Molti individui hanno tentato, nel corso della storia, di trovare una "teoria unificante del tutto"… ossia un modello dell’universo che funzioni, rispecchi e ben rappresenti ogni ambito in cui esso si manifesta.
Si è partiti con la religione e la filosofia, nelle quali si è sempre avuta la tensione verso un aspetto unitario che sottostà a tutto ciò che esiste.
Quindi è stata la volta della scienza, che ha provato a descrivere il “funzionamento” della realtà che ci circonda. Si sono trovate leggi soddisfacenti per il macrocosmo, la nostra realtà quotidiana, per il microcosmo… cioè per i fenomeni che avvengono a livello atomico e sub-atomico.
Attualmente non è semplice trovare una teoria che riesca a far coabitare insieme il micro ed il macro. Ma se ciò è difficile nel solo ambito scientifico (quindi razionale… certo…), figuriamoci quanto si è ancora distanti da una teoria unificante che contempli al suo interno le verità sperimentali della fisica, quelle più evanescenti della mente e dell’inconscio, fino ad abbracciare le spiritualità… in un sol colpo!
Non abbiamo ancora a disposizione una teoria integrata della realtà, anche perché non siamo ancora stati capaci di integrare bene i nostri stessi strumenti di ricerca. La scienza rimanda che non esiste ciò che non è misurabile e/o ripetibile sperimentalmente, mentre le neuroscienze rappresentano la psiche con modelli ancora incompleti, di cui si trovano ancora molteplici interpretazioni diverse, anche diametralmente opposte.
La spiritualità spesso è ancora legata ad un credo religioso, opinabile per definizione di “non dimostrabile”.
Ma Morihei Ueshiba, più volte, ha rimandato di aver coniato un’Arte che si basa sui principi stessi dell’Universo… inteso come un tutto unico, un sistema interdipendente ed integrato con ogni suo tipo di manifestazione.
Si è partiti con la religione e la filosofia, nelle quali si è sempre avuta la tensione verso un aspetto unitario che sottostà a tutto ciò che esiste.
Quindi è stata la volta della scienza, che ha provato a descrivere il “funzionamento” della realtà che ci circonda. Si sono trovate leggi soddisfacenti per il macrocosmo, la nostra realtà quotidiana, per il microcosmo… cioè per i fenomeni che avvengono a livello atomico e sub-atomico.
Attualmente non è semplice trovare una teoria che riesca a far coabitare insieme il micro ed il macro. Ma se ciò è difficile nel solo ambito scientifico (quindi razionale… certo…), figuriamoci quanto si è ancora distanti da una teoria unificante che contempli al suo interno le verità sperimentali della fisica, quelle più evanescenti della mente e dell’inconscio, fino ad abbracciare le spiritualità… in un sol colpo!
Non abbiamo ancora a disposizione una teoria integrata della realtà, anche perché non siamo ancora stati capaci di integrare bene i nostri stessi strumenti di ricerca. La scienza rimanda che non esiste ciò che non è misurabile e/o ripetibile sperimentalmente, mentre le neuroscienze rappresentano la psiche con modelli ancora incompleti, di cui si trovano ancora molteplici interpretazioni diverse, anche diametralmente opposte.
La spiritualità spesso è ancora legata ad un credo religioso, opinabile per definizione di “non dimostrabile”.
Ma Morihei Ueshiba, più volte, ha rimandato di aver coniato un’Arte che si basa sui principi stessi dell’Universo… inteso come un tutto unico, un sistema interdipendente ed integrato con ogni suo tipo di manifestazione.
Per usare un parolone, spesso di cui si abusa, pare che l’Aikido fosse stato concepito dal suo Fondatore come un’Arte olistica, cioè “un tutt’uno” nel quale ci potessero essere in potenza i riflessi di tutte le cose… in modo tale che armonia, pace e salute potessero divenire sinonimi, poiché realtà fondate sulla medesima essenza.
Noi crediamo questo, e ce ne assumiamo volentieri la responsabilità, ma non siamo qui per provarlo.
Noi crediamo questo, e ce ne assumiamo volentieri la responsabilità, ma non siamo qui per provarlo.
Vogliamo però offrire al lettore qualche spunto di riflessione in merito a questo filo rosso che può unire tutte le cose, anche le più diverse fra loro… per poi metterlo in connessione diretta con l’Aikido, in modo da valutare insieme la possibilità di una "teoria del tutto", di cui l’Aikido stesso possa essere un degno figlio.
Più di una volta ci si imbatte nell’affermazione di una certa ciclicità della vita e delle cose: “è una ruota che gira” dice la saggezza popolare. Siamo poi così distanti dalla realtà?
Alcuni modernissimi studi in campo biologico, medico, sociologico, astronomico mostrerebbero una certa assonanza con questo fatto della ciclicità, tanto da averne individuato con esattezza le quattro componenti di cui sembra composta.
Molti sistemi ciclici appaiono sempre composti dalle seguenti fasi:
1 – eccitazione
Più di una volta ci si imbatte nell’affermazione di una certa ciclicità della vita e delle cose: “è una ruota che gira” dice la saggezza popolare. Siamo poi così distanti dalla realtà?
