
Le Scuole di Aikido sono veramente tantissime, così come gli stili praticati, le didattiche di riferimento ed i capi-scuola seguiti: nessuno NON ha meno diritti di altri di esistere, questo è piuttosto chiaro.
L'eterogeneità non sarà che destinata ad aumentare ulteriormente in futuro, in quanto ci saranno nuove visioni della disciplina e ci sarà più distanza dalla sua origine e dai dettami di chi l'ha resa famosa a livello planetario.
Ogni approccio sarà buono nel senso che ciascuno dovrà forse maggiormente cercare ciò che è adatto a sé, come avviene per moltissimi altri aspetti della vita. Ci sono tanti dottori, tanti avvocati, tanti giornalisti... cioè molti "esperti" in una disciplina, che spesso la pensano anche in modo completamente opposto fra loro.

Non si tratta necessariamente di un bene o un male: è piuttosto un dato di fatto, che va accettato come tale!
Anche in Aikido ci dirigiamo in una direzione simile... pensare qualcosa di opposto sarebbe semplicemente anacronistico.
Quello che dovrebbe preoccupare NON POCO è l'assoluta mancanza di normativa nel Settore, a livello più generale: un Insegnante di Scuola (di qualsiasi ordine e grado) deve sottoporsi ad esami specifici per essere abilitato alla docenza... in Aikido invece è tutt'altro che così, e questo è piuttosto grave.

... e non tutti sono concordi nel sottostare a regole che non sentono proprie. Fin qui una grande libertà di azione viene manifestata nel poter scegliere il percorso che ciascuno sente più adatto a sé.
Il problema nasce però quando il senpai di turno (diciamo dalla cintura nera in su?) decide di uscire da ogni circuito Aikidoistico precedentemente frequentato per creare una propria Scuola... della quale - manco a dirlo - egli si troverà a dover svolgere il duro lavoro del SUPER SENSEI GALATTICO.

- aprire una sua Associazione Sportiva Dilettantistica (anche con meno di 300,00 € chiunque può farlo senza problemi, con la complicità di un paio di amici o parenti) alla quale attribuire il nome più altisonante possibile, tipo "Aikido Italia Intercontinental Super Sayan", oppure "Confederazione Mondiale dell'Aikido Ueshiba e affini"...
- andare a cercare un Ente di Promozione Sportiva che non abbia ancora un suo "settore Aikido", e farsi quindi nominare "Direttore Tecnico Planetario" di tale neonato settore; quando va di fortuna, sono gli EPS stessi a caccia di tesserati che vengono a proporre al maestrino XY di diventare il loro referente nazionale (non si sa però di che!);
- convincere i soci, futuri allievi che si stanno iscrivendo ad una realtà solidissima, che ha allievi in tutto il globo terraqueo, nella quale viene il Sindaco del Giappone a fare visita regolarmente;

- non chiedere alcun compenso per la propria attività, poichèlaikidofabene, perchèlaikidoèunativitàsocialeimportante, lacosaimportanteèstareinarmoniasultatami... salvo poi non disdegnare alcun rimborso spese (ovviamente IN NERO!!!), perché si è dimenticato a casa la lista degli enti a cui destinare la beneficienza;
- convincere più persone possibile che la SUA è la direzione del futuro, poiché una piramide ha bisogno di una base espansa e solida per avere un vertice posizionato bello in alto.

Ciascuna Associazione tenderà a rilasciare gradi e qualifiche che sono fortemente sentiti all'interno del micro-ecosistema nel quale sono stati generati, ma sono del tutto difformi da quello che viene fatto negli altri ecosistemi... dai quali ci si era cercati di allontanarsi.
Questi riconoscimenti hanno una validità affettiva altissima, ma tecnicamente nulla proprio perché sono stati rilasciati da Enti sempre più microscopici ed "alternativi", quindi NON aiutano un'autoregolamentazione del Settore, anzi ne causano l'ulteriore incasinamento.
Poi il problema della regolamentazione non è mai presente nei bassi numeri: è quando i gruppi diventano ingenti che invece è più facile smarrire la retta via ed è complicato andare d'accordo nello stabilire su quali siano gli elementi più utili alla propria identità collettiva.

