lunedì 24 dicembre 2018

Buone Feste da Aikime!

 Un nuovo Natale è alle porte, così come un nuovo anno di Post e di pratica dell'Aikido!

In questo breve periodo di pausa, la Redazione di Aikime augura a tutti voi di trascorrere buone Aiki-feste.

L'appuntamento per noi è per lunedì 7 gennaio 2019... con novità - a dir poco - mondiali...

NON MANCATELO, così da "scrivere la storia" insieme a noi!








lunedì 17 dicembre 2018

Focus sullo stile: Kobayashi Ryu, l'essenzialità del gesto

Proseguiamo la nostra rubrica mensile nella quale esaminiamo più a fondo alcune delle più famose correnti Aikidoistiche presenti nel nostro Paese, mettendo sotto i riflettori le loro peculiarità, vanti... così come eventuali zone d'ombra riscontrate dalla nostra esperienza pratica di rapportazione con la singola Scuola.

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DISCLAIMER


Questi Post non sono scritti né per promuovere, né per denigrare nello specifico i vari e differenti approcci che ci sono all'Aikido... ma piuttosto per farli conoscere meglio ed in modo più imparziale possibile al grande pubblico, aiutando specie il neofita a districarsi in una fitta rete di info nelle quali può confondersi anziché orientarsi.

Non siamo asserviti a nessuno stile di Aikido dei quali vi parleremo, e nessuno ci paga o ha interesse a farci dire qualcosa di diverso da quello che pensiamo e che esprimiamo: è bene ricordarlo in modo chiaro ed esplicito!


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Esploriamo quest'oggi lo stile/Scuola che si riferisce storicamente al Maestro Hirozaku Kobayashi, che viene di solito definito dai suoi allievi "Kobayashi Ryu".

Parliamo di un Maestro che fu tra gli apripista dell'Aikido in Europa, quindi è più che naturale che molti gruppi vennero direttamente influenzati dal suo insegnamento.

Ma volgiamo lo sguardo all'Aikido insegnato secondo la sua specifica visione; ci troviamo dinnanzi ad una pratica:

- molto elegante e marziale al contempo;

- che riserva molta attenzione allo studio dei profili del corpo ed alla centralizzazione (movimento che parte dall'hara e quindi dalle anche);

- caratterizzato da molte forme di meguri, ossia movimenti spiraliformi che incanalano l'energia ricevuta nell'attacco in un altrettanto esplosiva risposta al compagno;

- grande attenzione verso il riscaldamento e quello che in Aikido viene chiamato "Aiki Taiso", ovvero la ginnastica preparatoria alla pratica vera e propria; numerose Scuole hanno addirittura sviluppato (e registrato il marchio) una pratica chiamata "Aiki Shin Taiso", che può essere praticata a latere, anche se non si intende fare Aikido, e che aiuta il benessere e l'elasticità del corpo;

- interessante lavoro praticato con le armi (col bokken ne abbiamo avuto più esperienza che col jo, quindi ci riferiamo soprattuto al primo lavoro, che abbiamo praticato più volte di persona), mirato soprattutto a esplorare il timing e la naturalezza del gesto tecnico.

I tre principi fondamentali che ispirano il lavoro con il bokken della scuola
sono: ume no tachi, matsu no tachi e take no tachi.

Shochikubai è un'espressione sino-giapponese per indicare ume, take e matsu, ossia il pruno, il pino ed il bamboo. Questi alberi hanno un valore simbolico nella cultura nipponica, per la quale la triade è garante di prosperità e felicità.

Il pruno (ume, che si legge anche bai) esprime l'idea del ritorno delle forze vitali, del ciclo delle stagioni ed è in relazione con la terra; il bambù (take, che si legge anche chiku) rappresenta l'alternanza di forza e scioltezza ed è in relazione con l'uomo; il pino (matsu, che si legge anche sho) indica la forza permanente, in rapporto con il cielo.

Shochikubai è concetto che attiene profondamente all'Aikido... Così nella pratica con la spada si distinguono tecniche che vanno dalla terra verso il cielo, secondo il principio del pruno (ume no tachi); tecniche che applicano il principio del bambù (take no tachi), alternando forza e flessibilità; e tecniche nelle quali è racchiuso il principio del pino (matsu no tachi), procedendo dal cielo verso la terra. I tre principi insieme sono in grado di rivelare "la prodigiosa intelligenza del corpo".

