mercoledì 28 novembre 2007

Aikido: un'arte marziale razionale?

Uno degli aspetti più dibattuti dell'Arte che pratichiamo si riassume nella lanosa domanda: "può l'Aikido essere definito un'arte marziale razionale?"

Per quasi mezzo secolo un personaggio del calibro di Morihiro Saito Sensei soleva ripetere ai suoi allievi:

合氣道わ合理的な武道です
Aikido wa goritekina Budo desu
l'Aikido è un'arte marziale razionale

Se così è, significa che nell'Aikido sono presenti argomentazioni, tecnicismi, traguardi ottenibili che appartengono ad un mondo oggettivo, ossia che non sono funzione del particolare punto di vista dal quale vengono osservati. Non pare difficile sostenere, almeno parzialmente, tale tesi: siamo tutti esseri diversi, ma tutto sommato simili... con due gambe e due braccia, con articolazioni che si muovono in un certo modo piuttosto che in un altro... quindi nei confronti dei quali una tecnica risulta più efficace, ad esempio, se applicata in modo da massimizzare lo sbilanciamento fisico... agendo cioè su elementi di tipo fisico e geometrico.

"un tenkan ampio è oggettivamente meglio nella situazione X, mentre un buon irimi nel caso Y".

Si entra così nel mondo della fisica e delle sue leggi, che non esonerano nessuno nell'universo conosciuto: ad esempio, quali reminiscenze tornano alla mente riguardando lo schema che segue (clicca sull'immagine per ingrandirla)?

Qualche sprazzo di cinematica e dinamica newtoniana dei corpi solidi? Meccanica razionale?
E' fisica classica... ormai soppiantata da quella moderna, ma strumento capace di offrire una descrizione semplice seppur approssimativa di alcune leggi che regolano "l'andare delle cose".

Cosa accade se contestualizzassimo questo schema in un ambito per noi molto più familiare? Il corpo di uke è una massa che si muove intorno all'asse di rotazione creato dalla tecnica di tori. Se le leggi poco fa descritte hanno un'applicabilità sul moto dei corpi solidi, ecco che diventa possibile calcolare la velocità di rotazione durante una proiezione, la forza centrifuga con la quale il partner viene sbilanciato...
la potenza della propria azione, l'energia cinetica coinvolta: l'Aikido diviene "misurabile".

Grazie ad Oscar Ratti Sensei (autore di "Aikido e la sfera dinamica", da cui è stata tratta l'illustrazione a fianco, successivamente modificata) si può quindi vedere che anche Isaac Newton Sensei influenza il nostro Aikido! Ci sono quindi "regole" che non dipendono da chi viene in esse coinvolto... che ci sono e basta.

Perciò ci sarà un modo migliore di scagliare un fendente (si intende "un modo più efficace", cioè che massimizza una legge fisica), uno di mantenere il proprio equilibrio e quindi uno per compromettere quello del partner. C'è razionalità e "scientificità", dunque, dietro ad un'azione di tipo fisico...

Ci sarà anche un modo più efficace di schematizzare un movimento nel momento in cui un insegnante deve trasmetterlo a propri allievi, una didattica più facile ed efficace in ragione di quanto è capace di sottolineare i principi razionali e fisici che costituiscono la realtà.

La via potrebbe essere quella di scoprire le regole che coinvolgono la quiete ed il moto dei corpi, in modo da utilizzarle a proprio vantaggio, anziché sprecare energia lottando contro di esse, oltre che con l'aggressore.

4 commenti:

fanfaluche ha detto...

bella idea applicare i principi della fisica alla via dell'armonia dello spirito e mi sembra ci sia ancora molto da scrivere, quindi avanti!
Un saluto. FT

Takemusu Aikido Roma ha detto...

Matematicamente un numero "Razionale" vuol dire che può essere trasformato in una frazione.
In un certo senso può essere scomposto in somma di frazioni a denominatore comune.
E l'aikido specialmente il metodo Iwama di Saito Sensei è così. Può essere scomposto in piccole parti riconducibili ad altre tecniche più elementari.
In particolare lo studio di tecniche kihon elementari si riutilizza nell'applicazione di tecniche successive (in ordine di apprendimento).
Nello studio delle armi, i suburi sono le frazioni elementari delle applicazioni più avanzate come gli awase e i kumi*
Ciao Marco ;-)
Presto ti invierò una mail con approfondimenti.
Carlo Cocorullo

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e

Anonimo ha detto...

imparato molto