinati parole come "Samurai", "Bushido" e "reigi".Molte volte, siamo portati a non dare peso ed importanza alle regole che non comprendiamo e delle quali non riusciamo scorgere un'utilità pratica; proprio per questa ragione, viene approfondito il concetto di "saluto", sia fra persone comuni, sia all'interno di un Dojo, vengono esemplificati i significati di diverse buone norme di comportamento che costituiscono ancora oggi una struttura importantissima per la società giapponese.
Da qui emerge quanto sia stato naturale che questa mentalità della "forma che veicola la sostanza" fosse utilizzata e richiesta anche negli ambiti marziali che tutti noi frequentiamo con grande passione.C'è realmente una grande ignoranza in giro, lo affermo con rammarico, insieme alla tendenza ad occidentalizzare pure troppo certi riti - come quello del saluto - da un lato forse per non introdurre eccessive barriere linguistiche e culturali... dall'altro proprio perché non si comprende la necessità di mantenere alcuni aspetti della disciplina nella stessa atmosfera nella quale sono nati e si sono sviluppati.
Non è questione di fare però i puristi, in questo caso, quanto le persone responsabili: vedremo di buon occhio alle nostre latitudini chi studiasse la Divina Commedia in prosa?
Chi mettesse il ketchup sulla pizza?
Chi spezzasse gli spaghetti per cuocerli e ce li servisse scotti?
Credo di no, ma solo perché ci sono ragioni storiche e culturali che ci hanno portato a vedere una poesia o un piatto di cucina come la rappresentazione di un significato, oltre che di una semplice forma.
La stessa cosa accade con la disciplina giapponese che amiamo e pratichiamo: un conto è studiarne le origini, le tradizioni e la filosofia... un altro è bypassare tutto per tuffarci solo in ciò che ci piace di più.Molti dei problemi che presenta l'Aikido oggi sono di origine culturale, secondo me, quindi il reishiki ed il suo studio diventano un'ottima cura a questa immaturità diffusa.
Sono contento che sia Enzo Di Vasto Sensei ad aiutarci in questo, perciò ho ritenuto importante dare il mio personale contributo affinché la sua opera venisse conosciuta e letta da un pubblico più ampio possibile.
Se ricordate, poco più di un anno fa, avevo recensito un altro testo molto bello (trovate l'articolo QUI) di un altro amico che ha scritto sul medesimo tema... sono quindi molto felice che opere di questo genere si stiano moltiplicando nel panorama editoriale dedicato alle arti marziali!Cliccate QUI per ordinare il libro "Reishiki, non solo una questione di forma", e buona lettura!
Marco Rubatto
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