lunedì 11 marzo 2024

Il furbetto da tatami: come rovinarsi la pratica da soli

Siamo parte di una società nella quale pare che "vincano sempre i più furbi"... e che quindi ogni mezzo sia lecito per ottenere ciò che desideriamo. Specie qui in Italia...

Beh, la pratica dell'Aikido ha regole un po' differenti da ciò, quindi quest'oggi vi mostriamo cosa può accadere a fare troppo "il furbetto da tatami".

Essi sono una categoria molto ampia di persone, in funzione della loro esperienza di pratica, di quanto tempo hanno avuto per comprendere che tentare di fregare qualcun altro è - infondo - un modo egregio di fregare se stessi.

Partiamo dal caso più semplice, ovvero la persona che vorrebbe praticare, ma non spende altrettanto volentieri i suoi soldi per farlo... quindi cerca in tutti i modi di non pagare o tardare i suoi pagamenti.

Parliamo di persone che farebbero lezioni di prova libera (e quindi pure gratuita) un po' in tutti i corsi che incontrano... perché così nel frattempo "praticano senza pagare". Peccato che una lezione di prova è una lezione di prova, non è parte di un percorso strutturato.

Non sarei riuscito a diventare 5º dan con un numero molto alto di lezioni di prova: prima o poi bisogna scegliere DOVE praticare, ed ahimè quello coincide anche con il momento nel quale bisogna incominciare a PAGARE per farlo.

Ma il furbetto da tatami, anche in quel caso, cerca di dilazionare il più possibile i suoi contributi... ad esempio dimenticandosi di saldare mensili/trimestrali, etc.

Di solito,  il Sensei ed i compagni - credendolo in buona fede - lo lasciano partecipare ugualmente alle lezioni, quindi questi trova nuovamente spazio per "marciarci un po' su".

Ma ogni atteggiamento manipolativo è pure un po' suicida in Aikido, come già si rammentava...

Se tutti facessero così, il corso non troverebbe più i fondi per esistere (pagare i locali, le utenze, l'insegnante) e sarebbe inevitabilmente destinato a chiudere: quindi si troverebbe all'improvviso "senza casa" pure il furbetto da tatami, senza nemmeno rendersi conto del motivo!

Un altro tipo di "furbetto da tatami" è quello che si sottopone agli allenamenti SOLO fino a quando gli si chiede di fare ciò che gli PIACE.

- É bella la filosofia... ma non voglio sudare;

- É bello sudare... ma non mi piace la filosofia;

- É bello buttare a terra gli altri... ma non mi piace che gli altri buttino a terra me;

- É bello quando mi buttano a terra... ma non mi piace quando devo fare qualcosa io;

- É bello l'omote... ma non mi piace l'ura;

- É bello ciò che dice il Sensei... ma io posso fare poi quello che voglio e quando lo voglio;

In questi casi si tratta più di una persona che utilizza una disciplina, senza sottoporsi mai del tutto ad essa: si lascia delle porte aperte a fare ciò che vuole, anche se di difficilmente ciò potrebbe tornargli utile.

Già qui... lo capite la dinamica quanto è boomerang?

Quando ci si sottopone ad una disciplina e si sceglie una guida... è perché DA SOLI non si sarebbe in grado di compiere lo stesso processo di crescita che è invece possibile fare in un buon gruppo di pari e sotto la supervisione del proprio mentore.

É solo questione di tempo che ciò ci richieda di andare a fronteggiare ciò che più ci spaventa, ci scomoda... ciò che vorremmo negare perché non ci riteniamo pronti ad guardare diritto negli occhi. Questi sono appunto i casi nei quali il gruppo di Aikidoka ed il Sensei ci aiuta a tenere il timone diritto in mezzo alla tempesta... anche se noi torneremmo volentieri nel porto di partenza della nostra nave.

Mi è capitato spesso (e credo mi capiterà ancora) che gli allievi NON si trattino fra loro al meglio delle loro capacità quando non sentono il mio fiato sul collo.

Quando mi allontano da certe coppie, quello è esattamente il momento nel quale i praticanti si mettono a parlare, escono dal mandato dell'esercizio, si fanno l'un l'altro delle forme di imposizione, se non proprio di nonnismo, etc...

Tutti piccoli "furbetti da tatami"... topi che ballano quando non c'è il gatto, ma non si accorgono che quella danza danneggia innanzi tutto loro stessi. Se infatti si comportano "bene" solo quando sono sotto i miei riflettori... è segno che non hanno ancora compreso il valore di comportarsi in un certo modo, innanzi tutto nei confronti di loro stessi.

