Quest'oggi entriamo nel cuore dell'Aiki ken, con l'esercizio che spesso è considerato la summa di questa pratica, ovvero [氣結びの太刀] "Ki musubi no tachi": la spada annodata dal ki.
Si tratta di un'armonizzazione precostituita fra uchitachi (colui che attacca, armato di bokken) ed uketachi (chi riceve gli attacchi con il suo bokken): un kata è un esercizio formale, nel quale sono previsti alcuni movimenti e non altri, quindi diventa abbastanza speculativo chiederci come mai i comportamenti di entrambi siano stati schematizzati in un modo, piuttosto che in un altro.
Tuttavia è possibile studiare piuttosto bene ciò che avviene, tanto da comprenderlo ad un certo livello di profondità.
Iniziamo dicendo che la didattica dell'Aiki ken richiede un approccio progressivo alle sue pratiche; i gradini principali sono:
- ken suburi nanahon (serie di 7 esercizi da eseguire in solitaria);
- ken no awase (armonizzazioni di spada, 4 esercizi sono famosi in tutto il mondo, ma ne esistono numerosissimi da praticare);
- kumi tachi go hon (serie di 5 combattimenti prefigurati con la spada);
- henka no tachi (variazioni dei 5 combattimenti prefigurati con la spada).
Di solito questo studio può serenamente richiedere una ventina di anni di impegno settimanale costante... e questa è la ragione per la quale in queste pagine ci siamo più volte chiesti a cosa serva mettersi a studiare Kashima Shin Ryu o Katori Shinto Ryu PRIMA di avere chiari questi esercizi che invece sono - di default - appannaggio dell'Aikido, ed espressamente creati per esso!
Non è il caso di fomentare polemiche, ma capite bene che l'arricchimento di altre discipline ha sicuramente senso e risulta piuttosto proficuo quando prima si è praticato un po' della PROPRIA, ci sono invece un sacco di Aikidoka che imparano decine di kata mirabolanti e se la cavano malissimo con gli esercizi di base delle armi dell'Aikido... comprendete perciò come questo sia un po' un paradosso?
In ogni caso, Ki musubi no tachi - tradizionalmente parlando - viene considerato ciò che viene "dopo", quindi una pratica di livello piuttosto avanzata.
Per questa ragione - sempre tradizionalmente parlando - questo esercizio NON viene spiegato [説明 無し "setsumei nashi", "senza spiegazione"], ma solo mostrato e quindi viene richiesto di imitarlo.
Comprendiamo molto bene le ragioni che possono avere spinto storicamente ad un approccio così "a mandorla" nella didattica: mostrare e quindi chiedere di ripetere è uno dei metodi migliori per far acuire l'attenzione dei praticanti, stimolare in loro curiosità ed impegno, ed un sacco di altri atteggiamenti marziali utili al loro percorso personale.
La parte in ombra di tutto ciò - secondo noi contemporaneamente presente - è il maldestro tentativo di MANTENERE IL CONTROLLO sugli allievi, creando dipendenza dall'Insegnante "che queste cose le sa"... e quindi, necessitare del suo intervento per capire meglio gli esercizi più avanzati e complessi (e Ki musubi no tachi può esserne un esempio egregio!).
Ma ripetere una fraccata di volte senza capirci un tubo abbiamo già compreso essere qualcosa di piuttosto inutile, se non addirittura controproducente.
Delineiamo quindi le peculiarità di questo importante esercizio.
Innanzi tutto "la spada annodata dell'energia" sta a significare che le armi non hanno un contatto fisico diretto fra loro, ma il loro movimento sembra appunto coordinato, armonizzato e diretto dal ki.
Un altro nome tradizionale di questo esercizio è infatti [音無しの剣] "Otonashi no ken", ovvero "la spada silenziosa/senza suono/che non fa rumore".
Uketachi ed uchitachi partono ad una distanza surreale per un vero combattimento: da isshoku sito no maai (un passo una distanza, nel quale le spade di incrociano di circa 10 cm), entrambi fanno due passi indietro... raggiungendo la distanza reciproca di circa 4 metri.
