"Quando ti cerchi, fatti trovare!"
Crediamo valga qualcosa di abbastanza simile per quando sono gli altri a cercarci, però.
Il mondo dell'Aikido appare particolarmente incline agli auto-goal e quest'oggi intendiamo rivolgere una critica (costruttiva) a tutto il settore.

Viviamo in una società che fa già fatica a distinguere la differenza che passa fra Karate, Judo, Aikido, Kung Fu, Kendo, etc... e che ti chiede: "Ma pure voi fate le mosse??"
... e, non appena impariamo 5-parole-5 di una lingua a mandorla, ci teniamo a farle svettare su ogni nostro volantino e pubblicità delle nostre attività?

Facciamo qualche esempio pratico...
Ci sono i corsi di Aikido: ok qui siamo ancora tutti d'accordo...
... poi ci sono i corsi di "Aikido TRADIZIONALE": un inesperto potrebbe pensare che sia necessario specificare questa cosa, poiché esistono sia i corsi tradizionali, che i corsi anticonformisti e innovatori... mentre ci vestiamo più o meno tutti uguali sul tatami, non è così?!
Mah, il non addetto ai lavori non capisce... e (speriamo) tiri avanti nella sua ricerca.

Ci sono i corsi di "Aikido Shin Shin Aiki Shurenkai", nato da una diaspora di Hitorira Saito - figlio di Morihiro - da mamma Aikikai... ma l'uomo della strada la conoscerà la storia delle diatribe fra il Doshu e i Saito?
Pensiamo non tutti, almeno quelli che camminano per la strada dalle nostre parti...

Mah, siamo nuovamente fuori strada...
E queste sono SOLO i nomi dia alcune macro-organizzazioni che patrocinano la nostra pratica: passiamo ora in rassegna alcuni nomi di Dojo - che è già tanto se l'uomo della strada riconosce come "palestre".
Non se la prendano i citati, abbiamo preso a caso degli esempi sul Web, appartenenti alle principali correnti Aikidoistiche italiane!

Il termine "ūsui", che letteralmente significa "nuvola/acqua", deriva da un poema cinese che recita: "Spostarsi come nuvole e scorrere come l'acqua".
Helen J. Baroni scrive: "Il termine può essere applicato più ampiamente per qualsiasi praticante dello Zen, poiché i seguaci dello Zen tentano di muoversi liberamente attraverso la vita, senza i vincoli e le limitazioni dell'attaccamento, come le nuvole fluttuanti o il fluire dell'acqua".

Quindi potremmo tradurre con "il Dojo nel quale si intende diventare parte/discepoli dell'Aiki": voi ci eravate arrivati da soli, vero?
Noi NO, ci siamo incuriositi e siamo andati a cercare in un dizionario giapponese... cosa che speriamo possa fare anche l'uomo della strada (?!).
"Aikizendo-Mikazuki"... "la Via dell'Aiki-Zen della nuova luna (o luna crescente)": anche in questo caso, simbolismo e poeticità apppppalla, ma la nostra ignoranza non ci avrebbe permesso di apprezzarla senza dizionario alla mano... e di solito all'uomo della strada va peggio ancora.
"Ryū no Ibuki Dojo" [竜の息吹道場]: "il Dojo del respiro del Drago"... pure qui senza dizionario non ce la saremmo cavata; il nome è veramente bello e ispirante tuttavia (una volta compreso);

Essi per attrarre nuovi adepti, esponevano all'ingresso elaborate genealogie e diplomi a titolo di referenza.
Altre scuole invece non avevano nessun interesse a promuoversi sul mercato e adottarono la tattica opposta: erano infatti soliti appendere fuori dal Dojo solo un segno, ai più incomprensibile, rappresentato da un falcetto (kama) e da una ciotola per il riso (wan).
Queste due parole, se lette insieme (appunto "kamawan"), significano letteralmente "non ci interessa".

"Kamawan Dojo" crediamo quindi possa significare "Se vieni in questo Dojo, fai attenzione che poi dovrai lavorare seriamente, e non per acquisire fama o gloria": ora su le mani chi lo sapeva prima di leggere queste righe, forza!!!
Un bel messaggio, non c'è che dire... forse un po' criptico da decifrare, per l'uomo della strada, s'intende... perché noi addetti ai lavori lo sapevamo tutti, VERO?!
"Mizu no oto"... [水の音] "il suono/rumore dell'acqua": altra figata di immagine poetica, ad essere in grado di comprenderla...

"Per praticare lo Zen sono necessarie tre cose: per iniziare, la grande radice della Fede; poi il grande Dubbio; e infine una forte Determinazione per raggiungere lo scopo".
Bello, senza dubbio... ma ora si facciano avanti tutti gli esperti di storia medioevale giapponese che, per la strada, sarebbero riusciti a spiegare l'insegna del nome di questa Scuola al proprio fratello/figlio/nipote interessato ad iscriversi ad un corso di Aikido!!!
Abbiamo capito che non è il simbolismo, la filosofia e la poeticità a mancarci... ok: ora vogliamo fare qualcosa anche per non mettere continue barriere linguistiche fra noi ed i potenziali interessati a venirci a conoscere?
Sicuro che poi una volta dentro gli spieghiamo con calma sta cosa del dragone, del rumore che fa l'acqua e di quanto il bonzo giapponese ci avesse visto lungo... ma se non entrano proprio perché gli si intorcinano gli occhi a leggere l'insegna, non credete che sia un problema che ci riguarda in prima persona?
"Noi siamo la disciplina in cui il reishiki è fondamentale, perché le cose vanno fatte bene anche in ura, oltre che in omote... e nella quale lo zanshin ci permette di vedere arrivare il pericolo in sen no sen, consentendoci un michibiki del ki di aite... in un luogo in cui possa essere proficua anche per quest'ultimo, facendoci realizzare come ware wa uchu nari e che anche jinrui soku kami nari".
TRADUCENDO

Non significa per forza qualcosa, ma almeno il secondo trafiletto lo eravamo riusciti a leggere e comprendere più o meno tutti!
Chi ci aveva capito qualcosa prima? Dai forza, ammettiamolo che siamo mediamente capre!

Abbiamo un po' sto vizio di renderci stealth o comunque difficilmente approcciabili da chi avrebbe pure qualche desiderio di farlo... ma siamo certi di esserne consci?
E, soprattuto, ne vale la pena?

Non ce l'abbiamo, ovviamente e lo ripetiamo, con chi usa nomi altisonanti per il Dojo (parliamo noi dell'Hara Kai, la "Scuola della Ventrazza"!)... ma con la tendenza diffusa ad aggrovigliarci su noi stessi, anziché aprirci AGLI ALTRI... utilizzando un linguaggio più comprensibile e meno dissacrante dei nostri alti propositi.
Esisterà qualcosa di simile, vero?
Perché non proviamo a trovarlo insieme?
Ci fa più comodo sfasciarci gli zebedei alla Tafazzi, mentre ci diciamo che al giorno d'oggi l'Aikido non interessa più a nessuno?

Pensiamoci con una certa onestà... non potrà farci che bene.
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