lunedì 24 novembre 2014

Incontri, scappatelle, matrimoni, crisi e divorzi: galeotto fu quel tatami!

Un argomento che non abbiamo mai trattato fino ad ora, ma che ci stato più volte richiesto è quello inerente i rapporti di coppia e l'Aikido.

Come quest'arte concili, favorisca, distrugga o modifichi i rapporti interpersonali tra partners...

Un tema quanto mai vario e che sarà difficile inquadrare una volta per tutte, ma che ha stimolato la volontà di attingere alle esperienze nostre e di amici... per vedere se riuscivamo a capirci qualcosa.

L'Aikido di certo non nasce con lo scopo di agevolare fidanzamenti, né mettere in crisi matrimoni, ma - si sa - gli esseri umani mentre vivono si sconvolgono a 360º nelle loro attività e quindi spesso anche gli aspetti più personali vengono chiamati in causa, più o meno direttamente, nella nostra disciplina.

Primo punto notevole che abbiamo riscontrato: sono rari i casi di coppie che iniziano insieme la pratica dell'Aikido (ad esempio per condividere un hobby comune) e che poi rimangono coinvolti a lungo con lo stesso livello di interesse. Questi casi esistono, anche fra i nostri allievi, ma non sono molti.

Di solito uno dei due "si accende" e si butta sempre più a capofitto, mentre l'altro/a si spegne o si allontana: come mai?

Siamo tutti persone diverse fra loro: una stessa proposta ingenera risposte, intenti ed interessi differenti, quindi le coppie sul tatami non è detto che continuino parallelamente la loro strada che condividono in privato.

Sono molto più comuni gli esempi di genitori che praticano con i figli per un tempo prolungato, ma non ci risulta altrettanto fra partners.

Succede anche che sul tatami scocchi qualche scintilla sentimentale, che poi si concretizza anche in fidanzamenti, convivenze, matrimoni... Abbiamo molti amici che si sono conosciuti ed hanno iniziato a frequentarsi fra un irimi tenkan e l'altro!

Un Dojo diventa pian piano una piccola comunità, nella quale le persone si ritrovano legate da un interesse comune (l'Aikido in questo caso) ed è quindi più che normale che si creino simpatie legate alle prospettive comuni rispetto ad alcune idee, filosofie, abitudini.

Dopo il colpo di fulmine però, nuovamente, sono poche le coppie che continuano il loro percorso Aikidoistico con ingaggio inalterato.

Ci sono poi gli Aiki-cascamorti e Aiki-cascamorte, persone cioè che sono irrimediabilmente single e che fanno di tutto per proporsi e per suscitare interesse in qualcun altro del gruppo... o che frequentano gli stage per trovare qualche fanciulla o fanciullo da importunare a suon di kotegaeshi: anche di questa strana razza ne abbiamo conosciuti parecchi! ^___^

Categoria comunissima è quella costituita dai praticanti che NON hanno il/la loro dolce metà sul tatami, poiché il partner è interessato a tutt'altro nella vita: a costoro spesso dovrebbe andare una medaglia al valore, poiché riescono a frequentare ed a praticare NONOSTANTE il loro rapporto di coppia, che invece sembra cercare di mettere i bastoni fra le ruote in ogni modo possibile.


Ci sono quelli/quelle che non vedono l'ora di tornare dal lavoro, prendere la borsa con il keikogi e tuffarsi negli allenamenti al Dojo. Il partner che rimane a casa però ha spesso qualcosa da obiettare rispetto a questa sanissima abitudine... "Ma come, ci vai anche questa sera?"
... "E mi lasci qui da solo/sola?!"

Questi Aikidoka in odore di santità vedono una loro passione non compresa da chi nella coppia non la vive come loro e non è sempre semplice spiegare le proprie ragioni, né accettare gli ovvi compromessi ai quali ci si trova costretti.

Sfortunatamente, il 99% degli Aikidoka pratica di sera e negli stage durante il week-end, ossia quando non si lavora, quindi sembra ovvio che il tempo dedicato al proprio percorso marziale venga sottratto al tempo libero da passare con il proprio partner e/o in famiglia.

Questa cosa non è sempre così ben accettata da fidanzati/e, mariti, moglie, amanti e parenti!
"Ma vai di nuovo la a vestirti da scemo/a ed a fare le mosse?!"

Noi riteniamo che ogni Aikidoka dovrebbe avere per diritto di nascita la possibilità di sterminare chiunque osasse fare affermazioni del genere... in modo non violento e senza infliggere dolore inutile, s'intende: un colpo secco e la pace eterna!

Purtroppo però non si può, e quindi con l'Aikido possiamo anche imparare ad armonizzarci con i conflitti di chi ci vorrebbe tutti per loro, cercando una vie equilibrata che sia rispettosa delle esigenze di tutti...

Circa il 20% delle persone che conosciamo, vive invece questa attività non-di-coppia con serenità, poiché il partner non coinvolto ha portato serenamente constatare nel tempo come l'Aikido non sia da paragonare ad una sorta di "amante insaziabile", che ruba mariti e mogli dal focolare domestico per proporre orge di sconci giapponesismi!

Salta all'occhio comunque che sono la minoranza, poiché negli altri caso l'Aikido viene più che altro "sopportato" dal partner che non ne è direttamente coinvolto... ma come qualcosa di cui si farebbe comunque volentieri a meno, se fosse possibile.

Non viene accettato di solito all'interno di una coppia che un partner possa avere spazi SUOI, nei quali non entrare senza rispetto: questo la dice lunga sul binomio "amore/possessività"!

Ma se vogliamo veramente scoperchiare il vaso di Pandora, dobbiamo occuparci dei rapporti sentimentali dei Maestri e degli insegnanti di Aikido: li si che c'è da ridere un bel po'!

