mercoledì 5 gennaio 2011

Aikido nelle conferenze e riunioni d'équipe


Aikime riprende le sue attività nel 2011 a pieno regime, offrendovi uno spunto di riflessione, a nostro dire parecchio interessante, su come i principi dell'Aikido possano essere utilizzati con successo anche al di fuori del tatami e del Dojo...

Con il seguente articolo
, scritto da Garr Reynolds (ed il cui testo originale può essere letto a questo link), si immagine di dover uscire da una situazione piuttosto scomoda durante una riunione di lavoro, o una conferenza nella quale si incontrino alcuni uditori non proprio favorevoli a ciò che stiamo dicendo.

Facilmente la reazione di rabbia sarà quella che insorgerà per prima, vediamo cosa suggerisce questo testo, storicamente un po' impreciso, ma che ci sembra avere buoni contenuti sostanziali...

"In una futura conferenza, ad un certo punto potreste essere sottoposti a domande difficili o persino membri ostili nel pubblico, che potrebbero essere più interessati a farvi sembrare sciocchi o deliranti, anziché ambire alla verità.
Succede.


Anche se un membro del pubblico scegliesse di assumere il ruolo di "avversario", la vostra irritazione o qualsiasi manifestazione di rabbia certamente non farebbe nulla di buono a voi o al resto del vostro pubblico (cioè il 98% di chi potrebbe sostenere il vostro punto di vista).

L'Arte Marziale giapponese moderna dell'Aikido ha molte lezioni da darci su come renderci efficaci nelle situazioni provocatorie giornaliere, incluse quelle inerenti a domande difficili e persone difficili.

Aikido significa "la Via dell'armonia spirituale", creata negli anni '20 da Morihei Ueshiba. L'Aikido è praticato in un Dojo, ma ci offre anche applicazioni di armonia e pace per la vita di tutti i giorni, che si estendono molto al di là del tatami.

L'Aikido è una risposta efficace al conflitto come pure un supporto a sperimentare uno stile di vita che cerchi di promuovere soluzioni armoniose. ...

Non resistenza, armonia, & assertività.
Ueshiba Sensei, anche chiamato O' Sensei ("grande Maestro"), non fu un possente uomo ma la sue abilità come artista marziale sembrerebbe essere stata senza pari.

E come precisato ne "Segreti del Budo" si John Stevens, Ueshiba fu inoltre un filosofo e un uomo molto spirituale, che trascorse molto tempo insegnando ai suoi allievi i profondi significati riflessi nell'Aikido.

“L'Universo ci insegna sempre l'Aikido, benché non riusciamo a percepirlo", Ueshiba ha detto. O' Sensei pensava che l'Universo fosse il nostro più grande insegnante ed il nostro più grande amico.

L'Aikido è non violento e sollecita il concetto di mescolio piuttosto che di opposizione alla forza di un'altra persona o di una situazione. “Il percorso di un guerriero non è di uccidere e distruggere ma promuovere la vita, di generare continuamente".

Nell'Aikido uno non attacca.

“Se volete colpire per primi per guadagnare un vantaggio su qualcuno, questa è la prova che il vostro addestramento è insufficiente", ha detto O' Sensei.
Tuttavia, non si deve nemmeno scappare o temere un attacco.

L'Aikido non è passivo.

Piuttosto, l'Aikidoka consente all'attaccante di colpire e utilizza la sua aggressione ed energia contro di lui. In questo senso si può sconfiggere un avversario con non-resistenza, [ri-]direzionando la forza dell'altro, piuttosto che usando la propria forza brutale per resistere ad esso.

Qui troverete sette lezioni pratiche [provenienti] dall'essenza dell'Aikido che possiamo applicare alla comunicazione in generale e nei riguardi di un membro del pubblico aggressivo in particolare.

- (1) SIATE NEL QUI ED ORA -

"Nell'Aikido, armonia e mestiere di vivere" (Zanshin Press), Richard Moon chiama la pratica di essere completamente presenti e completamente consci: “Sentite dove siete".
Se dovete ascoltare veramente, fatelo in modo empatico con qualcuno che vuole "sfidarvi", così che voi siate completamente consci della vostra situazione ed informati della situazione altrui e di tutti i segnali sottili [o nascosti].