... ma che futuro c'è nel creare l'ennesimo logo alternativo di 4 gatti che vanno perfettamente d'accordo, proprio perché sono 4?
Staremo forse dirigendoci nella direzione di regolamentare il Settore, o lo renderemo ancora più caotico e frazionato?
Se la gente ha voglia di farsi del male, perché impedirglielo?!
Il problema ulteriore è quando capitano in mezzo a questi problemi i minori... che cercano un corso di Aikido vicino a casa, spesso senza minimamente curarsi di quale credibilità e competenza possieda il loro Insegnante.
Siamo così abituati a dover certificare anche gli starnuti (boiler di casa, impianto di climatizzazione, impianto elettrico, antincendio, primo pronto soccorso, pratica sportiva agonistica e non agonistica...) che immagineremmo mai che potremmo affidare i nostri figli ad un Insegnante che non ha mai ricevuto alcun qualifica specifica per stare sul tatami con loro?

Mai una balla è stata più gigante: il CONI e la FIJLKAM stessa, sebbene riconoscano l'esistenza di alcuni EPS (più che di altri) NON si occupano minimamente di certificarne la qualità, almeno questo è quanto ci è stato riportato da chi ha contattato gli uffici del CONI per farsi confermare la validità dei certificati Aikidoistici che aveva ricevuto.
Il CONI consente che venga utilizzato il proprio marchio su alcuni specifici documenti, ma essendo questo un file che si trova piuttosto semplicemente sul Web (anche noi lo apponiamo qui a fianco, perché siamo stati riconosciuti ed autorizzati dal CONI! ^___^) NON può di certo mettersi a controllare la veridicità dei contenuti di ogni documento che lo contiene, altrimenti di mestiere farebbe forse solo quello.

Ne risulta quindi che di Enti preposti alla formazione di Insegnanti di Aikido sulla carta ce ne siano davvero tanti, ma la maggioranza di essi siano completamente auto-referenziali: apriamo domani l'Aikime Ryu secondo i sacri dettami dell'Aikido di Marco Rubatto - nostro Responsabile - e iniziamo a distribuire diplomi kyu, dan e qualifiche uscite dalla stampante di casa nostra (o da quella degli EPS ai quali diciamo cosa scriverci sopra!)... e poi sono tutti fatti di chi ci frequenta i nostri corsi andare alla ricerca dell'effettiva qualità che sta dietro a questi pezzi di carta.

Chiunque può fare qualunque cosa, con la scusa che chi dovrebbe patrocinare la pratica dell'Aikido non lo ha fin ora fatto a dovere... o come ci sarebbe piaciuto: non sarebbe meglio aiutare gli Enti già esistenti a divenire più seri e quindi più credibili nelle loro certificazioni, senza inventarci le ennesime nostre auto-patacche?
A livello internazionale, l'Aikikai è sicuramente l'Ente più blasonato ed universalmente riconosciuto per rilasciare gradi di Aikido con una tracciabilità certa: avere gradi Aikikai serve forse a mostrare che il proprio Aikido ha una certificazione in più rispetto a chi non li possiede?

Avete mai notato tuttavia un fenomeno alquanto insolito...?
Tutti dicono che i gradi Aikikai non contano nulla, non sono sinonimo di qualità, bla, bla, bla... e quindi la maggioranza si procura gradi e qualifiche da Associazioni, EPS e così via...
... ma nel sottobosco si continua a lavorare per avere anche il corrispettivo grado Aikikai, poiché NON conterà niente, ma è almeno rilasciato da un Ente unico nel MONDO, che - non a caso - ha inserito una filigrana nei suoi diplomi... proprio perché essi non potessero facilmente essere clonati/falsificati.

Se lo facesse, dovrebbe ammettere che è stato investito del 5º dan Ciccioformaggio Ryu o Vattelappesca Ryu... ma è ancora solo 4º dan Aikikai, perché ci vuole più tempo nei luoghi istituzionali a procedere con la "carriera".

(se solo potessimo fare l'elenco dei nomi dei personaggi a cui è accaduto qualcosa di simile, potremmo riempirci 2 Post!!!)
Poi - se si sblocca un pagamento - dopo qualche anno potranno forse anche loro svettare un 5º dan Aikikai dall'alto delle loro locandine dei corsi o degli stage... ma continueranno a ribadire con sicumera, che il grado NON CONTA NIENTE...

Ci piacerebbe crederlo, ma in passato non è stato evidentemente così, altrimenti non ci sarebbero state tutte le divisioni e le diaspore che invece sono avvenute.

