
Come ogni aspetto della vita, anche la pratica dell'Aikido è vista dai più o come una via personale e spirituale, o come una mera occasione di far fare ginnastica al proprio corpo.
E che la pratica sia innanzi tutto qualcosa di piuttosto fisico nessuno può negarlo: ci chiediamo però doverosamente se insieme a questa attitudine concreta, se ne muova una più sottile e meno visibile... come - ad esempio - affermava con un'enorme forza il Fondatore stesso.

Peccato che sia irrimediabilmente stata falsata o mitizzata all'inverosimile, a seconda delle "parrocchie" che la interpretavano di volta in volta, con fini diversi.
Morihei Ueshiba si interessò alla spiritualità fin da giovanissimo e si mostrò un avidissimo lettore, studioso e culture di numerose tradizioni spirituali... anche per via del suo status sociale e del contesto storico che visse.
Coloro che quindi vorrebbero il Fondatore dell'Aikido incline a confuse cozzaglie di mitologia shinto per via della sua avanzata età (leggi "rincoglionimento senile")... e maggiore problematicità a performare tecniche con il suo corpo, si devono necessariamente ricredere: O' Sensei è stato spirituale per tutta la vita, nonostante questo aspetto sia emerso - forse in modo più evidente - solo nella seconda metà di quest'ultima.

La spiritualità sembra qualcosa di estremamente complesso, poiché è legato alla coscienza... ed essa è letteralmente lo "strumento" con il quale sia creiamo, che interpretiamo le nostre esperienze e la realtà che ci circonda, quindi la risposta è paradossale: per alcuni parlare di "spiritualità oggi" sarà qualcosa di sempre più sensato...
... per altri invece sarà l'opposto, proprio per via del sistema di credenze adottato nella propria vita.

Crede che la materia sia solida, anche scientificamente non è mai stato dimostrato, non è neppure dimostrato che essa esista... crede che il tempo scorra (ed in una sola direzione, per giunta), crede che l'universo abbia dimensioni misurabili, crede che ciò che non è in grado di misurare non esista:
sono tutte "evidenze" molto lontane dall'essere dimostrate o chiarite una volta per tutte, oggi più che mai!
Non c'è infatti proprio nulla di oggettivo, nemmeno ciò che è rimandato dalla scienza lo è (e basta studiare la sua storia per comprenderlo), giacché è la coscienza di chi indaga su di sé e sul mondo a plasmare gli ambienti confacenti al proprio sistema di vedute.

Per alcuni si, ma per altri scienziati no... è quello che almeno emerge dalle ultime teorie e "scoperte" delle scienze di frontiera, dalle quali sembrano più numerosi i link alle antiche forme di spiritualità, che l'essere approdati a qualche forma di verità ultima sulle cose.
La spiritualità si occupa proprio di questa "terra di frontiera", nella quale ciascuno è contemporaneamente sia lo scienziato, sia l'esperimento, che il laboratorio nel quale avviene l'esperienza.

Risulta molto importante chiarire fin da subito come la religiosità sia fondamentalmente diversa dalla spiritualità: fra questi due aspetti esiste più o meno lo stesso rapporto che intercorre fra una tecnica di Aikido (performata secondo la Scuola X, la didattica Y o il Sensei Z)... rispetto ai principi che tale tecnica contiene al suo interno.
A grandi linee potremmo dire che la religiosità può essere un "vestito locale" della spiritualità, ma i due aspetti possono anche non corrispondere o coincidere del tutto, visto che è possibile trovare una religiosità dogmatica, ma vuota (si pensi a tutte le forme di fanatismo religioso, per esempio)... così come è possibile trovare altissime forme di spiritualità, nelle quali la religiosità è completamente assente.

Nell'affermare questo, comprendiamo meglio le parole del Fondatore che NON voleva che l'Aikido fosse interpretato come un ennesimo, nuovo movimento religioso... o - forse - aveva già intravisto il limite di ciò, se fosse successo.
Bisognava (forse bisogna ancora) stare fra "sacro e provano" (fra spirito e materia), così che ogni individuo potesse (possa) scegliere liberamente quanta parte di sé investire o coinvolgere nelle questioni inerenti all'approfondimento delle proprie "terre di frontiera".
L'Aikido non è una religione, ma può essere affiancante ogni cammino spirituale, poiché esso è fondamentalmente uno specchio fisico di questo percorso.
Ovviamente non è obbligatorio pensarla così, ma è altrettanto importante fare più chiarezza possibile sull'argomento... visto che questa sua "spiritualità" intrinseca è uno degli argomenti più controversi e manipolabili/manipolati della disciplina di Morihei Ueshiba.
Iniziamo a sfatare qualche mito e ribadire che cosa la spiritualità - a nostro dire - NON sia...
La spiritualità NON è qualcosa che conferisce particolari aloni di misticismo, super poteri tipo gli Avengers e i Super Sayan... oppure consenta di approdare a particolari verità ultime.

Questo significa che nemmeno il Fondatore dell'Aikido si arrogava il diritto di possedere tutte le risposte ad ogni problema dell'umanità.
Ciò non significa però che la spiritualità sia poco importante o meno reale degli aspetti fisici che contattiamo ordinariamente con l'Aikido.

Andatelo a spiegare ad un punto geometrico cosa significhi la bidimensionali!? Così come non deve essere facile per un ipotetico essere che vive su un piano cartesiano comprendere cosa siano gli oggetti 3D!
Crediamo che la spiritualità sia semplicemente una dimensione in grado di conferire un'altra profondità, un'altra prospettiva alla vita ed alla realtà, in quanto ne amplia la portata ed il significato: tutto qui... (se così si potesse dire)!
Ne torneremo a parlare presto, poiché troviamo sempre più collegata la pratica dell'Aikido con questo importante tema: ma-ai, go-no-sen, sen-no-sen, musubi, takemusu Aiki... tutti elementi piuttosto fisici, ma trascendenti al contempo... tutto materiale che merita approfondimento ed una rilettura anche in chiave spirituale.

Stay tuned...
Nessun commento:
Posta un commento