Di solito le nostre ricerche ed approfondimenti riguardano realtà italiane ed il nostro lavoro mira alla creazione di dialogo e scambio attraverso le Aiki-Realtà di casa nostra....
... ma questa volta una coraggioso messaggio innovativo per l'Aikido ci giunge da oltralpe, e ci è sembrato notevolmente importante interessarcene per continuare ad esplorare l'evoluzione che la nostra Arte sta avendo nel mondo.
Il progetto si chiama "World Dojo" ed è stato coniato da Patrick Cassidy Sensei e dai membri del suo Dojo di Montreux, nella Svizzera francese. Da anni noi frequentiamo personalmente Patrick Sensei e lo invitiamo a tenere seminari nel nostro Dojo (il prossimo in Italia sarà appunto a fine marzo), quindi siamo stati informati direttamente dell'avvio di questo progetto, le cui bozze e prospettive ci paiono realmente interessanti.
Di cosa si tratta?
Si tratta di utilizzare la tecnologia per creare una rete di contatti (internazionali, in questo caso) fra praticanti di Aikido di ogni grado, federazione, scuola e tipo.
Ciò che accomuna le persone alle quali viene proposta la partecipazione a World Dojo è la simile volontà di percorrere una propria strada in seno all'Aikido in modo serio, sereno, aperto allo scambio con altre persone che fanno altrettanto.
Non è richiesto un grado specifico, poiché viene reputato importante che ciascun livello di consapevolezza possa esprimersi all'interno della rete che si viene a creare e si ritiene che ogni esperienza, piccola o grande che sia, abbia sempre un suo valore aggiunto nell'essere condivisa.
Non è richiesta l'appartenenza ad una determinata scuola o stile di pratica, poiché si ritiene che il valore aggiunto dell'interdisciplinarità sia fondamentale per supportare l'evoluzione di questa Arte, che il dialogo inter-stile sia la naturale conseguenza dei principi che ciascuno prova ad applicare sul proprio tatami.
Non è richiesto di essere fisicamente vicini, perché si sa che ciascuno può percorrere strade analoghe anche a grande distanza da altri.... che ciascuno ha la sua vita ed i suoi impegni, ma questo non è in contrasto con la possibilità di viaggiare insieme ai propri compagni di percorso, specie ora che la tecnologia si è diffusa al punto da supportare queste attività in modo assolutamente ordinario.
Un PC, una connessione Web, una chiamata internazionale con Skype (gratuita!) e la possibilità di parlare un po' inglese o francese.... sono tutto ciò che serve per partecipare al progetto..
Sono stati pensati diversi livelli di interazione dei partecipanti a seconda dell'ingaggio che ciascuno vuole avere nei meeting con gli Aiki-compagni...
C'è un costo previsto per la partecipazione, ci sono incontri per i partecipanti al progetto, sia una volta all'anno nello stesso luogo fisico, che mensilmente o bimestralmente tramite telefono o video-conferenza.
A che cosa può servire una cosa simile?
Al piacere o anche alla necessità di poter condividere il proprio percorso insieme ad altri in cammino in direzioni analoghe e compatibili: talvolta la scoperta di un membro può efficacemente essere messa a disposizione degli altri compagni, talvolta ancora le esigenze ed i bisogni di qualcun altro possono essere ascoltati dalla Comunity che si viene a creare, traendo così consigli e suggerimenti che da soli sarebbe stato più ostico trovare.
Questo processo di scambio non viene particolarmente favorito di solito, se non all'interno delle mura del proprio Dojo o della propria piccola cerchia di Aiki-frequentazioni!
Ciascuno di noi, solo per il fatto di praticare Aikido, è naturalmente inserito in un processo di esplorazione dell'Arte, di sé, del prossimo.
I dubbi, le incertezze, i problemi, le conquiste ed i traguardi raggiunti sono quindi non identici, ma simili e paragonabili a quelli di chi compie un analogo processo.
Pensiamo per esempio agli Insegnanti: sovente viene insegnata loro una buona tecnica, non necessariamente un metodo rispetto all'insegnamento stesso. Magari si "copia" il modo di fare del propri Maestri, perpetrandolo sui propri allievi... ma si incorre sicuramente in problematiche inedite, dinamiche di gruppo sconosciute e diverse dalla logica di funzionamento di un kotegaeshi!
C'è chi teme di sbagliare ad apportare innovazioni a ciò che ha ereditato, c'è chi teme troppo poco di farlo e compie errori grossolani per inesperienza in ciò che fa. Dai risultati spesso si riconosce la bontà del proprio agire, ma quanto sarebbe utile potersi confrontare con una rete di persone di esperienza analoga e diversa, che stanno compiendo i nostri stessi passi in un'altra area del mondo?!
