Ci rendiamo bene conto che un Insegnante di Aikido è innanzi tutto un essere umano, quindi un essere caratterizzato dalle piccolezze ed immensità che caratterizza la nostra strana specie...
Chiedereste una consulenza ad un tricologo calvo?
Da un dermatologo visibilmente ricoperto da psoriasi?
Vi aprireste volentieri dinnanzi ad un prete che bestemmia?
Chiedereste ragguagli sull'alimentazione ad un vegano che di mestiere fa il macellaio?
Chiedereste ragguagli sull'alimentazione ad un vegano che di mestiere fa il macellaio?
Noi guarderemmo a questi personaggi con un po' di sospetto... per la carità: magari anche brave persone... ci sembrerebbero solamente un po' fuori contesto.
Cosa dovrebbe essere capace di fare bene un Insegnante di Aikido?
Questa disciplina dovrebbe - sulla carta - essere una via preferenziale di vivere il conflitto, quello fisico, ma in generale ogni forma di conflittualità, come un'opportunità di miglioria personale ed aumentare la consapevolezza di sé.
Una disciplina fisica, certo, ma che prende in notevole considerazione anche aspetti mentali - razionali, quanto emotivi -, così come spirituali... sempre a detta del Fondatore dell'Aikido stesso.
Armonizzarsi con i conflitti, fisici, psicologici quindi?
Bene, facciamolo... e gli Insegnanti mostrino di essere capaci di farlo particolarmente bene, giacché poi sono chiamati ad insegnarlo al prossimo.
Sappiamo che il fumo non solo nuoce gravemente alla salute (ce lo ricorda lo Stato che ci vende le sigarette, su ogni pacchetto!!!), ma è anche un vizio legato ad uno stato di tensione dei polmoni.
Fumare, infatti, offre un momentaneo sollievo a questo stato di tensione cronicizzato... quindi potremmo dire che - sotto questo punto di vista - fumare "fa bene" perché lo allenta... rimane però la consapevolezza che il fumo non è così salutare... essendo un catalizzatore di numerose patologie piuttosto gravi, e non sempre curabili.
Questo stato di tensione è creato da una sensazione di inadeguatezza nei rapporti sociali, così come da una conflittualità psicologica legata ad una forma di timore, di angoscia e/o paura protratta per un periodo non breve, che non è stata affrontata a fondo, queste informazioni sono di dominio ormai pubblico, benché non tutti ne siano al corrente (l'ignoranza ai giorni nostri è sempre più paragonabile ad una scelta!)
Il meridiano dei polmoni (seguitene il tracciato e fate mente locale su quante tecniche di Aikido incidono su di esso con manipolazioni di varia natura) è quel canale sottile che regola l'afflusso energetico ad un determinato segmento del corpo.
Si tratta di flussi energetici di materia fine non riscontrabili direttamente a livello sensoriale, e qui la scienza medica storce un attimo il naso... se non poi per calare le braghe constatando che tutto si comporta come se ciò fosse più reale del desiderato.
Nella fattispecie questo meridiano è il responsabile del 4° segmento ed il suo blocco apporta scompensi a timo, cuore, polmoni, alcune arterie, muscoli del trapezio, spalle ed i vasi sanguigni che scorrono in quest'area.
Quindi un Insegnante di Aikido può permettersi di avere problemi relazionali, magari generati da forme di conflittualità con il prossimo non del tutto affrontate e risolte?
Tensione nei polmoni per qualche forma di paura che non è stato in grado di affrontare?
E come potrà chiedere agli allievi di affrontare le loro?
E come potrà chiedere agli allievi di affrontare le loro?
Difficile smettere senza un grosso sforzo di volontà: una seria e ferrea volontà di smettere di danneggiarsi i polmoni!
Ma se il Sensei non è in grado di fare qualcosa del genere, come può chiedere ai suoi allievi di essere volonterosi e determinati nella pratica?
Il Maestro non deve essere perfetto, questo lo abbiamo già detto, ma certo che egli è un esempio vivente dei valori in cui crede... e che non dovrebbero essere troppo differenti da quelli che insegna!
