lunedì 24 novembre 2014

Incontri, scappatelle, matrimoni, crisi e divorzi: galeotto fu quel tatami!

Un argomento che non abbiamo mai trattato fino ad ora, ma che ci stato più volte richiesto è quello inerente i rapporti di coppia e l'Aikido.

Come quest'arte concili, favorisca, distrugga o modifichi i rapporti interpersonali tra partners...

Un tema quanto mai vario e che sarà difficile inquadrare una volta per tutte, ma che ha stimolato la volontà di attingere alle esperienze nostre e di amici... per vedere se riuscivamo a capirci qualcosa.

L'Aikido di certo non nasce con lo scopo di agevolare fidanzamenti, né mettere in crisi matrimoni, ma - si sa - gli esseri umani mentre vivono si sconvolgono a 360º nelle loro attività e quindi spesso anche gli aspetti più personali vengono chiamati in causa, più o meno direttamente, nella nostra disciplina.

Primo punto notevole che abbiamo riscontrato: sono rari i casi di coppie che iniziano insieme la pratica dell'Aikido (ad esempio per condividere un hobby comune) e che poi rimangono coinvolti a lungo con lo stesso livello di interesse. Questi casi esistono, anche fra i nostri allievi, ma non sono molti.

Di solito uno dei due "si accende" e si butta sempre più a capofitto, mentre l'altro/a si spegne o si allontana: come mai?

Siamo tutti persone diverse fra loro: una stessa proposta ingenera risposte, intenti ed interessi differenti, quindi le coppie sul tatami non è detto che continuino parallelamente la loro strada che condividono in privato.

Sono molto più comuni gli esempi di genitori che praticano con i figli per un tempo prolungato, ma non ci risulta altrettanto fra partners.

Succede anche che sul tatami scocchi qualche scintilla sentimentale, che poi si concretizza anche in fidanzamenti, convivenze, matrimoni... Abbiamo molti amici che si sono conosciuti ed hanno iniziato a frequentarsi fra un irimi tenkan e l'altro!

Un Dojo diventa pian piano una piccola comunità, nella quale le persone si ritrovano legate da un interesse comune (l'Aikido in questo caso) ed è quindi più che normale che si creino simpatie legate alle prospettive comuni rispetto ad alcune idee, filosofie, abitudini.

Dopo il colpo di fulmine però, nuovamente, sono poche le coppie che continuano il loro percorso Aikidoistico con ingaggio inalterato.

Ci sono poi gli Aiki-cascamorti e Aiki-cascamorte, persone cioè che sono irrimediabilmente single e che fanno di tutto per proporsi e per suscitare interesse in qualcun altro del gruppo... o che frequentano gli stage per trovare qualche fanciulla o fanciullo da importunare a suon di kotegaeshi: anche di questa strana razza ne abbiamo conosciuti parecchi! ^___^

Categoria comunissima è quella costituita dai praticanti che NON hanno il/la loro dolce metà sul tatami, poiché il partner è interessato a tutt'altro nella vita: a costoro spesso dovrebbe andare una medaglia al valore, poiché riescono a frequentare ed a praticare NONOSTANTE il loro rapporto di coppia, che invece sembra cercare di mettere i bastoni fra le ruote in ogni modo possibile.


Ci sono quelli/quelle che non vedono l'ora di tornare dal lavoro, prendere la borsa con il keikogi e tuffarsi negli allenamenti al Dojo. Il partner che rimane a casa però ha spesso qualcosa da obiettare rispetto a questa sanissima abitudine... "Ma come, ci vai anche questa sera?"
... "E mi lasci qui da solo/sola?!"

Questi Aikidoka in odore di santità vedono una loro passione non compresa da chi nella coppia non la vive come loro e non è sempre semplice spiegare le proprie ragioni, né accettare gli ovvi compromessi ai quali ci si trova costretti.

Sfortunatamente, il 99% degli Aikidoka pratica di sera e negli stage durante il week-end, ossia quando non si lavora, quindi sembra ovvio che il tempo dedicato al proprio percorso marziale venga sottratto al tempo libero da passare con il proprio partner e/o in famiglia.

Questa cosa non è sempre così ben accettata da fidanzati/e, mariti, moglie, amanti e parenti!
"Ma vai di nuovo la a vestirti da scemo/a ed a fare le mosse?!"

Noi riteniamo che ogni Aikidoka dovrebbe avere per diritto di nascita la possibilità di sterminare chiunque osasse fare affermazioni del genere... in modo non violento e senza infliggere dolore inutile, s'intende: un colpo secco e la pace eterna!

Purtroppo però non si può, e quindi con l'Aikido possiamo anche imparare ad armonizzarci con i conflitti di chi ci vorrebbe tutti per loro, cercando una vie equilibrata che sia rispettosa delle esigenze di tutti...

Circa il 20% delle persone che conosciamo, vive invece questa attività non-di-coppia con serenità, poiché il partner non coinvolto ha portato serenamente constatare nel tempo come l'Aikido non sia da paragonare ad una sorta di "amante insaziabile", che ruba mariti e mogli dal focolare domestico per proporre orge di sconci giapponesismi!

Salta all'occhio comunque che sono la minoranza, poiché negli altri caso l'Aikido viene più che altro "sopportato" dal partner che non ne è direttamente coinvolto... ma come qualcosa di cui si farebbe comunque volentieri a meno, se fosse possibile.

