... piuttosto per riflettere insieme su uno dei più controversi temi della pratica della nostra disciplina: stage, raduni, koshukai, gashuku, enbukai e quanto è occasione di ritrovo fra Aikidoka.
E' indubbio il valore formativo di tali occasioni, specie per chi pratica nel Dojo non necessariamente diretti dal Big-Boss dell'Aikido di turno!

... e non di rado uno torna a casa avendo imparato nuove cose e rendendosi conto che non aveva veramente appreso quelle vecchie!
Ma qual è il punto di oggi?
Il fatto che sul nostro territorio operano circa una ventina di diversi Enti e Scuole che si occupano di garantire formazione e di organizzare eventi con Insegnanti di alto rango (sia provenienti dall'estero, sia nostri connazionali): un paio di questi "agglomerati di praticanti" contano in effetti un elevato numero di iscritti, quindi molti raduni e seminar vengono organizzati a loro cura.

Però si è mai chiesto qualcuno se gli interventi sul territorio hanno o meno qualche forma di coordinazione fra i diversi Enti che patrocinano la pratica, specie quelli che poi formalmente invitato a partecipare Aikidoka provenienti da qualsiasi stile e Scuola?
Ce lo chiediamo... perché se la "NOSTRA" organizzazione indice un seminario il giorno X nel tal luogo - e ci richiede di esserci, perché è importante procedere compatti! - e poi un'ALTRA realtà organizza un suo importante evento la settimana seguente a due isolati di distanza... è ovvio che l'Aikidoka di turno inizierà a dover fare delle scelte!
"Vado a salutare i miei compari di cammino, o vado a conoscerne di nuovi?"

Solo che se uno va ai seminari ALTRUI e manca a quelli del proprio "giro" viene guardato da tutti come un reietto traditore, alla faccia del "mischiamoci per imparare gli uni dagli altri"!
Ma cavoli, erano così vicini fra loro gli eventi per data e per location... che non si poteva fare altro... quindi o l'apertura a praticanti che arrivano da altrove è una questione solo formale, oppure bisogna effettivamente dare loro la possibilità di esserci e frequentare i diversi raduni.
Questo però significherebbe che le varie Associazioni si dovrebbero trovare ad un tavolo comune per decidere insieme il calendario dei propri eventi, in "armonia" con quelli degli altri: non escludiamo che ciò avvenga in qualche altra disciplina, ma in Aikido - LA VIA DELL'ARMONIA - senza dubbio non accade proprio!
E che dire di quando l'evento accade nella stessa città e nello stesso week end: manco Padre Pio riuscirebbe a stare su tutti i tatami contemporaneamente, mediante il suo famoso potere di bilocazione!
Ma attenti, accade di peggio!

Ci è capitato lo scorso giovedì, di andare in un Dojo per una lezione dedicata all'handicap ed accorgerci che la prossima settimana, sullo stesso tatami si terrà un seminario importante, con un Insegnante importante: e chi lo sapeva!!!
Certo che prima di organizzare qualcosa i grandi Enti non chiedono il permesso a noi, ma gli Enti intelligenti avvisano comunque, perché sanno che le pagine Web saranno visitate da centinaia di persone ogni settimana... e quindi i loro inviti raggiungeranno effettivamente potenziali interessati.
... ma forse non ci va nemmeno intelligenza, anche solo lungimiranza e marketing: beh, a volte non c'è manco quello!!!
Non sarà forse che se ci si sedesse ad un tavolo comune ci si renderebbe conto che la presenza altrui limita, in un certo senso, la nostra libertà?
Questo è ciò che i sociologi tuttavia chiamano "società civile"!
Una "limitazione" dell'IO necessaria per convivere costruttivamente con il prossimo...
Talvolta ci si lamenta che i seminari registrano una bassa partecipazione e che a volte non si riescono neppure a far quadrare le spese di rimborso dell'Insegnante e l'affitto dei locali...
La soluzione?

Se fosse necessario comprendere ed interpellare altri nel giro della propria calendarizzazione, non potremo forse organizzare tutti gli eventi desiderati: bisognerebbe imparare l'arte di dare spazio pure al prossimo... un'altra volta però... non l'Aikido di oggi sia capace di una cosa simile!
... a noi verrebbe da dire purtroppo... forse invece quelli che si credono dei in terra dicono "meno male", poiché hanno la sciocca sensazione di detenere un potere che di fatto non esiste, portando avanti un comportamento che rischia invece di far appassire l'intero "settore".
E POI C'E' CHI LAVORA BENE!
Si signori, perché ci sono anche queste persone qui! ... Che spesso si fanno un "mazzo tanto" (tipica espressione giapponese) per organizzare cose innovative ed utili, cercando di ricavarsi uno spazio nell'Aiki-mondo i cui frutti non ricadrebbero manco su di loro, ma sul sistema in generale.
Qualche esempio?
Alessandro Tittarelli, Alberto Boglio, Fabio Luppi, Stefano Di Carlo e Sergio Ravazzoni il 27 ottobre vi aspettano a Modena con un seminario appositamente pensato per la raccolta di fondi a favore delle popolazioni colpite dal terremoto (qui tutti i dettagli)

... e ci sta ragazzi, uno è in Emilia e uno è in Sicilia!!!
Ma non sono i soli, Aikimarathon da numerosi anni finanzia progetti di Emergency, per esempio...
Avete quindi il nostro supporto ragazzi, continuate così... ed invitiamo tutti i nostri lettori a fare un serio pensiero nei prossimi week end alle proposte Aikidoistiche che abbiamo appena menzionato: sono utili alla vostra crescita ed hanno anche un importantissimo significato etico e sociale!
Ma poi, anche quando non si trattasse di fare del bene agli altri, ma farlo innanzi tutto a se stessi (cosa prioritaria, menzionata di Vangeli in giù!)... come bisognerebbe organizzarli sti raduni?!
Che tutti gli Enti facciano ciò che vogliono, sempre?
Che ci si faccia più concorrenza possibile, in modo da dividere ancor più i gruppetti che sono già piccoli, scissi, e tesi gli uni nei confronti degli altri?
Che nella propria zona ciascuno possa organizzare max un evento di impatto locale ed uno di respiro più ampio, in modo tale che TUTTI abbiano a disposizione momenti diversi per proporre qualcosa di loro?
Si sa... c'è chi poi la libertà la utilizza bene e chi se la fuma, ma fortunatamente siamo in un'epoca nella quale fare cavolate costa caro e lo si paga molto velocemente senza pietà sulla propria pelle.

Da circa 10 anni, il nostro Dojo di San Mauro T.se organizza due eventi all'anno, in due periodi precisi sempre uguali a loro stessi (metà dicembre e inizio febbraio), tanto che ormai gli "aficionados" si segnano da prima in calendario gli stage ai quali non intendono mancare.
Quando abbiamo scelto questi periodi, siamo stati attenti a non accavallarci a nessuno in zona... e così proseguiamo a fare, nella soddisfazione di tutti coloro che ci frequentano.
Non è stato poi così difficile: certo siamo stati capaci di uniformarci ai calendari esistenti quando siamo entrati in scena... ci sarebbe da augurarsi che altrettanta attenzione iniziassero anche a farla similmente gli altri!

E' però possibile armonizzarsi, perlomeno è secondo noi doveroso provarci... anche vista la tipologia di Arte che amiamo praticare... e la sua profonda filosofia, di cui a parole andiamo certamente tutti orgogliosi!
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