Apriamo purtroppo anche oggi con la triste notizia della scomparsa di un Aikidoka illustre... uno degli ultimi allievi diretti del Fondatore che era stato in attività per lungo tempo, contribuendo con la sua ricerca personale a definire ed ampliare ulteriormente gli orizzonti dell'Aikido.
Parliamo di Masamichi Noro Sensei, scomparso lo scorso 15 marzo... e del quale ci sembra importante quest'oggi fornire qualche rimando in più, visto il valore e l'importanza dei traguardi raggiunti come Insegnante, innovatore e divulgatore.
Masamichi Noro era nato il 21 gennaio 1935 nella provincia di Aomori.
I suoi primi anni di vita furono dedicati all'universo musicale che lo circondava, e che influenzò fortemente la sua sensibilità.
Studiò inizialmente per assumersi l'onere di proseguire il business famigliare, ma un incontro ri-indirizzò irrevocabilmente il corso della sua vita verso le Arti Marziali.
Nel 1955, pur nel proseguimento gli studi universitari, venne accompagnato dallo zio ad incontrare un famoso Maestro di Ju-jitsu dell'epoca... e si trattava proprio di Morihei Ueshiba, il Fondatore dell'Aikido.
Questo evento si rivelò decisivo e che lo stesso giorno decise di rinunciare ai suoi progetti futuri per diventare uchideshi di O' Sensei.
La sua formazione, secondo il metodo tradizionale, ebbe luogo notte e giorno al fianco del suo Maestro.
In questo modo, dal 1955 al 1961, Masamichi Noro seguì Morihei Ueshiba da Tokyo ad Iwama, dove egli aveva il suo Dojo privato.
In quel momento, 5 uchideshi (compresi Yasuo Kobayashi e Nobuyoshi Tamura) circondavano il Fondatore dell'Aikido, e da questo vivaio prese piede la generazione di Insegnanti che avrebbero poi divulgato l'Aikido in tutto il mondo.
Nel 1961, Morihei Ueshiba ha voluto inviare un esperto in Europa e affidò questo compito al suo discepolo Masamichi Noro, che da quel momento aveva ricevuto il 6 ° dan... e la responsabilità di sostenere l'entusiasmo e la formazione dei praticanti europei ed africani.
Venne quindi spinto da O' Sensei ad imbarcarsi verso l'Occidente con il titolo di "Delegato Ufficiale per l'Europa e l'Africa".
E' da notare che da quel momento nella vita in poi egli rinunciò a tutti i gradi al di sopra del 6 ° dan, che gli era stato conferito direttamente dal suo Maestro.
Nel viaggio, seguì la via del mare del tempo, passando per il Canale di Suez e le Piramidi, per approdare a Marsiglia il 3 settembre 1961.
L'inizio fu difficile.
L'Arte era nuova ed il modo di insegnare era molto diverso dalla modalità in cui egli aveva appreso l'Aikido nel Dojo di Ueshiba. Tutto doveva essere costruito, compreso e reso accessibile per il corpo e la mente di un occidentale.
Masamichi Noro impiegò inizialmente le sue energie nel sud est della Francia ed in Italia, dove gli Insegnanti di Judo lo invitavano per arricchire le esperienze dei loro allievi.
Lo spirito fu quello di assistenza reciproca e di piacere nello studio, anche per volontà dello stesso Jigoro Kano, il Fondatore del Judo.
Venne poi invitato in Belgio e li aprì il suo primo Dojo.
Seminando il Budo in queste nuove terre, vennero in seguito aperti più di 200 Dojo, in Europa come in Africa... dalla Svezia al Senegal.
Questo fu un importante momento di pionierismo per l'Aikido!
Mutsuro Nakazono e Nobuyoshi Tamura lo raggiunsero rispettivamente nel 1963 e 1964.
Il compito era immenso, ma il successo fu esemplare.
Nel 1964, Masamichi Noro stabilì la sua base di Parigi e fondò una serie di Dojo che hanno lasciato la loro impronta nel cuore degli Aikidoka francesi: alla Gare du Nord, Rue de Constance, Rue des Petits Hôtels.
