Iniziava oggi, 125 anni fa, in un piccolo villaggio di pescatori del Giappone, la tua incredibile storia…
In una giornata come un’altra nascevi tu, uomo talvolta mitizzato, talvolta realmente mitico, iniziava con te un’avventura destinata a durare 86 anni, ma anche a lasciare poi una visibilissima traccia a livello mondiale, ai tuoi tempi, come nelle generazioni future.
Nascevi tu, O’ Sensei.
La maggioranza di noi non ha avuto occasione di conoscerti personalmente, ma ha contattato e frequentato moltissimi tuoi allievi diretti, cercando di scorgere in essi le tracce del loro Grande Maestro. Abbiamo incominciato a ricomporre il puzzle… sentendo le testimonianze dirette di chi ti ha conosciuto, leggendo i libri che narrano le tue incredibili gesta, sentendo la registrazione della tua particolarissima voce… guardando attentamente i tuoi video, forse col desiderio di rubare tecniche e principi dell’Arte che ora pratichiamo… proprio come hai fatto tu prima di noi.
In una giornata come un’altra nascevi tu, uomo talvolta mitizzato, talvolta realmente mitico, iniziava con te un’avventura destinata a durare 86 anni, ma anche a lasciare poi una visibilissima traccia a livello mondiale, ai tuoi tempi, come nelle generazioni future.
Nascevi tu, O’ Sensei.
La maggioranza di noi non ha avuto occasione di conoscerti personalmente, ma ha contattato e frequentato moltissimi tuoi allievi diretti, cercando di scorgere in essi le tracce del loro Grande Maestro. Abbiamo incominciato a ricomporre il puzzle… sentendo le testimonianze dirette di chi ti ha conosciuto, leggendo i libri che narrano le tue incredibili gesta, sentendo la registrazione della tua particolarissima voce… guardando attentamente i tuoi video, forse col desiderio di rubare tecniche e principi dell’Arte che ora pratichiamo… proprio come hai fatto tu prima di noi.
Ci siamo fatti un’idea insomma su quale tipo di uomo hai saputo essere, talvolta perdendoci nelle informazioni contrastanti fra loro, talvolta fantasticando ed immaginandoti come a noi più piace.
Un punto in comune a tutte le testimonianze dirette: la descrizione dei tuoi occhi, azzurri ed intensi… che comunicavano qualcosa di profondo a chiunque in essi si specchiava, Aikidoka o no che fosse.
Non siamo tutti d’accordo su quale dovrebbe essere oggi la missione di tutti quelli provano a seguire le tue orme… alcuni dicono “diventare bravi come te”, altri “portare la pace con la pratica”… va a sapere qual è la cosa giusta!
Una cosa è certa: se ciascuno praticando portasse in sé un po’ di pace in più, potremmo comunque avere un impatto diretto sulla società, almeno quella che ci contatta direttamente.
Anche Madre Teresa di Calcutta, incalzata da un giornalista in una conferenza stampa che le chiese come fare a rendere il mondo più pacifico… rispose: "Vede, se dopo questa serata anche solo io e lei riuscissimo ad essere migliori, il mondo avrebbe guadagnato due persone su cui contare maggiormente in futuro!".
Lasciamo quindi che l’Aikido faccia il suo lavoro, dal di dentro o da fuori che sia: siamo certi che l’Arte che ci hai donato serva a qualcosa, qualcosa di importante, profondo e prezioso.
Ci auguriamo che sempre più si riesca a festeggiare il giorno della tua nascita non solo come amarcord dei grandi del passato che ora non ci sono più, ma cogliendo attivamente i fiori che dall’Aikido nasceranno anche grazie al nostro lavoro personale. Questo troviamo essere il modo più concreto e bello di festeggiarti e celebrare il tanto che hai saputo dare.
Ci proviamo quindi: lo facciamo innanzi tutto perché ci appassiona e ci sembra importante, ma anche perché il valorizzare maggiormente la nostra Arte sarà il segno più tangibile e diretto della gratitudine e l’affetto che proviamo per te, che sappiamo forse di poter considerare per eccellenza il “nostro primo” Grande Maestro, per quanto in modo indiretto.
