Ma chi vuole passare "dall'altra parte del bancone" ed organizzare un evento Aikidoistico aperto a tutti i praticanti si trova spesso dinnanzi a problematiche poco note.
Un tempo era semplice:
- si individuava un Insegnante "d'interesse";
- si trovava un luogo in grado di ospitare l'evento;
- si trovavano tatami sufficienti a riempirlo (di solito prestati da amici, Associazioni partecipanti...);
- trovare un sufficiente numero di partecipanti, tali da coprire con le quote di partecipazione le spese del Sensei e di affitto dei locali...
Solo che ci sono problemi ai quali non siamo preparati, perché talvolta non ne sospettiamo nemmeno l'esistenza!
Facciamo qualche esempio...
Tranne quando l'organizzazione di un evento Aikidoistico è DIRETTAMENTE gestita da FIJLKAM (l'unica Federazione italiana esistente che si occupi di Aikido), Aikikai d'Italia (ente morale) o da un Ente di promozione Sportiva riconosciuto dal CONI (trovate QUI la lista aggiornata)...
... praticamente TUTTI gli altri casi sono demandati alla buona volontà di Associazioni Sportive e dei loro Soci.
Fra esse, nel caso dell'Aikido, le Associazioni Sportive Dilettantistiche sono circa il 95%.
Questo vuol dire che - in media - in Italia almeno 7-8 eventi su 10 sono realizzati, organizzati e gestiti da Associazioni sportive... magari con il patrocinio dei loro Enti, ma con le sole proprie forze in campo.
Di solito un'Associazione Sportiva è un insieme di persone che si riunisce per raggiungere un fine comune, descritto dal proprio statuto.
Nel caso dello stage di Aikido del quale ora parliamo, ciò si traduce in riunire gli ISCRITTI, far si che essi si auto-tassino per raccogliere i fondi necessari alla realizzazione l'evento desiderato.
Ma non avviene così di solito, poiché quando un'Associazione organizza un raduno o un seminar, poi ama condividerlo con chiunque voglia aderirvi (lo spirito dell'Aikido dovrebbe essere proprio questo, ci mancherebbe! Fin qui quindi nulla di male...).
Peccato che le leggi dello stato italiano NON siano proprio state pensate per favorire la divulgazione della nostra disciplina...
Per l'Agenzia delle Entrate, infatti, quando un NON-iscritto alla nostra Associazione varca la soglia della porta del nostro Dojo, desideroso di partecipare a ciò che organizziamo, diventa un nostro CLIENTE, poiché la quota di partecipazione che egli versa è tassabile al 22% di IVA.
Egli quindi (iscritto dove vuole lui) ha diritto ad una regolare ricevuta fiscale o fattura rispetto al danaro che versa, come se entrasse in un bar o dal tabaccaio.
Alcuni raggirano questo ostacolo iscrivendo ipso-facto TUTTI i partecipanti ai propri eventi all'Associazione che li organizza, così sono diventati tutti "Soci"... e il problema non si pone più!
Si che si pone invece!!!
I regolamenti sportivi rimandano che l'ingresso di ogni nuovo socio deve essere APPROVATO dal Direttivo dell'Associazione e che la data dell'accettazione di tale "domanda di iscrizione" NON può coincidere con quella riportata in quest'ultima, ma deve essere almeno successiva di un giorno (leggi: "oggi mi dici che vuoi iscriverti, domani ti rispondo che lo puoi fare").
Quindi NON è possibile iscrivere le persone che si presentano oggi al seminario con lo status di "Soci", poiché avrebbero dovuto compilare la domanda (almeno) IERI!
Le potremmo però iscrivere come "Soci" da DOMANI... quando il seminario è finito!
Tanto anche se non ci fossero state queste problematiche, sono comunque necessarie alcune ore (le 24 del giorno successivo, di solito) perché le assicurazioni di un socio vengano attivate...
Quindi anche se fosse stato "Socio", sarebbe stato privo di assicurazione e quindi non avrebbe potuto partecipare a nulla! ... ma torneremo più tardi su questo punto...
Il contributo di iscrizioni a seminar da parte di praticanti NON-iscritti all'Associazione (talvolta alla Federazione) che organizza diviene quindi "reddito d'impresa" ed è sempre più soggetto a controlli da parte di quegli Enti che verificano che non si voglia mascherare un'impresa (personale, snc, srl...) da Associazione Sportiva, per godere dei benefici fiscali riservati a queste ultime ed evadere le tasse.
Pensate che non ci sia chi vuole fare questo giochetto?
Certo che c'è, ed in ambiti sportivi molto più redditizi dell'Aikido (calcio, pallavolo, basket, ad esempio), quindi ovviamente la legislatura si sta interessando sempre più ad evitare le evasioni fiscali!
