lunedì 27 gennaio 2025

"Educare con l'Aikido" di Roberto Travaglini

Ho desiderato avere questo testo per molto tempo: fino al 2010 ho lavorato come Educatore in una Cooperativa Sociale e già allora facevamo ampio utilizzo dei testi della Erickson per i laboratori cognitivi che svolgevamo regolarmente con l'utenza.

Già allora il titolo "Educare con l'Aikido" era presente nel catalogo presente al termine di ogni pubblicazione Centro Studi Erickson, ed ovviamente mi incuriosiva leggere il suo contenuto, benché non sapessi nulla sul suo Autore.

Diversi anni più tardi, ricevetti in dono questo libro da una mia allieva, credo per un compleanno... e lo misi fra i "must read", solo che ho avuto effettivamente modo di leggerlo con calma solo durante le ultime vacanze natalizie... ed ho potuto confermare l'intuizione che ebbi nel 2010...

"Educare con l'Aikido" credo ad oggi debba essere considerato ad oggi IL testo di riferimento per tutti coloro che abitualmente si occupano di Aikido bambini & ragazzi, o di tutti coloro che si apprestano a farlo!

Di certo il merito di un libro ben riuscito è si in parte dovuto alla serietà di una Casa Editrice da decenni dedicata ad argomenti educativi e formativi, ma anche dall'incontro di quest'ultima con un Autore preparato e che ha cose importanti da trasmettere: credo questo sia proprio il caso di Roberto Travaglini Sensei, che ancora non conosco di persona, ma che ho potuto in qualche modo conoscere ed apprezzare attraverso il suo scritto.

In prima battuta tengo a specificare che non sono ancora molte le opere in italiano dedicate all'insegnamento dell'Aikido ai più giovani (potrete trovare QUI un'altra recensione di un testo sul medesimo argomento), ed al momento fra queste nessuna mi sembra comparabile, per profondità, ricchezza e completezza al libro di Travaglini Sensei.

La "completezza" è sempre una chimera in argomenti come questo, tuttavia una solida base teorica di tipo accademico, ricca di rimandi bibliografici, rende possibile l'inquadramento del delicato processo di sviluppo dell'età evolutiva e la sua contestualizzazione nella pratica di una disciplina poliedrica e complessa come l'Aikido.

Ho avuto la sensazione dell'incontro fra due "colossi" differenti, ovvero la complessità tipica del periodo di infanzia, pre-adolescenza ed adolescenza... con quella della comprensione di una pratica che talvolta sfugge, per certi versi, anche a parecchi adulti che vi ci si dedicano.

Dal mio punto di vista, un'opera letteraria deve avere una credibilità di tipo accademico-scientifico per essere considerata tale, quindi deve offrire spunti di approfondimento a coloro che fossero interessati a farlo anche in sedi ulteriori... e questo è sicuramente possibile leggendo "Educare con l'Aikido".

Non si tratta di un testo "facile", nel senso che il linguaggio tende ad essere più per "addetti ai lavori" che meramente divulgativo... tuttavia è necessario comprendere anche la diversità utilità fra un'opera che ha ha un intento divulgativo, rispetto ad un'altra che si prefigge lo scopo di approfondire una determinata area.

Un'opera divulgativa ha un'impatto "orizzontale", ovvero cerca di arrivare più lontano possibile... come accade alle onde concentriche di un sasso lanciato in uno stagno.

Un'opera di approfondimento - come quella della recensione odierna - mira invece a penetrare ulteriormente nel merito di tematiche che intuitivamente ci paiono importanti, ma delle quali è necessario formarsi anche un certo know-how per poter procedere nell'apprendimento e nella specializzazione.

Purtroppo, nel nostro Paese vige ancora la spesso malsana abitudine di iniziare la propria carriera di insegnanti di Aikido proprio con i corsi rivolti ai più giovani... quasi come a tentare la scommessa: "Provo ad insegnare ai bambini, poi se riesco un giorno forse mi rivolgerò anche agli adulti".

In realtà, è ben noto negli abiti educativi istituzionali e non, che l'area pedagogica infantile e molto più complessa e irta di possibili ostacoli e sbagli rispetto all'insegnare qualsiasi cosa ad un adulto. Dovrebbero occuparsene quindi i più esperti, non coloro che sono alle prime armi.

É necessario comprendere come un essere nel pieno della sua formazione abbia, in qualche modo, meno strutture e sovrastrutture... quindi sarà relativamente semplice fornirne alcune, ma è necessario essere consapevoli di quanto e come esse possano essergli di supporto o da ostacolo nella delicata fase evolutiva della fanciullezza o della giovinezza.

Un adulto - di contro - ha molte infrastrutture e sovrastrutture (sia mentali, che fisiche) che spesso sono da allentare, rilassare o demolire del tutto... ma che lo possono paradossalmente anche proteggere da un intervento maldestro da parte di un Insegnante di Aikido.

Un adulto sceglie se fidarsi, o lo consente quando crede di avere gli elementi sufficienti per farlo: un bambino invece si fida a priori, quindi è molto facile da manipolare... anche nel senso meno nobile del termine.

