Un esercizio abbastanza semplice (almeno in apparenza), costituito di 3 soli movimenti, nei quali emerge con prepotenza l'applicazione di katate toma uchi, ovvero del 12º suburi di jo.
Sarebbe bene sempre avere esercizi applicativi di qualsiasi cosa studiamo, così da poter comprendere l'utilità di ciò che facciamo, specie in un confronto armato.
Vediamo innanzi tutto la sinossi dell'esercizio...
1-A) Uchijo attacca il suo compagno con uno tsuki chudan (partendo da hidari tsuki no kamae);
1-B) Ukejo si defila da questo attacco, spostandosi alla sua sinistra (partendo da hidari jo no kamae), e caricando il jo sulle spalle;
2-B) Uchijo indietreggia e si para la tempia sinistra; ma si sposta così abbondantemente da far si che il fendente passi davanti a lui e non collida con il suo jo.
2-C) Ukejo avendo eseguito un colpo a vuoto, nasconde il jo dietro di sé, sulla parte sinistra del corpo (waki kamae)
3-A) Ora è uchijo a prendere l'iniziativa, poiché scorge un'apertura frontale del compagno, ed attacca con chudan tsuki;
3-B) Ukejo avanza diagonalmente con tsugi ashi e controlla il petto del compagno con jodan tsuki.
... tutto qui, ma guardiamolo in video che si fa prima!
Quali sono le caratteristiche MOLTO interessanti di questo esercizio?
Sono ALMENO 3... e provo a dettagliarle qui nel seguito.
Punto interessante nº 1
Il katate toma uchi che esegue ukejo è l'applicazione esplicita di un suburi di jo (il 12º come abbiamo detto poc'anzi), tuttavia vediamo un'apparente discrepanza nella sua modalità di esecuzione: quando l'esecuzione è un esercizio solitario, che serve a prendere manualità con il jo, è importante che questo venga afferrato al fondo dalla mano destra, infatti la traduzione letterale è "con una mano colpo lontano".Ne segue che più la mano destra impugna il jo all'estremità, più lontano andrà il nostro fendente.
Lo vedete qui di seguito nel tutorial preparato a suo tempo per apprendere i movimenti di base...
Nel kumijo, tuttavia il jo non va afferrato all'estremità, ma occorre lasciare un piccolo spazio vuoto fra la mano destra e la fine del bastone: come mai?
Questa è una delle tipiche differenze che emergono quando si è consapevoli della differenza e della distanza che corre fra la teoria e la pratica!
Un po' la stessa differenza che passa fra come ci insegnano a guidare all'autoscuola e come invece si guida in mezzo al traffico di una città metropolitana...
Se infatti uchijo indietreggia parecchio - come previsto nella forma di base -, il nostro jo non andrà mai a collidere con la sua parata, quindi sarà sempre in grado di mantenere la traiettoria del suburi di base, che finisce dietro di noi, dopo essere stato ricevuto dalla mano sinistra.
Ma se il comportamento di questi fosse differente (e non non siamo mai in grado di saperlo a priori) ed indietreggiasse di meno, in questo caso il jo andrebbe a collidere con la sua parata, per effetto della quale verrebbe sbalzato verso l'alto e non riuscirebbe più a raggiungere la mano sinistra dietro a noi.Questa comportamento di uchijo in combattimento può essere SCELTO, per far si che - mentre il nostro jo viene deflesso e svolazza - egli possa "toglierci un tempo" ed affondare lo tsuki al nostro fianco. In questo caso si parlerebbe di "kaeshi waza", ovvero di uchijo che approfitta di una nostra apertura per prendere il sopravvento su di noi.
A questo punto però ci viene in aiuto il piccolo pezzo di jo che "avanza" dalla nostra impugnatura: questi ci permette di riprendere la traiettoria del jo deflesso verso l'alto ed indirizzarla nuovamente verso uchijo (facendo nel mentre anche uno spostamento verso sinistra, che ci consente di evitare il suo tsuki al fianco), ed evitare il suo kaeshi waza.Lo potete vedere rappresentato in questo video (al sec 45)...
Ecco che un esercizio eseguito in un contesto di base (i suburi) prevede una cosa di poco differente rispetto a quando diventa uno strumento di connessione con il centro del nostro attaccante: la differenza fra "teoria" e "pratica" che si diceva prima, oppure lo scostamento fra pratiche di base (suburi) e pratiche più avanzate (kumijo).
Punto interessante nº 2
Al termine di ogni esercizio, in Aikido, si tende ad avere il proprio hanmi orientato con il piede avanti verso l'asse centrale del nostro compagno: si tratta di un principio, visto che la direzione del nostro piede avanzato indica dove stiamo mandando la nostra attenzione ed energia.Ed ovviamente la nostra attenzione ed energia è tutta meritata nel centro del nostro partner.
Nel 4º kumijo tuttavia NON sembra così: l'hanmi finale diverge leggermente, quasi ad indicare un punto nella diagonale posteriore destra di uchijo... come mai?
Con estrema probabilità, O' Sensei ha coniato questo esercizio immaginandosi di non terminare l'azione al 3º movimento, ma di proseguirla con una proiezione del partner: questo negli anni è diventata una variante parecchio studiata, sebbene la forma di base si fermi all'esercizio esposto nel video sopra.Potete vedere ciò che ho appena descritto nel video qui sotto (a 2 min e 05 sec)...
Punto interessante nº 3
Il 5º kumijo (che esamineremo nel dettaglio in futuro) è l'esercizio nel quale si vede applicato il suburi nº 11, ovvero katate gedan gaeshi (da perte di uchijo); abbiamo visto ora che il 4º kumijo è il luogo nel quale applicare il suburi nº12 (da parte di ukejo)... quindi la domanda spontanea è: dove si può vedere applicato il suburi nº13 (katate hachi no ji gaeshi), per completare lo studio - anche applicativo - di katate san bon?
Risposta... esiste una variante del 4º kumijo, che ho imparato frequentando per alcuni anni la Scuola di Hitoira Saito Sensei (Iwama Shin Shin Aiki Shuren Kai) che offre proprio questa possibilità.
Non so se sia una sua elaborazione nuova o se fosse qualcosa di antico "lasciato in soffitta" da Morihiro Saito Sensei, o addirittura da O' Sensei stesso... ma poco importa, poiché risulta in qualche modo sia geniale, che utile a parere mio.Si tratta di eseguire katate hachi no ji gaeshi e quindi lo stesso finale del 4º kumijo, ma speculare rispetto alla sua forma di base; anche per uchijo si aggiungono 2 movimenti alla forma di base che abbiamo studiato poco sopra.
Trovate questa variante nel seguente video (a 1 min e 48 sec)...
Cosa dire se proviamo poi ad unire il 4º kumijo con TUTTI gli altri kumijo codificati: trovate tutto in questo video...
E vedrete che, nel panorama Aikidoistico attuale, non sarà una cosa così banale trovare una simile figura... poiché è l'Aikido stesso a non essere banale, almeno così come alcuni Insegnanti lo vorrebbero.
Marco Rubatto
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