lunedì 26 gennaio 2009

稔望月 Minoru Mochizuki: pioniere pluridecorato

“Credo davvero tantissimo che ci siano parole che oggi possano veicolare al mondo le idee e il pensiero di Ueshiba Sensei, ma è altrettanto necessario avere delle tecniche che possano insegnare le medesime cose. E’ di vitale importanza l’essere capaci di esprimere questo a parole e di dimostrarlo con i fatti”. [Minoru Mochizuki]


Minoru Mochizuki
nacque il 7 aprile 1907 a Shizuoka, capoluogo dell’omonima Prefettura giapponese. Trasferitosi con la famiglia a Tokyo nel 1912, si accostò alle arti marziali iniziando a praticare il Judo, Kendo nel 1918 alla scuola di un ex Samurai ed iscrivendosi quindi al Kôdôkan nel 1926.
Nel 1927 fu accettato come uchideshi dal Maestro Kyuzo Mifune, 10° dan di Judo allora direttore del Kôdôkan e in seguito venne notato dallo stesso Jigoro Kano, Fondatore del Judo, che lo promosse fra i suoi più meritevoli collaboratori. In meno di due anni ricevette il grado 3° Dan, un traguardo veramente di tutto rispetto.

Per iniziativa di Kano Sensei, Minoru iniziò a dedicarsi al Katori Shinto Ryu e Shindo Muso Ryu e fu quindi inviato ufficialmente sempre dal suo Maestro nel 1930 presso Morihei Ueshiba, O’ Sensei, a studiare Aikido, con il compito di relazionare ogni mese il Kôdôkan in merito a questa esperienza.
Non dimentichiamo infatti che Gigoro Kano Sensei e Ueshiba Sensei si erano incontrati personalmente pochi mesi prima ed il Fondatore del Judo rimase positivamente impressionato dall’Arte di O’ Sensei, a dire delle cronache del tempo, tanto da pronunciare la storica frase: “questo è il mio Budo ideale”. Come da antica tradizione, non stupisca quindi che egli abbia inviato uno dei suoi allievi più promettenti a studiare sotto il patrocinio di un altro famoso Maestro, con lo scopo di avere un feedback che gli consentisse di entrare attivamente nel merito di ciò che veniva insegnato nel Dojo che lo aveva tanto meravigliato.

Mochizuki iniziò ad apprendere Daito Ryu Aikijujutsu (al tempo non aveva ancora assunto il nome “Aikido”), per qualche mese a Mejiro, antecedentemente all’apertura nell’aprile del 1931 a Ushigome del Kobukan Dojo. All’epoca aveva 24 anni e compiva progressi notevoli grazie alla sua vasta esperienza nel Budo e al suo innato talento. Poco dopo essere entrato al Kobukan, il Maestro Ueshiba gli chiese di supervisionare i suoi uchideshi e di aiutarlo come assistente Istruttore. O’ Sensei suggerì a Mochizuki anche di sposare sua figlia e divenire così suo figlio adottivo e successore. Mochizuki declinò l’offerta e la fatalità volle che di lì a poco si ammalasse di pleurite e tubercolosi polmonare.
Fu riportato a Shizuoka per poter essere curato.

Dopo tre mesi trascorsi in ospedale, iniziò gradualmente a insegnare in un Dojo costruito da suo fratello e da alcuni amici nel centro della città. L’apertura ufficiale del suo primo Dojo fu però nel novembre del 1931 e vi parteciparono diversi dignitari di Tokyo, tra cui Ueshiba, l’Ammiraglio Takeshita e il generale Makoto Miura.

Benché Minoru avesse trascorso solo pochi mesi con Ueshiba Sensei a Tokyo prima di ammalarsi, questi non mancava regolarmente di fargli visita quando si recava ad insegnare lungo la strada per Kyoto, nei seminari organizzati dalla Budo Senyokai, sponsorizzata dall’Omoto Kyo.
Fu proprio in questo periodo che Ueshiba conferì a Mochizuki due pergamene “moku roku” di trasmissione del Daito Ryu. Entrambe sono datate giugno 1932: la prima si intitola “Daito Ryu Aikibujutsu” ed è identica al “Daito Ryu Hiden Mokuroku”, dato da Sokaku Takeda come raggiungimento del primo livello di studio del Daito Ryu, la seconda invece è intitolata “Hiden Ogi”, e certificava il raggiungimento del successivo livello più elevato nella tradizione del Daito Ryu. Entrambe le pergamene portano la firma di “Moritaka Ueshiba, allievo di Sokaku Takeda” e un sigillo su cui si legge “Aiki Jujutsu. Questi documenti forniscono un’ulteriore prova dell’importanza del Daito Ryu nella storia e sviluppo tecnico dell’Aikido.

