Generalmente su queste pagine non si trovano articoli di natura tecnica: è un a scelta fortemente voluta da Aikime per favorire il dialogo all'interno di tutta la comunità dell'Aikido italiano.
Molto spesso la tecnica ed i diversi approcci didattici sono proprio ciò che separa i praticanti di quest'Arte...
Vogliamo tuttavia oggi fare una eccezione a questa datata tendenza, affrontando l'importante tema del 剣体杖 Ken Tai Jo, ossia dell'armonizzazione tra spada (剣 ken), corpo (体 tai) e bastone (杖 jo).
La Scuola di Iwama, dalla quale storicamente proviene il nostro Gruppo, possiede una didattica molto ampia e specifica dello studio delle armi (buki waza)... e considera proprio il 剣体杖 Ken Tai Jo come la summa della fusione di questi tre aspetti (Aiki Ken, Tai jutsu, Aiki Jo), che sono all'inizio trattati separatamente.
L'acquisire una buona padronanza di un arma tradizionale giapponese - non importa quale sia - richiede di certo un allenamento intenso e prolungato, vista la totale diversità storica, filosofica e pratica nella quale queste pratiche sono nate.
Il Ken ed il Jo poi hanno caratteristiche del tutto differenti, poiché essi stessi provengono da tradizioni diverse.
Il Ken, spesso chiamato anche bokken (spada di legno), nacque storicamente quale strumento di allenamento sostitutivo della katana, la spada tradizionale dei guerrieri giapponesi.
Allenarsi con una lama viva era troppo rischioso e moltiplicava gli incidenti fra i praticanti delle scuole di scherma: il sostituto in legno ha permesso di mitigare questa indesiderata tendenza, mantenendo comunque alto il livello di realismo del duello anche durante gli allenamenti.
Successe poi un fatto storico molto importante, e cioè ci si rese conto di quanto fosse elevata anche l'efficacia di una spada di legno usata in modo appropriato, tanto da eleggere il bokken ad arma a tutti gli effetti, e non solo un suo surrogato per l'addestramento.
Si divisero quindi due correnti di pratica, chi continuò ad utilizzare il Ken come sostituto della spada metallica vera e chi invece iniziò a concepire il suo utilizzo come arma da percussione.
L'Aiki Ken di Iwama appartiene a questa seconda corrente... e ciò è evidente dai suoi movimenti di base (suburi), nei quali l'arma si utilizza per percuotere con la parte terminale, piuttosto che tagliare con essa con il tipico movimento basculante con il quale si massimizza l'efficacia del taglio nella spada affilata.
Il Jo invece deriva dalla naturale evoluzione della naginata e dello yari, armi da taglio lunghe all'interno delle quali era infossata un'anima metallica che serviva a reggere la lama terminale.
Il punto nel quale l'arma smetteva di essere solo di legno, ed iniziava ad avere una sezione esterna in legno ed una interna in metallo, è sempre stato particolarmente fragile se sottoposto a flessione.
La naginata e lo yari venivano utilizzati come lance principalmente dai combattenti a cavallo, quindi i colpi di punta erano sicuramente fondamentali, oltre che ai fendenti.
Un Jo è più o meno lo strumento che rimane in mano ad un cavaliere che rompe la sua lancia nel punto in cui in essa era inserita l'anima di metallo che supportava la lama.
Storicamente questo era comprovato dall'abitudine di tagliare i Jo in modo non perpendicolare alla lunghezza, ma tenendo su un lato un piccolo angolo di incidenza (come si affetta il salame, tanto per capirci), proprio per simulare la rottura con una restante parte fantasma metallica: ora questa abitudine si è persa.
Quest'arma è molto versatile poiché può essere impugnata lungo tutta la sua estensione (questo non è possibile né con una katana, né con una spada di legno utilizzata con lo spirito di un oggetto comunque affilato): è possibile colpire con entrambe le parti terminali, sia come una lancia, che come uno strumento di percussione.