... ma questa volta una coraggioso messaggio innovativo per l'Aikido ci giunge da oltralpe, e ci è sembrato notevolmente importante interessarcene per continuare ad esplorare l'evoluzione che la nostra Arte sta avendo nel mondo.
Il progetto si chiama "World Dojo" ed è stato coniato da Patrick Cassidy Sensei e dai membri del suo Dojo di Montreux, nella Svizzera francese. Da anni noi frequentiamo personalmente Patrick Sensei e lo invitiamo a tenere seminari nel nostro Dojo (il prossimo in Italia sarà appunto a fine marzo), quindi siamo stati informati direttamente dell'avvio di questo progetto, le cui bozze e prospettive ci paiono realmente interessanti.
Di cosa si tratta?
Si tratta di utilizzare la tecnologia per creare una rete di contatti (internazionali, in questo caso) fra praticanti di Aikido di ogni grado, federazione, scuola e tipo.
Ciò che accomuna le persone alle quali viene proposta la partecipazione a World Dojo è la simile volontà di percorrere una propria strada in seno all'Aikido in modo serio, sereno, aperto allo scambio con altre persone che fanno altrettanto.
Non è richiesto un grado specifico, poiché viene reputato importante che ciascun livello di consapevolezza possa esprimersi all'interno della rete che si viene a creare e si ritiene che ogni esperienza, piccola o grande che sia, abbia sempre un suo valore aggiunto nell'essere condivisa.
Non è richiesta l'appartenenza ad una determinata scuola o stile di pratica, poiché si ritiene che il valore aggiunto dell'interdisciplinarità sia fondamentale per supportare l'evoluzione di questa Arte, che il dialogo inter-stile sia la naturale conseguenza dei principi che ciascuno prova ad applicare sul proprio tatami.
Non è richiesto di essere fisicamente vicini, perché si sa che ciascuno può percorrere strade analoghe anche a grande distanza da altri.... che ciascuno ha la sua vita ed i suoi impegni, ma questo non è in contrasto con la possibilità di viaggiare insieme ai propri compagni di percorso, specie ora che la tecnologia si è diffusa al punto da supportare queste attività in modo assolutamente ordinario.
Un PC, una connessione Web, una chiamata internazionale con Skype (gratuita!) e la possibilità di parlare un po' inglese o francese.... sono tutto ciò che serve per partecipare al progetto..
Sono stati pensati diversi livelli di interazione dei partecipanti a seconda dell'ingaggio che ciascuno vuole avere nei meeting con gli Aiki-compagni...
C'è un costo previsto per la partecipazione, ci sono incontri per i partecipanti al progetto, sia una volta all'anno nello stesso luogo fisico, che mensilmente o bimestralmente tramite telefono o video-conferenza.
A che cosa può servire una cosa simile?
Al piacere o anche alla necessità di poter condividere il proprio percorso insieme ad altri in cammino in direzioni analoghe e compatibili: talvolta la scoperta di un membro può efficacemente essere messa a disposizione degli altri compagni, talvolta ancora le esigenze ed i bisogni di qualcun altro possono essere ascoltati dalla Comunity che si viene a creare, traendo così consigli e suggerimenti che da soli sarebbe stato più ostico trovare.
Questo processo di scambio non viene particolarmente favorito di solito, se non all'interno delle mura del proprio Dojo o della propria piccola cerchia di Aiki-frequentazioni!
Ciascuno di noi, solo per il fatto di praticare Aikido, è naturalmente inserito in un processo di esplorazione dell'Arte, di sé, del prossimo.
I dubbi, le incertezze, i problemi, le conquiste ed i traguardi raggiunti sono quindi non identici, ma simili e paragonabili a quelli di chi compie un analogo processo.
Pensiamo per esempio agli Insegnanti: sovente viene insegnata loro una buona tecnica, non necessariamente un metodo rispetto all'insegnamento stesso. Magari si "copia" il modo di fare del propri Maestri, perpetrandolo sui propri allievi... ma si incorre sicuramente in problematiche inedite, dinamiche di gruppo sconosciute e diverse dalla logica di funzionamento di un kotegaeshi!
C'è chi teme di sbagliare ad apportare innovazioni a ciò che ha ereditato, c'è chi teme troppo poco di farlo e compie errori grossolani per inesperienza in ciò che fa. Dai risultati spesso si riconosce la bontà del proprio agire, ma quanto sarebbe utile potersi confrontare con una rete di persone di esperienza analoga e diversa, che stanno compiendo i nostri stessi passi in un'altra area del mondo?!