Non viene accettato di solito all'interno di una coppia che un partner possa avere spazi SUOI, nei quali non entrare senza rispetto: questo la dice lunga sul binomio "amore/possessività"!

Ma se vogliamo veramente scoperchiare il vaso di Pandora, dobbiamo occuparci dei rapporti sentimentali dei Maestri e degli insegnanti di Aikido: li si che c'è da ridere un bel po'!

Risulta subito evidente come gli Insegnanti e spesso anche i Maestri di alto rango sono i primi ad avere seri problemi sentimentali per via dell'Aikido: forse perché questa attività occupa loro molto più tempo che all'allievo comune, o forse perché spesso sono i primi a non riuscire a vivere i principi dell'Aikido che insegnano al prossimo... sta di fatto che le loro vite di coppia sono spesso un casino!

La maggioranza di Insegnanti senpai che conosciamo potrebbero essere definiti in giappo-piemontese "malmarià" (cioè "mal-sposati"), ossia sono persone che hanno un tot di separazioni alle spalle, che vivono rapporti coniugali precari, instabili o sono proprio single.

Non che ciò sia un male - intendiamoci -: la nostra è solo una riflessione a voce alta sull'Arte della Pace e dell'Amore e sugli effetti che provoca a chi vi si immerge con più impegno.

Si usava addirittura dire parecchi anni fa che se uno voleva scegliere un buon Insegnante, avrebbe dovuto cercarlo single o divorziato... perché quello poteva essere un buon segno della sua passione per la disciplina che insegnava, tanto che per essa non aveva esitato a sacrificare la propria felicità famigliare.

Un po' come le maestre al tempo del Duce, insomma: non sposarsi era segno di dedizione totale al lavoro, visto più come una missione che altro.

Per fortuna i tempi sono molto cambiati ed a noi non risulta proprio che sia necessario essere sentimentalmente infelici o instabili per insegnare bene l'Aikido!

Ci sono Maestri ed Insegnanti che hanno una vita di coppia e famigliare invidiabile e più che soddisfacente, segno che sono riusciti per primi a coniugare al meglio gli impegni serali e dei fine settimana con la loro sfera privata.

Non c'è poi da meravigliarsi più di tanto: questo dovrebbe essere una NORMALE applicazione dei principi di armonia dell'Aikido!

Sta di fatto che un casino di sedicenti Maestri sono i primi ad essersi impelagati in questo tentativo di trovare una quadra soddisfacente per sé e per le persone che li circondano: come mai?

Matrimoni di facciata, amanti a go go... Aiki-cascamortaggine con le allieve più carine...
Ci sarebbe da scrivere romanzi degni di Uccelli di Rovo!

Ci sono Sensei che si recano a tenere seminar fuori porta per organizzare nel frattempo qualche incontro con la propria bella (quella non ufficiale, s'intende!), quelli che hanno un po' la nomea di baccagliare tutte le allieve che gli capitano a tiro... quelli che massaggiano sempre con il balsamo di tigre l'interno coscia di quelle allieve che si sono fatte male ad una spalla durante una caduta...

In questo, tutto il mondo è paese, anche nell'Aikido.

Se ci fate caso, in ogni Scuola, ed Ente di praticanti circolano pettegolezzi più o meno fondati riguardo alle scappatelle del Maestri più blasonati... e rispetto a questo sembra che Morihei Ueshiba stesso - in uno specifico momento della sua vita - abbia dato lezione anche in questo campo!

O' Sensei: così non si fa... non si fa! ^__^

L'Aikido e il rapporto di coppia quindi è da sempre stato qualcosa di non particolarmente definibile, ma spesso di altrettanto problematico, anche se adesso abbiamo voluto scherzare.

Ci sono persone che grazie all'Aikido comprendono che il rapporto che li/le coinvolge va cambiato, o forse sciolto.

Nella presa di consapevolezza di sé, le persone cambiano e possono mandare in crisi qualcosa che fino poco prima procedeva senza grossi (apparenti) intoppi.

In questo senso, ci verrebbe da dire, che l'Aikido può mandare all'aria una coppia, una famiglia...

Ma non lo riteniamo né un male, né un bene, se è frutto di una maturazione personale: che l'Aikido venga quindi utilizzato per conoscerci meglio... poiché fino a quando non sappiamo bene chi siamo, sarà molto difficile trovare qualcuno nel mondo che sia veramente adatto a stare al nostro fianco come partner.


1 commento:

Diego ha detto...

Eheh ^__^ diciamo che mia moglie è contenta quando sono ad Aikido così non "rompo" a casa, torno più sereno e meno stressato ed insomma si crea un circolo virtuoso.
Aggiungo al post il vantaggio di avere anche un cane in giardino. Alla sera (quando non c'è Aikido) passo più tempo in giardino col cane ma d'inverno il freddo ti spinge a praticare bukiwaza anche solo per scaldarti.
Da non sottovalutare l'effetto dissuasore che, vederti praticare nell'oscurità con un bokken tutto imbacuccato come un omino Michelin, ha sui vicini in relazione a eventuali loro voglie di litigi condominiali.

PS: e per chi ha il cane, volete mettere che allenarvi insieme a lui vi possa un domani permettere di emulare il ninja di "Shadow Dancer" della SEGA?