Ma prima di tutto, cosa s'intende per "variazione"?
In Aikido esistono alcuni kumi tachi (5, nella fattispecie), elaborati direttamente dal Fondatore e cristallizzati e tramandati a noi attraverso l'immenso lavoro pedagogico di Morihiro Saito Shihan.
Non parliamo di esercizi propedeutici alla spada per Aikidoka (tipo Iaido, Kashima, Katori, etc)... ma veri e propri PEZZI DI AIKIDO, che hanno una storia, chiare origini e finalità: i kumi tachi sono "duelli codificati", nei quali uke tachi (colui che riceve l'attacco) al termine controlla uchi tachi (colui che porta l'attacco), senza lederlo... ma impedendogli di fatto di proseguire nella sua azione aggressiva.
L'accezione Aikidoistica è nelle modalità di utilizzare il bokken, non tanto nella performance di scherma, che alcune Scuole di ken jutsu hanno sviluppato forse anche meglio e più a fondo: si parla di "katsujinken", ovvero "la spada che da la vita”, anziché di quella che la sottrae: quindi siamo in pieno Aiki non per le tecniche... ma per le prospettive con le quali le si applica.
Durante questi "duelli codificati", spesso ci si scambia intenzioni ed opportunità di attacco, benché entrambe i praticanti sappiano già il copione e quindi con quale esito terminerà lo scontro/incontro.
Una volta che questo copione è stato sufficientemente studiato e consolidato, si apre dinnanzi a noi l'affascinante mondo delle varianti che è possibile dargli: è una sorta di studio dei "finali alternativi" di un romanzo o di un film... in sostanza.
Per chiarire di cosa stiamo parlando, abbiamo preso il primo kumi tachi, che è composto di soli 3 movimenti, e lo abbiamo esaminato focalizzandoci su alcune sue varianti particolarmente famose.
Vediamolo brevemente mostrato di seguito, per opera di Miles Kessler Sensei, allievo diretto di Morihiro Saito...
Nei kumi tachi si aprono delle "porte" - in giapponese si utilizza il termine [隙] "geki"... ovvero "spazi", oppure "varchi" - che consentono di effettuare delle variazioni al lavoro effettuato da uke tachi.
Talvolta queste variazioni possono riguardare anche uchi tachi, ma per semplificare questo lavoro introduttivo, per oggi non parleremo di questa ulteriore opportunità.
La prima volta che si apre uno spazio per effettuare una variazione, questa opportunità viene chiamata [一隙の変化] "ichi geki no henka", la seconda volta che si crea un varco invece avremo [二隙の変化] "ni geki no henka"... e così via.
Nel primo kumi tachi, vedrete solo ichi geki no henka e ni geki no henka perché esso è costituito solo da 3 movimenti, il primo dei quali NON consente variazioni, quindi esse si concentrano pr forza SOLO sui 2 rimanenti.
In kumi tachi più lunghi (ad esempio il secondo, che è composto da 6 movimenti), sono possibili "san geki no henka", "yon geki no henka"... e così via.
Ora è importante comprendere la logica di ciò che facciamo, invece.
Quando si apre una possibilità di variazione (geki no henka), è possibile sfruttarla con un'armonizzazione di spada o con qualcosa che sconfina nel tai jutsu vero e proprio, proiettato uchi tachi o sottraendogli la spada (tachi dori): nel primo caso parleremo di "ken riai no henka", mentre nel secondo caso di "tai jutsu no riai no henka".
Avremo quindi possibilità di variazione di due "generi differenti", che potranno essere applicati sia al primo, che al secondo... che all'ennesimo varco che si presenta.
Per ricapitolare, quindi, se vi parliamo di:
- ichi geki no henka, ken riai no henka, significa che la prima opportunità di variazione verrà utilizzata per un'armonizzazione che riguarda la spada;
- ichi geki no henka, tai jutsu riai no henka, significa che la prima opportunità di variazione verrà utilizzata per un'armonizzazione che riguarda il tai jutsu;
- ni geki no henka, ken riai no henka, significa che la seconda opportunità di variazione verrà utilizzata per un'armonizzazione che riguarda la spada;
- ni geki no henka, tai jutsu riai no henka, significa che la seconda opportunità di variazione verrà utilizzata per un'armonizzazione che riguarda il tai jutsu;
Oggi abbiamo raccolto per voi in un breve video oltre 20 variazioni possibili del primo kumi tachi (23 per la precisione, ma alcuni erano molto simili fra loro da essere contate una sola volta), divise così:
- 10 ichi geki no henka (4 ken no riai e 6 tai jutsu no riai);
- 10 ni geki no henka (5 ken no riai e 5 tai jutsu no riai);
Ed ecco il video di cui vi stiamo parlando!