Pensiamo anche agli allievi: di sicuro sarà capitato a molti di avere difficoltà a praticare con un certo tipo di persona e di trovare invece confortevole l'allenamento con qualche altro compagno.... cosa si nasconde li dietro? Semplice simpatia e antipatia o qualcosa di più?
Cosa fare quando un momento di Aiki-crisi sopraggiunge? Abbandonare la pratica? Forzarsi alla frequenza al Dojo?
In questi casi, cosa può essere più opportuno fare: parlarne con l'Insegnante? Tenersi dentro il tutto.... o magari girare la dinamica ad un gruppo che lavora insieme e condivide le proprie esperienze?
Spesso di dice che una gioia condivisa è moltiplicata, mentre una pena condivisa è dimezzata: World Dojo aiuterà a creare una sorta di "famiglia di persone accomunate per intenti", che si sentono libere di scambiarsi impressioni, successi e difficoltà del loro comune procedere verso l'Aikido.
Questo percorso sarà supportato da personale competente che ha il ruolo di moderatore all'interno della rete e che vanta esperienza nel mondo educativo e psicologico: sarebbe a dire che ci sarà chi si è formato appositamente per favorire e massimizzare il profitto degli scambi all'interno della cerchia dei partecipanti al progetto... in modo che il ritrovo non sia un momento di confronto disordinato e improduttivo, ma qualcosa di mirato e coerente, che va nella direzione di fornire supporto e condivisione ai membri, in ambito didattico, emotivo, tecnico, esperienziale.... magari spirituale per chi lo vorrà.
Connettersi con la realtà Aikidoistica che ci circonda è, a parer nostro, qualcosa di estremamente importante e vitale da un certo livello di consapevolezza in poi, soprattutto per chi vuole aprirsi al mare delle possibilità reali già attualmente disponibili su qualche tatami, senza rimanere inevitabilmente limitati e ingabbiati dalle dimensioni limitate del proprio.
Crediamo che saranno simili progetti in futuro a permettere una collaborazione essenziale alle future generazioni di Aikidoka.
Aikime, nel suo piccolo, già da qualche mese ha visto fiorire il "Gruppo Aikime" su Facebook, che ora conta quasi OTTANTA membri, composti da praticanti che vanno dal 6º Kyu al 6º Dan, appartenenti alla maggior parte delle Scuole presenti nel nostro Paese,e che possono così conoscersi, re-incontrarsi, discutere, eventualmente aiutarsi. Non c'è una regia in tutto ciò, ed i membri sono lasciati liberi di organizzare la loro eventuale interazione, ma è già un esempio reale di rete Web in continua crescita.
Rimandiamo gli interessati al link del sito Aikido Montreux, da cui l'iniziativa sta prendendo piede e ricordando che a fine mese sarà possibile in Italia incontrare direttamente il capo-progetto, Patrick Cassidy Sensei nel nostro Dojo.
Questo percorso sarà supportato da personale competente che ha il ruolo di moderatore all'interno della rete e che vanta esperienza nel mondo educativo e psicologico: sarebbe a dire che ci sarà chi si è formato appositamente per favorire e massimizzare il profitto degli scambi all'interno della cerchia dei partecipanti al progetto... in modo che il ritrovo non sia un momento di confronto disordinato e improduttivo, ma qualcosa di mirato e coerente, che va nella direzione di fornire supporto e condivisione ai membri, in ambito didattico, emotivo, tecnico, esperienziale.... magari spirituale per chi lo vorrà.
Connettersi con la realtà Aikidoistica che ci circonda è, a parer nostro, qualcosa di estremamente importante e vitale da un certo livello di consapevolezza in poi, soprattutto per chi vuole aprirsi al mare delle possibilità reali già attualmente disponibili su qualche tatami, senza rimanere inevitabilmente limitati e ingabbiati dalle dimensioni limitate del proprio.
Crediamo che saranno simili progetti in futuro a permettere una collaborazione essenziale alle future generazioni di Aikidoka.
Aikime, nel suo piccolo, già da qualche mese ha visto fiorire il "Gruppo Aikime" su Facebook, che ora conta quasi OTTANTA membri, composti da praticanti che vanno dal 6º Kyu al 6º Dan, appartenenti alla maggior parte delle Scuole presenti nel nostro Paese,e che possono così conoscersi, re-incontrarsi, discutere, eventualmente aiutarsi. Non c'è una regia in tutto ciò, ed i membri sono lasciati liberi di organizzare la loro eventuale interazione, ma è già un esempio reale di rete Web in continua crescita.
Rimandiamo gli interessati al link del sito Aikido Montreux, da cui l'iniziativa sta prendendo piede e ricordando che a fine mese sarà possibile in Italia incontrare direttamente il capo-progetto, Patrick Cassidy Sensei nel nostro Dojo.
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