Ma noi siamo la cugina povera di tutto questo giro, nonostante si debba sottostare alle stesse leggi applicate per gli altri ambiti dello sport.
Ora: quante Associazioni fanno fattura a voi che andate ai loro eventi, magari essendo iscritti presso altri Enti Aikidoistici?
...
Tante vero? ^__^
Beh, sappiate che la legge prevederebbe che la facessero... quindi occhio se volete essere fra gli organizzatori di un evento!
Per fortuna che gli stage spuntano così come funghi che le l'Agenzia delle Entrate venisse a controllare alla porta quante e quali ricevute facciamo, si occuperebbe SOLO più di quello...
Ma il gioco non vale ovviamente la candela, e per ora ci lasciano perdere... ma non perché non sarebbe un loro diritto venire ad elargire qualche multa!
Quante volte poi le Organizzazioni si vedono costrette a gestire in NERO le spese sostenute per la realizzazione degli eventi?
Il "tizio", padrone della palestra, ce la affitta per 2 giorni a 150,00 € e l'Insegnante si prende 500,00 € di contributo per tenere il seminar: quanti però poi ci rilasciano una ricevuta del danaro che prendono?
L'Associazione, per dimostrare di NON essere a scopo di lucro alla luce di un controllo, dovrà registrare entrate ed uscite dell'evento: esso potrà essere positivo, negativo o in pareggio... ma come fare ciò se alcuni "attori" delle transizioni non sono disposti a recitare nello stesso dello sceneggiato?
Non si può, infatti...
È sempre necessario un maggior supporto alle Associazioni Sportive per gestire la loro contabilità: un tempo era sufficiente un foglio di carta con sopra tracciate due colonne "entrate" e "uscite"... oggi moltissimi sono costretti ad assoldare un Commercialista...
... e spesso questi ultimi chiedono una "contabilità separata" per gli eventi sportivi non ordinari: questo significa registrare attentamente le entrate ed altrettanto bene le uscite, cioè un NO secco alla possibilità di danaro in nero!
È sempre necessario un maggior supporto alle Associazioni Sportive per gestire la loro contabilità: un tempo era sufficiente un foglio di carta con sopra tracciate due colonne "entrate" e "uscite"... oggi moltissimi sono costretti ad assoldare un Commercialista...
... e spesso questi ultimi chiedono una "contabilità separata" per gli eventi sportivi non ordinari: questo significa registrare attentamente le entrate ed altrettanto bene le uscite, cioè un NO secco alla possibilità di danaro in nero!
Ma parliamo di qualcosa di ancor più succoso: le ASSICURAZIONI...
Ogni praticante di sport in Italia PER LEGGE deve essere assicurato presso una Federazione (lo ripetiamo, per l'Aikido questo vuol dire FIJLKAM), l'Aikikai d'Italia o un Ente di promozione Sportiva ed in possesso di regolare documentazione medica che attesti l'idoneità alla pratica sportiva (non agonistica in caso di Aikido).
Ciascun Ente - ovviamente - gestisce in modo diverso gli eventuali casi di sinistro, poiché si riferisce a casistiche assicurative ed a Compagnie assicuratrici differenti.
Ci sono Enti che hanno stipulato un'assicurazione valida solo contro sinistri occorsi durante le attività associative istituzionali (ad esempio: nella sede dichiarata, nei giorni e nelle ore corrispondenti alle lezioni di Aikido), altri - che SE INFORMATI PER TEMPO - coprono i loro assicurati anche in eventi sportivi eccezionali: le gare negli sport e raduni e seminar per noi dell'Aikido.
Una cosa che non fa praticamente nessuno è coprire un proprio iscritto per la pratica dell'Aikido 24h/24h ed in ogni location in cui si dovesse venire a trovare nel momento di sinistro (a meno di non considerare il caso dell'accensione di una polizza privata ad hoc)!
In Italia la legge dichiara che è sempre "il padrone di casa" a dover essere garante della sicurezza di chi entra ed esce dalla sua porta e soggiorna sotto il suo tetto...
Come si traduce questo per noi Aikidoka?
Che non serve a nulla scrivere sulle locandine "aperto a tutti gli Aikidoka di qualsiasi Ente o Federazione, purché regolarmente assicurati", poiché nel 95% dei casi le assicurazioni dei praticanti "ospiti" non coprirebbero da un danno né arrecato a costoro, né arrecato da essi a terzi.
Il "padrone di casa", ossia l'organizzatore dell'evento, dovrebbe NOMINALMENTE accendere una polizza-evento, in grado di colpire TUTTI i suoi partecipanti, indipendentemente dalla loro provenienza!
Ma c'è qualcuno che fa una cosa simile?
Sarebbe proprio possibile realizzare una simile cosa?
