"Se puoi sognarlo, puoi farlo".
[Walt Disney Sensei]
La notte, si sa è fatta, per dormire, ma ancor di più è fatta per sognare.
Sui sogni sono state condotte numerose ricerche, tanto che oggi sappiamo più o meno ciò che accade quando ci sdraiamo nel letto e chiudiamo gli occhi.
Quando sogniamo di fare una passeggiata, ad esempio, sappiamo che si attivano le aree del cervello che governano il movimento.
Durante la fase del sonno il cervello svolge una funzione di ricordo e memorizzazione di quanto abbiamo fatto nel corso della giornata; è poi sempre lui che, a partire da questi dati, ricostruisce una storia più o meno logica che inglobi i diversi elementi che hanno caratterizzato la fase di veglia.
Nel sogno si avverte anche un'intensificazione delle emozioni tale da sfociare in angoscia, sorpresa, paura o euforia.
Quante volte infatti ci è capitato di svegliarci nel cuore della notte con le palpitazioni a causa di un incubo?
Esso stesso è un esempio molto comune di lucidità, ovvero dell'essersi resi conto di stare sognando, anche se per breve tempo e al solo scopo di sfuggire col risveglio da una situazione spiacevole.
Ebbene, non vi stuzzicherebbe l'idea di essere voi stessi gli autori dei vostri sogni?
Cosa accadrebbe?
Di certo sceglieremmo di non fare più incubi... ma soprattutto, quali altri vantaggi se ne potrebbero trarre?
Stiamo parlando dei cosiddetti "sognatori lucidi", ovvero di quelle persone in grado di indirizzare il contenuto della propria produzione onirica.
In altre parole si tratta di individui che entrano in uno stato ibrido di coscienza tra il sonno REM (Rapid Eye Movement) e la veglia e che quindi, pur continuando a dormire, sono perfettamente consci di stare sognando.
Essi dunque possono pilotare a proprio piacimento il comportamento che vogliono adottare nel corso di un sogno, che loro stessi hanno scelto.
Ovviamente esistono vari livelli di lucidità durante un sogno di questo tipo: i più esperti riesco per l'appunto a creare in toto il loro sogno, altri invece magari riescono semplicemente a gestire la situazione in cui si sono venuti a trovare: dover guidare un’auto, dover fuggire dai leoni... e così via.
Sentendo parlare dei sogni lucidi per la prima volta è normale chiedersi: "Perché potrebbe interessarmi avere dei sogni lucidi? A cosa potrebbero servirmi?".
Come accennato in precedenza, si potrebbe cominciare con lo sfuggire da un incubo, ma in realtà essi aiutano ad affrontare il sogno/la situazione, piuttosto che a scapparvi.
Se ci si venisse a trovare in una situazione di pericolo è possibile fare qualsiasi cosa, essendo limitati solo dalla propria immaginazione, non dalle leggi fisiche e non dalla società.
Pur con le dovute differenze esiste un altro ambito nel quale sovente ci siamo imbattuti nelle medesime possibilità (affrontare e non fuggire, essere limitati solo da se stessi...): l'Aikido!
Ed a proposito di quest'ultimo e del processo di sogno c'è poi quello rappresentato dall'"allenamento cognitivo" atto a svolgere al meglio alcuni compiti: il sogno si trasforma così in una vera e propria palestra notturna, così come lo è la pratica sul tatami nella nostra Arte.
Un primo limite potrebbe proprio essere costituito dall'assenza di leggi: da svegli condividiamo il mondo fenomenico con regole apparentemente uguali per tutti, mentre durante un sogno lucido ciò non avviene. Perciò le attività che si svolgono durante questo tipo di processo onirico potrebbero sembrare non ugualmente efficaci nella realtà quotidiana.
L'allenamento verrebbe così del tutto vanificato?
Secondo alcuni studiosi che hanno portato avanti esperimenti condotti per una ricerca su "The Sport Psychologist" non sembrerebbe: è stato chiesto a 20 sognatori lucidi di ripassare nella notte l'atto di centrare una tazza con una monetina da 10 Cents.