- generosa attenzione al reishiki ed alta conoscenza dei valori tradizionali legati al Budo giapponese ed alla sua cultura (saluto, abbigliamento, atteggiamento sul tatami, etc);

- ottima didattica dei kaeshi waza (ossia "contro-tecniche") che è ben sviluppata, mentre invece risulta essere quasi assente in molti altri approcci dedicati all'Aikido;

Nel gennaio 1998, a completamento dei lavori di preparazione portati avanti nel 1996 e nel 1997 è stata creata, sotto l'impulso e la guida di Hirokazu Kobayashi Sensei, la Kokusai Aikido Kenshukai Kobayashi Hirokazu Ryu (KHR), "Accademia Internazionale di Ricerca sull'Aikido Kobayashi Hirokazu".

La KHR, attualmente diretta da André Cognard So Shihan, Hanshi, ha come fine lo sviluppo dell'Aikido Hirokazu Kobayashi nel mondo intero, definendone i criteri che ne permettono l'identificazione e la valorizzazione del messaggio.





Come scuola afferma la propria identità, trovandola in primo luogo nell’originalità e autenticità della tecnica e del messaggio trasmesso da Kobayashi Sensei; registriamo con piacere che essa non ha la pretesa di alcuna superiorità sulle altre scuole di Aikido e rispetta i vari stili insegnati nel mondo dagli allievi di O' Sensei, Ueshiba Morihei, di cui onora sia la memoria che l’attaccamento alla pluralità stilistica e alla libertà degli esseri;

questi sono stati infatti aspetti centrali nello stesso messaggio di Kobayashi Sensei (il quale ha consentito di ricevere dai membri fondatori dell'Associazione il titolo di "Soshu", ovvero guida spirituale della Scuola).

Dal 2012 la KHR è ufficialmente riconosciuta quale membro della Dai Nippon Butoku Kai (DNBK), la più antica e prestigiosa associazione nipponica sotto l'egida dell'Imperatore ed emanazione del governo giapponese, votata a preservare e a promuovere le arti marziali tradizionali (Budo) e il loro contenuto etico-filosofico.

In Italia abbiamo avuto Giampiero Savegnago Sensei (di cui vi abbiamo già parlato QUI) come notevole rappresentanti di questo movimento Aikidoistico: andate a leggere la sua storia, perché è senza dubbio affascinante ed arricchente!

Dalla frequentazione di tutti i membri del Kobayashi Ryu che abbiamo avuto l'onore di frequentare negli ultimi due decenni (una decina circa di Maestri, anche in possesso di esperienza e grado piuttosto elevati) è pressoché SEMPRE emerso un PROFONDISSIMO rispetto verso il loro Maestro fondatore...

Questo è segno che Kobayashi Sensei deve avere occupato un posto veramente importante nei cuori di chi lo ha frequentato per tanti anni, sapendo essere quindi un buon Insegnante tecnico, ma anche una persona di spessore umano veramente considerevole!

Solo questo può spiegare tanto rispetto e tanta devozione da parte di coloro che hanno avuto la fortuna di essere spesso sul tatami con lui: in Aikido questo è perlomeno RARO, quindi è doveroso sottolinearlo.

Un capogruppo che crea seguito senza imporsi, ma dando l'esempio e mettendo l'anima nelle proprie azioni... che viene percepito come guida da tutti coloro che lo frequentavano è segno che il suo Aikido ha saputo andare oltre la mera tecnica, forse toccando quel "cuore" dell'Aiki, di cui tanto O' Sensei andava parlando.

Punti di debolezza ne abbiamo trovati?

Si alcuni... che, senza alcuna volontà di svalutazione, li andiamo come al solito ad elencare:

- la nostra impressione è stata quella che il Kobayashi Ryu sia una sorta di "università" dell'Aikido, quindi non lo consideriamo così adatto ad un principiante alle sua prima esperienza, perché non rediamo gli risulterebbe così immediato; spesso viene richiesta una coordinazione ed un'integrazione psico-fisica che non è di certo un punto di partenza facile per molti; esistono approcci più A, B, C... secondo noi;

- l'essenzialità del movimento, unita con una straordinaria rilassatezza sono elementi che contraddistinguono un certo lavoro pregresso, e ci è capitato di vedere video di un "giovane" Hirozaku Kobayashi esercitarsi in modo invece molto più "ki hon", ovvero maggiormente "di base", come di sicuro era frequente sotto O' Sensei ai suoi tempi;

era possibile riconoscere una enorme stabilità, senso del grounding, utilizzo delle anche, etc etc etc... cosa che nel tempo si è rilassata per diventare ESSENZIALE, e quindi parzialmente invisibile agli occhi di chi non sa dove cercare le cause di tanta potenza;