Risulta subito evidente come gli Insegnanti e spesso anche i Maestri di alto rango sono i primi ad avere seri problemi sentimentali per via dell'Aikido: forse perché questa attività occupa loro molto più tempo che all'allievo comune, o forse perché spesso sono i primi a non riuscire a vivere i principi dell'Aikido che insegnano al prossimo... sta di fatto che le loro vite di coppia sono spesso un casino!

La maggioranza di Insegnanti senpai che conosciamo potrebbero essere definiti in giappo-piemontese "malmarià" (cioè "mal-sposati"), ossia sono persone che hanno un tot di separazioni alle spalle, che vivono rapporti coniugali precari, instabili o sono proprio single.

Non che ciò sia un male - intendiamoci -: la nostra è solo una riflessione a voce alta sull'Arte della Pace e dell'Amore e sugli effetti che provoca a chi vi si immerge con più impegno.

Si usava addirittura dire parecchi anni fa che se uno voleva scegliere un buon Insegnante, avrebbe dovuto cercarlo single o divorziato... perché quello poteva essere un buon segno della sua passione per la disciplina che insegnava, tanto che per essa non aveva esitato a sacrificare la propria felicità famigliare.

Un po' come le maestre al tempo del Duce, insomma: non sposarsi era segno di dedizione totale al lavoro, visto più come una missione che altro.

Per fortuna i tempi sono molto cambiati ed a noi non risulta proprio che sia necessario essere sentimentalmente infelici o instabili per insegnare bene l'Aikido!

Ci sono Maestri ed Insegnanti che hanno una vita di coppia e famigliare invidiabile e più che soddisfacente, segno che sono riusciti per primi a coniugare al meglio gli impegni serali e dei fine settimana con la loro sfera privata.

Non c'è poi da meravigliarsi più di tanto: questo dovrebbe essere una NORMALE applicazione dei principi di armonia dell'Aikido!

Sta di fatto che un casino di sedicenti Maestri sono i primi ad essersi impelagati in questo tentativo di trovare una quadra soddisfacente per sé e per le persone che li circondano: come mai?

Matrimoni di facciata, amanti a go go... Aiki-cascamortaggine con le allieve più carine...
Ci sarebbe da scrivere romanzi degni di Uccelli di Rovo!

Ci sono Sensei che si recano a tenere seminar fuori porta per organizzare nel frattempo qualche incontro con la propria bella (quella non ufficiale, s'intende!), quelli che hanno un po' la nomea di baccagliare tutte le allieve che gli capitano a tiro... quelli che massaggiano sempre con il balsamo di tigre l'interno coscia di quelle allieve che si sono fatte male ad una spalla durante una caduta...

In questo, tutto il mondo è paese, anche nell'Aikido.

Se ci fate caso, in ogni Scuola, ed Ente di praticanti circolano pettegolezzi più o meno fondati riguardo alle scappatelle del Maestri più blasonati... e rispetto a questo sembra che Morihei Ueshiba stesso - in uno specifico momento della sua vita - abbia dato lezione anche in questo campo!

O' Sensei: così non si fa... non si fa! ^__^

L'Aikido e il rapporto di coppia quindi è da sempre stato qualcosa di non particolarmente definibile, ma spesso di altrettanto problematico, anche se adesso abbiamo voluto scherzare.

Ci sono persone che grazie all'Aikido comprendono che il rapporto che li/le coinvolge va cambiato, o forse sciolto.

Nella presa di consapevolezza di sé, le persone cambiano e possono mandare in crisi qualcosa che fino poco prima procedeva senza grossi (apparenti) intoppi.

In questo senso, ci verrebbe da dire, che l'Aikido può mandare all'aria una coppia, una famiglia...

Ma non lo riteniamo né un male, né un bene, se è frutto di una maturazione personale: che l'Aikido venga quindi utilizzato per conoscerci meglio... poiché fino a quando non sappiamo bene chi siamo, sarà molto difficile trovare qualcuno nel mondo che sia veramente adatto a stare al nostro fianco come partner.


lunedì 17 novembre 2014

2015 - Un nuovo Aiki-censimento italiano: è ora di capire chi e quanti siamo!

Nell'ormai lontano 2008, Aikime vi propose il primo mitico Aiki-censimento dell'Aikido italiano, ad oggi l'unico documento del genere nel nostro Paese: non vi stiamo a raccontare che avventura fu, da parte di un paio di volontari mettere insieme una tale mole di dati... lavorammo per mesi!

Da allora ne sono passate di ukemi nei nostri Dojo ed è quindi ora di RIPETERE L'ESPERIMENTO, ma con qualche marcia in più, frutto della nostra esperienza e della moderna tecnologia.

É già da qualche tempo avremmo voluto riproporvi un simile argomento, ma la dimensione prettamente legata al volontariato di chi gestisce queste pagine ha di fatto fino ad ora impedito che un simile progetto potesse essere nuovamente preso in considera
zione.

Come vi dicevamo però pochi Post fa, abbiamo avviato alcune collaborazioni da qualche tempo a questa parte, con Enti, Associazioni e Scuole intenzionate a darci una mano nel lavoro di ricerca a 360º sull'Aikido.

Fra di esse in particolare l'Associazione Hara Kai - A.S.D. di Torino ha iniziato a farci da sponsor fisso, così come abbiamo iniziato un proficuo scambio con AkR - A.S.D. di Gallarate (gli ideatori del primo Ukemi Everywhere Contest, per capirci... che se vi siete persi, vi consigliamo di approfondire qui).

Queste due Associazioni da anni si occupano di studio, insegnamento e divulgazione delle discipline orientali ed olistiche legate al movimento, promuovendo corsi, seminari ed attività varie presso le loro sedi operative.

