lunedì 23 maggio 2011

Scomparse di gran peso ed il senso della responsabilità


Un terremoto di scomparse importanti ha investito la comunità dell'Aikido la scorsa settimana.
Due dei più rappresentativi ed importanti allievi diretti di O' Sensei si sono spenti in Giappone mercoledì e giovedì scorsi.

阿部醒石 Seiseki Abe Sensei è mancato il 18 maggio ad Osaka, alla veneranda età di novantasei anni. Egli fu uno dei più eminenti allievi di Morihei Ueshiba Sensei, sin dal 1952, ma anche il Maestro di calligrafia (Shodo) di quest'ultimo sin dal 1954.

Questi due uomini ebbero fra loro un rapporto pressoché unico negli ultimi dieci anni di vita del Fondatore.
Egli pare gli conferì verbalmente il decimo Dan, mentre era registrato all'Aikikai Honbu Dojo "solo" come ottavo Dan.

Con tutta probabilità presto vi proporremo una sua biografia completa, che sembra ancora inesistente in italiano.




光一藤平 Koichi Tohei Sensei, invece, è mancato lo scorso 19 maggio a Tokyo, all'età di novantun anni... un altro decimo Dan... e sicuramente uno dei più formidabili Aikidoka mai vissuti. Potrete trovare qui una nostra datata biografia di questo personaggio storico di eccezione. Egli pare che fu uno dei pochi a giungere alle vette più alte dell'Aikido, raggiunte prima di lui solo dal suo grande Maestro Ueshiba.

La scorsa settimana quindi parte di un'era si è praticamente chiusa ed ormai restano veramente pochi pilastri storici dell'Aikido, in termini di persone che ne hanno vissuto direttamente la crescita e lo sviluppo al fianco di O' Sensei.




Parliamo quindi anche del lento ma inesorabile diradarsi di quei Sensei che hanno fatto conoscere l'Aikido per il mondo, prendendosi cura della sua divulgazione in occidente.

Molti di loro, come Tohei, Tamura, Kobayashi, Sugano, Noquet, Saito sono stati i veri e propri pionieri dell'Arte alle nostre latitudini ed un sacco degli Insegnanti più importanti sull'attuale scena italiana ed europea sono stati loro studenti diretti.

Ma il tempo passa... ed il lasso trascorso dalla comparsa della nostra amata Arte si fa sempre più lungo: i collegamenti con il passato divengono quindi flebili per le generazioni a venire e ci stanno anche lentamente lasciando le grandi personalità che hanno fatto da staffetta, lasciandoci il testimone dell'enorme valore dell'Aikido.

Cos'è questa dinamica... qualcosa di negativo o di positivo?

Crediamo nessuno delle due cose, se prese in maniera assoluta: piuttosto un processo naturale che avviene nella natura della razza umana e che si sta verificando ovviamente anche sui tatami e nei Dojo di tutto il mondo.

Molte riflessioni sono scaturite spontaneamente però da questi ultimi tristi eventi: da chi andremo ora ad imparare... se le più grandi personalità si stanno spegnendo?

Come faremo da soli a districarci nell'intricato mondo dell'Arte che abbiamo scelto di coltivare?

Crediamo sarà importante sempre più aver sviluppato una capacità critica autonoma ed avere superato l'illusoria e tranquillizzante convinzione dell'insuperabilità di chi ci ha preceduto.

Molti infatti credono in essa per vera umiltà, ma spesso ciò avviene anche per reale timore della responsabilità di avere ora in mano la staffetta e di dover lavorare a propria volta, per poterla poi lasciare in maniera altrettanto positiva nelle mani chi verrà dopo di noi.

Talvolta queste due tendenze sono anche parecchio mischiate fra loro, tanto da non sapere dove termini la prima ed inizi la seconda.

Evitare l'attaccamento e l'interesse per il passato crediamo sia una cosa sciocca, poiché molta sapienza è stata accumulata e custodita in esso: il "setaccio" della storia ha già affinato cosa fosse importante, rispetto a ciò che non si è rivelato tale.

Tuttavia anche un eccessivo attaccamento al passato può risultare un atteggiamento altrettanto squilibrato!

Non sarà piangere i nostri amati Sensei che li farà riapparire sul tatami: le nostre azioni, in accordo con il loro spirito potrebbero sicuramente però farli rivivere un'altra volta in modo indiretto. Questo però costa responsabilità.

Se ci sarà qualcuno che commette un errore, non ci si potrà più rifugiare dietro l'hakama di qualche altro grado: avremo sbagliato noi.

Così, se attualmente qualcuno dovesse avere intuizioni altissime come fu in passato, anche l'attribuzione dei meriti ricadrebbe su di noi.
E la storia insegna che nulla spaventa di più di rendersi conto della propria grandezza... e se ce ne fosse bisogno, chissà se ci sarà qualcuno pronto a riconoscere in se stesso un autentico e valido RI-fondatore!?!

Non sappiamo come andrà, ma sappiamo che qualcosa di grande sta avvenendo ora e noi siamo i protagonisti di questa evoluzione/involuzione dell'Aikido: conviene quindi essere particolarmente consci dei nostri passi e della direzione che vogliamo far prendere al nostro agire.

Che tutti i Sensei seduti nel "Pantheon" dell'Aikido ci ispirino e ci supportino dal loro luogo di meritata pace!

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