Uno che è completamente nel presente non può essere messo fuori guardia. “Sentite dove siete", dice Moon, “raffinate la consapevolezza nell'attenzione".

Ciascuno nel vostro pubblico merita la vostra completa attenzione.

C'è energia nella vostra presenza, cioè, quando siete completamente presenti.

- (2) LA STAZZA NON CONTA -

L'Aikido non riguarda la forza bruta.
Un Aikidoka ben allenato può neutralizzare un avversario molto più grande, non opponendosi alla sua forza, ma armonizzandosi con l'energia dell'avversario e guidandola, controllandola.


Non dovete sentirvi intimiditi dal fatto che gli altri possano giudicare prematuramente o presupporre che siate in una posizione più debole. Forse siete nuovi o giovani o stranieri, ma queste cose non importano.

Ciò che importa è che siate preparati, pronti, e completamente in ascolto con le vostre orecchie ed anche con i vostri occhi... ed il vostro cuore.

- (3) TENTATE DI OTTENERE ARMONIA -

Ki () può essere tradotto come "forza vitale" o "energia vitale", o più comunemente come “spirito" o "energia".
È l'energia vivente che fluisce attraverso tutte le cose.

L'Aikido insegna agli allievi come essere in armonia con lo spirito/energia dell'Universo e come utilizzare questa energia di vita anziché resisterle.

Nell'Aikido, la forza e l'energia non riguarda la resistenza del corpo, che è limitata, ma il potere del Ki, che è illimitato. "Non possiamo controllare il Ki, ma possiamo creare le condizioni ideali in noi stessi affiché il Ki funzioni", disse il noto Maestro di Aikido Kensho Furuya.

Vacuità mentale adeguata, calma, presenza, così come rilassamento nel movimento possono contribuire a generare la situazione ideale perché questa l'energia possa scorrere.

- (4) NON ASSUMETE UNA POSIZIONE DI DIFESA -

Se un membro del pubblico è aggressivo o persino ostile verso di voi, non reagite essendo ostile a vostra volta.
Questo genere di resistenza non funziona mai.

Quando cedete allo stress sotto forma sensazioni legate alla difesa, come l'irritazione, la paura, l'impazienza e la rabbia, il vostro pensiero diventa nuvoloso e le vostre azioni - compreso il parlare - possono divenire impulsive ed insensate.

Ricordate che non siamo interessati [tanto] a vincere o perdere, quanto alla "vera la natura delle cose".
Durante [..] una discussione siamo interessati nella verità tanto quanto il nostro interrogante provocatorio può esserlo [a sua volta].

Se stiamo facendo una presentazione veramente nudi [in modo disarmato] con onestà, integrità e buone intenzioni, non dobbiamo temere l'esposizione poiché non abbiamo niente da nascondere.

Miriamo a non dominare la gente e le situazioni, ma stiamo pensando più in termini di collaborazione.
Dal rimanere calmi possiamo dare risposte misurate anziché reazioni emotive. “L'impulsività e la testardaggine danno spazio a pazienza ed a comprensione", dice Richard Moon, quando rimaniamo calmi, centrati e concentrati.

- (5) RIMANETE EQUILIBRATI -

La respirazione adeguata è un supporto cruciale per generare la situazione ideale affinché il nostro Ki possa scorrere.
Praticate una respirazione adeguata sempre, ma particolarmente se le vostre emozioni provano a dare dei calci dentro una volta percepito un attacco.

Diventare coscienti del vostro centro.

Kikai tanden è il centro del vostro corpo, situato nella vostra pancia, circa tre dita sotto il vostro ombelico.
Il centro è la vostra bussola interna.

Dovete mantenere una buona posizione, nella quale voi siate sia fisicamente che mentalmente ben equilibrati.
Nell'occuparsi di una domanda spigolosa, uno non dovrebbe appoggiarsi ad un lato o avere più peso su uno piede che nell'altro.