- per la ragione precedente, secondo noi (come spesso accade quando abbiamo a che fare con mostri sacri come Kobayashi Sensei!) hanno proliferato nel tempo praticanti che erano intenti ad imitare la sua forma "ultima", il suo gesto fluido ed elegante, ignorando però - almeno in parte - da quella duro allenamento esso fosse provenuto; un sacco di persone hanno quindi iniziato a muoversi con posizione alte, ginocchia poco flesse, disegnando splendide spirali con i polsi, ma che non vengono però generate dal centro addominale; il Sensei indica la luna... e gli allievi guardano il dito: qualcosa di abbastanza comune, che abbiamo un po' ritrovato fra le fila di questa Scuola;




- abbiamo più di una volta percepito come i praticanti di Kobayashi Ryu ci "vadano giù secchi" con leve e proiezioni, nel senso che talvolta abbiamo provato un dolore che ora sappiamo essere almeno in parte infruttifero; non pensiamo che ci sia insensibilità, ma forse al momento attuale manca un po' chi spiega l'inutilità di far soffrire uke più del dovuto durante la pratica; se portata all'estremo una simile tendenza potrebbe portare al sadismo dei gradi alti (o dei Sensei) nel confronti del kohai, che ricoprono più spesso il ruolo di uke;

- le tobi ukemi (cadute alte) sono spettacolari e molto consuete, e le abilità richieste agli uke per performare simili gesti atletici non sono esattamente da tutti... un'altra ragione per considerare questo stile un luogo nel quale i più esperti possono affondare golosamente i denti, ma nel quale i neofiti non sempre potrebbero trovarsi subito a loro agio; aggiungiamo, che con l'età che avanza, la propria pratica DEVE trovare forme alternative di espressione, altrimenti risulterà COMUNQUE impensabile per un cinquantenne eseguire i voli che fa un ventenne; elasticità e tempi di recupero cambiano molto con il trascorrere degli anni, quindi è bene che la propria Scuola possa tenerne conto nella pratica ordinaria;




In conclusione, ci viene da affermare che il Kobayashi Ryu sia un'approccio all'Aikido molto interessante e completo... che abbiamo avuto la fortuna di contattare quando la nostra pratica non era più tanto acerba, quindi ci ha saputo nutrire in modo particolarmente arricchente (e non smette di farlo, ogni volta che abbiamo occasione di praticare con Maestri di questa Scuola).

Una Scuola che mostra in modo attivo e vivo la visione di una persona che è stata d'ispirazione a molti... che è stata capace di fare un viaggio che dalla periferia ha condotto all'essenziale, sia in zona tecnica che personale ed umana.

Un viaggio, cioè, che auguriamo a chiunque... indipendentemente dallo stile che si è deciso di praticare.

Troverete perciò in questa specifica visione strumenti interessanti che si sapranno di certo armonizzare ed integrare con la vostra espressione personale e preferita dell'Aikido.

"Chiunque di noi che aprono la vostra anima, possibile percepire e ammirare la bellezza e la forza della natura.

La natura come Aikido sono creati esclusivamente per la propria energia vitale.

Sono essenza naturale, non sono il risultato di qualcosa di costruito da quindi se Aikido, ho le idee egocentriche, la mia anima si unisce con la natura.

In quel momento "gli spiriti della terra" ed io, siamo uno e tutto diventa possibile ".

[H. Kobayashi Shihan]



lunedì 10 dicembre 2018

Aikido FIJLKAM: il cambiamento prosegue...


Il 20 novembre dello scorso anno abbiamo iniziato a raccontarvi cosa sta cambiando nell'Aikido Federale da quando la nuova Commissione Tecnica Nazionale - che ho l'onore di presiedere - ha iniziato il suo mandato.

Ed anche se siamo solo al secondo anno di attività, sembra che di strada se ne sia fatta davvero molta rispetto al passato...

Lo scorso anno era stata la volta dell'introduzione del "Programma Tecnico Unificato" (per il quale vi rimandiamo QUI), che ha reso estremamente fruibile lo spazio comune da parte di Aikidoka di ogni estrazione che intendano praticare insieme, sotto egida federale.

