lunedì 8 giugno 2015

L'alfabeto di uno stage di Aikido di successo

Dopo una ricerca durata qualche anno ed un bel po' di esperienze pazientemente raccolte ed analizzate, siamo quest'oggi in grado di esporvi quali siano le differenze che separano un evento Aikidoistico di successo da uno che non sarà destinato ad averne.

Non andremo in ordine di importanza, lo premettiamo... ma vi daremo 21 consigli molto importanti da tenere considerazione in questi casi...

A) l'evento deve essere organizzato con chiarezza e deve avere una buona visibilità nella comunità Aikidoistica: non la spuntano gli stage e raduni organizzati all'ultimo minuto, dal programma non troppo chiaro... come quelli che annunciano eventi senza specificare chi ne sarà il responsabile, chi insegnerà e dove richiedere ulteriori informazioni; sono necessari - come minimo - dai 2 ai 3 mesi di anticipo nella pubblicizzazione, rispetto alla data in oggetto;

B) conseguenza del punto precedente, ogni mezzo a disposizione è più che benvenuto per pubblicizzare l'evento: passaparola, volantini (quasi ormai in disuso), siti, web, blog, social network...  è importante favorire l'eco dell'evento, ai nostri tempi questi mezzi - a costo zero - non mancano certo;

C) l'evento deve consentire l'afflusso di ogni potenziale interessato a parteciparvi: più gli stage sono campanilistici, meno sono considerati importanti o interessanti i praticanti di "altre parrocchie"... se vengono organizzati raduni esclusivamente destinati agli iscritti di un Ente Aikidoistico, essi potranno essere occasione di rivedere vecchi amici, ma non aprirsi ad ogni realtà riduce la possibilità di farsene di nuovi;

D) un evento Aikidoistico presuppone un buon lavoro di logistica ad esso connesso: quindi chiarezza nelle possibilità di raggiungere il Dojo... scegliendo un luogo ben servito da autostrade, treni ed autobus, vicinanza di alberghi (meglio se a prezzo convenzionato per i partecipanti), bar, ristoranti e pizzerie; più gli organizzatori si mettono nei panni di chi potrebbe provenire da lontano per partecipare, più aumenteranno le possibilità che ciò accada sul serio!

E) siccome non ci sono enormi risorse economiche da parte dell'Aikidoka medio in favore di trasferte mirate alla pratica fuori porta, sarebbe bene che ogni organizzatore di eventi trovassero strumenti concreti per far risparmiare qualche soldino ai partecipanti che arrivano da più lontano. Luoghi dove pernottare gratuitamente con un sacco a pelo, panini e pizze al trancio potrebbero fare la differenza fra partecipare o meno a ciò che stiamo organizzando;

F) paradossalmente, gli eventi meglio riusciti sono quelli nei quali i partecipanti devono prenotare la loro partecipazione PRIMA della data dello stage/raduno: conoscere in anticipo il numero dei partecipanti (almeno stimato con la precisione maggiore possibile) consente agli organizzatori di accogliere al meglio gli ospiti ed ottimizzare i costi di gestione dell'evento (affitto sale/tatami adeguati, per esempio), così come richiede ai partecipanti di essere più motivati ed organizzati nella loro presenza.

Un buon metodo è quello di garantire un prezzo di favore a chi si iscrive entro e non oltre una certa data...

G) l'Insegnante o gli Insegnanti devono garantire un allenamento utile - dal loro punto di vista - ma percepito altrettanto TALE da parte dei partecipanti: questo non è semplice da effettuare, perché talvolta ciò che gli allievi necessitano può non piacere loro di primo acchito... un buon Insegnante riuscirà sicuramente a motivare le sue scelte e a non imporle alla sua platea in nome di una qualche sua non ben definita illuminazione divina;

H) se l'evento viene gestito da più persone e/o ci sono più Insegnanti destinati a condurlo, è assolutamente necessario che questi "team" siano rodati e qualitativamente funzionanti e non solo "di fatto": i partecipanti tutti dovranno avere l'impressione che la regia dell'evento/stage/raduno sia UNICA, che ciascuno conosca qual è la sua parte ed il suo mandato e che sia in grado di servire nel modo migliore la palla a chi lo segue, così come avrà dovuto fare chi ha preceduto;

I) l'atmosfera sul tatami deve essere intensa, ma anche piacevole: il numero dei sorrisi spontanei da parte dei partecipanti rende l'idea della bontà dell'evento, delle sue proposte formative e delle capacità degli organizzatori.