20 variazioni sono già un numero considerevole, ma non sono TUTTE quelle possibili: ricordiamo infatti le sessioni di allenamento con Morihiro Saito Sensei nei quali ne venivano presentati un numero enorme, ma che si concludevano quasi sempre con il Maestro che affermava: "Potremmo continuare ancora, ma il tempo a nostra disposizione è terminato".
Chi ha intenzione quindi di formarsi un curriculum tecnico di tutto rispetto, dovrebbe studiare questi esercizi con estrema attenzione, poiché essi appartengono ad un livello di comprensione della pratica di buki waza che supera la semplicità delle prime basi.
I kumi tachi sono 5, abbiamo detto: se ciascuno avesse 20 variazioni (alcuni ne hanno ben di più!), saremmo di fronte ad oltre 100 esercizi con i quali cimentarci a lezione.
Si vede bene da questo studio quanto vasto sia il programma tecnico di buki waza, e di conseguenza perché Morihiro Saito insistesse sul fatto che CHIUNQUE pratichi Aikido lo dovesse studiare fin dall'inizio della sua carriera marziale... senza considerare il lavoro con le armi come qualcosa di "collaterale", o di riservato solo alle cinture di grado più elevato.
Henka no tachi è l'ultimo step didattico (quindi codificato) antecedente a "ken jiyu waza", ossia alla pratica libera con la spada... che se da un lato è ciò che ciascuno di noi vorrebbe raggiungere (per emulare i duelli de "L'ultimo Samurai" con Tom Cruise?), dall'altro risulta essere qualcosa di MOLTO PERICOLOSO per l'incolumità fisica proprio a del partner... se non si è sviluppata una sensibilità eccezionale, un timing altrettanto raffinato, e - soprattutto - un intuito acuto di quando sia opportuno FERMARSI!
In una scala nella quale i primi gradini sono qualcosa di totalmente fisso e determinato, mentre gli ultimi rappresentano libertà di espressione di sé... gli henka no tachi potrebbero essere collocati al penultimo step.
Così come nella scrittura, nella quale la base è l'alfabeto e l'apice artistico... la poesia libera, gli haiku si pongono ad un livello molto alto del percorso.
Essi prevedono una creatività molto alta, ma anche la capacità di sottostare a precise regole matematiche sulle sillabe utilizzate: non c'è assoluta libertà e non c'è assoluto schema...
... Henka no tachi sono quindi per l'Aiki ken una sorta di haiku della pratica!
Le didattiche che ci guidano in modo graduale e sensato un percorso che va da A a Z in Aikido ESISTONO, anche (forse sarebbe meglio dire "soprattutto") per quanto riguarda le armi (bokken e jo), quindi consideriamo questo discorso veramente molto importante per la crescita e maturazioni individuali di ciascun praticante.
Buon allenamento a tutti!
Talvolta queste variazioni possono riguardare anche uchi tachi, ma per semplificare questo lavoro introduttivo, per oggi non parleremo di questa ulteriore opportunità.
La prima volta che si apre uno spazio per effettuare una variazione, questa opportunità viene chiamata [一隙の変化] "ichi geki no henka", la seconda volta che si crea un varco invece avremo [二隙の変化] "ni geki no henka"... e così via.
Nel primo kumi tachi, vedrete solo ichi geki no henka e ni geki no henka perché esso è costituito solo da 3 movimenti, il primo dei quali NON consente variazioni, quindi esse si concentrano pr forza SOLO sui 2 rimanenti.
In kumi tachi più lunghi (ad esempio il secondo, che è composto da 6 movimenti), sono possibili "san geki no henka", "yon geki no henka"... e così via.
Ora è importante comprendere la logica di ciò che facciamo, invece.