Ciò è la principale ragione che moltiplica anche l'ampiezza del bagaglio tecnico del Jo rispetto al Ken. Nella Scuola di Iwama abbiamo infatti:
- 20 suburi di Jo e 7 suburi di Ken;
- 10 kumi Jo (combattimenti preordinati di Jo) e 5 kumi Tachi (combattimenti preordinati di Ken);
- 3 kata codificati di Jo e nessuno di Ken;
Invitiamo chi desiderasse approfondire maggiormente a guardare i video che contengono tutto il programma tecnico di armi di questa Scuola nella colonna destra del Blog, o a questo link.
Poi c'è il nostro corpo: è lui che guida le armi, così come è lui a provare ad armonizzarsi con gli avversari che ci attaccano armati.
In Aikido quindi tradizionalmente si nota una iniziale divisione fra:
- il tai jutsu, ossia le tecniche a mani nude;
- il buki dori ("presa delle armi")... le tecniche a mani nude che si eseguono per disarmare un avversario che ci attacca armato di Ken, di Jo o di Tanken (coltello di legno) - molte volte questa pratica viene incorporata nel tai jutsu stesso -;
- l'Aiki Ken, l'allenamento svolto fra due partner entrambi armati di bokken;
- l'Aiki Jo, ossia l'analogo allenamento svolto fra praticanti entrambi armati di Jo.
Il Ken Tai Jo vuole proprio essere un finale ri-collegamento fra tutte queste diverse parti sopraelencate, cioè la fusione di tutti gli elementi precedenti in un'unica pratica nella quale l'attaccante utilizza un bokken, uno iaito o una katana contro il partner armato di Jo.
Ed è appunto di quest'ultimo elemento che ci occuperemo oggi!
Perché?
Perché non lo fa nessuno e noi abbiamo uno spiccato gusto di trattare cose inedite.
Abbiamo riscontrato da una ricerca sul Web che NON ESISTEva una raccolta completa ed esaustiva che li mostrasse, ne evidenziasse la didattica e ne mostrasse la naturale evoluzione!
Nella scuola di Iwama stessa questo allenamento è considerato di altissimo livello e spesso nei seminari tecnici è possibile assaggiare solo piccoli bocconi della didattica iniziale.
Morihiro Saito Sensei ci ha lasciato 7 Ken Tai Jo codificati, con un numero elevatissimo di variazioni e la sua didattica prevedeva prima esercizi di base (3 parate: choku barai, kaeshi barai e kaiten barai) per apprendere i rudimenti su come far incontrare un'oggetto potenzialmente affilato come la lama di una spada con un bastone di legno, che può facilmente da essere inciso o tagliato da essa.
Quindi da questi 3 esercizi di base, scaturiscono i primi 3 Ken Tai Jo veri e propri e 3 variazioni codificate che prevedono la proiezione di uchi tachi al suolo (che quindi sconfinano nel campo delle tecniche di tai jutsu).
Per il 4º e 5º Ken Tai Jo esiste ancora una forma di base codificata ed una variazione "famosa" che prevede la proiezione del partner, mentre degli ultimi due Ken Tai Jo esiste esclusivamente la forma che porta direttamente all'atterramento di uchi tachi.
Questi esercizi sono quindi particolarmente difficili ed elaborati perché:
- sono veramente pensati per lasciare illesa un'arma di legno che si confronta con il filo di una spada, perciò ogni piccola imperfezione è sinonimo di rendere inutilizzabile il proprio Jo;
- le proiezioni previste per uchi tachi sono piuttosto complesse e compiute con una spada in mano, cosa non esattamente alla portata di molti Aikidoka...
... ed infatti costituiscono il programma tecnico di armi previsto per sostenere il 5º dan (quindi non qualcosa di arcinoto a più insomma!).
Morale della favola: un po' perché si tratta di pratiche non banali, un po' perché vengono riferite ai gradi elevati... si praticano poco nei Dojo e quindi sono poco conosciuti.