Entrambi compiono sul posto un movimento che corrisponde all'incirca (se non per il movimento dei piedi) al terzo suburi di ken, solo che uchitachi colpisce con shomeuchi (fendente frontale) sul sei chu sen (la linea che congiunge il centro di praticanti), mentre uketachi si sposta leggermente alla sua destra.
Al termine del PRIMO movimento di entrambi quindi, avremo uchitachi che taglia nel vuoto, mentre uketachi taglia in direzione del centro del compagno, ovviamente senza poterlo colpire, per via dell'enorme distanza che separa i due.
SECONDO movimento sincrono...
Uchitachi fa un passo in avanti con la gamba sinistra, nella direzione in cui si trova ora il centro del compagno, caricando un secondo shomenuchi.
Uketachi blocca la discesa di questo colpo con uno tsuki (colpo di punta) e quindi si appresta a passare dall'altra parte del sei chu sen per colpire il compagno con uno yaku yokomenuchi (fendente laterale alla tempia opposta, quella destra di uchitachi).
A questo punto, egli deve compiere un ulteriore parata verso il basso, per impedire che la prossimità che si è venuta a creare consenta ad uchitachi di effettuare un taglio orizzontale verso l'addome di uketachi.
Questa parata è uno dei rari momenti dell'Aiki ken nel quale la tsuka kashira del bokken NON guarda in direzione dell'hara del praticante, ma è verso il tatami.
TERZO (ed ultimo) movimento sincrono...
Uketachi fa un passo indietro con la gamba sinistra, per sfilare la sua arma dal blocco laterale creato dal partner, e carica il bokken, con l'intento di colpire nuovamente uketachi.
Quest'ultimo ne approfitta per fare un cambio rapido della posizione dei piedi e bloccare i polsi del compagno, all'apice del loro caricamento.
La forma di base di Ki musubi no tachi FINISCE QUI: il problema è che...
- essendo un esercizio che di solito non viene spiegato;
- essendo una pratica considerata piuttosto avanzata...
TUTTO finisce qui.
E invece no, in realtà... proprio NO!
Le possibilità di eseguire delle variazioni di questa forma di base (per quanto ritenuta avanzata) sono veramente enormi... ed oggi intendiamo offrirvene una piccola testimonianza diretta.
Di seguito potete vedere la registrazione di un Senpai Special Class avvenuto nel nostro Dojo a fine dello scorso marzo.
Abbiamo raccolto per voi 10 VARIAZIONI della forma di base di Ki musubi no tachi, che - fra l'altro includono:
- ken no riai (2) e taijutsu no riai (8), ovvero armonizzazioni alternative con il bokken e movimenti tipici delle tecniche a mani nude;
- tachi dori kokyunage (2), shinken shihara dori (2) e koshinage (2);
- henka (variazioni) derivanti da movimenti tipici dei kumi jo (2), nella fattispecie del 6º e del 9º kumi jo.
Questo ci porta ad alcune considerazioni finali...
- il buki waza (tecniche di armi) dell'Aiki ken tradizionale ha un bagaglio tecnico ALMENO ampio QUANTO quello del tai jutsu (tecniche a mani nude);
- l'Aiki ken e l'Aiki jo sono DUE SISTEMI completamente COMPATIBILI ed INTEGRATI fra loro, cosa che invece NON accade in nessun'altra Scuola di scherma giapponese e di Jodo;
- il buki waza ed il taijutsu risultano facce differenti di una medesima realtà, e da ciò l'importanza di studiare armi in contesti primariamente Aikidoistici, anziché andarsi a prendere Scuole di armi esterne, come invece fa una buona fetta di praticanti odierni;
- certe pratiche possono pure essere considerate avanzate, ma questo NON dovrebbe essere un pretesto per aspettare di avere 20 anni di esperienza per cimentarvisi... altrimenti continueranno ad essere qualcosa di irraggiungibile.
Non bisognerebbe mai essere sul tatami per "fare giusto", ma per fare del nostro meglio. L'imprecisione ed anche l'errore sono una parte importantissima del processo di apprendimento!
Buona pratica a tutti!
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