Al di là dei costi astronomici di questa iniziativa, è ovviamente impossibile assicurare persone delle quali non si sa né il nominativo, né i dati fino alla domenica mattina alle 9:30 in cui essi si presentano per il seminar di Aikido!
È semplicemente una dinamica - magari coerente con la sicurezza dei partecipanti agli eventi sportivi - NON applicabile alla realtà della nostra disciplina.
Assicurare chi entra dalla porta significherebbe far entrare SOLO le persone conoscibili per tempo, e non CHIUNQUE voglia partecipare ad un Seminar!
Beh, sappiate che in caso di sinistro, è possibilissimo che venga denunciata l'Associazione organizzatrice o l'organizzatore a livello personale, che saranno tenuti a rispondere della mancanza di assicurazione che loro stessi demandavano ai partecipanti: sappiamo quanto la gente diventi carogna nel caso in cui ci vada di mezzo la salute (magari dei propri cari) o fiuti la possibilità di ricavare facilmente danaro!
Ma allora non si può più organizzare niente!?!
Diciamo che la strada della legalità, quella delle "spalle al sicuro" e quella dell'Aikido spesso divergono ancora marcatamente!
Siamo fortunati che non avvengano di frequente incidenti così gravi (da mettere cioè a rischio la vita o l'incolumità perenne dei partecipanti): stiramenti, distorsioni, lussazioni o al limite rotture ossee... sono cose che poche assicurazioni risarcirebbero, quindi per noi dell'Aikido tutto FORTUNATAMENTE si chiude li.
Ma sappiate che la legislazione dice altro in merito all'assicurazione rispetto a quanto leggiamo normalmente in giro: come al solito, finché non capita nulla... tutto fila liscio... ma la volta che succede la caxxata, SBANG... a crocifiggere chi voleva solo trascorrere qualche sereno momento di pratica e si era - anzi -fatto il mazzo per organizzarlo anche per gli amici!
Ogni evento Sportivo - per dirla tutta - dovrebbe prevedere alle sue spalle un POS, ovvero un Piano Operativo di Sicurezza, nel quale l'Organizzazione prevede quali siano TUTTE le precauzioni prese in modo preventivo, affinché lo svolgimento del suo evento avvenga in sicurezza a favore di tutti i partecipanti.
In questo documento DOVREBBE contenere i nomi di quei consulenti e professionisti incaricati di testare gli elementi di sicurezza sui quali egli stesso non è in grado di assumersi responsabilità dirette.
Un ingegnere dovrebbe verificare la presenza e la sufficienza di vie di fuga, un responsabile dell'antincendio dovrebbe vagliare la presenza di materiali infiammabili e verificare la funzionalità degli estintori... dovrebbe essere indicato il nome di uno o più medici incaricati di un eventuale pronto intervento durante l'evento stesso...
Tutte cose belle, ma chi si potrebbe permettere di stilare l'equivalente di un Documento di valutazione dei Rischi per un seminario di Aikido, magari di 3 ore alla domenica mattina, in un palazzetto sportivo affittato per l'occasione?
NESSUNO, ed infatti non ci vengono in mente molte organizzazioni che lo hanno previsto fino ad ora.
Questo Post non è stato scritto per fare allarmismo Aikidoistico o per demotivare l'organizzazione di stage e raduni... ma semplicemente perché abbiamo avuto modo di confrontarci più volte con avvocati, commercialisti e professionisti che ci hanno fatto notare come la pratica dell'Aikido sia ancora lontana da una regolamentazione chiara e difendibile in caso di necessità.
Continuiamo ad organizzare stage con il fine di praticare questa splendida disciplina: sta poi al buon senso ed alla responsabilità di tutti volerlo fare "sempre un po' così", o iniziare a considerare alcune norme che in altri ambiti sono ormai LA REGOLA imprescindibile da decenni.
Ovviamente la verità starà sempre un po' "nel mezzo"... e noi Aikidoka dovremmo saperci fare con l'equilibrio, vero?
1 commento:
E per non parlare del fatto che se i compensi sono dichiarati andrebbero versate le ritenute, le ricevute sopra i 70 e rotti euro avrebbero bisogno di bollo da 2 euro...(anke se ora mi viene il dubbio ke le associazioni debbano pagarlo). cmq io se trovo uno dell'agenzia delle entrate sul tatami lo sapete che faccio? Quatto quotto me lo chiamo come uke durante l'aikiken, mi stampo un umile sorriso possibilmente prendendo il ken alla rovescia, e quando meno se lo aspetta lo ramazzo come un tappetino da bagno. Nella speranza sempre che sia 1/4 di sega contro me che ne sono 1/2 (ma ho dalla mia il ki della esasperazione). E nessuno dica niente perke come dicevano gli antichi "quando ce vo', ce vo'" (antico doka apocrifo)
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