Fra di loro era nata una salda collaborazione ancor prima che Aikime ne facesse la fortunata conoscenza ed è così che entrambe hanno studiato il modo di riproporci di divulgare il nuovo Aiki-censimento dell'Aikido italiano...

... inutile dire quanto la cosa ci abbia fatto piacere!

Di cosa si tratterà quindi?

Hara Kai - A.S.D. e  AkR - A.S.D. si occuperanno di attivare un portale Web, appositamente creato (visitatelo già ora al seguente link!), mediante il quale sarà possibile per ogni utente accedere e compilare on-line circa 70 domande formulate per fotografare la situazione dell'Aikido sul nostro territorio!

Scuole, stili, numero dei praticanti, ampiezza dei tatami, caratteristiche della propria pratica, quali esperienza, grado nostro e dei nostri Insegnanti... saranno dati che verranno raccolti e catalogati fino al 30 aprile 2015.

Dopo questa data, le due Associazioni si cureranno di elaborare i dati con un rigoroso metodo statistico, per restituire la fotografia dell'Aikido italiano, dettagliato in ogni sua caratteristica.

Sarà addirittura possibile far comparire i dati relativi al proprio Dojo in una sorta di "Guida all'Aikido italiano 2015": un documento on-line free che mappa geograficamente le concentrazioni delle varie Scuole di Aikido secondo regione e capoluogo di provincia... in modo tale da dare massima visibilità al proprio operato a favore di chi volesse venire a cercare i nostri corsi!

Un progetto davvero ambizioso che mai noi da soli saremmo stati in grado di portare a compimento in modo altrettanto professionale ed accurato... e che non ci risulta sia mai stato tentato in nessun altro luogo del mondo, con analoghe modalità!

Noi di Aikime ci accontenteremo (si fa per dire! ^__^) di dargli voce e diffusione attraverso i nostri frequentati canali... controllandone anche gli avanzamenti e fornendovi al suo termine un resoconto dettagliato dei risultati ottenuti.

Da quando questo Blog è stato aperto, crediamo che questa potrebbe essere una delle iniziative più importanti mai proposte sul Web, rispetto all'importante ricaduta e presa di coscienza sulle risorse disponibili rispetto all'Aikido in Italia!

A differenza del primo Aiki-censimento però, questa volta il progetto per essere molto più significativo e capillare abbisogna del contributo di ciascuno di VOI: se ipoteticamente un praticante in OGNI Dojo italiano vi partecipasse, riusciremmo ad ottenere il 100% delle informazioni sulla pratica e la diffusione della nostra disciplina sul territorio!

É necessario quindi promuovere e diffondere la conoscenza dell'iniziativa ben al di là dell'audience già alta che presentano le nostre pagine...

Oltre il sito ufficiale aikicensimento.net, potrete trovare una pagina ufficiale Facebook ed un evento Facebook (coming soon), che vi chiediamo di visitare e rendere più virali possibile fra i vostri contatti, in modo tale che tutti siano INFORMATI di questa incredibile ed unica possibilità.

L'opportunità che si presenta è grande: quella di capire quanti siamo e quali sono le nostre caratteristiche, indipendentemente dallo Scuola, lo stile o l'Ente che patrocina la pratica della nostra disciplina.

Il secondo Aiki-censimento dell'Aikido italiano-2015 è stato realizzato proprio per favorire questo importantissimo processo.

La storia insegna che è possibile evolvere solo partendo dalla consapevolezza di chi si è ed in quale direzione ci stiamo muovendo:

Vorrai mica mancare solo TU!



lunedì 10 novembre 2014

Il keikogi, questo sconosciuto...

Questo è un Post a lungo caldeggiato da nostri lettori fan e genitori dei bimbi che frequentano i corsi di Aikido.

Parleremo del keikogi, la tenuta d'allenamento con la quale si pratica nel Dojo!

Ci sono poche ma significative cose da sapere su questo abbigliamento, poiché esso non deriva da una cultura occidentale e quindi presenta caratteristiche e peculiarità non del tutto note alle nostre latitudini.

Il keikogi è anche detto "Aiki-dogi", "dogi", o - più semplicemente - anche solo "gi".

Esso è costituito da un paio di pantaloni bianchi ed una giacca bianca, chiusa in vita con una cintura, bianca o nera: questo è l'abbigliamento tradizionale di un Aikidoka, anche se per i corsi dei bambini possono talvolta essere utilizzate le cinture colorate.
Questo tipo di abbigliamento NON SI CHIAMA KIMONO!

Il [着物] kimono (letteralmente "cosa che si indossa"... perciò ogni indumento potrebbe essere definita così!) infatti è tutta un'altra cosa ed è indossato generalmente in occasioni solenni da cerimonia: sappiamo che nell'immaginario collettivo "keikogi" e "kimono" sono diventati sinonimi, ma sfortunatamente non è così non appena volessimo avere un po' più consapevolezza di ciò di cui stiamo parlando.

Keikogi deriva dalle parole [稽古] "keiko", che significa "allenamento" e [着] "gi", che vuol dire tuta/divisa/tenuta: quindi il suo significato è "divisa per l'allenamento"... e si pronuncia "CHEICOGHI".

Nella tradizione Samurai alla quale ci si rifà nelle Arti Marziali questi due indumenti costituiscono all'incirca l'equivalente della biancheria intima odierna: i pantaloni bianchi sanno di mutande, così come la giacca sarebbe qualcosa di simile ad una canottiera.

Per questa ragione SOTTO AL KEIKOGI NON SI PUÒ VESTIRE NIENT'ALTRO (salvo casi di ovvia necessità)!