Cosa ne dite del classico Insegnante di Aikido visibilmente fuori forma ed in sovrappeso?
Non parliamo per forza di persone anziane...
Com'è possibile pubblicizzare una disciplina fisica che porta salute ed armonia se l'Insegnante non è specchio di tutto ciò?
Ci sono molti cosiddetti Maestri che non sono più in grado di fare la ginnastica di riscaldamento propedeutica all'Aikido, che non cadono, non ricoprono mai il ruolo di uke... non sudano, vi sembra qualcosa di normale?
Eppure non parliamo di 2 o 3 persone...
In giapponese ci pare tutto ciò si dica [イヌコエレンザ] "I NU KO E RE N ZA"!
Quanti Maestri hanno utilizzato il fascino della loro posizione per "fare colpo" sulla ragazza appena arrivata, quella carina... che si fa guardare volentieri?
Quanti Maestri di Aikido hanno avuto o mantengono qualche "storia clandestina" con l'allieva speciale del corso?
Perché dovrebbero essere cose clandestine?
Se è roba lecita, non ha senso nasconderla... ma anzi sarebbe bene renderla testimonianza dell'applicazione dei sacri principi della disciplina: "Cari ragazzi, vedete, si dice tanto che l'Aiki è AmMmore... ebbene io e quella laggiù - che si nasconde dietro la piglia - ci AMIAMO, stiamo insieme e vorremmo fare tanti figli Aikidoka!!!"
... questo invece in giapponese si dice [エッヴィヴァァファチャ] E VIVVA LA FA CHA!
Se fossero cose poco sane o lecite, perché mandare ulteriormente avanti simili dinamiche?
Siamo sempre più dell'idea che la società stia diventando più intelligente di quanto non ci sia dato credere: a livello collettivo siamo pecoroni massificati ed inabituati a ragionare con la nostra testa... ma, a livello individuale, sono sempre più le persone capaci di cercare ciò di cui hanno bisogno, e riconoscerlo quando ci si trovano d'innanzi.
L'Aikido - forse per via dell'assenza di competizione - è passata come la disciplina nella quale non dobbiamo dimostrare niente a nessuno: questo è vero, ma è altrettanto vero che ciascuno dovrebbe dimostrare a se stesso di essere oggi un po' meglio di chi riteneva di essere ieri... così appunto si realizza un percorso di miglioramento e realizzazione personale.
E chi è che dovrebbe sovrintendere e patrocinare questo processo personale?
Si, certo... l'Insegnante, il Maestro, il Sensei... chiamiamolo come ci piace!
Si, certo... l'Insegnante, il Maestro, il Sensei... chiamiamolo come ci piace!
Quindi un personaggio di questa categoria che con il suo atteggiamento personale vada in evidente contrasto con i propositi della disciplina che insegna riesce a fornire un incredibile pubblicità disfunzionale alla disciplina stessa... per una vistosa incoerenza di fondo.
Questo fatto in Aikido è stato - a nostro dire - fin troppo sottovalutato fino ad ora: con la scusa (si, è bene proprio chiamarla con il nome più appropriato, "SCUSA") che esso possa essere tecnicamente molto ricercato...
... ha reso meno evidente l'incongruenza di un Insegnante che peccava altrove di "Aikido VISSUTO".
Sempre più - a nostro dire - sarebbe una mediamente normale se un Maestro riuscisse ad essere il testimone vivente dei bei concetti che passa agli allievi nel Dojo: non una persona perfetta, ma una che cerca in tutti i modi di migliorare se stesso... esattamente come potrebbe poi chiedere agli altri di fare con i suoi rimandi, gli esercizi e le tecniche di Aikido che utilizza.
Magari saremo vissuti con un po' di incredulità, ma già da parecchio noi chiediamo agli Insegnanti del nostro gruppo di essere almeno liberi da dipendenze evidenti e di essere impegnati in prima persona a migliorare se stessi, come si può - senza diventare per forza supereroi - ma di provare poi a farlo realmente...
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