martedì 19 ottobre 2010

Koshukai, stages, raduni... fare Aikido insieme -1


Da qualche tempo volevamo postare un articolo sui raduni degli Aikidoka, poiché in questi anni da esperienze dirette o indirette, abbiamo raccolto molto materiale sul quale riflettere in merito.

Ogni scuola, stile, tipologia di Aikido organizza i suoi... li chiama in modi spesso differenti e li vive anche secondo modalità molto diverse fra loro.
Un piccolo vademecum per orientarsi in questi eventi potrebbe tornare utile a qualche nostro lettore.

Innanzi tutto il nome: in giapponese i raduni della durata di un weekend si chiamano solitamente 講習会 "koshukai", ossia "lezioni", "breve corso".
Vengono invece denominati 合宿 "gashuku" i corsi intensivi, full-immersion potremmo dire, che solitamente durano qualche giorno in più e che sono regolati da norme e finalità diversi da quelli di un normale raduno.

Nella maggioranza dei casi gli Aikidoka si ritrovano ciclicamente durante un weekend per condividere alcune ore di pratica sotto la direttiva di un Insegnante, solitamente di grado più elevato del proprio (anche se questo non è una condizione indispensabile).

Sottolineiamo fin da subito che sarebbe importante utilizzare la parola "stage" con il fonema francese e non con quello, ormai più famoso inglese (che si pronuncia "steig"), visto che quest'ultimo etimologicamente significa qualcosa di molto distinto da quanto poi in realtà avviene sul tatami.

Stage all'inglese indica esclusivamente il palcoscenico, non un lavoro, un tirocinio, un corso... come invece a noi serve che sia in questo caso.

Comunque sia, gli Aikidoka che si ritrovano insieme spesso affrontano piccole o grandi trasferte ed affluiscono da diversi Dojo, magari affiliati allo stesso Ente patrocinante la pratica, per praticare in modo intensivo.

Questa è l'occasione per rivedere vecchi compagni di "Viaggio", conoscerne di nuovi, confrontare il proprio lavoro svolto al Dojo con altri Aikidoka, imparare nuove forme e didattiche che l'Insegnante proporrà al gruppo eterogeneo che viene così a formarsi.

Come dicevamo, ogni scuola organizza i suoi raduni ciclicamente, in modo da provvedere all'avanzamento tecnico dei suoi iscritti, ad uniformare gli avanzamenti di grado con esami pubblici proprio in occasione di questo genere di eventi, solitamente grazie a commissioni tecniche composte dai Senpai ("studenti anziani/esperti") che si ritrovano per l'occasione insieme sul tatami.

La partecipazione ai raduni a volte è consigliata, talvolta è obbligatoria per il mantenimento di una qualifica d'insegnamento, talvolta è preclusa ai principianti se l'evento è previsto a partecipazione esclusiva dei possessori di un grado minimo, in precedenza concordato.

In quest'ultimo caso, tale scelta viene agita per consentire ai praticanti più esperti di soprassedere su alcune pratiche di base per focalizzarsi normalmente su un tipo di lavoro che sarebbe forse difficilmente proponibile ad un principiante.

Esistono koshukai di tutti i tipi quindi: di 3 giorni (venerdì, sabato e domenica), di 2... aperti a tutti gli Aikidoka assicurati, riservati al proprio Ente di appartenenza... ciascuna scuola sceglie di volta in volta le politiche che crede più opportune e produttive.

Nella colonna destra di Aikime trovate già ormai da alcuni anni l'elenco aggiornato dei principali koshukai di Aikido che vengono svolti sul territorio nazionale nell'arco del mese in corso e di quello successivo. Ogni Ente che lo richieda ha la possibilità di segnalare e vedere scaricabile dalle nostre pagine la locandina del suo evento.
Ci scusiamo per tutti gli eventi che pare non abbiano risonanza tramite noi: si tratta semplicemente di mancate segnalazioni da parte degli interessate e di mancanza di tempo da parte della Redazione di andare a scovare le cose interessanti a casa di ogni Ente patrocinante.

Ma a noi piace dare più ampia scelta possibile al lettore in materia di Aikido, perciò il nostro tentativo è stato e sarà quello di non farci sfuggire troppo le buone occasioni di pratica in Italia!

Ora è interessante studiare insieme le diverse dinamiche che abbiamo avuto la possibilità di osservare in numerosi anni di presenza in più di un centinaio di essi.