Anche questo fatto è qualcosa di particolarmente ignorato alle nostre latitudini: spesso si vedono Aikidoka indossare di tutto sotto alla giacca del gi... da magliette della salute a tute che aumentano la sudorazione durante la pratica, per garantire una sorta di sauna dimagrante contemporanea!

Fate un po' come volete quindi (pure O' Sensei ad 80 anni si è fatto fotografare con maglie sotto la giacca del gi, forse avrà avuto freddo...), ma sappiate che di norma sotto non bisognerebbe avere nulla.

Ai maschietti consigliamo tuttavia una sorta di mutande piuttosto connettivi, tipo "slip", anche per diminuire gli "strapazzanti di cabazizi" indesiderati... mentre per le femminucce è talvolta consentito l'utilizzo di una maglietta bianca sotto la giacca, che limiti la possibilità di visioni afrodisiache nel caso che il keikogi si apra durante gli allenamenti.

Come sapete il Giappone è un Paese nel quale (formalmente) si sta molto attenti alla pudicizia (poi in realtà è uno dei luoghi del pianeta più affollato di pornoshop!), e per questa ragione le signorine possono indossare una maglietta, o in alternativa cucire alcuni laccetti sulla parte sinistra della giacca, che si vadano a legare alla parte destra e che quindi ne impediscano l'apertura.

Per la stessa ragione legata alla pudicizia, al tempo in cui l'Aikido venne creato, TUTTI dovevano indossare sin da subito l'hakama, e non solo i possessori di gradi dan.

Abbiamo già affrontato in passato i motivi di ciò, che esulano però dal tema del presente scritto e che vi rimandiamo eventualmente a leggervi QUI.

Altro punto piuttosto importante: vi sentite particolarmente vitali e sprizzanti di gioia quando indossate il vostro keikogi?

Se si... allora state attenti a non vestirlo come se andaste al vostro funerale!
(farebbe ad un giapponese un po' lo stesso effetto di piantare le bacchette in una ciotola di riso, rappresentando così l'incenso funerario... il massimo della non-creanza!)

La giacca del keikogi si indossa con il bavero destro SOTTO a quello SINISTRO, in modo tale che il kesa (cioè la cucitura del lembo sinistro della giacca) descriva una linea che dalla spalla sinistra va fino all'anca destra.

Gli abiti orientali (keikogi, kimono, samue, jinbei) si indossano tutti in questa maniera!
L'unica occasione nella quale si indossano al contrario - dicevamo - e quella di una salma, in occasione del suo funerale... okkyo quindi!

Penultimo warning...

nelle arti orientali non è considerato il massimo essere variopinti come degli arcobaleni e ricchi di scritte e stemmi di ogni dimensione apposti tipo murales, quindi se proprio fosse necessario apporre qualcosa del genere ai propri indumenti, si abbia cura di farlo sul fianco sinistro (né davanti, né dietro al vestito quindi).

In giro si vede di tutto... scritte di ogni genere (Adidas Torsion, Via Michelin...) stemmi, loghi pacchiani ed ingombrantissimi (Aikido Extreme Fight Kombat Club...): tutte cose abbastanza lontane dalla tradizione che ci ha spinto a vestirci così, basta saperlo!

Già a questo punto ci saremo giocati la simpatia dell'80% degli Aikidoka che ci leggono, poiché c'è veramente poca cultura di ciò che riguarda gli usi ed i costumi della disciplina che pratichiamo...

... ma vogliamo rovinarci, denunciando il fatto che da noi non si trovano comunemente in commercio dei veri e propri keikogi, ossia degli abiti appositamente creati per la pratica dell'Aikido (diversamente da quanto accade in Giappone, per esempio).

Il 99% dei praticanti occidentali "si accontenta" di indossare un judogi, ossia una tuta espressamente creata per la pratica del Judo, o un karategi, cioè l'analogo indumento ideato per la pratica del Karate.

A noi non ci si fila proprio nessuno, insomma! ^__^

E quali differenze hanno questi indumenti da un keikogi?

Semplice: i judogi e i karategi sono vendute in taglie proporzionali all'altezza (ogni 10 cm una taglia  differente) e di prezzo variabile in funzione della grammatura del tessuto.

I judogi tendono ad avere una superficie a grana di riso e sono caratterizzati da cuciture resistenti alle forti sollecitazioni; i karategi invece hanno una superficie più liscia e presentano di solito maniche  più corte e giacca più lunga nella parte che va a coprire le anche.

Queste esigenze sono dettate dalle caratteristiche peculiari di queste discipline marziali: un forte contatto della prima nelle gare, mentre un'esigenza di eleganza e plasticità della seconda durante i tornei di kata (le forme), in cui la postura deve risaltare ed il contatto è praticamente assente. 

E cosa centra l'Aikido in tutto questo?

NIENTE ovviamente... solo che il numero degli Aikidoka è stato per molto tempo (ed ancora è) molto inferiore a quello degli omologhi praticanti di Judo e Karate, quindi ci si è abituati a vestire i loro indumenti... anche un po' in virtù di quell'ignoranza sugli stessi di cui vi abbiamo parlato fino ad ora.

Diversi stili di Aikido hanno abitudini distinte dalle nostre parti in merito alle scelte sull'abbigliamento: nell'Iwama Ryu si prediligono i karategi (magari posi fatti modificare per via dell'imbarazzante lunghezza della giacca che non permette di vestirci sopra l'hakama), mentre in altri stili si è più abituati ad utilizzare judogi.

Oggi è possibile anche acquistare on-line prodotti specifici a prezzi ragionevoli, quindi possiamo finalmente iniziare a vestire abiti espressamente pensati per la pratica della nostra arte (di solito realizzati con stoffa soffice, ma con cuciture rinforzate nei punti più critici e con una particolare predisposizione all'asciugatura veloce).