Quest'anno al Seminar Nazionale di Ostia dello scorso fine ottobre sono state presentate 3 importanti novità, che ora mi accingo a spiegare.



1) È stata la prima volta in Federazione, e secondo me anche in Aikido in generale (anche se non ne ho le prove certe!) che la proposta formativa di un Seminar Nazionale sia stata sottoposta al giudizio di chi lo ha frequentato... dal 6º dan al 6º kyu che fossero.

Di solito il programma di un seminario così ampio ed articolato (2, se non talvolta 3, tatami che lavoravano contemporaneamente su tematiche differenti) viene "calato dall'alto" in modo piramidale verso la base del movimento... che non solo se lo deve far piacere a forza, ma nel caso non approvasse qualcosa, è meglio che tenga per sé le eventuali critiche (costruttive o distruttive che siano).

L'attuale Commissione Tecnica Nazionale ha invece voluto fare qualcosa di molto differente, pregando ogni Aikidoka presente ad esprimere il suo giudizio in merito alla proposta didattica fornita, insieme ad eventuali critiche e consigli per migliorarla in futuro.

La cosa sembra essere stata fortemente apprezzata dai partecipanti, tanto che essi hanno risposto con entusiasmo all'iniziativa, rimandando feedback praticamente tutti positivi ed interessanti spunti di riflessione sui quali lavorare per approntare il prossimo Seminar Nazionale, così da incontrare piano piano le esigenze di ogni Insegnante o allievo che vi partecipa.

In Federazione è un obbligo per gli Insegnanti di un certo grado e qualifica essere presenti a questo appuntamento: ci è parso quindi più che doveroso rimandare disponibilità all'ascolto delle loro opinioni!

I risultati di questo piccolo "questionario di gradimento" sono ovviamente pubblici, e scaricabili al seguente LINK. Giudicate quindi voi stessi le tendenze e le qualità dei rimandi che abbiamo ricevuto: un bel goal personale e di squadra per tutti coloro che hanno lavorato duramente perché questo evento possa rivelarsi un successo, per la seconda volta!

2) Abbiamo previsto un piccolo "censimento interno" poiché non era stato ancora possibile pubblicare una lista ufficiale dei Docenti Federali sul territorio italiano, così come di tutti i Dojo nei quali è possibile praticare Aikido sotto egida federale.

Il GDPR dello scorso 25 maggio 2018, in questo senso, non ha che complicato le cose in merito alla diffusione di dati sensibili, che non erano però tali al momento in cui furono raccolti.

Quindi, mentre la Federazione sta provvedendo ad aggiornare e rendere pubblici i database di TUTTI i suoi Tecnici qualificati (indipendentemente dal Settore di appartenenza... ma parliamo di diverse centinaia di persone!), il Settore Aikido ha iniziato a muoversi in autonomia, e verrà pubblicato facilmente all'inizio del mese prossimo (le date di decorrenza di gradi e qualifiche in Federazione sono sempre il 1º gennaio dell'anno successivo a quando vengono ottenute mediante esame) un elenco provvisorio di tutti i Docenti che erano presenti al Seminar Nazionale di Ostia dello scorso ottobre, con le specifiche delle Società Sportive nelle quali trovarli.

L'elenco sarà suddiviso per Comitati Regionali, giacché in Federazione vige una certa territorialità, e ciascun  Tecnico sarà visibile in grado e qualifica posseduti, unitamente ai numeri utili per comunicare con lui/lei, la sua Società di appartenenza ed il Fiduciario Regionale dell'Aikido di competenza.

In un mondo Aikidoistico dove gradi e qualifiche vengono venduti spesso come al mercato, diventa importante avere un documento ufficiale in cui NON sia possibile alcuna forma di manipolazione, giacché su di esso vegliano i protocolli di una Federazione nazionale, che ha avuto dietro mandato del CONI di patrocinare le Arti marziali in Italia... e fra di esse - ovviamente - l'Aikido!

E chi non era presente al Seminar Nazionale di Ostia?

Niente paura: metteremo on-line alla fine dell'elenco anche il modulo da compilare e da spedire alla Commissione Tecnica Nazionale per essere aggiunti nelle sue versioni successive, poiché ad oggi è l'unico modo legale di procedere per ottemperare al GDPR del 25/05/18.

Ed un altro importante passo nella direzione della chiarezza è stato fatto!!!

3) Il terzo punto risulta essere di gran lunga il più importante e quello che è stato più complesso per noi realizzare... ma ce l'abbiamo fatta!!!