Troppo spesso in Aikido si è dovuto frequentare in passato stage "obbligatori", nei quali si andava più per fare "una marchetta", che per altro... l'atmosfera generale dovrebbe essere mantenuta buona dall'inizio alla fine dell'evento, a segno tangibile della sua migliore riuscita!

L) più vengono trattati tematiche tecniche specifiche, più ciò tenderà a dividere i partecipanti fra chi "si sente a proprio agio" con la proposta dell'Insegnante e chi non lo è... poiché è abituato diversamente nel proprio Dojo: abbiamo visto che gli eventi migliori e con più successo, sono stati quelli capaci di lavorare trasversalmente con l'Aikido, ossia utilizzando esercizi che ne rendessero visibili e sperimentali i principi... così che poi ciascuno potesse andare a lavorarci su nella sua Scuola abituale, con la didattica che più preferisce.

Quando di tecnica si è parlato, essa è stata messa al servizio di questo fine esclusivo, e non è mai stata presentata come fine a se stessa;

M) gli organizzatori dovrebbero chiedersi a che fine organizzano un evento, così che esso sia "impregnato" delle prospettive che con esso vorrebbero veicolare: è pieno di stage fatti SOLO perché in passato è stato tradizione farli, ma nei quali ormai si è persa quella verve e passione che poi viene a mancare anche a chi vorrebbe parteciparvi con tutt'altro spirito.

Leggete questo come: "Se a me (partecipante) chiedi di venire con passione, mostrami prima tu (organizzatore) di averne a tua volta!";

N) fondamentale è che ogni evento sia caratterizzato da un più che caldo "welcome" a tutti coloro che hanno voglia, tempo, risorse e coraggio di venire a partecipare ad un seminar organizzato da una Scuola differente dalla propria... senza che essi abbiano la sensazione che dietro a questo "benvenuto" si celino aspettative di proselitismo o di ampliare le cerchie dei propri affiliati.

Uno viene, partecipa, da il meglio di sé, mentre viene ricambiato nello stesso modo dall'organizzazione, poi torna a casa e fa le sue valutazioni... senza che da ciò ne debba conseguire forzatamente qualcosa;

O) utilizare la passione molto di più di quello che di solito si fa, incluso, per gli organizzatori, l'abitudine di coinvolgere il proprio gruppo di allievi o collaboratori in un degno lavoro di squadra nella costruzione e coordinazione dell'evento, in modo da utilizzare l'evento stesso quale occasione di "team building", che avrà una sua utilità indipendentemente dall'esito di ciò che avverrà nei giorni prefissati;

P) è cosa carina prestare una certa attenzione alle concomitanze di eventi nella propria zona territoriale, così che eventuali partecipanti forestieri non siano assillati dalla necessità di bilocarsi per venire al nostro evento, mentre vorrebbero anche esser altrove.

Questo, oltre che un segno di civiltà, è anche perfettamente in linea con i principi di quell'arte che vorremmo ci addensasse nel Dojo. Un occhiata attenta e preventiva al calendario ci farà notare che c'è posto per tutti.


Q) è risultato importante all'interno degli eventi Aikidoistici di maggiore successo, offrire uno spazio nel quale i partecipanti possano rimandare le loro impressioni sull'evento che hanno vissuto, comunicando a tutti - Insegnanti inclusi - le proprie idee, sensazioni, critiche ed esperienze vissute: ovvio che più il o i Maestri organizzano un qualcosa di frontale e piramidale durante le loro lezioni, più il loro operato risulta difficile da mettere in discussione... e quindi ci si decurta da questa importante feedback sull'evento stesso, visto con gli occhi degli allievi.