Credete: talvolta si ha più qualità e si spende meno a far arrivare un articolo dall'altro capo del mondo, che ad acquistare per forza nel grande magazzino sotto casa, che per primo non ha idea dell'articolo di cui noi abbiamo bisogno.

Ma è prioritario far conoscere agli Aikidoka stessi le loro origini e necessità, in modo da operare poi scelte più oculate e consapevoli anche sull'abbigliamento.

Last but not least: come annodarsi la CINTURA!

La cintura, bianca, colorata... nera che sia, NON è UNA SORTA DI BENDA con la quale giocare a mummificarsi nei peggio modi: il nodo è un rito importante per un praticante!

Un sacco di gente in giro si annoda la cintura a casaccio e rimanda con questo atteggiamento di tenerci in ugual modo a ciò che accade sul tatami.

Il nodo e le cinture che utilizziamo alle nostre latitudini sono anch'essi stati rubati alle altre discipline marziali numericamente più praticate: nell'Aikido si usava per tradizione il kaku obi più sottile e largo, del quale solo il Kobayashi Ryu tende a perpetrare l'utilizzo.

In ogni caso, vi postiamo di seguito un breve tutorial che descrive un modo semplice ed immediato per avere un nodo piatto ed ordinato, anche utilizzando la tipologia di cinture più utilizzate dalle nostre parti.



Strappare al caso ed all'approssimazione ciò che facciamo con gli indumenti che indossiamo è - secondo noi - uno specchio importante dell'atteggiamento mentale che dovremmo calzare mentre pratichiamo Aikido...

... solo in quest'ottica quindi ci siamo permessi di puntualizzare questi dettagli sul keikogi ed il suo utilizzo.


lunedì 3 novembre 2014

I più letti sul Web - Steven Seagal: Aikido in Tv e grande schermo

Giusto per capire le caratteristiche del lavoro svolto sino ad ora, siamo andati a controllare le frequenze di lettura degli articoli che vi abbiamo proposto in questi anni.

Abbiamo notato un andamento curioso, legato soprattutto ad una particolare tipologia di interesse: manco a dirlo, non ci sembra che essa corrisponda ai nostri canoni di "interesse"...


... perciò spesso sono risultati ricchi di click e di commenti alcuni articoli considerati da noi "più banalotti", mentre sono stati quasi presi sotto gamba alcune ricerche che consideravamo molto più pregnanti sull'Aikido.


A titolo di mera curiosità, vi riproponiamo di seguito l'articolo di Aikime che ha avuto il più alto numero di visualizzazioni in assoluto dall'apertura del nostro Blog (circa 4000 click dalla sua messa on-line, il 4/10/2010)


Steven Seagal: questo la dice lunga su come molti di noi/voi siano venuti a conoscenza dell'Aikido attraverso il piccolo schermo... e quanto gli stereotipi in esso trattati siano - di fatto - rimasti vivi nell'immaginario collettivo.


Steven Seagal: LUI che per primo ha portato l'Aikido al cinema ed in Tv, LUI che è stato sicuramente un grande Aikidoka del passato... LUI che recita peggio di un aspirapolvere, LUI che ha fatto dell'Aikido un brand... ma poco altro più.


LUI che, trasformatori in una sorta di boiler semovibile ed inneggiante alla buddità, ha sulla coscienza più di una famiglia sfasciata... e numerose condanne per violenza sulle donne e spaccio di stupefacenti gli pendono sul collo.


LUI è stato da VOI eletto il più interessante rappresentante dell'Aikido da cliccare sul Web.


Halloween è passato: basta con il gusto dell'orrido!


Se invece non vi bastasse, di seguito trovate per sommi capi la sua storia, vette e ruzzoloni inclusi.



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Steven Frederic Seagal è nato a Lansing, nel Michigan, il 10 aprile 1951.

E' un famoso artista marziale, attore, regista, produttore cinematografico e chitarrista statunitense, molto conosciuto anche nel nostro Paese, soprattutto per aver portato alla ribalta l'Aikido sul grande e piccolo schermo.

Chi di noi non si è fermato almeno una volta a gustarsi le scene di azione intrise di shihonage e kotegaeshi dei suoi film?

Fa parte del gruppo di attori (fra cui ricordiamo i famosissimi Bruce LeeChuck NorrisSonny ChibaJean Claude Van DammeJackie Chan...) diventati famosi grazie alle loro abilità nel campo delle Arti Marziali.
Egli è in possesso del 7° Dan in Aikido, ed a quanto pare fu il primo occidentale ad aprire un Dojo ed a insegnare nella città di Osaka, in Giappone.

Steven si trasferì, all'età di 5 anni, con la sua famiglia a Fullerton in California.
Patricia Gambon, la madre di origini irlandesi, era un tecnico di medicina mentre suo padre, Samuel Steven Seagal, era un insegnante di matematica del liceo di origine ebraica.

Steven Junior frequentò il Buena Liceo in Buena Park, California.
Durante il periodo di studi per la sua laurea, Seagal svolse uno dei suoi primi lavori in un Burger King.

Presumibilmente prima dei sette anni, egli cominciò a studiare Arti Marziali: Karate sotto la direzione di Fumio Demura ed Aikido con Rod Kobayashi, allora Presidente della Federazione di Aikido degli Stati Occidentali.
Si guadagnò cinture in AikidoJudo e Kendo e nella sua tarda adolescenza, Seagal divenne parte del Team Karate di Demura, dando dimostrazioni quotidiane nel primo villaggio giapponese e Parco di Cervo, in California Meridionale.

Nel 1971, dopo essersi laureato all'Orange Coast College, in California, Seagal si trasferì in Giappone con la fidanzata Miyako Fujitani, nativa giapponese, che più tardi sposerà, e visse con i suoceri che possedevano una scuola di Aikido.