La tua creatura, l’Aikido, è viva, sta crescendo ed è in mani volonterose: proveremo ad allenarci come se tu fossi sempre sul nostro tatami… per alcuni, non sei mai realmente andato via…
Può darsi che nell’intento di studiare e di crescere si possa intraprendere di tanto in tanto qualche strada improduttiva o dannosa: tu hai corso prima di noi questo rischio, prima di noi ti sei assunto le tue responsabilità, quindi pensiamo capirai in modo comprensivo chi è disposto ai nostri giorni ad assumersi le proprie, a correre i propri rischi in nome di ciò che ha di caro, proprio come tu hai fatto e ci hai mostrato essere importante fare.
Dopotutto chi cammina continua a sbilanciarsi e a riacquistare l’equilibrio, passo dopo passo… solo chi è morto non può più sbagliare, o chi è fermo su se stesso. Ma noi siamo in cammino e quindi per definizione evolveremo.
Un punto in comune a tutte le testimonianze dirette: la descrizione dei tuoi occhi, azzurri ed intensi… che comunicavano qualcosa di profondo a chiunque in essi si specchiava, Aikidoka o no che fosse.
Non siamo tutti d’accordo su quale dovrebbe essere oggi la missione di tutti quelli provano a seguire le tue orme… alcuni dicono “diventare bravi come te”, altri “portare la pace con la pratica”… va a sapere qual è la cosa giusta!
Una cosa è certa: se ciascuno praticando portasse in sé un po’ di pace in più, potremmo comunque avere un impatto diretto sulla società, almeno quella che ci contatta direttamente.
Anche Madre Teresa di Calcutta, incalzata da un giornalista in una conferenza stampa che le chiese come fare a rendere il mondo più pacifico… rispose: "Vede, se dopo questa serata anche solo io e lei riuscissimo ad essere migliori, il mondo avrebbe guadagnato due persone su cui contare maggiormente in futuro!".
Lasciamo quindi che l’Aikido faccia il suo lavoro, dal di dentro o da fuori che sia: siamo certi che l’Arte che ci hai donato serva a qualcosa, qualcosa di importante, profondo e prezioso.
Ci auguriamo che sempre più si riesca a festeggiare il giorno della tua nascita non solo come amarcord dei grandi del passato che ora non ci sono più, ma cogliendo attivamente i fiori che dall’Aikido nasceranno anche grazie al nostro lavoro personale. Questo troviamo essere il modo più concreto e bello di festeggiarti e celebrare il tanto che hai saputo dare.
Ci proviamo quindi: lo facciamo innanzi tutto perché ci appassiona e ci sembra importante, ma anche perché il valorizzare maggiormente la nostra Arte sarà il segno più tangibile e diretto della gratitudine e l’affetto che proviamo per te, che sappiamo forse di poter considerare per eccellenza il “nostro primo” Grande Maestro, per quanto in modo indiretto.
La tua creatura, l’Aikido, è viva, sta crescendo ed è in mani volonterose: proveremo ad allenarci come se tu fossi sempre sul nostro tatami… per alcuni, non sei mai realmente andato via…
Può darsi che nell’intento di studiare e di crescere si possa intraprendere di tanto in tanto qualche strada improduttiva o dannosa: tu hai corso prima di noi questo rischio, prima di noi ti sei assunto le tue responsabilità, quindi pensiamo capirai in modo comprensivo chi è disposto ai nostri giorni ad assumersi le proprie, a correre i propri rischi in nome di ciò che ha di caro, proprio come tu hai fatto e ci hai mostrato essere importante fare.
Dopotutto chi cammina continua a sbilanciarsi e a riacquistare l’equilibrio, passo dopo passo… solo chi è morto non può più sbagliare, o chi è fermo su se stesso. Ma noi siamo in cammino e quindi per definizione evolveremo.
Queste righe sono per esprimere il nostro grazie sentito a chi ha saputo indicarci in modo altruistico, amorevole e gratuito una Via, che ora spetta a noi percorrere, con perseveranza, passione ed ottimismo.
Grazie O’ Sensei e buon compleanno!
Grazie O’ Sensei e buon compleanno!
otanjobi omedeto gozaimasu
お誕生日おめでとうございます
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