Quando si apre una possibilità di variazione (geki no henka), è possibile sfruttarla con un'armonizzazione di spada o con qualcosa che sconfina nel tai jutsu vero e proprio, proiettato uchi tachi o sottraendogli la spada (tachi dori): nel primo caso parleremo di "ken riai no henka", mentre nel secondo caso di "tai jutsu no riai no henka".
Avremo quindi possibilità di variazione di due "generi differenti", che potranno essere applicati sia al primo, che al secondo... che all'ennesimo varco che si presenta.
Per ricapitolare, quindi, se vi parliamo di:
- ichi geki no henka, ken riai no henka, significa che la prima opportunità di variazione verrà utilizzata per un'armonizzazione che riguarda la spada;
- ichi geki no henka, tai jutsu riai no henka, significa che la prima opportunità di variazione verrà utilizzata per un'armonizzazione che riguarda il tai jutsu;
- ni geki no henka, ken riai no henka, significa che la seconda opportunità di variazione verrà utilizzata per un'armonizzazione che riguarda la spada;
Oggi abbiamo raccolto per voi in un breve video oltre 20 variazioni possibili del primo kumi tachi (23 per la precisione, ma alcuni erano molto simili fra loro da essere contate una sola volta), divise così:
- 10 ichi geki no henka (4 ken no riai e 6 tai jutsu no riai);
- 10 ni geki no henka (5 ken no riai e 5 tai jutsu no riai);
Ed ecco il video di cui vi stiamo parlando!
20 variazioni sono già un numero considerevole, ma non sono TUTTE quelle possibili: ricordiamo infatti le sessioni di allenamento con Morihiro Saito Sensei nei quali ne venivano presentati un numero enorme, ma che si concludevano quasi sempre con il Maestro che affermava: "Potremmo continuare ancora, ma il tempo a nostra disposizione è terminato".
Chi ha intenzione quindi di formarsi un curriculum tecnico di tutto rispetto, dovrebbe studiare questi esercizi con estrema attenzione, poiché essi appartengono ad un livello di comprensione della pratica di buki waza che supera la semplicità delle prime basi.
I kumi tachi sono 5, abbiamo detto: se ciascuno avesse 20 variazioni (alcuni ne hanno ben di più!), saremmo di fronte ad oltre 100 esercizi con i quali cimentarci a lezione.
Si vede bene da questo studio quanto vasto sia il programma tecnico di buki waza, e di conseguenza perché Morihiro Saito insistesse sul fatto che CHIUNQUE pratichi Aikido lo dovesse studiare fin dall'inizio della sua carriera marziale... senza considerare il lavoro con le armi come qualcosa di "collaterale", o di riservato solo alle cinture di grado più elevato.
Henka no tachi è l'ultimo step didattico (quindi codificato) antecedente a "ken jiyu waza", ossia alla pratica libera con la spada... che se da un lato è ciò che ciascuno di noi vorrebbe raggiungere (per emulare i duelli de "L'ultimo Samurai" con Tom Cruise?), dall'altro risulta essere qualcosa di MOLTO PERICOLOSO per l'incolumità fisica proprio a del partner... se non si è sviluppata una sensibilità eccezionale, un timing altrettanto raffinato, e - soprattutto - un intuito acuto di quando sia opportuno FERMARSI!
In una scala nella quale i primi gradini sono qualcosa di totalmente fisso e determinato, mentre gli ultimi rappresentano libertà di espressione di sé... gli henka no tachi potrebbero essere collocati al penultimo step.
Così come nella scrittura, nella quale la base è l'alfabeto e l'apice artistico... la poesia libera, gli haiku si pongono ad un livello molto alto del percorso.
Essi prevedono una creatività molto alta, ma anche la capacità di sottostare a precise regole matematiche sulle sillabe utilizzate: non c'è assoluta libertà e non c'è assoluto schema...
... Henka no tachi sono quindi per l'Aiki ken una sorta di haiku della pratica!
Le didattiche che ci guidano in modo graduale e sensato un percorso che va da A a Z in Aikido ESISTONO, anche (forse sarebbe meglio dire "soprattutto") per quanto riguarda le armi (bokken e jo), quindi consideriamo questo discorso veramente molto importante per la crescita e maturazioni individuali di ciascun praticante.
Buon allenamento a tutti!
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