
Ci sono i pantaloni bianchi del keikogi (zubon)... la giacca bianca (uwagi) ed una cintura (obi), bianca o nera.

... e le chiudiamo in vita nei modi più imbarazzanti.
Poi nei casi più gravi, ci piazziamo sopra una bella hakama (il top è quando è bianca!!!), così da coprire lo scempio dei nodi che riusciamo a concepire.
L'annodare è l'atto di mettere insieme, e ciò può essere fatto con più o meno equilibrio, armonia, gusto ed efficacia.
Un nodo può rimandare chi siete, quanta esperienza avete nella disciplina che state praticando, quanta cura ponete in ciò che state facendo... e tutto emerge da un semplice elemento del nostro vestiario!!!
Un Insegnante che non presta cura nell'indicare il modo migliore per legarsi la cintura in vita, non sta rendendo un grande servizio ai propri allievi.

Con i bambini è più frequente che il nodo sia mal fatto, benché non sempre ciò sia da giustificare... ma che dire degli adulti... che avrebbero ben altre capacità di attenzione ed autodeterminazione?

In un contesto nel quale in pochi millimetri poteva risiedere la differenza fra vita e morte, le persone hanno imparato a prestare molta attenzione ai particolari... ben sapendo che anche gli aspetti più macroscopico della vita in fondo non sono altro che sapienti insiemi di particolari, aggregati più o meno a dovere.

Andare ad allenarsi con i vestiti maleodoranti, le unghie lunghe, monili di ogni tipo è qualcosa di macroscopicamente irrispettoso: può essere differente presentarsi con un nodo della cintura inventato sul momento?!

Pensiamo ancora che un nodo sia - infondo - solo un semplice nodo?
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