Secondo le sue dichiarazioni, lasciò l'America per fare una nuova esperienza di vita e non, come si è più volte supposto, per evitare la cartolina di arruolamento per la guerra del Vietnam.

Durante questo soggiorno in Giappone, con il nome di Maestro Take Shigemichi ("Via della Prosperità"), Seagal fu il primo straniero a possedere ed a gestire un Dojo di Aikido in Giappone, l'Aikido Tenshin Dojo nella città di Osaka. Seagal afferma di essersi confrontato con la Yakuza, la mafia giapponese, per i diritti dell'Aikido Tenshin Dojo, in quanto lo suocero lo aveva in precedenza perso giocando d'azzardo.

Al suo ritorno negli Stati Uniti, Seagal inizialmente si recò a Taos, nel Nuovo Messico con lo studente anziano, ed in seguito stuntman, Craig Dunn con cui aprì un Dojo.
Seagal tuttavia non si interessò molto all'andamento di questa sua attività, poiché trascorreva molto tempo cercando di emergere in campo cinematografico.

Dopo un secondo periodo in Giappone, nel 1983 ritornò negli U.S.A. con lo studente anziano Haruo Matsuoka. Insieme aprirono un Dojo di Aikido prima a Burbank, California, e poi a West Hollywood.
Matsuoka Sensei diresse il Dojo fino al 1997.




Durante questo periodo ci furono i primi contatti tra Seagal e il mondo di Hollywood.
Iniziò lavorando come coordinatore per le Arti Marziali per "The Challenge", in cui recitavano Scott Glenn e Toshirô Mifune, e nel 1983 fu la volta di "Mai dire mai" con Sean Connery.

In seguito Seagal, alto 1 metro e 93 centimetri, vegetariano, divenne la guardia del corpo di personaggi famosi, come la futura moglie Kelly LeBrock e l'agente di Hollywood Michael Ovitz. Fu proprio Ovitz che, impressionato dall'abilità di Seagal, finanziò personalmente il provino con i dirigenti della Warner Bros, i quali, ugualmente impressionati, scritturarono Seagal per il suo primo film.

Nel 1988 Seagal iniziò a lavorare nel suo primo film, "Nico", diretto da Andrew Davis.
Il film fu un successo e Seagal interpretò altre tre pellicole: "Duro da uccidere", "Programmato per uccidere", e "Giustizia a tutti i costi".

Tutti e tre i film incassarono bene e fecero di lui un "action hero".




Un maggiore successo lo raggiunse nel 1992 con il film "Trappola in alto mare", nuovamente diretto da Andrew Davis, che fu un successo sia negli U.S.A. che all'estero, incassando in totale 156,4 milioni di dollari.

Più tardi Seagal debuttò alla regia nel 1994 con "Sfida tra i ghiacci" nel quale recitava con Michael Caine.
Il film fu un disastro ai botteghini e le critiche furono universalmente negative, con una perdita stimata di 50 milioni di dollari.

Per recuperare popolarità, girò nel 1995 "Trappola sulle Montagne Rocciose", il sequel del suo film più famoso "Trappola in alto mare" e nel 1996 "Delitti inquietanti".
In quest'anno ebbe inoltre il suo primo ruolo da comprimario nel film con Kurt Russell "Decisione critica".

Nel 1997 fece il film ambientalista "Fire down below - L'inferno sepolto" nel quale recitava nel ruolo di un agente dell'EPA impegnato a lottare contro industriali senza scrupoli che seppellivano rifiuti tossici nelle colline del Kentucky.
Il film fu un insuccesso commerciale e portò la Warner Bros a non rinnovargli il contratto in scadenza.

Nel 1998 Seagal recitò in "The Patriot", un altro thriller ecologista, il suo primo film uscito direttamente per la televisione negli Stati Uniti, anche se in altre parti del mondo uscì anche al cinema (anche qui in Italia).
Seagal produsse questo film usando i propri soldi e le scene furono girate presso la sua fattoria nel Montana.

Dopo aver prodotto nel 2000 "Prince of Central Park", Seagal ritornò sugli schermi cinematografici nel 2001 con "Ferite mortali".
In questo film c'erano meno scene di Arti Marziali rispetto ai film precedenti ma fu comunque un successo, incassando in tutto il mondo quasi 80 milioni di dollari e sembrò poter rilanciare la carriera di Seagal, che per l’occasione si era sottoposto ad una dieta molto rigida.
I due film successivi "Ticker" del 2001 e "Infiltrato speciale" del 2002 furono entrambi insuccessi sia dal punto di vista commerciale che della critica.

Fino a maggio 2008 tutti i film che Seagal ha fatto a partire dal 2003 sono usciti direttamente in TV negli U.S.A. mentre in altre parti del mondo sono usciti anche al cinema, con incassi comunque deludenti.

Anche se Seagal è accreditato come produttore, e a volte come scrittore, in molti di questi film, non è chiaro quanto profondamente sia coinvolto nella produzione: spesso la voce è doppiata da un altro attore, come in "Attack force - La morte negli occhi", e una controfigura è utilizzata in tutte le scene in cui la sua faccia non è chiaramente visibile, come in "Black Dawn - Tempesta di fuoco", "Belly of the beast", "Out of reach" e "Submerged".

Questo pare essere dovuto al fatto che negli ultimi anni Seagal è ingrassato notevolmente, molti registi non credono più nelle sue capacità ed anche il pubblico, ormai di un'altra generazione, non sarebbe interessato al suo genere di film.

Il critico cinematografico italiano Morando Morandini, così si esprime nei suoi confronti:
"Al suo confronto, in termini di recitazione, Chuck Norris sembra Laurence Olivier"

Seagal ha dichiarato la sua volontà che i suoi film vengano ricordati: "Spero di essere ricordato un giorno come un grande scrittore e attore piuttosto che come un sex symbol."