O' Sensei rammentava spesso nei suoi insegnamenti verbali di pensare al tai jutsu durante la pratica con le armi e di pensare al buki waza quando si è a mani nude... ciò indica che per lui non esistesse un Aikido "armato" ed uno "a mani nude", quanto dei principi da rendere vivi in ciascuna delle pratiche che facciamo.
Quando avviene davvero quindi l'integrazione completa fra tutti i distinti elementi previsti tradizionalmente dall'Aikido?
La sensazione legata alla frammentazione ("adesso faccio questo, adesso faccio quello") è legata probabilmente alla poca profondità della conoscenza dei principi Aiki, che invece tendono ad unire, accomunare, armonizzare in un tutt'uno ricco di senso ed importanza.
Il Ken Tai Jo mira sicuramente a questa operazione, nella quale in risultato è qualcosa di più della somma delle diverse componenti...
Ma dove lo andiamo ad imparare?
In qualche seminario ultradispendioso dove si mostrano le tecniche ultrasegrete, oppure acquistando un'intera collana didattica di DVD d'oltralpe?
Alcuni potrebbero forse credere che nel 2012 questa sia ancora una soluzione...
Ma per tutti gli altri ci siamo messi di impegno noi, in una fredda mattina sotto le feste di Natale... festeggiando insieme nel Dojo con un allenamento specifico su Ken Tai Jo, richiestoci da Aikidoka allievi ed amici... che si sentivano poco sicuri nell'argomento proprio per la rarità delle occasioni nelle quali lo si vede trattato.
E già che ci eravamo, abbiamo pensato di condividerlo con tutti i nostri lettori, preparando un video che contenesse TUTTE le forme codificate e numerosissime variazioni (fino a 7 per ogni esercizio)... ed alcune sorprese finali di pratiche forse ancora inedite in Italia...
Ed abbiamo provato anche a metterci in pesante discussione, allenandoci con uno iaito, oltre che con il solito bokken... in modo da vedere bene la nostra attuale capacità di armonizzarci con un oggetto metallico in grado di lasciare sul Jo i segni del suo passaggio!
Nessuno lo fa, anche perché è "sfigante" poter constatare (e far vedere agli altri) i segni della propria relativa impreparazione... d'altronde se aspettassimo di essere perfetti per agire, probabilmente passeremo la vita chiusi in un Aiki-sgabuzzino!
Ecco quindi il nostro contributo, che conclude TUTTO il programma tecnico di base di buki waza della Scuola di Iwama, che avevamo già messo on-line da tempo.
Non abbiamo la presunzione di mostrarci tecnicamente perfetti (NON LO SIAMO!), ma ad offrire un riferimento GRATUITO ed efficace per tutti colo che ne avessero bisogno (qui il link alla versione in inglese del filmato).
Dai video purtroppo non si impara più di tanto, bisogna praticare... ed a lungo, sotto la guida di un Maestro competente!
Il nostro contributo è esclusivamente quello di rendere visivamente raggiungibile a tutti una pratica importante, che rischia di essere trascurata per inesperienza. Fateci gentilmente avere impressioni e rimandi.
"Don't do it at home" quindi... ma immaginate come dovesse essere profondo, integrato e vasto il mondo dell'Aikido di O' Sensei!
2 commenti:
Ciao Marco, hai davvero un bellissimo blog. Pieno di riferimenti e spunti utili. Complimenti. Diego
bello!
Visto da un kendoka:
chokubarai = uchiotoshi
kaitenbarai = uchi arai (arai, spazzata laterale, eseguita su colpo avversario, tecnicamente possibile ma non usato perchè non è attuabile nei tempi di combattimento, si preferisce suriage, deviazione con caricamento ascendente)
P.S.
sarebbe molto interessante vedere un lavoro su questi waza con protezioni(bogu da kendo o altro) e armi inerti (shinai o rattan) su tempi ancora più vicini a quelli di un combattimento reale e attacchi che vanno a colpire pienamente il bersaglio (se non parati, deviati, taijutsati)
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