Mi frega assai che "mi facciano contento", che assecondino le mia aspettative mettendo la maschera dell'allievo modello... quando poi di fatto dentro covano mostri di ogni tipo: meglio VEDERE una persona per quello che è, ma sono ancora tante le persone che si atteggiano come pensano mi piacerebbe che loro facessero.

Vedo tutti costoro come "furbetti da tatami" più sciocchi, che furbetti, in realtà: persone ancora intrappolate dalle aspettative di apparire e non spinte dalla necessità di essere coerenti con loro stesse.

Ma questa giostra finisce, purtroppo o meno male per loro: l'Aikido - la vita in generale - ti fa sempre specchiare in ciò che sei, non in cosa PENSI di essere o cosa tenti di convincere gli altri di essere... quindi prima o poi i giochi di questi "furbetti da tatami" vengono a galla.

Ed è meglio che lo facciano mentre l'esperienza è ancora modesta, così da vivere una maturità marziale più sana: pensate invece quando un "furbetto da tatami" CRESCE senza cambiare/maturare... e diventa a sua volta un Sensei!

Io ne incontro parecchi pure di questo tipo "evoluto": sono persone che hanno manipolato loro stesse ed il prossimo per tutta la vita: diventa quindi sempre più complicato per loro cambiare rotta ed ammettere a loro stessi che hanno puntato tutto sul nulla cosmico.

Negli anni ho incontrato...

- docenti che hanno dichiarato di avere i prerequisiti per sostenere un esame, quando sapevano bene invece di non averli;

- docenti che hanno dichiarato di avere lasciato a casa documenti importanti, che si erano invece scordati di produrre;

- docenti che tenevano seminar in città diverse dalla propria per poter incontrare l'amante, lontani dalla possibile interferenza del proprio coniuge;

- docenti che tesseravano nel proprio gruppo la mamma la zia, la cugina, il panettiere ed il giornalaio per dimostrare di "avere i numeri" sul tatami, che ovviamente poi si rivelavano solo fake;

- docenti che utilizzavano la propria posizione di rilievo in seno ad un'Organizzazione di Aikido per "schiacciare" coloro che ritenevano pericolosi per la stessa loro posizione;

- docenti che si sono dichiarati malati (producendo tanto di certificato medico) per non sottoporsi alla formazione, salvo poi essere immortalati sul proprio profilo Social mentre praticano ed insegnano Aikido altrove...

... giusto per fare i primi esempi eclatanti che mi vengono in mente.

Allora - dico io, ad esempio - un cosiddetto "maestro" (la minuscola è una scelta) che per non impegnarsi si dà per malato, cosa può insegnare di positivo con l'esempio ai propri allievi?

Beh, non lo so... ma sicuramente chi lo ha fatto per qualche istante si è sentito "furbetto", ed ha pensato: "Adesso li frego io!!!".

In Federazione ne abbiamo da tempo scovato uno così...  e gli abbiamo dato una "pettinata", porello...

Siccome da anni ci mandava una giustificazione medica (che potrebbe anche essere del tutto autentica, intendiamoci) per avere la scusa di non farsi mai vedere quando era ora di fare formazione... ma dirigeva Seminar per un EPS al contempo... abbiamo iniziato a metterlo fuori quadro, togliendogli di fatto la possibilità di fare il Docente per la FIJLKAM, tanto le cose sono 2:

- se sta male sul serio, non potrebbe né praticare, né insegnare, quindi avere una qualifica d'insegnamento non gli servirebbe a nulla;

- se non sta male sul serio, può comunque continuare ad insegnare per un EPS come ha fatto fino ad ora...

... ma ciò che è certo è che adesso va a fare il furbetto ALTROVE!

Non è che però uno debba fare una guerra santa contro i furbetti... poiché, come già detto, essi si qualificano e si giustiziano da soli.

Ciò che è triste è che possono anche non capirlo, e quindi passare una vita cercando di fregare, in qualche modo, il prossimo... pure praticando una disciplina che afferma che "il prossimo altro non è se non un aspetto di te stesso".

Allora questo Post non intende svelare nulla di nuovo rispetto a quanto anche voi stessi abbiate visto accadere nei contesti nei quali vi muovete: sicuramente qualcuno di voi avrà incontrato qualche "furbetto da tatami" nella propria esperienza.

E attenzione, perché se non ne aveste mai incontrato nemmeno uno, o è perché siete estremamente fortunati, oppure è perché quel furbetto... potreste essere proprio VOI!


Marco Rubatto




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