C’è movimento quest’oggi all’interno dell’Ibaraki Shibu Dojo di Iwama: una riunione insolita, improbabile, fantasiosa, di tempi moderni e passati sta avendo luogo. Conoscete i famosi protagonisti? Cliccate sull'immagine per vederla ingrandita... e se avete qualche dubbio (e conoscete l’inglese) non esitate a visitare i link legati ai nomi!
Alcuni sono giunti da tempo ed si sono già accomodati a sedere: fra loro possiamo vedere (da sinistra verso destra) Kisshomaru Ueshiba Sensei, secondo Aikido Doshu, Nobuyoshi Tamura Sensei, quindi l’inconfondibile O’ Sensei, nell'atto di proferire parole importanti… Koichi Tohei Sensei e Moriteru Ueshiba Sensei, terzo Aikido Doshu.
Entra un po’ trafelato, di corsa per il ritardo, Gozo Shioda Sensei e subito dietro a lui Rinjiro Shirata Sensei e Shoji Nishio Sensei si godono divertiti la scena; poco più a destra, in abito da cerimonia, raggiunge il gruppo anche Morihiro Saito Sensei, per decenni custode dell’Aiki Jinja di Iwama, mentre Hiroshi Tada Sensei fa segno di riunirsi in cerchio attorno al Grande Maestro.
Molti anche gli assenti giustificati per la serata: fra essi i principali sono Minoru Mochizuki Sensei, Tadashi Abe Sensei, Masamichi Noro Sensei, fondatore del Ki No Michi e Seigo Yamaguchi Sensei... pionieri dell’Aikido in Francia, Hirokazu Kobayashi Sensei, che viaggiò di frequente in Europa (soprattutto in Francia, Italia, Germania), Aritoshi Murashige e Seiichi Sugano Sensei... pionieri dell’Aikido in Belgio (il primo soprattutto), Francia, Lussemburgo Australia e Stati Uniti (il secondo), Katsuaki Asai Sensei e Kenji Shimizu Sensei... pionieri dell’Aikido in Germania.
Non sono riusciti a giungere anche molti Insegnanti d'oltreoceano; fra loro ricordiamo Michio Hikitsuchi Sensei, importante referente per gli U.S.A. e la Francia, Kazuo Chiba Sensei, Mitsunari Kanai Sensei, Akira Tohei Sensei, famosi insegnanti in Europa e Stati Uniti (soprattutto California, Massachusetts, Illinois), ed ancora Mitsugi Saotome Sensei e Yoshio Kuroiwa Sensei, che viaggiarono o risiedettero anch'essi negli U.S.A. per insegnare.
La lista potrebbe continuare ancora, ma probabilmente tutti questi grandi Maestri non avrebbero potuto accomodarsi tutti confortevolmente nello stesso locale, e storicamente non furono infatti mai presenti nello stesso momento.
Si tratta di grandi Praticanti prima ed Insegnanti poi che hanno in comune di essere stati, in periodi e per durate differenti, tutti allievi diretti del Fondatore dell’Aikido (tranne forse Moriteru Sensei, diciottenne alla morte di O’ Sensei, che però oltre ad esserne il nipote è attuale Doshu della Fondazione Aiki di Tokyo e Chairman perpetuo della Federazione Internazionale di Aikido - I. A. F. - dal 1999).
Hanno accettato di riunirsi per questa curiosa ed inedita “Aiki-Convencion”. Quale sarà il tema all’ordine del giorno?
Il loro Grande Maestro ha chiamato ciascuno di loro al suo cospetto per discutere insieme sulle sorti future dell'Amata Arte: come tramandarla, cosa considerare prioritario, su cosa puntare maggiormente in futuro rispetto alla pratica ed alla filosofia che la caratterizzano.
Le opinioni, com'è ovvio, sono molte ed a volte contrastanti: c'è chi ritiene importantissimo rendere l'idea di fluidità di movimento ed assenza di forza muscolare, chi predilige una tecnica chiara, pulita, solida ed efficace, chi pensa che ogni cosa perda di valore nei confronti della capacità di sentire e dirigere il Ki... ed altri ancora che hanno opinioni intermedie fra queste, o magari inedite...
Chi avrà ragione?!
Morihei Ueshiba, con pazienza ed attenzione, ascolta tutti i loro punti di vista, tutti i molteplici pareri, nati dalla loro personale esperienza e dai loro diversi caratteri... poi pronuncia sorprendentemente parole che suonano di commiato alle loro orecchie, come se egli avesse esaurito il suo compito fra loro.
Si sente che l'anziano Maestro sta per andare, ma che vorrebbe vedere realizzarsi il suo sogno di un'umanità affratellata anche grazie ad un tatami. Quindi con modestia e fiducia raccomanda semplicemente a ciascuno: "fai del tuo meglio!".
L'Aikido che oggi pratichiamo è in gran parte frutto del contatto diretto fra noi (Aikidoka della 3º-4º generazione) e questi grandi personaggi del presente e del passato... e di conseguenza anche del nostro contatto con l'interpretazione personale che essi diedero dell'opera unica del loro Grande Maestro (non si giudichi ora chi più o meno fedele all'originale, chi migliorativa o peggiorativa) e con le azioni che essi fanno o fecero per portare avanti il suo messaggio.
La responsabilità di chi ha insegnato ed insegna è dunque molto grande, e rifacendoci alla frase di un poeta e di un celebre attore ("Il mondo non l'abbiamo ricevuto in eredità dai nostri padri, ma l'abbiamo avuto in prestito dai nostri figli"), pensiamo tutti che l'Aikido di oggi sarà in grado di influenzare (bene o meno bene) le generazioni di neofiti che verranno, perciò teniamolo presente nel nostro fare.
La riunione è sciolta, ciascuno ritorna la proprio Dojo, al proprio Kamiza, con la rinnovata e chiara idea che la "sua" pratica non è realmente del tutto sua, ma è soprattutto il benvenuto a chi entrerà nel Dojo domani.
Grazie O' Sensei: come al solito, hai dato una grande lezione! Sono giunti tutti da lontano e sono tutte persone molto impegnate, ma questa riunione era importante che avvenisse ugualmente ... e non sarà stato tempo perso.
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