Egli ha spiegato lo scopo dei suoi film: "Nico era un film politicamente impegnato. Sfida tra i ghiacci era un film ecologista; voglio continuare a fare film come questi: pieni di intrattenimento ma che portano la gente a riflettere".

Seagal ha prodotto molti dei film nei quali recita ed ha anche partecipato alla scrittura e alla regia.
I ruoli interpretati da Seagal non rientrano nell'archetipo dell'"action hero" in quanto, solitamente, nascono perfetti, senza alcun difetto caratteriale e non c'è nessuno sviluppo del personaggio.

I ruoli che interpreta spesso possiedono caratteristiche solitamente attribuite ai "cattivi": fanno parte di associazioni governative segrete (Trappola in alto mare), sono molto ricchi ed hanno legami di alto livello con le società (Sfida tra i ghiacci), hanno una conoscenza della biochimica di alto livello (The patriot). I suoi personaggi sono invincibili e non possono essere né battuti né rallentati.




Pare che Seagal stesso voglia questo tipo di ruoli. Nel film "Decisione critica", il suo personaggio doveva morire; quando il regista Stuart Baird insistette perché Seagal seguisse il copione, Seagal divenne quasi isterico e si rifiutò di girare per qualche giorno, cambiando idea solo dopo che gli fu minacciata la rescissione del contratto.

L'accusa maggiore, fatta a Seagal da altri attori ma anche da diversi fan, è sempre stata quella di essere un attore privo di emozioni ed espressioni, incapace di recitare, bravo solo a nelle scene d'azione ed a fare lo sbruffone filosofico ed assassino; inoltre, di essere ripetitivo in molte pellicole e risultare addirittura odioso, poiché il suo personaggio emerge essere più crudele e spietato dei cattivi stessi.

Di certo non hanno giovato a Seagal il suo carattere e certi suoi atteggiamenti durante il periodo di maggior successo.
Tommy Lee Jones, finite le riprese di "Trappola in alto mare", dichiarò che non avrebbe lavorato più con Seagal.
Colm Feore, raffinato attore Irlandese che nel film interpretava uno dei cattivi, lo ha definito: “Il peggior attore al mondo”.
Nonostante ciò la sua performance in Nico, gli ha fatto ottenere le lodi di persone come Roger Ebert.

Seagal è stato candidato nel 2002 all'ironico premio Razzie Awards nella categoria peggior attore protagonista per il film "Infiltrato speciale", ed è risultato vincitore del premio al peggior regista nel 1994 per "Sfida tra i ghiacci".

Seagal è anche un incisore e chitarrista ed è il fondatore di "Steven Seagal Enterprises".

Oltre ai suoi conseguimenti professionali, è anche noto come un ambientalista e attivista per i diritti degli animali; come altri attori - tra cui Richard Gere - è un sostenitore di Tenzin Gyatso, il 14º Dalai Lama e della causa dell'indipendenza tibetana.

Lo spiritualismo e il Buddismo svolgono un importante ruolo nella vita di Seagal.
Egli è stato riconosciuto dal Lama tibetani Penor Rinpoche come un Tulku reincarnato.
Secondo Seagal in un'intervista del novembre 2006: "Io nascevo molto diverso, chiaroveggente ed un guaritore".
Seagal crede nella reincarnazione: "Quando io cammino in una stanza delle persone vedono un cane, delle persone vedono una vacca. Io sono tutto di quello che loro vedono. È la loro percezione".

Seagal è anche un cantante; nel 2005 ha pubblicato a suo nome "Songs from the Crystal Cave", il suo primo album in studio che presenta sonorità pop, blues e world.
Al disco hanno partecipato come ospiti Stevie Wonder, Tony Rebel, Lt. Stichie e Lady Saw.

La colonna sonora del film "Into the Sun" (con protagonista Seagal stesso) è composta da canzoni di questo album.
Nel 2006, Steven dà vita ad un secondo lavoro discografico, Mojo Priest, e nello stesso anno ha effettuato una tournée in Stati Uniti e Europa con la sua nuova band, i Thunderbox.

Seagal è attualmente un agente di polizia della sua comunità di casa di Jefferson Parish, in Louisiana.

A novembre 2008 la A&E annunciò che avevano cominciato a girare il film di Steven Seagal "Uomo di legge", un reality-show nel quale veniva seguita la sua attività lavorativa.
Seagal affermò: "io ho deciso di lavorare con la A&E su questa serie perché credo che sia importante mostrare alla nazione tutta l'essenza del lavoro positivo, avendolo portato a termine il mio, qui in Louisiana".

La Steven Seagal Enterprises commercia una bibita energetica nota come: "la Freccia di Lampo di Steven Seagal", così come una linea di prodotti erbacei del petrolio.
Seagal pubblicizza personalmente questa bibita, tramite il motto: "io ho percorso il Mondo che crea questa bibita; chi non lo sa meglio di me".
Egli ha fatto anche chiamare il suo dopobarba personale "Profumo di Azione".

Seagal produce Coltelli di Kershaw. "L'Edizione Stevan Seagal" sono coltelli costituiti da lame di circa 10 cm (4 pollici) con la sua firma incisa e nessun meccanismo di apertura automatica.

Ha lavorato assieme alla "Gente per il Trattamento Etico degli Animali" (PETA) per scoraggiare l'uso delle pellicce, e ha scritto al Primo Ministro dell'India per la creazione di più leggi in favore delle vacche. Seagal lavorò efficacemente salvando cani destinati ad affogare in Taiwan.

