lunedì 28 settembre 2020

Quanto e perché pagare l'Aikido?


Quest'oggi schiacciamo un palla che ci ha alzato l'amico e collega Maestro Fabio Ramazzin, che nel suo ultimo video, ha spiegato nel dettaglio le motivazioni che lo hanno spinto a proporre lezioni on-line a PAGAMENTO.

E per chi se lo fosse perso, eccolo qua!


Fabio Sensei tocca nel suo discorso alcuni argomenti molto importanti per tutta la nostra Community, e quest'oggi ci sembra importante discuterne insieme ben al di là delle lezioni on-line a pagamento: si tratta di comprendere come mai - generalmente parlando - gli Aikidoka hanno un rapporto così difficoltoso e spesso pure malato con i SOLDI.

E perché affermiamo questo?!

Lo facciamo poiché ci sono numerosissimi campi del vissuto di chiunque nei quali il rapporto con il danaro viene vissuto con naturalezza come viatico di scambio di beni e servizi;

certo nel mondo dell'arte non è sempre banale dare un valore economico congruo ad un'opera o ad una prestazione artistica, poiché la correlazione potrebbe essere un po' soggettiva... tuttavia un commercialista che tiene la nostra contabilità e comunica con noi (anche) tramite Web, o ad uno psicologo che si presta ad una seduta su Zoom durante il lockdown non verrebbe in mente di dover giustificare le ragioni per le quali ci chiede di onorare la sua parcella.

Perché dunque un Insegnante professionista di Aikido che promuove un interessante progetto deve farlo, e deve pure accettare di sentirsi accusare di "svendere" la disciplina che insegna?

Perché si vuole fare pagare?
Vi sembra un rapporto sano con il danaro quello di chi è disposto a spenderne per andare al supermercato, per andare a divertirsi, ma NON per imparare seriamente una disciplina?

A noi NO, per nulla.

Come giustamente fa notare Fabio Sensei nel video, chi è un professionista ha QUELLA come fonte di reddito... il che significa "no money, no food... no life"... quindi è ovvio che ce ne sia un bisogno non marginale, ma da qui a pensare che chi richiede soldi in cambio dei propri servizi lo faccia SOLO per lucrare il gap è proprio grosso... e soprattutto segnale che qualcosa nel rapporto con danaro non funziona.

Sicuri che un medico faccia il medico SOLO per farsi pagare la sua prestazione?
Ci saranno pure medici particolarmente materialisti, ma forse la stragrande maggioranza di coloro che praticano questa professione lo fanno per dare il loro valore aggiunto agli altri tramite ciò che amano e sono competenti nel fare... e non solo per guadagnare ed arricchirsi. Ci avete mai pensato?

Potremmo dire la stessa cosa praticamente per ogni ordine professionale: il fatto che in Aikido non ci sia (ancora) una categoria che ha un suo sindacato non significa che la dinamica sia quindi differente (in realtà stanno iniziando a nascere albi che certificano la propria preparazione, ve ne avevamo parlato l'anno scorso QUI).

In realtà forse il problema nasce dal fatto che in Italia non siamo ancora molto abituati a dei Sensei professionisti, ovvero a persone che hanno scelto di dedicare tutta la loro quotidianità all'apprendimento e divulgazione della disciplina; all'estero questa cosa è forse già più comune e consolidata.

E se il fatto di "pagare" per una "prestazione Aikidoistica" fa storcere il naso ai puristi della via dello spirito... esaminiamo insieme cosa "costa" ad un professionista fare la vita che fa.

Facciamo i conti in tasca a Marco, che a sua volta è messo in una condizione parecchio simile: formazioni continue (come allievo), almeno un paio di volte all'anno all'estero ed un paio in Italia ogni anno (per una media di 4-6 seminar/corsi di formazione che lui fa per tenersi aggiornato e continuare a crescere), con conseguenti costi di trasferta (viaggio, vitto ed alloggio), il mantenimento di una struttura privata nella quale fare vivere il proprio Dojo (indicativamente da 700,00 a 1500,00 € al mese tra affitto e spese di vario tipo)... queste le spese principali, accanto a quelle di un commercialista dedicato, un grafico ed ai vari contratti con ditta che manutiene caldaia, estintori, etc.

