
... e quest'oggi vorremmo fare alcune riflessioni a voce alta sulle più che comuni "Aiki-pippe" mentali che spesso sentiamo esternare agli allievi preoccupati:
"Maestro, non ce la farò mai!... ma quando imparerò tutti quei nomi in giapponese?! Non mi viene niente...!"
"Maestro, ILLUMINAMI!"
Quanti mega pipponi simili sentiamo ogni anno, specie dai neofiti, ma anche da persone che frequentano da più tempo le lezioni...
C'e quindi forse la necessità di chiarire alcuni aspetti fondamentali dell'apprendimento delle Arti Marziali, ed in particolar modo dell'Aikido, nel nostro caso!

Probabilmente egli non lo sa, ma forse è per questo che si è iscritto, cioè per imparare a non spaventarsi più nel tentare di risolvere i problemi che incontra.

Sono problemi.
E noi tramite l'Aikido impariamo a risolverne un tot, ma soprattutto impariamo a porceli nel modo più costruttivo ed arricchente possibile!


Quelli che quando dici che sbagliano, rispondono che è perché sono stanchi o perché è colpa del compagno.
Cosa cambia in queste due mega-tipologie di persone?
Che la prima ha voglia di progredire e SFRUTTA bene le occasione che un Maestro fornisce loro per farlo, mentre le seconde sono sempre quelle un po' a traino, quelle che HANNO BISOGNO, quasi come se fossero gli unici sul pianeta ad avere dei bisogni considerevoli...
... quelli che vanno in crisi, ma poi bisogna aiutarli ad uscire dalla crisi, perché da soli non ce la farebbero...

Dobbiamo capire UN CIUFOLO!
Chiediti perché vieni a praticare se sei sempre costantemente affranto da un dubbio, da un'insicurezza, da un problema... e soprattutto, se in virtù di ciò ti atteggi a gatto appeso agli zebedei del Maestro e dei compagni!

E quando ciascuno cerca una scusa da raccontare a se stesso... quanto è profonda la tana in cui può nascondersi!

Non si può però scegliere per gli altri, che eventualmente non la pensassero come noi.
Ecco la ragione per la quale, a parità di offerta dell'Insegnante, l'evoluzione dei singoli allievi è così eterogenea.
Anche le capacità sono diverse (chi ne avrà di più, chi di meno...), ma questa non è una cosa che preoccupa: è la buona volontà che dovrebbe fare da supporto a tutta l'attività che si svolge sul tatami, in modo tale da non spaventarsi eccessivamente per le difficoltà che in fondo ciascuno HA SOTTOSCRITTO di avere nel momento in cui ha iniziato a percorrere questo particolare tipo di cammino.
Se non si ha buona volontà, forza di volontà soprattutto... sarà molto facile rimanere impelagati nel "bicchiere mezzo vuoto", e credere le difficoltà insuperabili!

Il problema avviene quando questa dinamica si incancrenisce... e diventa la norma che ci si porta dietro fino al 3º dan...

Sempre più chiaro è che il superamento di un ostacolo deve innanzi tutto essere qualcosa di VOLUTO da sé, magari agevolato dal prossimo - il Maestro in questo caso -... ma impossibile da raggiungere senza l'adeguato investimento personale in primis in grado di smuovere le acque del "pantano" stesso in cui ogni allievo crede di essere caduto.
In fondo anche un famoso Shihan del passato recitava frasi come "Pace in terra agli uomini di BUONA VOLONTA'"... non si riferiva quindi a TUTTI, ma quelli che ci mettevano del loro per raddrizzare ciò che nasceva storto.


D'altronde è un processo ad escalation in entrambi i sensi: più si demanda, più si demanderebbe... più si prende in mano il proprio destino, meno lo si fa volentieri dipendere da altri.
E questo è un grande insegnamento... che può più o meno passare per la richiesta di fare una certa tecnica a mani nude, con le armi... di andare d'accordo con il compagno di pratica che si vorrebbe freddare con un colpo di 44 magnum...
... ma che comunque, se non viene compreso, e VISSUTO con l'esempio, rischia di portare danno all'interno di un Dojo nel quale si pratica una disciplina come l'Aikido.

A loro sta scoprire come... e FARLO, senza demandare al prossimo ciò che è possibile esperire solo in prima persona.
Basta quindi correggere chi non sfrutta bene le correzioni che gli vengono offerte: se un giorno dovesse lamentarsi di "essere stato abbandonato" dalle attenzioni dell'insegnante... gli si risponderà "BENVENUTO... nell'aver compreso quanta energia inutile richiedevi che venisse sprecata!".

Spesso quindi quando ci dicono "Maestro, io non ce la farò mai!!!"... rispondiamo "Emmò so tutti Aiki-ciufoli TUOI!"
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