A differenza di quanto si penserebbe, anche gli Insegnanti hanno ancora parecchio da imparare, quindi conoscendo il punto di vista degli allievi, sarà per loro più semplice e volere e migliorare le proprie docenze future; chi rifiuta questo confronto, avvizzisca in pace e solitudine;

R) oltre che tutto il lavoro di preparazione dell'evento, è necessario che avvengano cose specifiche anche DURANTE l'evento stesso: ci va qualcuno che si occupi di rimandare ai partecipanti o ad altri eventuali interessati che non hanno potuto essere presenti una sorta di "telecronaca" di cosa accade... e quindi do cosa eventualmente si è perso;

Anche in questo caso, ogni sorta di media (foto, video, audio...) può essere facilmente condiviso con un semplice smartphone: un evento che non ha eco virtuale di sé appare quasi come inesistente nella società nella quale viviamo; che ci piaccia o no questa semplice regola vale per tutto, quindi anche anche per l'Aikido.

É necessario lasciare un segno di quanto avviene, specie se il clima è armonioso e quindi volentieri condivisibile: il tempo degli allenamenti segreti a porte chiuse hanno senso nella misura nella quale i nostri gruppi sono disposti a rimanere costituiti da poche persone;

S) lavoriamo affinché le persone che partecipano ad un evento abbiano qualcosa di piacevole ed utile da portarsi a casa, a livello di esperienza, di relazioni, di nuovi numeri telefonici... di gadget (un attestato di partecipazione costa pochi centesimi): le persone vengono e pagano e chiederemo loro di dare il massimo sul tatami, devono avere la sensazione che l'organizzazione faccia ALMENO altrettanto.

A volte è una semplice bottiglietta d'acqua da 50 cl offerta a bordo tatami a fare la differenza!

T) le organizzazioni dopo ogni evento dovrebbero fare una specie di brainstorming rispetto a quanto è avvenuto, individuando i propri punti deboli e le strategie per migliorare queste lacune entro l'evento successivo: così facendo si cresce costantemente e, benché ci saranno sempre imprevisti in uno stage, gli Aikidoka si fideranno sempre di più a venirci a trovare!

U) è necessario rispettare le norme assicurative per garantire la sicurezza di ogni praticante ed anche quelle fiscali, così che ciascun praticante possa vedere onorati i suoi diritti (ricevuta fiscale o fattura, per esempio): qui il tema è così vasto che vi rimandiamo ad alcuni lavori precedenti (che potrete ad esempio trovare QUI);

V) lavorare per il proprio Aikido (che può anche essere una cosa buona e giusta!) spesso passa per fornire buoni servizi al prossimo, poiché egli è anche specchio nostro... e tra l'altro uno specchio che è in grado di interagire anche in futuro con il nostro lavoro: in questa prospettiva, dare con genuinità e senza riserve è spesso l'elemento più importante da tenere in considerazione se si desidera avere un ritorno nelle proprie attività ed eventi futuri


Organizziamo quindi gli eventi con le caratteristiche che piacerebbe a noi trovare altrove in situazioni analoghe!

Z) per eventi di successo, noi abbiamo inteso quelli nei quali - non meno di una trentina di persone - hanno comunemente concordato che in media avrebbero volentieri reiterato l'esperienza in futuro; potrebbero esserci in ogni caso stage e raduni più piccoli accomunati dalla stessa sensazione di successo e soddisfacimento da parte degli allievi e degli Insegnanti: non è nostro diritto giudicarli "minori" per via di un numero inferiore di partecipanti... e per onestà volevamo puntualizzarlo.

Un evento azzeccato si connota in ogni caso dalla sensazione di SCAMBIO tecnico/umano/esperienziale equo, soddisfacente e rimandabile con gioia da parte di tutti coloro che vi vengono più o meno direttamente coinvolti.

Sembrano 21 regolate piuttosto banali a nostro dire, ma ci è chiaro come sono sia per nulla semplice vederle applicate in tutti i luoghi nel quali svetta la scritta "Stage di Aikido aperto a tutti i praticanti"...

... questo potrebbe essere appunto è l'elemento che compie il distinguo fra quei raduni nei quali si è onorati di essere coinvolti, rispetto a quelli nei quali l'unico pensiero di rimando è un "non mi fregate più la prossima volta!".


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