Eccovi il nostro breve report...
Si è trattato, in realtà, non solo di un'evento, ma di una serie di eventi concatenati fra loro, ai quali siamo stati onorati di presenziare e partecipare attivamente in prima persona.
Dovete innanzi tutto sapere che la città di Sorrento è gemellata con l'agglomerato urbano di Kumano, nella prefettura di Mie (JP) sin dal 29 novembre 2001: ricorreva quindi nei giorni il 15º anniversario di tale cerimonia, all'interno di una cornice ben più ampia che riguarda il nostro Paese ed i nostri fratelli del Sol Levante... ossia il 150º anniversario delle relazioni diplomatiche fra Italia e Giappone!
Per questa occasione sono stati come al solito invitati numerosi personaggi ed artisti giapponesi, nella fattispecie dei musicisti di fama, estremamente interessati allo studio del mandolino napoletano... che in Giappone viene studiato - incredibile ma vero - da quasi un milione e mezzo di persone (ci hanno superato di brutto!!!).
La prefettura di Wakayama è anche quella che ha dato i natali al Fondatore dell'Aikido è quella adiacente a quella di Mie (i monti Kumano, patrimonio dell'umanità sancito dall'UNESCO, sono stati uno dei luoghi di pellegrinaggio preferiti da O' Sensei!)...

Di cosa si tratta?
È un "moku roku", ossia un'elenco di tecniche e di metodologie legate all'Aiki-Budo che Morihei Ueshiba rilasciava ai suoi allievi più fedeli, a segno della loro possibilità di insegnare ciò che avevano appreso dal loro Maestro.
L'emozione di vedere di persona circa 10 metri di pergamena vergati a mano dal Fondatore nel 1927 è stata notevolissima!!!


Ma il week end Sorrentino non finiva qui...

Il Maestro ed amico Angelo Armano, 6º dan Aikikai, ha tenuto la cerimonia di apertura (Kagami Biraki) del suo nuovissimo ed ampio Dojo, organizzando uno stage internazionale di Aikido, che ha visto partecipare nel corpo insegnanti (oltre al Maestro Armano stesso) anche Yutaka Fujino Sensei, 6º dan e Tomomi Okabe Sensei, 5º dan... e numerosi praticanti giunti da diversi paesi esteri e da tutta Italia.
2 giorni di lavoro intenso sulla forma e sul coraggio di trascenderla: in due parole sole "Bannen Aikido", ossia uno stato d'animo nel quale la parte più autentica e profonda del sé si manifesta attraverso l'incontro con uke.

Il "Centro Metamorfosi - Shugyo Juku" di Sorrento sarà da ora aperto per ospitare lezioni quotidiane di Aikido, così come seminar e stage residenziali... che daranno a chiunque lo desideri l'opportunità di affacciarsi, abbracciare o stringere ulteriori importanti legami e scambi con questa affascinante e splendida disciplina.
Ci siamo sentiti particolarmente vicini a questo evento, giacché a nostra volta siamo partiti poco più di 2 mesi fa con la stessa avventura presso l'Hara Kai Dojo di Torino, quindi ci viene più che spontaneo augurare al Maestro Armano tantissima fortuna e prosperità per il suo importantissimo progetto!
Ma non siamo ancora giunti alla fine di questa straordinaria esperienza...
In occasione di questo week end di iniziative culturali e sportive, abbiamo avuto il piacere di essere invitati all'apertura della mostra di Shodo della Maestra giapponese Minako Kobayashi, che rimarrà visitabile fino al prossimo 6 gennaio 2017 presso l'Istituto Comprensivo Torquato Tasso di Sorrento.


da "Ware wa uchu nari" ("Io sono l'Universo"), a "Aikido" (scritto con il kanji 愛 "amore", anziché 合 di "armonia", un gioco di omofoni talvolta utilizzato dal Fondatore stesso).
Un momento che apre il cuore e che fonde la cultura e la tradizione giapponese più elegante con l'occidente al quale siamo abituati quotidianamente (tutte le opere sono state realizzate su carta da disegno normale e non su carta di riso).

Ed infine, ma non per ordine di importanza, è stato presentato il libro "Bannen Aikido" del Maestro Angelo Armano, edito da Valtrend Editore.
Noi eravamo fra i relatori di questa conferenza stampa, tenutasi nella Sala Consigliare del Comune di Sorrento, quindi possiamo raccontarvi piuttosto bene cosa ci siamo detti.
Bannen Aikido è un testo molto particolare, poiché sotto forma di dialogo fra tre personaggi (Tamashi, - il maestro saggio, Baka - l'allievo esperto ed un po' matto, e Junpei - il novizio inesperto con la tendenza ad intellettualizzare un po' troppo) si passano in rassegna le grandi tematiche inerenti l'Aikido.
Si tratta di un testo coraggioso ed utile!
Coraggioso, perché ha l'ardire di spingersi fino a dove spesso la "sacra tradizione" dell'Aikido non osa fare, proprio per la sua naturale tendenza e forse bisogno di conservare o proteggere qualcosa. Proteggere tuttavia diviene chiaramente - ad un certo punto - talvolta una scusa per non evolvere e quindi non permettere alla metamorfosi interiore di manifestarsi attraverso le nostre azioni... sul tatami, come nel quotidiano.
Leggendo Bannen Aikido, è possibile imbattersi in aneddoti inerenti il Fondatore, i suoi allievi più diretti che lo hanno fatto conoscere al mondo (Michio Hikitsuchi, Nobuyoshi Tamura, Morihiro Saito, Hideo Hirosawa, Hiroshi Tada, Itsuo Tsuda, Motomichi Anno... solo per citarne alcuni), ma anche in fisici, filosofi, mistici, scrittori, famosi esperti di Budo (Wolfgang Pauli, Carl Jung, Friedrich Nietzsche, James Hillman, Gustavo Rol, Chuang Tzu, Martin Heideger, Giordano Bruno, Dante Alighieri, William Blake, Shigeru Egami, Myamoto Musashi): il panorama culturale dei confronti offerti diremmo che è piuttosto ampio e ben assortito!

Si parla di "Aiki", "musubi" (collegamento, annodamento"), "michibichi" (condurre), "masakatsu agatsu" ("vera vittoria, vittoria su di sé"), "shugyo" (percorso, pellegrinaggio)... ma soprattuto si viene messi a nudo - se vogliamo - smontando quelle certezze immutabili che spesso ergiamo a difenditrici di quello che siamo stati, e che di fatto, ci impediscono di diventare quello che vogliamo essere.

Il Maestro Angelo Armano, con audace semplicità, ci parla indirettamente della SUA metanoia attraverso i personaggi di questo libro e di quello stato di cose delle quali si può parlare SOLO per esperienza diretta... e non per sentito dire.

Bannen Aikido non è forse un libro facile, anche se crediamo sia semplice: è uno di quei testo che forse è da leggere e poi rileggere, poiché è un "libro in divenire"... che accompagna il lettore nella PROPRIA trasformazione e la specchia fedelmente.


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