È stato finalmente approvato un protocollo federale (che sarà pubblicato crediamo ai primi di gennaio) che regola l'ingresso nell'Aikido Fijlkam da parte di tutti coloro che hanno militato per anni presso altri Enti... e che ora desiderano ambientare stabilmente la pratica presso la Federazione.

In passato questa cosa non è mai stata chiara...
Essendo la Federazione l'UNICO soggetto a diretto contatto con il CONI, esso si è sempre comportato come "monopolista" - di fatto - di gradi e qualifiche.

E siccome - un po' di umiltà e di coerenza non fa mai male! - Fijlkam era diventato un ambiente non per forza ideale per praticare Aikido... la maggioranza dei praticanti si era spostata presso gli Enti di Promozione Sportiva.

Nulla di male, se non che non si era MAI capito cosa dovesse fare poi una persona per essere riconosciuta da Fijlkam nella sua esperienza pregressa: di sicuro NON è pensabile , né onorevole, chiedere ad un praticante di Aikido con 30 anni di esperienza di rimettersi la cintura bianca e RIFARE il proprio percorso da capo!!!

Nemmeno bello però è quello di tirare dentro chiunque piuttosto di fare numeri, fra l'altro sorpassando in malo modo chi si sta impegnando da anni in un percorso chiaro, serio e tracciabile.

Per questa ragione è nato il "Protocollo d'ingresso in Federazione", che legifererà proprio su come fare, a chi chiedere, cosa aspettarsi che venga riconosciuto e cosa no... e quanto "costa" (in termini non solo economici, ma soprattutto di impegni concreti da assumere!) questa equiparazione di gradi e qualifiche.

Un tempo questa cosa delicata era sempre stata trattata "ad personam", ovvero con atti NON pubblici, quindi facilmente fraintendibili, se non manipolabili addirittura.
In ogni caso era ora di finirla con il: "Perché a quello si ed a me no!?"... roba che non fa certo dignità alla disciplina che pratichiamo.

Se i kami vorranno, da gennaio anche questa non chiarezza verrà gettata alle spalle, così da segnare un altro importante passo avanti nel Settore Aikido federale.

Prima di concludere, voglio ringraziare sentitamente i Maestri Giovanni Desiderio e Giancarlo Giuriati per tutto il supporto che mi stanno fornendo in modo costante: la Commissione Tecnica Nazionale sta procedendo più unita che mai... e forse è proprio questo uno dei segreti di tutti i piccoli/grandi cambiamenti che nel giro di così pochi mesi è riuscita a porre in essere!

In ultimo, ma non per importanza, un sentito grazie a tutti i nostri numerosi sostenitori, che stanno credendo in noi ed investendo tempo, energie e risorse nella realizzazione di un clima sereno e qualitativo nel quale praticare Aikido insieme!

Marco Rubatto





lunedì 3 dicembre 2018

ペッレトの稽古: il riscaldamento in Aikido è importante!

Il bizzarro titolo del Post quest'oggi recita: "ペッレトの稽古", che suonerebbe più o meno come "perreto no keiko"... di cosa mai si tratterà?!

É la traslitterazione in katakana della una parola occidentale, ossia "pellet": "perreto no keiko", quindi è "l'allenammo del pellet"... una pratica piuttosto tradizionale nel nostro Dojo - non sappiamo se altrove avvenga altrettanto -!

Il riscaldamento in Aikido è una parte essenziale dell'allenamento: preparare il corpo alla pratica è estremamente importane per evitare fastidiosi traumi.

Però non è di questo riscaldamento che vorremmo parlarvi esattamente quest'oggi...

Ogni lunedì infatti, un buon gruppo di impavidi si trovano al Dojo intorno alle 7.15, per aprire la settimana con un'ora di keiko (SI, c'è gente che si sveglia intorno alle 6:30, se non prima, per potersi allenare PRIMA di iniziare la propria settimana lavorativa!!!)...

... e questo gruppo di impavidi ha anche un ulteriore compito molto importante: rifornire di pellet il silos della caldaia del Dojo!

Noi ci scaldiamo appunto tramite il pellet e - ormai è tradizione - ogni lunedì il gruppo aiuta il Sensei a caricare un silos a circa 4 metri da terra di sacchi di pellet: un riscaldamento notevole ed ulteriore a seguito della pratica che già scalda il corpo di un praticante (perché i sacchi sono issati in spalla).