Questo squilibrio può farvi sentire (e vedere) più debole in un certo senso, benchè non possiate essere coscienti di ciò. Quando respirate, immaginate che il vostro fiato sia concentrato nel kikai tanden.
[La sensazione di ] respirare da questo centro è una tecnica comune a molte forme di meditazione.

- (6) NON CONSIDERATE GLI ALTRI COME IL NEMICO -

Coloro che possono sfidarci non sono il nemico.
L'unico nemico reale è all'interno di noi.

O' Sensei ha detto: "Non so come sconfiggere gli altri. So soltanto vincere su me stesso".

Ovviamente O' Sensei fu vittorioso su tutti gli attacchi, ma questa preparazione è stata permessa mediante un addestramento e conoscenza costanti che i nemici reali sono i timori, le mancanze di fiducia, la rabbia, la confusione, la gelosia ed le altre emozioni all'interno di noi che possono disturbare il flusso del Ki.

La cosa importante è di ricordare quello non è mai il nemico.
Pensiamo preferibilmente in termini di benessere e reciproco beneficio.

Un principio chiave delle Arti Marziali è il rispetto reciproco fra gli avversari.
In Aikido potete neutralizzare o deviare un attacco armonizzandovi con l'energia dell'altro senza causare danno all'avversario.

Se voi pensate al vostro scambio come ad un combattimento allora state resistendo. Il combattimento è resistenza e genera l'ulteriore conflitto che spreca energia ed è infine inutile.

Combattere gli altri non ne cambia le menti o i cuori. Nell'arte di vivere, tentare di far sembrare gli altri insensati o ingaggiarsi in un attacco ad oltranza è è ignobile, sconsigliabile e contro produttivo.

- (7) FLUITE CON IL FLUSSO -

Questa potrebbe sembrarvi come una frase cool proveniente dagli anni '60, ma è veramente molto pratica.

“Fluire con il flusso" non significa comportarsi passivamente, ma piuttosto il contrario.
[La capacità di] "fluire con il flusso" viene da un stato di consapevolezza totale e da una comprensione di come le cose effettivamente in realtà sono.

Ricordatevi che l'Universo e la natura sono i nostri più grandi insegnanti.
L'energia di un ruscello, per esempio, attraversa inesorabilmente una foresta, avendo creato il suo percorso intorno alle rocce ed alla miriade di ostacoli naturali [presenti].
O guardate come il bambù nella stessa foresta ondeggia e si curva nel vento ma non si rompe mai.


Quando rimanete calmi ed in armonia con la vostra condizione personale e la condizione del vostro ambiente, l'energia naturale può scorrere uniformemente, ma se resistete e respingete [ritornando] in un luogo di stress e rabbia, la vostra energia genera una discordanza che conduce a risultati negativi per tutti gli interessati.

Ci possono essere momenti, specialmente durante una conferenza, quando la linea degli interventi può sembrare particolarmente provocatoria e perfino ostile [in cui non è semplice che ciò accada].
Ma non c'è ragione di sentirsi intimiditi.

L'unica persona che può togliervi dal vostro equilibrio siete voi stessi.


Non possiamo tenere sotto controllo come la gente pensa o si comporta. Tuttavia, l'unico nemico reale è all'interno di noi; questo possiamo tenerlo sotto controllo.

Come rispondiamo ad una situazione delicata o dura è interamente qualcosa che è nelle nostre mani".



Crediamo sarà sempre più importante in futuro riuscire a trarre insegnamento e giovamento dai pincipi dell'Aikido anche fuori dal tatami, in quanto è sicuramente più il tempo che non passiamo al Dojo che quello che viviamo al suo interno.

I conflitti avvengono anche e soprattutto fuori, e non è detto che il nostro aggressore ci attacchi con yaku yokomen!

Magari saremo al lavoro, in famiglia: qualcuno alzerà la voce, proverà a farci sentire svalutati e fuori luogo...

Quella sarà allora l'occasione di mostrare a noi stessi quanto siamo capaci di vivere l'Arte che tanto ci affascina e che spesso crediamo di praticare solo quando calziamo abiti giapponesi... ma che in realtà è in grado di accompagnanci e supportarci ovunque, in modo molto più diffuso e sostanziale.

A tutti uno splendido Aiki-2011!

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