Nell'esperienza parigina Noro Sensei incontrò Taisen Deshimaru, Karlfried Graf Dürckheim, Marie-Thérèse Foix, Gisèle de Noiret e Docteur Lily Ehrenfried.
Egli si aprì a nuove idee, prospettive inedite ed alle tecniche dell'occidente.
Nel 1979, dopo una discussione con Kisshomaru Ueshiba, Masamichi Noro creò il Kinomichi al fine di estendere ulteriormente la sua ricerca.
Il Kinomichi, o metodo Noro, è appunto una pratica d'affinamento del corpo e della mente basata essenzialmente sui principi dell'Aikido, anche se da questi si differenzia totalmente per metodologie e finalità.
La relazione e il contatto con gli altri assumono un aspetto rieducativo del giusto tono muscolare volto ad un miglioramento generale della sensibilità. I movimenti sono suddivisi in due grandi classi simboliche che rispecchiano la tradizione Taoista della percezione della natura: terra e cielo.
I due principi opposti del maschile e del femminile costituiscono l'equilibrio dell'individuo e dell'universo.
Il Kinomichi apre prospettive sorprendenti nel campo della ricerca della consapevolezza corporea e s'inserisce a pieno titolo fra quelle correnti filosofico-umanistiche che mirano ad una ricomposizione della scissione mente-corpo, tipo il Metodo Fledenkris, già trattato in queste pagine.
Il termine Kinomichi significa letteralmente: "Via dell'energia Vitale"... ed utilizza gli stessi kanji della parola Aikido. "Do" e "Michi" sono infatti lo stesso ideogramma [道], che ha due differenti letture fonetiche.
Le tecniche conservano sia la forma sia il rigore della tradizione orientale, ma il Maestro Noro ha sempre esortato al superamento del tecnicismo in sé, andando a cercare il significato della sua creazione, ben oltre i limiti della forma, pone il Kinomichi su un gradino diverso da ciò che fin ora le Arti Marziali hanno saputo esprimere.
Seguirono quindi una serie nuova di Dojo parigini dedicati allo studio specifico del Kinomichi: Rue Logelbach, Boulevard de Strasbourg, Boulevard des Batignolles.
Dopo un inevitabile periodo di tentativi e di ricerca intensa, i legami tra Kinomichi e l'Aikido vennero sviluppati, approfonditi e rinsaldati.
Un grave incidente automobilistico agli inizi degli anni '80 cambiò decisamente la vita di Masamichi Noro.
Molti temettero per la sua vita e alcuni non gli dettero più nessuna speranza.
Questo fu anche un momento nel quale la pratica dell'Aikido venne ulteriormente messa in discussione e modificata.
Nel 1985, al momento del 20° anniversario dell'arrivo dell'Aikido in Germania e su invito del suo amico Katsuaki Asai, 8 ° dan Aikikai e pioniere in Germania, venne presentato il Kinomichi prima di una riunione dei più grandi maestri di Aikido del tempo, fra i quali vi era il Doshu.
Dal 1996, Noro fece frequenti visite alla Fondazione Aikikai di Tokyo e, naturalmente, a Kishomaru Ueshiba, figlio del Fondatore dell'Aikido.
Nel 2001, ottenne il riconoscimento del Kinomichi da parte del Ministero della Gioventù e dello Sport (Ministère de la Jeunesse et des Sports) come disciplina sportiva ufficiale.
Nel 2004, partecipò alle manifestazioni che celebrarono il 20° anniversario della FFAAA, che accolse il Doshu Ueshiba Moriteru, rappresentante dell'Aikikai di Tokyo.
Masamichi Noro, Nobuyoshi Tamura e Christian Tissier in particolare sono stati presenti per ricevere la delegazione dell'Honbu Dojo di Tokyo. Furono circa 3.000 i praticanti provenienti da tutta la Francia, oltre a numerosi paesi europei.