Pochi anni più tardi, nel 1936, nacque il suo primo figlio, Hiroo.
Minoru Mochizuki ricevette nel 1938 un importante incarico governativo e si trasferì in Mongolia, per ricoprire la carica di Vice-Prefetto distrettuale. Questa esperienza diede lui modo di comprendere in maniera ancora più approfondita le radici storiche delle arti marziali cinesi e di divulgare quelle giapponesi.

Durante il suo soggiorno apprese anche il Karate con un Maestro giapponese. Alcune cronache azzardano che questo “Maestro” fosse addirittura lo stesso Gichin Funakoshi, Fondatore del Karate Shotokan, anch’egli venuto personalmente a conoscenza diretta di Gigoro Kano Sensei a Tokyo, nel 1922… ma dalla biografia di Funakoshi Sensei non risulta che egli fosse stato in Mongolia in quegli anni, quindi siamo propensi a non dare eccessivo credito alle fonti che lo vedrebbero coinvolto con gli insegnamenti di Karate ricevuti da Mochizuki Sensei.
Questi ritornò in Giappone finita la guerra, nel 1946, e poco dopo riprese l’insegnamento nel suo Dojo e contatti con Morihei Ueshiba, che gli richiese assistenza nella direzione dell’Hombu Dojo Aikikai, a fronte della sua esperienza. Egli tuttavia rifiutò, per non essere coinvolto in questioni di carattere più politico ed amministrativo relative a questa fiorente organizzazione.

Nel 1951 fu incaricato di svolgere una ricerca di economia per la Nihon University ed entrò a far parte della delegazione culturale giapponese invitata dall’Unesco a Ginevra per una manifestazione.
Pare che un contrattempo lo costrinse a prolungare la sua permanenza in Europa, dove nel frattempo diede dimostrazioni di Judo e Bujutsu. Egli fu, inoltre, il primo a portare l’Aikido in Occidente, quando nel 1951 viaggiò attraverso la Francia per diffondere il Judo.



La sua opera continuò negli anni a venire, soprattutto in questa nazione, grazie anche al trasferimento il loco del figlio Hiroo, che promuoverà, oltre che le arti marziali paterne, anche il Karate, ed in seguito fonderà lo Yoseikan Budo.

Pare che Mochizuki Sensei divenne tuttavia pioniere dell’Aikido anche sotto molteplici altri punti di vista.
L’introduzione dell’Arte di O’ Sensei in Europa e l’associazione di quest’ultima con il Judo derivano infatti direttamente dalle prime attività di Mochizuki.
Egli pose le fondamenta di un sistema che si sarebbe ripetuto per molti Paesi europei e che prevedeva che le radici dell’Aikido affondassero direttamente nella comunità del Judo già esistente.

Un ampio numero di praticanti europei di vecchia data era costituito infatti da Judoka che avevano concluso la loro carriera agonistica e potevano trovare nelle aggraziate tecniche di Aikido un prosieguo logico ed ideale della loro pratica marziale in modo innvativo e stimolante.
Mochizuki trascorse un totale di due anni e mezzo in Francia e i suoi sforzi permisero di porre le basi per lo sviluppo della più grande comunità di Aikidoka al di fuori del Giappone.

Al suo ritorno dall’Europa, Mochizuki riferì a Ueshiba Sensei di come avesse dovuto mostrare la sua abilità ad altri praticanti di Judo e Kendo, che volevano dimostrare di essere i migliori, mentre insegnava in Francia, Egli, inoltre, asserì che, se l’Aikido meritava una diffusione internazionale, avrebbe dovuto possedere il sé una base tecnica più ampia. Ueshiba, secondo le testimonianze, replico secco:

“Tutto il tuo modo di pensare è un errore! Ovviamente è sbagliato essere deboli, ma non è tutto. Ti rendi conto che non siamo più nell’epoca in cui l’ottica era vincere o perdere? Ora è l’epoca dell’armonia, non riesci a vederlo?”.

Mochizuki Sensei così commentò l’avvenimento:

“Mi disse questo guardandomi dritto negli occhi. Allora non ero ancora in grado di comprendere, ma lentamente e con il trascorrere del tempo tutto mi fu più chiaro. Questo perchè oggi percepisco ciò che faccio… Abbiamo visto la situazione mondiale evolversi gradualmente attraverso una guerra che dicono abbia ridotto allora la popolazione mondiale ad un terzo del suo numero attuale. In tale situazione come possiamo ancora parlare di vincere o perdere? Questo è quello che sento con sincerità dai più lontani recessi del mio cuore ed è il motivo per cui ho deciso di diffondere con convinzione il Budo nel mondo”.

