
... è quindi più che mai il momento della famigerata "LEZIONE DI PROVA GRATUITA"!!!
Mitica lezione di prova gratuita, quante volte abbiamo sentito parlare di te!

Una signora, qualche settimana fa, si affaccia sul nostro tatami e chiede: "Ma questa è un'arte di difesa?... No, sa chiedevo per mio figlio, al quale pero non piace la violenza...".
C'era chi fra noi - di pancia - avrebbe risposto: "No, signora... questa è un'arte DI ATTACCO, e suo figlio ce lo mangiamo se viene"!
Tant'è che se le domande dei "non addetti ai lavori" sono tutte di questa forza, forse benvengano le famose lezioni di prova per far meglio comprendere alle persone che cosa almeno l'Aikido NON sia.

Già... ma queste famose lezioni di prova gratuita... quante dovrebbero essere, come andrebbero strutturate per renderle più fruibili possibile da coloro che intendessero accostarsi al "circuito" dell'Aikido?
Le ricette sono molte, come al solito, con pregi e difetti da conoscere.
Innanzi tutto il loro numero: a parere nostro, se una persona desiderasse intraprendere un percorso legato all'Aikido, non basta un ora e mezza per capire di cosa si tratti.

Perché è di un percorso che si tratta, cosa che comporta impegno, passione, ingaggio e costanza... proporzionali agli obiettivi che si intenderebbero raggiungere, e le persone ce lo devono avere chiaro PRIMA di iscriversi, anche se talvolta "l'appetito può venir mangiando"...
Magari uno arriva ed al temine della prima prova è già in grado di valutare se la cosa interessa o meno... ma ci sembra importante almeno dargli la possibilità di bissare.
Poi c'è il "cosa" far fare ai probabili candidati Aikidoka durante una lezione di prova...

Noi, se è possibile, cerchiamo innanzi tutto di dirottare queste prove in giornate particolarmente dense di neofiti, o addirittura specificamente pensate per loro, così che i nuovi arrivati non si sentano troppo "pesci fuor d'acqua", rispetto ai senpai che saltano come Gatto Silvestro.
Non che sia male di per sé vedere cosa siano in grado di fare i più esperti... ma crediamo allo stesso tempo sia importante allo stesso tempo fornire un approccio graduale alla disciplina.... in serate nelle quali è possibile spendere qualche parola in più, magari utilizzando un gergo tecnico meno fitto.
Non sembra, ma aiuta: il giapponese non è poi masticato da così tante persone!

Un'atro aspetto che ci pare importante e chiedere a chi prova di cercare sin da subito ciò che più gli interessa negli esercizi che proponiamo (una pratica salutistica? Relazionale? Marziale? Spirituale?...).

Ci sono molti modi in cui ciò può essere fatto, ma uno scritto non rende certo loro onore ed una ricetta preconfezionata funzionerà sicuramente meno dell'esperienza do un Insegnate capace di fare tesoro delle situazioni e degli incontri che avvengono nel suo Dojo!
Un'ultima nota MOLTO importante e tristemente POCO conosciuta è quella che riguarda gli aspetti legali delle famose lezioni di prova gratuita...

Perche questo?
Il ragionamento è semplice: l'Agenzia delle Entrate teme che l'associazionismo nasconda alcune "Aziende in nero", che sfruttano le agevolazioni fiscali del no-profit per non pagare le tasse; quindi quando vedono scritto "lezione di prova gratuita"... immediatamente pensano che vi siano - per complementarietà - attività a pagamento, che quindi vanno tassate o multate, e quindi giungono a controllare.

2) Le questioni assicurative: la legge italiana prevede che sia sempre "il padrone di casa" a dover provveder all'incolumità dei suoi ospiti... quindi se vi capita una persona in prova, sappiate che state di fatto correndo il rischio di doverla risarcire in caso di infortunio o di sinistro maturato in ambienti riconducibili alla vostra attività (quindi da quando entra nel Dojo a quando esce, compresi pure spogliatoi e docce).
3) Le A.S.D. aprono normalmente le loro attività ai soci (per i quali si gode delle agevolazioni fiscali), mentre i non-soci possono accedervi ma costituiscono "reddito d'impresa" per l'Agenzia delle Entrate (quindi le A.S.D. pagano l'IVA sugli introiti ricavati da essi).

Ma chi effettua le lezioni di prova NON possiede di solito tale status... anche perché deve ancora decidere se gli interessa acquisirlo o meno!
Come giustificare quindi la presenza nel Dojo di qualcuno che è li in funzione di una sua curiosità, ma non è ancora inquadrato nelle norme relative all'associazionismo sportivo?

Bizzarro vero?!

Ma di sicuro non possiamo creare tutti questi problemi a chi viene a chiederci informazioni (iscriverlo, assicurarlo, ritirarne i certificati medici...) se non vogliamo vederlo scappare a gambe levate prima ancora di provare!
Di fatto la legge attuale mette pesantemente i bastoni fra le ruote in questo semplice approccio, che ha funzionato per mezzo secolo: "vieni, provi... se ti piace paghi e ti fermi"... tanto da rendere sconsigliabili o addirittura infattibili le lezioni di prova a qualsiasi Ente che patrocina la pratica dell'Aikido!

W quindi la mitica "lezione di prova gratuita"!
1 commento:
Personalissimamente ho abolito da un paio d’anni la possibilità delle lezioni di prova, per diversi motivi.
Il primo e più importante è appunto l’aspetto legale-burocratico, non essendo la persona assicurata e inesperta di cosa si va a fare il pericolo è in agguato (e tacci di possibili persone in malafede che si potrebbero infortunare volontariamente…).
Una volta bisognava vedere con i propri occhi, oggi chiunque abbia una connessione internt può vedere e leggere di tutto. certo non sarà l’Aikido stile Tizio del Dojo Caio insegnanto da Sempronio sensei, ma…..
Ma direi che come primo input è sufficiente, anche perché se uno in un paio di lezioni ha già le idee chiare, il primo a drgli la cintura nera d’ufficio sono io.
Quindi, in via eccezionale permetto di assistere alle lezioni, giusto per assaporare il “kimochi” della pratica (e siamo già fuorilegge così), ma sul tatami sale solo chi è iscitto e assicurato.
Last but not least, lezione di prova significa dedicare attenzione a chi non è iscritto e forse non si iscriverà a scapito di chi invece fa già parte del gruppo, il che mi pare anche un po’ ingiusto…
My two cents
carlo
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