lunedì 5 novembre 2012

Ninin dori, ovvero mettere assieme esigenze diverse

Certe cose... si sa... andrebbero fatte solo quando se ne hanno le vere capacità!

Ma quand'è che qualcuno ci viene ad avvisare che queste famigerate capacità solo finalmente alla nostra portata?

Mai forse: non è che ce ne dobbiamo quindi accorgere da soli?

Quest'oggi vi parliamo di "ni nin dori", ossia la presa contemporanea di due uke, un esercizio molto famoso all'interno delle Scuole di Aikido tutte, ed in particolar modo studiato e didatticamente curato all'interno della Scuola di Iwama dalla quale noi proveniamo.

Qual è il punto nodale di questa pratica?

Generalmente ci dobbiamo relazionare con il centro corporeo del nostro attaccante: un centro corporeo suo, connesso e pilotato da quello nostro.
Se siamo bravi siamo in rapporto 1:1 potrebbe anche darsi che le cose più o meno... ci riescano.

Ma cosa accade quando i centri corporei degli attaccanti sono 2... e simultanei?
Che a rigor di logica la connessione fra il nostro centro addominale ed il loro andrebbe assicurata comunque, con la formula:

"movimento del hara di tori" = "movimento del centro addominale degli N attaccanti"

Facile da capire, ma difficile da realizzare!

Proprio per questo forse, ni nin dori è stato schematizzato così tanto e reso didatticamente importante, per capire come fare quest'alchimia di mettere insieme persone diverse in un unico movimento, un solo flusso...

Sfiga vostra poi vuole che una sera ci siamo trovati al Dojo in 4...

L'Insegnante con una telecamera (veniva da un brutto intrallazzo coreografico con un Insegnante di Tai Ji Quan ed uno di Capoeira... a lui piacciono queste orribili promiscuità!)...

... ed abbiamo quindi incominciato a filmarci per divertimento, cercando di mettere "nero su bianco" (in Aikido si dice così, no?) tutto ciò che di base si potrebbe descrivere di questa pratica.

Ecco che cosa ne è risultato...




Uno dei problemi principali che si manifestano subito è che i baricentri, quindi i pesi da gestire, sono molteplici e spesso più indipendenti di quanto desidereremmo: c'è il nostro - sempre più fuori asse del desiderato - ... poi quelli dei due uke, che sono solitamente di corporatura e attitudine differente (c'è chi è più rigido, chi più morbido... più tenace, etc)

Ni nin dori insegna ad imparare ad essere bravi "mediatori", poiché ciò che interessa non è scompensare il sistema creato dalle tre persone, quando riequilibrarlo: è come se il più morbido potesse ricevere la rigidità che magari l'altro attaccante ha in eccesso... e viceversa ovviamente.

E se la persona al centro (tori) riesce a fare da specchio pulito delle forze che si scaricano su di lui, allora è quasi come se riuscisse a farle combattere fra loro!




Molto più frequentemente invece accade che tori inizi a percepire una certa impossibilità di muoversi, soprattutto se si sente bloccato da prese veramente solide... e di DUE persone!

Ed allora, qual è la reazione più naturale che solitamente accade a noi tutti? PROVIAMO A COMPENSARE CON LA FORZA fisica!

Si, perché i principi dell'Aikido sono chiari a tutti... in teoria, ma allora come mai che quando il livello di difficoltà di ciò che facciamo si innalza, incominciamo a scordarcene e tendiamo a voler riaggiustare tutto con una sana botta di bicipite?

Ni nin dori, secondo noi, aiuta proprio a "studiarsi" in questa situazione: ci si mette in difficoltà per vedere se si tenderà a continuare a mantenere la calma ed utilizzare "soluzioni tecniche", o se torneremo cavernicoli puzzolenti e pelosi... desiderosi solo di sbattere giù le nostre fastidiose zavorre!

"Sale la carogna" quando ci si sente in difficoltà, tutti lo sanno!

E' altrettanto vero però che rilassandoci proprio nel top del momento di stress si aprono anche nuovi orizzonti dinnanzi: ad esempio si ha la sensazione di poter fare confluire le due inerzie corporee dei partner in un UNICA MASSA, con un UNICO BARICENTRO, creato dalla "somma" dei nostri uke...

in questo modo siamo tornati nel rapporto 1:1... cioè 1 (tori) :1 ("somma di uke")

"Annodare le energie", che a noi arrivano separatamente: ki no musubi!

Ma allora non è che abbiamo compreso un'aspetto molto importante di quelli rimandati dal Fondatore?

"Usa il solo per sconfiggere i molti..." (Doka 71 & 72), che potrebbe in questo caso essere interpretato: "Se i nemici sono tanti, pensali come un'unico nemico"...

Ni nin dori potrebbe quindi essere la pratica che ci permette di cimentarci con l'abilità di unire "cose" differenti per farne un tutt'uno può gestibile, magari addirittura proficuo!

Non lo sappiamo, ma fortunatamente non dobbiamo scoprire tutto noi: dateci anche voi i rimandi del vostro lavoro in merito, saremo contenti di farne tesoro e di condividerli!


PS: al solito, i ns. video non mirano a mostrare perizia tecnica o ad insegnare qualcosa (poi ci piacerebbe conoscere chi è in grado di imparare realmente da un video!), ma vengono registrati e montati nell'ottica di lasciare traccia di una metodologia - in gran parte ancora assente sul Web, e per stimolare domande e riflessioni... come nel Post in oggetto.

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