L'8 aprile 2005, Noro Sensei è stato invitato con il Maestro Christian Tissier a partecipare ad un workshop organizzato dalla Hakki, associazione a beneficio delle 220.000 vittime dello tsunami del 26 dicembre 2004.
Fin dalla sua creazione, il Kinomichi ha conosciuto tre fasi e Masamichi Noro continuò a rimandare ai suoi studenti che la sua arte era in continua evoluzione.
Gli anni '80 sono stati caratterizzati per la concentrazione del lavoro sulla sensibilità, in una postura corretta e rilassata, e sul corpo come strumento di percezione di sé, degli altri e del mondo.
Gli anni '90 accentuarono l'orientamento del ki e organizzato per avviare il movimento dall'elemento "terra".
Il 2000 ha aperto un periodo nel quale la ricchezza tecnica doveva essere studiata in diversi gradi di velocità, difficoltà e la libertà.
Ogni livello è stato visto non come inferiore a quello che lo segue, ma come una preparazione a ciò che viene dopo, come una sorta di chiamata a procedere.
Masamichi Noro pose attenzione sul "cuore/spirito", shin, in particolare.
Ad oggi, egli ha sviluppato un accesso alla sua arte attraverso il lavoro sul respiro e sul ki.
Chiedeva, ai più alti livelli, che il ki fosse orientato dallo "shin", cioè il respiro attraverso il cuore e che ciò venga strettamente legato a competenze di tipo tecnico.
Masamichi Noro utilizzò la sua energia per creare una disciplina che si aprisse al divenire, e seguendo l'esempio del suo Maestro, Morihei Ueshiba, non smise mai di trasformare la sua Arte... al punto da aver conferito ad essa ben sette nomi diversi, come tante pietre miliari lungo la strada.
In questo modo, Masamichi Noro si è preso a cuore l'etimologia di Dojo, ossia "il luogo dove si studia la Via".
Dal 2001, il KIIA (Kinomichi Istruttori Associazione Internazionale), organizza corsi di Kinomichi a livello internazionale.
Solo una riflessione ci sovviene, dopo aver conosciuto la storia di questo grande Maestro di Aikido.
A 26 anni... e dopo soli 6 anni di pratica (intensi quanto vogliamo... ma 6 non 40!) partì SOLO per l'Occidente, affrontando un viaggio ben più lungo delle nostre attuali tempistiche...
... per approdare in un Paese straniero, di cui conosceva poco o niente... per andare a gettare i semi di una disciplina allora assolutamente SCONOSCIUTA a quelle latitudini.
Tutto era da costruire, eppure lui non si è fatto scoraggiare da ciò, ed ha pesantemente contribuito a fondare le realtà che noi oggi frequentiamo.
Che coraggio lo deve avere animato!!!
Quali problematiche ci affliggono veramente, quali problemi insormontabili dobbiamo affrontare noi oggigiorno per apportare i cambiamenti che riteniamo coerenti alla società Aikidoistica, se paragonati ai suoi?!
Per noi Masamichi Noro deve essere il monito della fattibilità di ogni nostro progetto, se perseguito con passione, dedizione, intelligenza e vero ingaggio!
Molte foto e filmati di questo grande personaggio: abbiamo trovato SOLO SORRISI, e questo è forse anche segno che la nostra Via può essere percorsa anche senza bisogno di facce eccessivamente seriose o accigliate!
Grazie Sensei, ci hai insegnato tanto con l'esempio di una vita intera, senza nemmeno mai averti incontrato su un tatami!
2 commenti:
Uno splendido articolo, amico mio.
Rende onore al merito e sittolinea degli aspetti fondamentali della sua imrponta aikidoistica.
Che ci piaccia o meno la sua forma, la sua impostazione, la sua didattica, proponiamoci di salire sul tatami sempre col sorriso, e lui non sará vissuto invano!
Complimenti Marco ogni articolo lascia sempre un seme nell'animo come credo sia stato il senso stesso della vita dedicata all' Aikido dal M° Masamichi Noro
e se come molti non ho avuto l'onore di incontrarlo sono comunque onorato di praticare l' Arte che lui ha insegnato con il sorriso.
grazie
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