Talvolta la corvée non finisce li, ma è necessario andare fisicamente ad acquistare ulteriori sacchi di pellet, quando la dispensa risulta particolarmente vuota: quindi si sale in macchina e si percorrono alcuni km insieme... si carica qualche decina di sacchi in auto... e poi li si va a scaricare il tutto al Dojo.

Il tempo richiesto è di un'oretta circa in tutto, nel peggiore dei casi... ma ovvio che più siamo e prima riusciamo a fare tutto. La nota del tutto positiva è che qualcuno che si ferma ad aiutare C'È SEMPRE!

Il lunedì mattina però c'è anche un'altra tradizione importante per il nostro Dojo, ovvero quella di andare a fare colazione tutti insieme in un bar pasticceria poco distante... nel quale è facile farsi fare una leva la polso dai croissant con ricotta e crema appena sfornati, e finire per essere proiettato al suolo da un cappuccino ricamato ad arte sulla schiuma!

Ma perché raccontarvi così nel dettaglio una caterva di fatti nostri?!

Perché il lavoro che facciamo insieme al lunedì (DOPO la lezione) garantisce semplicemente il riscaldamento al Dojo ed a chiunque vi entri per tutta la settimana (talvolta anche di più!).

È un'attività che si fa FUORI dal tatami, ma assolutamente vitale per chi desidera salirci sopra e trovare un ambiente accogliente; un'attività poco sponsorizzata - fino ad oggi - nella quale un esiguo gruppetto dei praticanti del ns. Dojo si impegna da un paio di anni, senza chiedere nulla in cambio a nessuno... senza pretendere un solo grazie da tutti coloro che poi ne beneficiano direttamente.

E le persone si sentono bene a poter lavorare per la "cosa comune" (la cAsa comune...), tanto che poi diventa fondamentale andare ad aprire la settimana con dolcezza in pasticceria - nuovamente tutti insieme... chiacchierando amabilmente del + e del -.

Ci saranno di certo iscritti all'Hara Kai - A.S.D. che non hanno la benché minima idea della provenienza del tepore che sentono entrando dalla porta: forse lo danno per scontato... pagano un'iscrizione e quindi è NORMALE che trovino un ambiente accogliente.

NO, non è così: anche quegli allievi che aiutano il Sensei a caricare il pellet versano le stesse quote... e non ottengono alcuno sconto per il loro servizio volontario al Dojo.

C'è da dire però che sono fra quelli che si mostrano più gioiosi di frequentarlo: qual è il loro segreto?!

- Si svegliano presto...
- sudano sul tatami...
- sudano non appena usciti fuori dal tatami...

Forse è di una sauna gratuita che vanno in cerca?

Non crediamo: si sono solo forse accorti che c'è più gioia nel donare e nel mettersi a disposizione in modo disinteressato che nel ricevere; c'è meno voglia di lamentarsi di quanto le cose non vanno quando ciascuno è impegnato in prima persona a farle procedere nel modo migliore (pure per gli assenti)!

Crediamo che l'Aikido sia anche questa consapevolezza... che può essere compresa SOLO FACENDO, senza secondi fini, ma con con una voglia crescente di dare ciò che si ha con gioia... risorse, tempo ed energia (poco importa, in realtà).

C'è forse una forma di riscaldamento che costoro ricevono in cambio al riscaldamento che garantiscono al loro prossimo più immediato: quello del cuore...

Sul tatami, come nella vita, accade proprio così: bisogna creare un certo spazio, se si desidera ricevere... ed uno dei modi regali per farlo è DONARE ciò che si ha, senza temere di rimanerne impoveriti.

Lo vedrete tutti quindi, che c'è sempre quello del gruppo più disponibile, quello che vede sempre di garantire agli altri solidità e supporto: ha tempo infinito o non ha nulla da fare tutto il giorno che si permette un simile investimento con se stesso e con gli altri?!

NO, forse è semplicemente saggio... ed è approdato ad un'abbondanza che non può essere compresa a chi osserva sospettosamente questo suo donarsi, temendo una bancarotta personale che però non accadrà così facilmente.

Anzi, avverrà il suo esatto contrario!

Forse è anche per questo che talvolta Morihei Ueshiba su alcune opere calligrafiche si firmava "Tsunemori", che significa "Sempre abbondante"...

Riscaldarsi in Aikido è fondamentale prima della pratica per evitare traumi... ma pensare al RISCALDAMENTO (proprio ed altrui) anche dopo è proprio segno che la sostanza permea le nostre azioni.