Verificando le abilità individuali la sera prima e quella successiva all'allenamento notturno, essi hanno notato che, in effetti, nei soggetti che avevano dichiarato di aver sognato proprio quel compito, la loro capacità di far canestro era migliorata,viceversa negli altri era rimasta pressoché invariata.
L'assenza di leggi come abbiamo visto non è dunque del tutto limitante, anzi talvolta potrebbe risultare un beneficio.
Anche in Aikido talvolta l'essere afferrati con forza dal partner viene vissuto come un vincolo difficile da superare... o l'essere attaccati da più persone contemporaneamente: se si ha la capacità di rilassassi tuttavia e di vivere in modo scoscio quanto avviene qualcosa cambia, è come se le leggi di "intensificazione" che sperimentiamo nella vita di tutti i giorni potessero in qualche modo essere eluse o "aggirate", e quindi un partner forte potrebbe diventare la prima causa del suo stesso atterramento...
Se si intende il sogno lucido come un allenamento notturno privo comunque di regole si ha in primis la possibilità di conoscere meglio se stessi. All'Aikido, non da meno, ci si riferisce sovente nel medesimo modo, con analoga opportunità.
Pensiamo al caso succitato ed immedesimiamoci nei soggetti che devono cercare di far centro nella tazza con la monetina.
Sappiamo certamente che la monetina sarà soggetta alla forza di gravità, all'attrito con l'aria e ad altri fenomeni fisici di questo genere.
Di fatto però quando dobbiamo compiere un gesto simile pensiamo a tutti questi fattori?
Certo che no!
Sappiamo che esistono e che indubbiamente influenzeranno il nostro lancio, ma ciò su cui veramente ci concentriamo è la forza che NOI dobbiamo imprimere per far centro, il gesto che sempre NOI dobbiamo compiere con il braccio, la mira che NOI dobbiamo prendere e così via.
Quasi come se la realtà oggettiva NON fosse poi così importante durante l'azione, come se la dimensione personale fosse preponderante e decisiva.
Questo principio potrebbe quindi valere anche per il nostro "Aikido dei sogni"... se solo fossimo capaci di sognarlo a comando!
Durante un sogno sicuramente non vigeranno le stesse leggi che si presentano nel mondo fisico, ma l'esempio della monetina ci fa capire come in realtà ciò non sia del tutto determinante.
Conosciamo tutti l'importanza di questi fattori durante la nostra pratica, poiché rendono possibili sbilanciamenti e leve, ma altresì conosciamo l'importanza dei PRINCIPI che vi stanno alla base: è su tali principi e sulla scoperta di sé che si potrebbe concentrare l'allenamento cognitivo nel corso di un sogno lucido... o di una realtà fisica che trattiamo allo stesso modo...
Avere coscienza di se stessi e di tali principi è indispensabile per la propria pratica e per affrontare eventuali problemi che potrebbero venirsi a presentare.
Molti, ad esempio, hanno timore delle cadute... timore cioè di fronte ad una situazione in cui raramente ci si viene a trovare, giacché siamo stati educati a mantenere costantemente una posizione retta e con la testa alta!
Pertanto, mediante un sogno lucido, ci potrebbe essere offerta la possibilità di metterci alla prova, di tuffarci in circostanze quanto mai bizzarre, tentando di uscirne illesi.
Ci viene offerta l'occasione di superare le nostre paure con i propri ritmi, senza timore di far brutta figura di fronte ad altre persone e non ostacolati da alcun fattore fuorviante esterno.
Ciò che conta è solamente la propria dimensione interiore, il poter guardare in faccia il temuto "demone" e la possibilità di sconfiggerlo - o meglio ancora riappacificarvisi - in maniera creativa mediante la nostra immaginazione.
Ma questo non vale solo nei sogni...