Nel 1960 venne premiato dal Bureau du Conseil Municipal di Parigi con la medaglia d'argento della Città di Parigi.

Nel 1971 ritornò in Francia per tenere un corso di Judo e Aikido, mentre nel 1971 fu impegnato in una attività analoga a Saigon, in Vietnam.
Dal 1976 tenne ogni anno una lezione al Kôdôkan per i Maestri di alto rango.

Minoru Mochizuki continuò il suo insegnamento in Giappone ed a recarsi in Europa, anche se, dagli anni ‘80 in poi, l’età e la salute ne limitano gli spostamenti.

Egli formulò gradualmente un proprio sistema marziale, che includeva in sé elementi di Judo, Jujutsu, Aikido, Karate, Katori Shinto Ryu. Questo stile divenne poi noto come “Yoseikan Budo. Tale progetto portava l’evidente impronta delle filosofie degli insegnanti per cui provava profondo rispetto: Jigoro Kano, pensatore razionale e dinamico e Morihei Ueshiba, che aveva una notevole inclinazione verso la spiritualità; nel loro modo di insegnare avevano trasmesso a Mochizuki la sensazione di futilità nel pensare unicamente al concetto di vittoria, unitamente alla consapevolezza di come lo scopo più autentico del Budo risiedesse nello sviluppo personale dell’individuo.

Mochizuki si mantenne periodicamente in contatto con il Fondatore dell’Aikido fino alla sua morte nel 1969, anche se rimase sempre indipendente dall’Aikikai Hombu Dojo. Continuò a viaggiare all’estero, ponendo basi stabili in Francia, Australia, Taiwan e Canada. Continuò ad insegnare lo Yoseikan Budo nel suo dojo di Shizuoka e a scrivere libri e articoli su diversi aspetti relativi alle arti marziali.

Mochizuki apparse nella seconda Aikido Friendship Demonstration, tenuta il 25 ottobre 1986 e scrisse il libro Nihonden Jujutsu
(“Jujutsu tradizionale giapponese”).



Nel 2000 ricevette a Shizuoka la delegazione Internazionale dello Yoseikan Budo.

Dal 2001, stante la sua cattiva salute, si trasferì definitivamente presso il figlio Hiroo ad Aix-en-Provence, nel sud della Francia.

La sede principale dello Yoseikan Budo venne trasferita anch’essa in Francia. Il figlio divenne nell’estate del 2001 il successore ufficiale “Soke” davanti all’assemblea internazionale dei Maestri della scuola, anche se il suo approccio si differenziava notevolmente da quello del padre e comprendeva anche un sistema di competizione.

Mochizuki Sensei morì serenamente all’età di 95 anni nel 30 maggio del 2003, proprio nel Paese che seppe essere il trampolino di lancio per lo sviluppo internazionale dell’Aikido.

Nella sua lunga carriera, ha ottenuto numerosissimi riconoscimenti in svariate pratiche Marziali. Ne offriamo di seguito un dettagliato elenco:

- Daitoryû Aikijûjitsu menkiô kaiden (massimo grado)
- 10° Dan di Aikido, Meijin, grado Kokusai Budo Inn riconosciuto dalla famiglia Ueshiba
- 9° Dan di Nihon Ju Jutsu
- 8° Dan di Judo Kokusai Budo Inn
- 7° Dan di Judo Kodokan
- 8° Dan Hanshi di Tenshin Shoden Katori Shinto Ryu
- 7° Dan di Iaido, Kyoshi, Zen Nihon Iaido Renmei
- 5° Dan di Kendo Zen Nihon Kendo Renmei
- 9° Dan di Shindo Muso Ryu Jo Jutsu


Inoltre ha ricevuto i seguenti diplomi tradizionali:
- da Morihei Ueshiba il Menkyo Kaiden e i due rotoli di Okuden “Goshinyo no Te” e “ Hiden ogi no Koto”.
- da Sanjuro Oshima, Soke di Gyokushin Ryu, lo “Shoden Kirigami Mokuroku”

Mochizuki Minoru Shihan, (63° Dan se si potessero sommare!) ricoprì anche la carica di Presidente Onorario della I.F.N.B. ("International Federation of Nippon Budo")

Un esempio raro e rispettabile di vita dedicata allo studio, insegnamento e divulgazione dei principi del Budo, che ogni praticante potrebbe con efficacia prendere come esempio di passione, coinvolgimento ed efficacia in merito alle filosofie ed ideali incarnati dalle Arti Marziali classiche.

1 commento:

Rosario russo ha detto...

Grande maestro e grande devozione,da esempio per molti che prati chiamò le arti marziali tradizionali e moderne