Alcuni modernissimi studi in campo biologico, medico, sociologico, astronomico mostrerebbero una certa assonanza con questo fatto della ciclicità, tanto da averne individuato con esattezza le quattro componenti di cui sembra composta.
Molti sistemi ciclici appaiono sempre composti dalle seguenti fasi:
1 – eccitazione
2 – espansione
3 – contrazione
4 – rilassamento
Questo in natura sembra essere molto più che un caso, tanto da far battezzare le precedenti come “le 4 fasi della vita”. E come dicevamo, per giunta, anche sistemi molto diversi paiono obbedire a questa legge di ciclicità, esattamente nell’ordine proposto da 1 a 4.
Questo in natura sembra essere molto più che un caso, tanto da far battezzare le precedenti come “le 4 fasi della vita”. E come dicevamo, per giunta, anche sistemi molto diversi paiono obbedire a questa legge di ciclicità, esattamente nell’ordine proposto da 1 a 4.
Esaminiamone alcuni:
1) la respirazione: apnea (eccitazione), inspirazione (espansione), apnea ossigenata (contrazione) ed espirazione (rilassamento);
2) le stagioni dell’anno solare: primavera (eccitazione), estate (espansione), autunno (contrazione) ed inverno (rilassamento);
3) i cicli dell’Universo: nascita - Big Bang (eccitazione), espansione delle nebulose planetarie – nelle quali ora viviamo (espansione), contrazione delle nebulose planetarie, che appare come buco nero e poi, per effetto delle grandi forze gravitazionali, in una stella, fino al Big Crunch universale (contrazione), morte della stella che appare come meteorite – stato che precede il Big Bang successivo (rilassamento);
4) le fasi cardiache: vibrazione delle valvole semilunari che si chiudono mediante uno stimolo elettrico (eccitazione), riempimento dei ventricoli – diastole (espansione), contrazione ventricolare – sistole (contrazione), quindi i ventricoli spingono il sangue nelle arterie – diastole passiva (rilassamento);
5) il rapporto sessuale: per entrambi i sessi eccitazione mentale mediante tensione erotica (eccitazione), poi aumento di volume nei genitali nell’incontro amoroso (espansione), orgasmo (contrazione), quindi per entrambi i sessi ritorno allo stato genitale di normalità (rilassamento);
6) la gravidanza: inseminazione (eccitazione), crescita dell’addome (espansione), parto (contrazione) e ritorno allo stato di normalità dell’utero (rilassamento);
7) allattamento di un neonato: stimolo di fame generante irrequietezza e pianto (eccitazione), assunzione del latte materno dal capezzolo (espansione), contrazioni involontarie post-pasto – solitamente chiamate comunemente “digestione del neonato” (contrazione), sonno (rilassamento);
8) le fasi della vita: infanzia (eccitazione), giovinezza (espansione), maturità (contrazione) e vecchiaia (rilassamento).
Queste sono solo i più noti fra i molti cicli naturali che obbediscono alle “4 fasi della vita”: sembra esserci una sorta di “legge” universale che accomuna questi contesti insospettabilmente diversi e separati.
Per quanto concerne l’Aikido ora…
Due di questi cicli, quello cardiaco e quello respiratorio, appartengono di diritto a tutti gli esseri umani vivi… e ciascun praticante saprà quanto è importante focalizzare la propria consapevolezza sulla respirazione durante il movimento nella pratica.
Cuore e respirazione sono cicli analoghi come comportamento (abbiamo visto sopra), ma soprattutto sono interdipendenti fra loro.
Un Aikidoka allenato e consapevole del suo movimento ha una respirazione fluida e naturale anche in mezzo all’attacco di numerosi avversari. Il suo cuore deve necessariamente battere ad una frequenza ottimale (cioè non vicina alla soglia della tachicardia!)… durante ogni azione che compie sul tatami.
Se il respiro si affanna, il cuore si affatica… la mente si annebbia, ed anche il più preparato dei praticanti risulta semplicemente inefficace e fuori tempo.
Pare proprio che l’Aikido promuova una grande cura della consapevolezza sulla propria respirazione.
Così facendo però, potrebbe renderci consci in un sol momento di tutti gli altri cicli composti dalle medesime fasi che costituiscono il ciclo respiratorio, mediante il principio dell’analogia…
…e come recita un detto ermetico, “come in basso, così in alto”, far entrare in sintonia il praticante (tramite la respirazione durante il movimento) con tutti gli altri cicli suddetti, mediante il principio di risonanza.
Ricordiamo che O’ Sensei diceva: “Io sono l’Universo” ed usava spesso frasi tipo “Respirate l’attacco del vostro avversario!”.