Innanzi tutto, la guida si un Maestro diverso da quello che viene regolarmente frequentato nel proprio Dojo.
Egli avrà modi diversi di espressione di quanto siamo già soliti contattare sul tatami. Molte volte più evoluti, migliori... ma anche semplicemente diversi è sufficiente.

Per alcuni allievi ciò significherà una sorta di "up-grade", cioè la possibilità di esaminare più approfonditamente un aspetto specifico della pratica, reso possibile dalla presenza di un maggior numero di esperti rispetto ai propri compagni regolari di corso.

Per altri la stessa cosa potrà essere vissuta quasi come una sorta di "shock", che mina improvvisamente le timide sicurezze acquisite, in quanto apre all'improvviso nuove prospettive e possibilità su quanto è possibile imparare, realizzare, vivere dell'Aikido.

Alcuni vanno in crisi! "Il mio insegnante faceva così"... "Questo grande Maestro fa in quest'altro modo"... chi è dei due che sbaglia?
"Esiste un Aikido vero, o un Aikido giusto?" Ogni principiante, ad un certo punto, è stato portato a muovere in sé simili domande.

Questo può indurlo ad una spinta propulsiva molto forte a "cercare la verità", quella almeno che egli considera tale dal suo punto di vista.

Non siamo ad oggi sicuri che egli la potrà un giorno trovare.... ma siamo invece certi che ciò gli consentirà di fare comunque molta strada e quindi anche di accumulare le esperienze che consentiranno un giorno di rispondere alle proprie domande più profonde.

Altro punto importante: il confronto con altri praticanti non appartenenti al proprio solito Aiki-micro-mondo.

Anche questo, istantaneamente, mette alcuni praticanti sulla via della comparazione, del giudizio e talvolta anche della critica.

Di per sé nessuno di questi elementi crediamo possa considerarsi a priori da evitare, o, addirittura, un ostacolo: l'importante è che essi siano utilizzati per stimolare ulteriormente in sé una presa di coscienza migliore di cosa l'Aikido sia!

Se incontriamo un nostro pari-grado, capace di movimenti più fluenti dei nostri, più potenti dei nostri, più armonici dei nostri... con un bagaglio tecnico più vasto di quello che possediamo noi... non è un peccato accorgersene e tentare di capire come egli abbia fatto ad "accumulare" cotanta grazia!

Se poi riuscissimo a "scoprire il suo segreto" ed imitarlo, avremmo usato il giudizio e la capacità di confronto in modo più che positivo!

Avviene purtroppo a volte anche che qualcos'altro però
: "Guarda quello, non è nemmeno capace a stare in piedi ed è terzo Dan... inaudito!"
Quante volte abbiamo sentito qualcosa di simile?

Molte crediamo, almeno a noi è successo (ed è anche capitato di essere coloro che lo dicevano, per tutta sincerità). Si tratta di critica distruttiva, o perlomeno, non costruttiva se poi si ferma ad una svalutazione gratuita dell'altro e del suo operato.

Se ci muove a tentare di supportare la persona in questione, nuovamente non è un grosso "peccato" essere capaci di analisi e giudizio, ma non altrettanto se ciò viene utilizzato solo per mostrare a se stessi ed agli altri "quanto si è diventati bravi".

Questo in Aikido ci sentiamo proprio di dire che non serve a nulla.

Innanzi tutto perché può essere vero solo in modo relativo e mai in modo assoluto... e poi perchè ogni volta che ci si ferma a fare il punto della situazione, anche qualora ci si riconoscesse migliori di altri, saremmo comunque fermi a disquisire anziché fare il prossimo passo sulla strada che abbiamo scelto di percorrere.




Pare un paradosso, ma purtroppo quest'ultimo caso sembra il più frequente agli stage: con la nostra buona volontà ciascuno di noi può fare qualcosa per modificare questa dinamica tuttavia!!!

Molti aspetti legati agli stage, raduni, koshukai restano da esaminare con tranquillità...

perciò concludiamo questo primo Post sull'argomento, promettendovi a breve di tornarci su, per studiare insieme: questioni riguardanti i gradi dei partecipanti e dei Maestri che insegnano, le principali regole di etichetta da tenere durante lo svolgimento, la possibilità di partecipare ad eventi organizzati da Enti diversi dal proprio... le nuove tendenze moderne "interstile", e molto altro ancora.

A voi tutti un arrivederci a presto, perché no, anche insieme su un tatami!

1 commento:

Carlo ha detto...

Ottime riflessioni, specie in vista dei tanti, prossimi, appuntamenti
;-)