
In Aikido ci si tocca: quest'oggi ci piace vincere facile...
In Aikido ci facciamo parecchie idee sul prossimo: basta, questo Post è già fin troppo ardito e saggio, inutile proseguire!
E invece lo continuiamo...
Quando ci relazioniamo con qualcuno, ci piacerebbe che avesse sempre i vestiti lindi e l'alito fresco: pure se la relazione si spende in manipolazioni articolari al prossimo non è che le cose cambino molto.

Come ci presentiamo a lezione però spesso invece è una scelta bella e buona, specie se siamo adulti e vaccinati.
La decenza del vivere civile imporrebbe di fare del nostro meglio per non puzzare di sudore come dei bisonti all'equatore, specie se poi teniamo - come nel nostro caso - una prossemica piuttosto stretta con i nostri compagni di pratica!

Cadremo quindi per via di un buon sbilanciamento?
Per un ottimo colpo d'anca del nostro partner?
O per avere dato una sniffata intensa alla discarica pelosa che tori conserva sotto la spalla?
In quest'ultimo caso, già che tecnica di proiezione, sarò una tecnica di asfissiamento... proibita - fra l'altro - dall'epoca della Convenzione di Ginevra!
E come ricordavamo poc'anzi in Aikido si suda, le ascelle di solito non ritrovano freschezza da ciò... e se poi lasciamo la giacca del keikogi in borsa da una lezione all'altra, senza nemmeno farle prendere un po' di aria... capite bene che è un attimo uccidere il prossimo anche senza una tecnica così micidiale...
E parliamo ora de PIEDI... questi simpatici aggeggi grazie ai quali ogni giorno ci spostiamo, spesso all'interno di scarpe da ginnastica lavate un decennio fa...

Lavarsi i piedi PRIMA della lezione è un'atto di imprescindibile civiltà che non è compito di un Blog ricordare di sicuro!

Per esperienze personali sappiamo che:
- i bambini fino ai 5/6 anni talvolta sanno ancora del borotalco con le quali le mamme ed i papà li profumano;

- gli adulti invece riescono a mostrare talvolta sia come abbiamo appreso la lezione del vivere comune, sia come non lo abbiano mai fatto, ma non ci siano più alle spalle i genitori a profumarli di borotalco.

- ci laveremo via lo stress della giornata e saremo pronti ad immergerci nella lezione;
- riusciremo a "sudare sul pulito", ed un po' di ammoniaca non ha mai ucciso nessuno.
Gli indumenti andrebbero puliti: d'inverno avere più keikogi è indispensabile, specie per chi si allena 2, 3, 4 o anche 5 volte a settimana: il bucato non sempre riesce ad asciugare, quindi avere cambi puliti diventa veramente importante.
Le unghie andrebbero curate (quindi pulite e tagliate): non è raro essere dilaniati da fendenti da unghiolo di T-Rex sul tatami... cosa piuttosto spiacevole e quindi da evitare.
NO alle unghie colorate: oggi si tralascia molto questo particolare per non dover far sloggiare la maggior parte delle signorine... ma il reishiki vieta pure di tingersi le unghie.

Niente trucco sul tatami, né monili... che corrono il rischio di incastrarsi negli indumenti altrui e recarci ed arrecare danni fisici piuttosto dolorosi (punture, graffi, strappi).
Questi non sono che consigli legati al buon senso che ciascuno dovrebbe adottare con se stesso PRIMA, e con gli altri POI.
Accade talvolta di partecipare a seminar nei quali si utilizza la stessa giacca del keikogi per più allenamenti intensi e che quindi qualche olezzo in più nella pratica si possa sentire... ma non può essere la norma una cosa del genere.

Meglio essere ricordati per la propria centralizzazione del movimento che per gli arbre magique spontanei che si formano nelle proprie parti intime.
Ma se fino ad ora abbiamo parlato di gente che non si lava... esaminiamo anche il trend completamente opposto: esiste un problema nel lavarsi troppo???
Forse no, ma può comunque accadere una certa famigliarità con l'avere la puzza sotto al naso anche quando si è molto profumati.

Ecco crediamo che ci sia un po' di puzza pure in questi casi diametralmente opposti: c'è odore di ego e di sovra-attenzione all'esterno per carenza di introspezione. Di certo non è una regola aurea, ma gli estremi opposti hanno sempre qualcosa in comune di malato.
Lo sapete che parecchi detersivi cosiddetti "sbiancanti" fanno utilizzo di molecole otticamente attive che - letteralmente - non lavano gli indumenti, ma li colorano di bianco sopra lo sporco?
Chi cura troppo "il fuori" è come se si mettesse una maschera che impedisce (a sé ed agli altri) di vedere com'è fatto sul serio dentro.
L'umiltà non impedisce a nessuno di stringere una mano sudata o toccare un keikogi sudato: è un momento di intimità molto importante forse... perché in un attimo abbatte alcune delle barriere sociali più potenti.

Chi puzza non si ama, come non si ama nemmeno sul serio chi si fa 8 docce al giorno.
Fateci caso: statisticamente, un tot di praticanti assidui smettono di fare utilizzo di deodoranti... sapete perché?
Nella nostra società, abbiamo l'abitudine sociale di coprire la PUZZA con il PROFUMO: se ci alleniamo abbastanza assiduamente, altrettanto tenderemo a lavarci, perché sudiamo.
In questo modo però non facciamo in tempo a puzzare, perché teniamo i pori della pelle aperti e la sudorazione si omeostatizza.
Non saremo senza odore, ma saremo senza puzza: avremo il NOSTRO odore naturale... un'essenza che troppo pochi sono ormai in grado di apprezzare.
La scienza sa che il nostro odore è una sorta di "impronta digitale"... non c'è da vergognarsi di essa, ma delle sue degenerazioni: quella trascurata puzzolente e quella perfettina coprente.
3 commenti:
Complimenti per la splendida descrizione i cui contenuti approvo pienamente
Complimenti per la splendida descrizione i cui contenuti condivido pienamente
Eh già Sensei ...pulirci prima della pratica é un atto per se stessi ma sopratutto per gli altri come rispetto e del luogo chiamato dojo
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