L'Aikido mira infatti alla "corretta vittoria" consistente nell'acquisizione della "padronanza di se stessi", possibile soltanto attraverso una profonda conoscenza della propria natura interiore; non a caso O' Sensei affermava: "La vera vittoria è la vittoria su se stessi!".
Questa positiva e creativa risoluzione di un problema, poi, ci allena alla positiva risoluzione di un conflitto, scopo perseguito dall'Aikido stesso.
Per potersi armonizzare con l'altro (e con un eventuale attacco) è necessario prima di tutto armonizzarsi con se stessi, risolvendo i propri conflitti e conoscendo tanto la parte interiore quanto quella esteriore e fisica di sé.
Solitamente, invece, quando si comincia questa pratica il processo che si percorre è inverso: lo spirito di competizione inizialmente porta a lasciarsi spronare dal gusto di confrontarsi con gli altri, ma esso successivamente lascia posto al desiderio di confrontarsi con se stessi, elevando la sottigliezza e la profondità della propria pratica.
Quando lo spirito di competizione si è spostato dal confronto esteriore a quello interiore quest’ultima assume lo scopo di superare i propri limiti e di perfezionarsi.
Questo processo può però anche essere un percorso binario/contemporaneo, visto che il confronto con gli altri può essere sfruttato per analizzarsi piuttosto che nello scontrarsi: osservare il proprio comportamento di fronte ad una situazione conflittuale, notare i punti deboli e quelli di forza e perseguire nel miglioramento del proprio Aikido.
Lo "strano fenomeno" del sogni lucidi aiuta quindi a "sbloccarci" e - perché no - anche a liberarci da alcune restrizioni o "strutture" imposte noi fin da piccoli: perché non sfruttare un'occasione così preziosa di allenamento?
Perché non utilizzare un'analogo processo nell'approccio fisico sul tatami: siamo certi che il condizionamento più forte impostoci nasca veramente dalle cadute, dall'intensità o dal numero di attaccanti?!
Qual è il vero sogno/incubo, e qual è la "vera" realtà!?!
Non dimentichiamo poi che: “Se puoi sognarlo, puoi farlo”!
Qualora non si riuscisse in questo intento, comunque l’allenamento notturno è da ritenersi utile per i motivi già citati di scoperta di sé: del proprio corpo, dei propri timori (mediante incubi) e dei propri desideri.
Il mondo dei sogni non è da trascurare e da considerare come del tutto fittizio, giacché è solo uno dei tanti mezzi di comunicazione inter-personali, per quanto fantasioso possa apparire... proprio quanto è la pratica della nostra disciplina.
Chi di voi non ha mai avuto un sogno lucido potrebbe sentirsi del tutto estraneo a questo modo alternativo d'intendere un sogno, ma nessun timore!
Esistono, infatti, numerose tecniche di induzione di sogni lucidi da poter sperimentare per chi ne fosse interessato.
A costoro consigliamo di visitare i seguenti link:
"Tecniche di induzione del sogno lucido con inizio durante il sonno"
"Tecniche di auto-induzione"
Solitamente la dimensione del sogno è considerata come pura immaginazione e facente parte dell'aspetto irreale dell'esistenza, mentre la veglia viene vista come effettivamente "viva, reale".
Ma in fondo la dimensione della veglia non è poi così tanto distante da quella del sogno, anzi esse sono connesse tra loro ed intrinseche una nell'altra a tal punto che ci capita il mattino dopo di non aver più la certezza che si trattasse semplicemente di un sogno e "confondiamo" ciò che abbiamo vissuto con la realtà.
La capacità dell'uomo di "vagare", ma anche più consciamente di "navigare" fra diversi stadi di coscienza... alcuni vigili, altri inconsci... talvolta alterati, ma anche ALLARGATI potrebbe essere la comune chiave di utilizzo del ricco mondo onirico che purtroppo spesso viviamo in modo poco produttivo...
...così come delle nostre pratiche psico-corporee, fra le quali sicuramente per noi l'Aikido rappresenta uno stupendo sogno quotidiano ad occhi aperti.
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