Facendo i conti della serva, sono intorno ai 18.000,00 € all'anno che SPENDE (non guadagna!) ogni anno per fare quello che fa, per fornire la qualità che fornisce, per garantire un luogo di pratica che non abbisogna di essere richiesto ad una palestra scolastica o che non debba essere condiviso con i tizi della Zumba e del Rugby.

Ora: immaginando che nessuno campi di aria... Marco, Fabio, o chiunque abbia scelto di dedicarsi completamente all'Aikido, sono in grado di fornire il "servizio" che offrono ai propri studenti SPENDENDO "solo" circa 15.000 - 20.000 € all'anno (poi c'è quello che costerebbero, cibo, vestiti, riscaldamento dell'abitazione, mutuo... ma noi siamo buoni e non li includiamo).

Filantropi e/o nipoti di Bruce Wayne? NO, purtroppo per loro, almeno che ci risulti.

Questa gente - che come ricorda giustamente Fabio Sensei nel video, se avesse voluto diventare ricca forse avrebbe fatto altro nella vita - però è in grado di fornire una formazione che non si trova esattamente ad ogni angolo di tatami: porta qui del "know how" che a proprie spese impara fuori mano e lo offre al prossimo. È necessario giustificarsi per questo?

Offre un servizio che non è esclusivamente legato alla tecnica che si può studiare insieme sul tatami, ma che richiede di passare ore in appuntamento (di presenza o al telefono) con i propri allievi, per garantire loro assistenza anche e soprattutto al di fuori del tatami (molti di essi sono già infatti docenti a propria volta e si arenano in un mare di problemi organizzativi da risolvere). È necessario giustificarsi per questo?

La rete che creano queste persone è in grado di offrire occasioni di pratica e formazione continue, sia tematiche che riservate ad ogni età e livello dei praticanti (bambini, ragazzi adulti... sia principianti, che avanzati). È necessario giustificarsi per questo?

NON ci sembra proprio.

C'è chi ama praticare Aikido nella palestra di una Scuola, un paio di volte alla settimana, mettendo e rimuovendo il tatami ogni volta, con un docente che fa questo come hobby... e questo va più che bene...

... e c'è chi vuole potersi allenare ogni giorno, in una struttura dedicata, con un docente che fa questo dalla mattina alla sera... e pure questo va più che bene.

Come però si può pensare che questi servizi abbiano lo stesso prezzo???

Il primo caso è per chi ama la filosofia della disciplina e quindi non la mercifica... mentre il secondo è per chi è senza scrupoli ed insozza l'Aikido con il vile danaro per arricchirsi alla spalle degli allievi?

Ma in quale mondo si può avere un dubbio simile, se non in quello di chi ha - lui stesso - grossi problemi nel rapporto con il danaro?

Noi crediamo ci sia posto per tutti, ma che se qualcosa costa poco di solito una ragione c'è: non vogliamo dichiarare che il binomio "costo alto = qualità alta" sia sempre reale... in quanto talvolta non è così e si può trovare anche qualità ad un buon COMPROMESSO con il suo prezzo.

Dopodiché non vi fa strano che in giro ci siano "seminar gratuiti" di Aikido?
Di solito - nel mondo del marketing - si dice che "quando una cosa è gratis... allora la merce sei tu".

Il danaro è una forma di energia, che come tale può scorrere o bloccarsi ed accumularsi: in Aikido impariamo a "far scorrere"... quindi l'accumulo è - già di per sé - contro i principi della disciplina che pratichiamo.

Ma questo, come abbiamo visto conti alla mano, non è nemmeno questo caso: si tratta di dare un valore congruo (anche economicamente parlando) alle cose ed agli scambi che possiamo fare con gli altri.

Possibile che il nostro piccolo mondo sia ancora così povero interiormente da allinearsi al minimo sindacale e fare la guerra ai pochi coraggiosi che cercano - a loro spese - di alzare l'asticella?

La prossima volta che consultate un medico in gamba, dal quale magari ci si reca per avere un responso su un problema importante si salute... al momento di pagare la parcella, fategli presente che sta disonorando la memoria e la sacra filosofia di Ippocrate, e poi vediamo cosa accade!

Solo report video, grazie.



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