L'attore è difensore degli interessi e dei diritti dei Nativi Americani, il padre di Seagal era per metà Choctaw. Ha prestato volontariamente la sua voce, come narratore ad un progetto attivista: il video del lago Medicine.

Dedica le sue attività anche come difensore dei diritti degli animali e sostiene la causa del Dalai Lama Tenzin Gyatso per l'indipendenza tibetana come altri attori quali Richard GereHarrison FordBarbra Streisand e Meg Ryan.

Unico figlio maschio, Seagal ha tre sorelle, una più grande e due più giovani. È proprietario di un ranch in Colorado e di una casa nella zona del Canyon di Mandeville di Brentwood, un sobborgo ricco di Los Angeles.
Ha adottato molti animali dai ricoveri. Viaggia avanti ed indietro dalla sua casa in Eads, Tennessee, ad un'area rurale ad est di Memphis.

L'attore è stato sposato tre volte: con Miyako Fujitani (1975–1986) (divorziato), dalla quale ha avuto 2 bambini, con Adrienne La Russa (1984-1987) (annullato), e con Kelly LeBrock (1987–1996) (divorziato), dalla quale ha avuto 3 bambini.

Quando lui lasciò la sua prima moglie, Miyako Fujitani, per ritornare in America, si sposò con l'attrice Adrienne La Russa, nonostante la pratica di divorzio da Fujitani non fosse stata perfezionata.
Mentre era sposato con La Russa, conobbe l'attrice e modella Kelly LeBrock, con la quale iniziò una relazione e che rimase incinta.
Quando questo fatto divenne noto, il matrimonio di Seagal con La Russa fu annullato e lui sposò la LeBrock il 5 settembre 1987.

Nel 1994, LeBrock indicò nei documenti di richiesta di divorzio, come motivo, "differenze inconciliabili".
In questa occasione emerse che Seagal aveva una relazione con Arissa Wolf assunta come bambinaia per i loro figli.

Seagal ha avuto sei figli dalle tre relazioni avute. Con la Fujitani, ha avuto un figlio, modello ed attore Kentaro Seagal (nato il 3 ottobre 1975) e una figlia, produttrice ed attrice, Ayako Fujitani (nata il 5 dicembre 1979).
Dal matrimonio con LeBrock sono nati Annaliza (1987), Arissa (1993) ed il figlio Dominic (1990). Dall'unione tra Arissa Wolf e l'attore è nata una figlia, Savannah (1996).

È stato creato un blog sulle imprese di Steven Seagal, da molti però considerato solo una copia del blog di Chuck Norris, e in effetti entrambi i blog sono incentrati su imprese sovraumane dei due personaggi, ma quello su Chuck Norris è cronologicamente anteriore.




Recentemente l'attore ed artista marziale è stato al centro di gravi denunce di molestia e violenza sessuale ed utilizzo di sostanze stupefacenti proibite.

Chi ha sporto denuncia era stata assunta regolarmente dall'attore in qualità di assistente/segretaria, ma nel giungere presso l'abitazione in una località appartata di Jefferson Parish, a New Orleans, si sarebbe da subito accorta che qualcosa non stava procedendo come da prassi, per quanto concerne le richieste professionali rivoltele.

A detta di Kayden Nguyen, trovò che Steven Seagal aveva due "attendant" russe, ufficialmente presenti per prendersi cura dei figli piccoli, ma in realtà suoi "giocattoli" sessuali non stop.

Nelle sue denunce, Nguyen parla di due veri e propri assalti notturni nella sua camera, da parte di Seagal e di una di queste due ragazze russe, con il pretesto di ricevere un massaggio.
Quanto la situazione si sarebbe fatta eccessivamente calda ed equivoca, al rifiuto della neo-assunta, sarebbe seguito l'invito di assumere alcune sostanze stupefacenti illegali, per aiutarla a seguire le richieste che le erano state fatte.

A quanto riportato dai testi delle denunce attualmente in corso, Kayden Nguyen sarebbe letteralmente riuscita a scappare qualche giorno più tardi dal ranch, seguita da Seagal armato di pistola.

Anche dopo la sua rocambolesca fuga, sarebbe stata ripetutamente contattata dall'attore e a alcuni suoi sottoposti, intimidandole di non raccontare di quanto accaduto per riavere indietro tutti i suoi effetti personali (vestiti, PC portatile, gioielli...) lasciati nella proprietà di Seagal: le sarebbe stato proposto di firmare un accordo scritto, nel quale i suoi averi erano scambiati per il suo silenzio.

Attualmente l'attore è indagato per molestie sessuali, violazione dei diritti del lavoro federali, traffico illegale del sesso, rappresaglia e rappresentazioni false circa l'occupazione. Questi capi d'accusa (un0 non ha avuto riscontro e non lo abbiamo quindi riportato) risultano valere la richiesta di oltre 1 milione di dollari di danno (fonte: TheWrap.com)

Le responsabilità del nostro "eroe" sono di competenza delle autorità americane... non entriamo nel merito.

Sicuramente per noi in Italia, Seagal è stato un'icona dell'azione in Tv, e con essa una certa curiosità verso l'Aikido è stata perlomeno mossa.
Esiste una scuola nei pressi di Roma, presente anche nei contatti di Aikime, che si ispira agli insegnamenti tecnici di Steven Seagal Sensei, ed è affiliata direttamente ai Dojo degli allievi più famosi di quest'ultimo.


Crediamo che la nostra Arte sia ovviamente molto diversa e distante da quanto si vede nei film di Seagal... ma non vogliamo comunque escludere il contributo di quest'ultimo nella sua conoscenza e divulgazione.




A noi piace ricordarlo con qualche chilo in meno, mentre pratica in modo più pulito e manifesto l'Arte di O' Sensei, della quale sicuramente è stato un allievo impegnato e talentuoso.