1) la respirazione: apnea (eccitazione), inspirazione (espansione), apnea ossigenata (contrazione) ed espirazione (rilassamento);
2) le stagioni dell’anno solare: primavera (eccitazione), estate (espansione), autunno (contrazione) ed inverno (rilassamento);
3) i cicli dell’Universo: nascita - Big Bang (eccitazione), espansione delle nebulose planetarie – nelle quali ora viviamo (espansione), contrazione delle nebulose planetarie, che appare come buco nero e poi, per effetto delle grandi forze gravitazionali, in una stella, fino al Big Crunch universale (contrazione), morte della stella che appare come meteorite – stato che precede il Big Bang successivo (rilassamento);
4) le fasi cardiache: vibrazione delle valvole semilunari che si chiudono mediante uno stimolo elettrico (eccitazione), riempimento dei ventricoli – diastole (espansione), contrazione ventricolare – sistole (contrazione), quindi i ventricoli spingono il sangue nelle arterie – diastole passiva (rilassamento);
5) il rapporto sessuale: per entrambi i sessi eccitazione mentale mediante tensione erotica (eccitazione), poi aumento di volume nei genitali nell’incontro amoroso (espansione), orgasmo (contrazione), quindi per entrambi i sessi ritorno allo stato genitale di normalità (rilassamento);
6) la gravidanza: inseminazione (eccitazione), crescita dell’addome (espansione), parto (contrazione) e ritorno allo stato di normalità dell’utero (rilassamento);
7) allattamento di un neonato: stimolo di fame generante irrequietezza e pianto (eccitazione), assunzione del latte materno dal capezzolo (espansione), contrazioni involontarie post-pasto – solitamente chiamate comunemente “digestione del neonato” (contrazione), sonno (rilassamento);
8) le fasi della vita: infanzia (eccitazione), giovinezza (espansione), maturità (contrazione) e vecchiaia (rilassamento).
Queste sono solo i più noti fra i molti cicli naturali che obbediscono alle “4 fasi della vita”: sembra esserci una sorta di “legge” universale che accomuna questi contesti insospettabilmente diversi e separati.
Per quanto concerne l’Aikido ora…
Due di questi cicli, quello cardiaco e quello respiratorio, appartengono di diritto a tutti gli esseri umani vivi… e ciascun praticante saprà quanto è importante focalizzare la propria consapevolezza sulla respirazione durante il movimento nella pratica.
Cuore e respirazione sono cicli analoghi come comportamento (abbiamo visto sopra), ma soprattutto sono interdipendenti fra loro.
Un Aikidoka allenato e consapevole del suo movimento ha una respirazione fluida e naturale anche in mezzo all’attacco di numerosi avversari. Il suo cuore deve necessariamente battere ad una frequenza ottimale (cioè non vicina alla soglia della tachicardia!)… durante ogni azione che compie sul tatami.
Se il respiro si affanna, il cuore si affatica… la mente si annebbia, ed anche il più preparato dei praticanti risulta semplicemente inefficace e fuori tempo.
Pare proprio che l’Aikido promuova una grande cura della consapevolezza sulla propria respirazione.
Così facendo però, potrebbe renderci consci in un sol momento di tutti gli altri cicli composti dalle medesime fasi che costituiscono il ciclo respiratorio, mediante il principio dell’analogia…
…e come recita un detto ermetico, “come in basso, così in alto”, far entrare in sintonia il praticante (tramite la respirazione durante il movimento) con tutti gli altri cicli suddetti, mediante il principio di risonanza.
Ricordiamo che O’ Sensei diceva: “Io sono l’Universo” ed usava spesso frasi tipo “Respirate l’attacco del vostro avversario!”.
Questi detti sono forse razionalmente incomprensibili, ma di certo posseggono un grande potere evocativo e simbolico se abbracciate in un’ottica più ampia.
Un ottica appunto che comprende “il tutto”, ossia che non fa differenze sostanziali tra il micro (l’uomo) ed il macro (l’universo, nei confronti dell’uomo). Le scale di grandezza non sono fra loro commensurabili, ma probabilmente Morihei Ueshiba era conscio di appartenere ad un unico “processo” , un unico “sistema”, regolato da leggi unificate ed integrate… un sistema olistico, appunto.
In quest’ottica, comprendere a fondo le leggi che governano l’uomo è la stessa cosa che carpire quelle dell’intero Universo, e vice versa, ovviamente!
Non sappiamo se sia realmente così, ci auguriamo di si… ed in tanto, mentre cerchiamo di scoprirlo, continuiamo a praticare.
Questo un nostro timido tentativo di integrare la realtà che ci circonda al tatami che frequentiamo con assiduità: con apertura e curiosità saremo lieti di conoscere i vostri pensieri e studi in questa direzione.
In quest’ottica, comprendere a fondo le leggi che governano l’uomo è la stessa cosa che carpire quelle dell’intero Universo, e vice versa, ovviamente!
Non sappiamo se sia realmente così, ci auguriamo di si… ed in tanto, mentre cerchiamo di scoprirlo, continuiamo a praticare.
Questo un nostro timido tentativo di integrare la realtà che ci circonda al tatami che frequentiamo con assiduità: con apertura e curiosità saremo lieti di conoscere i vostri pensieri e studi in questa direzione.
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