Nelle istituzioni (anche quelle che vanno più a picco nella qualità) esistono degli iter e dei protocolli, per i quali chi oggi possiede il 1º dan in Aikido non potrà mai essere 5º dan dopo tre anni: se lo si diventasse, sarebbe a causa delle "conoscenze giuste" (comunemente chiamate "mafia"), ma questa è una devianza del sistema, non il suo regolare funzionamento.
Nei gradi auto-conferiti e liberamente conferiti a terzi come facciamo a non correre il rischio di cadere da soli nella stessa trappola?

Pensate veramente che un giorno gli Ispettori del CONI (tipo "Man in Black") entreranno nel Dojo per chiedevi ragione delle patacche che ciascuno ha appeso al muro?
Questo fa dell'Aikido una generazione di marzialisti che "se la suona e se la canta"... nella quale ci sono spesso più insegnanti ed incarichi di responsabilità che allievi o praticanti.
Dopotutto la validità di una laurea - ad esempio - è avvalorata dal mazzo che ci siamo fatti per prenderla, da quanto ci è costato in termini di soldi, tempo, impegno ed energia... e soprattutto perché sosteniamo gli esami davanti ad una commissione istituzionalmente titolata di Insegnanti, non perché ce la conferisce onoris causa nostra nonna!!!

Come possono essere più di tanti, giacché non ci sono ufficialmente altrettanti Enti investiti DIRETTAMENTE dal CONI di curare tale Settore?
Come vengono formati gli Insegnanti?
Come vengono formati gli Insegnanti dei bambini/ragazzi?
Chi certifica, tramite un esame, che non si tratti di pazzi/squilibrati/pedofili/persone potenzialmente pericolose per le fasce di utenza giovanili?
Sappiate che nel calcio, pallavolo, basket, tennis, equitazione, tiro con l'arco... tutto ciò è già stato ampiamente esaminato e spesso normato... ma in Aikido no...

Un Insegnante dovrà avere seguito nozioni di pedagogia di base?
Di comunicazione?
Di psicologia?
Non per forza un Insegnante di Aikido... meno che mai se è il "Direttore Tecnico Galattico della Confederazione Spaziale dell'Aikido Ueshiba - A.S.D."... che ha appena rilasciato a se stesso ed ai suoi più o meno loschi figuri la qualifica di "Istruttore" o "Maestro" RICONOSCIUTO DAL CONI con una stampante a getto d'inchiostro di fattura casalinga.
Abbiamo visto 6º o 7º ed anche 8º dan attribuiti così... e la cosa tragica è che sta gente ci credeva veramente in queste "incoronazioni"!!!
Capite bene che - parafrasando Andreotti - "il grado logora... soprattutto chi non ce l'ha" o non ce l'ha attribuito da un Ente che abbia un minimo di solidità e storia alle spalle.
Fino a quando continueremo ad avere sempre più "Maestri che se la suonano e se la cantano" saremo sempre più con un piede nella fossa per la disciplina, proprio perché non avremo nemmeno dimostrato di saperci auto-regolamentare... che è una caratteristica di base di qualsiasi "corporazione" che vuole apparire matura e responsabile agli occhi di chi si affida ad essa (non a caso medici, avvocati, ingegneri, giornalisti... hanno già bene o male provveduto alla cosa).

Semplice: l'utenza che cerca l'Aikido stia sempre più esigente ed attenta a controllare le referenze dell'Insegnante o della Scuola alla quale si rivolge, faccia domande specifiche su quale Ente emetta la documentazione inerente la pratica, su quali siano le assicurazioni a garanzia della qualità di ciò che viene rimandato sul tatami.
E chi non risulti convincente con le sue risposte venga lasciato crogiolarsi nel suo brodo... ma da solo.
Crediamo (speriamo) che, fra pochi anni, chiunque non sia in grado di dotarsi di una sorta di "carta del servizio" (qualcosa di differente dalla carta igienica, ovviamente ^__^) possa essere considerato OUT!
L'Aikido richiede qualità e paradossalmente essa può essere garantita più dal "corporazionismo" che dalla giungla selvaggia di miriadi di moderni O' Sensei in miniatura.
Voi, cosa ne pensate? Qualsiasi contributo è come al solito più che utile e ben accetto...
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