
L'argomento non è stato studiato in modo univoco e costante... quindi è stato spesso lasciato alla buona volontà dei singoli... una cosa è certa: Morihei Ueshiba si interessò di Shodō all'incirca intorno ai suoi settant'anni, sotto la guida di uno dei suoi allievi di Aikido, Seiseki Abe Sensei, 10º dan.
Costui ebbe una relazione unica con il Fondatore dell'Aikido, che li vide per circa 15 anni seguirsi l'uno come insegnante dell'altro nelle loro rispettive discipline...

Oltre ai particolari di tipo tecnico, possiamo forse cogliere una forma di saggezza dai principi riflessi nella calligrafia: sia O' Sensei che Abe Sensei, credettero che il ki dell'artista si potesse sperimentare direttamente attraverso lo Shodō.
Hanno creduto che l'essenza e lo spirito dell'artista siano trasmessi attraverso l'arte della calligrafia.

Per completezza, segnaliamo anche ne parlano anche alcune riviste Aikikai d'Italia, liberamente scaricabili dal sito Web nazionale, in particolare i numeri:
- 1989 - Aikido XIX-2: "Shodō, l'arte della calligrafia in giappone" (pag. 40);
- 2002 - Aikido XXXIII: "Ueshiba Morihei e Shodō" (pag. 29) e "Shodō: la via della scrittura" (pag. 30);

Rispetto a questo intrigante parallelo, abbiamo deciso di vederci più chiaro, investigando in prima persona... ed organizzando - proprio nel nostro Dojo - un workshop esperienziale interamente dedicato ad esso, dove chiunque potesse esplorare similitudini ed analogie presenti in queste due importanti discipline.

Di certo non saranno 2 giorni di allenamento a fare dei partecipanti Aikidoka e Shodoka provetti... ma crediamo che solo l'esperienza personale diretta possa parlare, più e meglio di tanti studi e congetture mentali.
Sullo stesso tatami praticheremo Aikido, e lo faremo evidenziando come il movimento stesso del corpo possa essere equiparato ad una grafia personale... così come muoveremo i nostri primi timidi passi nell'affascinante mondo dello Shodō!

Sarà importate - in caso di interesse - farci avere subito le vostre adesioni, poiché, soprattuto per lo Shodō, è notevole la mole di materiale che il Dojo dovrà mettere a disposizione di ciascun partecipante (carta, inchiostro, pennello, etc)... quindi dovremo prepararci bene alla cosa.
Sempre più siamo convinti che quando si ha l'intuizione di una via da esplorare... non si possa fare altro che tuffarcisi, con mente, cuore e spirito unificati, e poi al massimo - in un secondo tempo - giudicare la bontà della nostra ispirazione: Aikido e Shodō insieme ci ispirano molto... e più studiamo l'argomento, più emergono punti di contatto incredibilmente affini fra queste due grandi discipline dell'ESSERE UMANO, considerato nel suo insieme più alto, integrato e completo!
Morihei Ueshiba e Seiseki Abe non ci sono più... ma ci siamo noi a poter continuare la nostra esplorazione di noi stessi, attraverso ciò che facciamo: un'attività della quale è necessario assumersi completamente la responsabilità, sia quindi gli eventuali meriti, che errori.

... Proprio come una tecnica del Budō più tradizionale, in grado di separare con pochi millimetri la vita dalla morte.
Il pennello va tenuto con morbidezza dei polsi, ma anche con una certa energia e fermezza... proprio come una spada!
La calligrafia vergata sulla carta di riso ci specchia, in tutta la nostra bellezza e divina complessità... proprio come fa in Aikido l'avversario quando ci attacca: chi vuole cogliere l'inestimabile occasione di approfondire queste tematiche?

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