"Manipolare", un po come si farebbe con la creta, non è di per sé qualcosa di negativo, a patto che si abbia chiaro che le strutture proposte agevolino una maturazione individuale... che mira all'indipendenza ed all'emancipazione del soggetto da ogni forma di dogmatismo, mentale, sociale o marziale che sia.

Quando sento un Insegnante di Aikido esprimersi in "giappaliano" (ovvero in un italiano giapponesizzato), solo perché magari per anni ha seguito un Insegnante giapponese (che con l'italiano faceva ciò che poteva) mi rendo conto quanto sia comune - anche nel mondo adulto - scambiare il dito per la luna: figuriamoci quanto un processo analogo può essere più pericoloso per un essere in evoluzione, particolarmente aperto ad introiettare ogni tipologia di informazione ed atteggiamento (sia consapevole, che inconscio) che il suo insegnante veicolerà (talvolta per scelta, altre suo malgrado) durante le lezioni.

Per questo è necessario STUDIARE per fare Aikido con i più giovani, e bisogna farlo PRIMA di iniziare con questa attività, così da limitare il più possibile gli errori dovuti alla propria inesperienza su un materiale umano particolarmente ricettivo, e quindi anche fragile.

"Educare con l'Aikido" è un testo che credo possa offrire un enorme supporto in ciò, poiché Travaglini Sensei ha fatto una mirabile opera di collezione di molte fonti accreditate che si occupano di psicologia dell'età evolutiva, le ha fra loro spesso confrontate ed ha provato a metterle in relazione con la pratica dell'Aikido, dividendo le varie fasce d'utenza per età evolutive differenti, così da calzare al meglio le loro caratteristiche uniche e peculiari.

L'opera, edita per la prima volta nel marzo del 2010, è costituita da 180 pagine, ed affronta contenuti suddivisi in:

- Educazione fra Orente ed Occidente

- L'intelligenza del corpo

- Psicopedagogia dell'Aikido

- Possibile strutturazione di una lezione tipo per bambini ed adolescenti

Ogni sezione termina con tabelle riepilogative, e spesso con schemi concettuali e didattici. Completa lo scritto un glossario giapponese-italiano di tutti i termini scritti in italico nel testo ed una generosa bibliografia, che cita circa 130 altri volumi (ad oggi l'unico testo che conoscevo a possedere una biografia così estesa era proprio quello che ho pubblicato io nel 2008!).

Punti di ombra?

Di solito, oltre a rimandare cosa ho trovato di positivo, tento anche di intessere una critica sugli aspetti che invece ho apprezzato meno (ovviamente sempre nella speranza di offrire un contributo più equilibrato possibile); devo dire che su due aspetti ho trovato un po' di resistenza personale:

- il linguaggio utilizzato non sempre mi è risultato scorrevole; talvolta alcuni passaggi mi sono sembrati un po' inutilmente complessi, pur rendendomi conto della necessaria specificità che gli si richiedeva di avere alla parole utilizzate;

- alcuni consigli forniti sulla pratica con le diverse tipologie di utenza mi sono parsi un po "datati", ovvero non necessariamente ancora attuali e spiego cosa intendo per questo. La mia formazione NON è stata di tipo accademico rispetto alle età evolutive, ma lo è stata rispetto alle fasce deboli d'utenza (handicap intellettivo medio-grave) ed alla comunicazione (PNL). La mia formazione teorica e pratica sull'Aikido dei più giovani proviene da numerose esperienze all'estero, in qualità di uchideshi di Dojo che hanno una considerevole tradizione nell'insegnamento a queste fasce d'età.

In questo senso, ho imparato da luoghi che avevano avuto un influsso meno diretto dal mondo accademico e più mediato da competenze di tipo pratico: questo "limite" si è rivelato talvolta un'opportunità di sviluppare un'intuizione più attenta contestualizzare l'intervento educativo rispetto alla situazione che mi trovavo a vivere.

Agivo (ed agisco) talvolta "meno da manuale", ma più connesso alla specificità del rapporto che mi trovo a vivere con i vari gruppi (nel mio Dojo sono attivi corsi per bambini, teenagers e portatori di handicap) e con alcuni loro componenti nello specifico. Quindi ciò che nel testo viene ad esempio talvolta "sconsigliato" con alcune fasce di età, l'ho adottato invece con successo... ma questo solo perché la contingenza lo rendeva possibile.

Non vedo però questo aspetto come un limite del testo, inteso come manuale che mira a dare indicazioni di massima e fornire linee guida di orientamento, ma solo come una conseguenza della mia esperienza personale.

Torno invece a fare un plauso ad un'opera che fornisce - per prima - una solida impalcatura anche e sopratutto di natura teorica a coloro che hanno intenzione di interagire con i più giovani.

Consiglio quindi vivamente di avere "Educare con l'Aikido" nella propria biblioteca personale, testo forse da consultare anche più volte nel tempo, per comprenderne ulteriori sfumature man mano che la propria esperienza sul campo aumenta. Così che pratica e teoria non vengano più visti come una diade di opposti, ma come elementi complementari che vanno nella direzione dell'equilibrio e dell'integrazione reciproca.

Mi auguro di avere modo di incontrare anche Travaglini Sensei su qualche tatami prima o poi, nel frattempo questo è il modesto contributo che posso fornire a far conoscere la sua meritoria opera.

QUI il link per l'acquisto.


Marco Rubatto



Nessun commento: