Non mi soffermo quindi sulla sua storia personale, ma piuttosto mi premuro di raccontarvi quel filo rosso sottile che nel corso degli anni talvolta lega le persone, le esperienze e le opportunità...
Ammetto innanzi tutto che Nishio Sensei mi ha sempre affascinato un tot, sin da quando tradussi la sua biografia dall'inglese:- 8° dan Aikikai di Aikido
- 7° dan di Iaido Nihon Zendoku
- 6° dan di Kodokan Judo
- 5° dan di Karate Shindō Jinen Ryu
Un'esperienza marziale che oltre a lui pochi al mondo hanno potuto accumulare in una sola vita!
Poi gli anni sono passati, e diverse volte mi è capitato di imbattermi in numerosi suoi video... specialmente quelli nei quali sintetizzava il suo riai (l'armonizzazione) fra le tecniche di mano armata, con quelle a mani nude.
Un'interpretazione per me completamente NUOVA, inedita qui in Italia (sia allora, che oggi), che egli sintetizzò proprio grazie alla sua ecletticità marziale ed all'esperienza considerevole che ebbe nelle Scuole di scherma tradizionali.
Nel mio studio - partito in modo molto preciso, razionale, marziale, deciso (ovvero molto "yang") - ad un certo punto, ha iniziato a palesarsi l'importanza della ricerca dei principi polari ed opposti, ovvero l'intuizione, la sensibilità, l'accoglienza, l'empatia (lo "yin"). Questa dinamica complementare è accaduta naturalmente, di sicuro non sono andato a cercarla di mia sponte...
E qui ricompare nella mia vita Nishio Sensei... che scrive un unico libro, che intitola proprio "Yurusu Budo", ovvero "il Budo dell'accettazione/ del perdono" (QUI il link all'articolo di Aikido Italia Network che ne parla in modo più diffuso).
In quest'opera troviamo frasi tipo: "Mi sforzo di usare la mia spada e jo Aiki per controllare il mio avversario dal momento immediatamente precedente a quello in cui ci sarebbe stato contatto tra le nostre armi, tentando da lì di creare forme in cui il tagliare viene sostituito dalla reciproca coesistenza".Ed ancora...
"Prima che il Fondatore morisse, 34 anni fa ci disse: “Questo vecchio uomo ha portato [l’Aikido] fino a questo punto; voi tutti dovete prenderlo da qui”.
Alla luce di queste parole, penso che per noi sia insufficiente – imperdonabile, in effetti – di semplicemente mantenere lo status quo".
In più di qualche modo questo rispecchia molto naturalmente il pensiero che ho io stesso da alcuni anni, e che mi ha fatto piacere semplicemente sentire confermato e ribadito da una fonte così autorevole, come quella di Nishio Sensei!Terzultima tappa: l'anno scorso, durante il Seminar Internazionale che organizzo ogni anno con il mio Sensei (Patrick Cassidy, 7º dan Aikikai, n.d.r.) ci fu una cena durante la quale emerse spontaneamente un episodio molto interessante, proprio riguardante Nishio Sensei.
Non ebbi mai il piacere di conoscere quest'ultimo di persona, ma Patrick si, così gli chiesi quale fu la sua impressione. Egli mi raccontò di essere andato ad un suo Seminar in Giappone, nel periodo di 6 anni nel quale è stato deshi di Morihiro Saito Sensei in Iwama.
Ci andò con un suo compagno di pratica. Mi raccontò che l'allenamento andò alla grande, si divertirono e trovarono un gruppo che li accolse con premura e gentilezza. Poi, durante il party del sabato sera, Patrick ed il suo compagno si trovarono a cenare proprio di fronte a Nishio Sensei.Questi - probabilmente percependo che i ragazzi avrebbero voluto chiedere lui qualcosa - li esortò a fare le domande che volevano: i due si guardarono un po' negli occhi, indecisi se procedere o meno... poi Patrick prese il coraggio a due mani e si fece sotto.
La domanda era di quelle un un po' pericolose e non del tutto politically correct (ma a me sono spesso venute in mente 1000 volte domande simili, ed anche molto peggiori!)... quindi, in sostanza, gli chiesero...
"Saito Sensei ci dice di avere preservato e di insegnarci le tecniche di Aikido, così come l'ha viste fare al Fondatore... noi oggi ci siamo trovati molto bene con lei ed il suo gruppo, ma abbiamo notato che qui le tecniche sono differenti da quelle che studiamo ad Iwama: vuole forse significare che queste non sono simili all'Aikido del Fondatore, oppure Saito Sensei non ci sta dicendo una cosa veritiera?".
Attimi di silenzio, quindi la risposta di Nishio Sensei (che gli ha fatto vincere 10.000 punti di colpo, ed a mani basse, secondo me!)...
"Saito Sensei vi sta dicendo il vero, e lui è una delle persone che meglio ha conosciuto l'immenso repertorio tecnico del Fondatore e sono certo che lo stia tramandando nel modo più fedele possibile. Io del resto faccio una cosa diversa, ma per certi versi anche io faccio ciò che fece il Fondatore prima di me.
Egli non si limitò a ripetere ciò che gli insegnò Sokaku Takeda, ma rivisitò tutto alla luce dei suoi studi personali, della sua esperienza e delle sue convinzioni... che è proprio anche ciò che sto facendo io con il Budo che vi ho proposto.
Sotto questo punto di vista, quindi, si può dire che sia io, che Saito Sensei stiamo facendo esattamente ciò che fece Morihei Ueshiba, anche se in due modi molto differenti fra loro: lui nel preservare intatte le forme originarie, io nel continuarne l'esplorazione e l'interpretazione".
STRIKE, TOMBOLA, SCACCO MATTO in una sola mossa: è stato capace di fare Aiki anche con la risposta ad una domanda che avrebbe tentato di farlo schierare dualmente, in qualsiasi altro caso!!Aneddoti come questo mi hanno fatto capire quanto mi sarebbe piaciuto conoscere questo grande personaggio, che però non giunse mai alle nostre latitudini e scomparse prima che avessi la maturità di raggiungerlo io da qualche parte.
Penultima tappa: qualche mese fa un nuovo prezioso acquisto del nostro Dojo, Federico Fele San, mi parlò di un certo Takashi Kuroki Sensei (trovate QUI la sua bio in inglese), allievo proprio di Nishio Sensei.
Mi raccontò di avere già partecipato a diversi suoi Seminar in Repubblica Ceca, Polonia, Spagna e Bulgaria, rimanendo profondamente affascinato dalla didattica del riai fra buki waza e taijutsu (declinato in "ken no tebiki", "jo no tebiki", "ken tai ken", "ken tai jo" e toho iaido), nella migliore tradizione di Nishio Sensei...Io gli darò una mano con la location, mentre lui si occuperà di tutti gli altri preparativi necessari... e, detto questo, i prossimi 11 e 12 ottobre 2025 a Torino avrà luogo il primo Seminar Internazionale di Kuroki Sensei!
Non sarà forse come avere di fronte il suo Sensei, ma mi ispira molto poter partecipare ad un evento animato dalla sua stessa didattica!
Kuroki Sensei ha 4 anni più di me sia di età, che di pratica dell'Aikido (entrambi abbiamo iniziato a 19 anni), ma sono estremamente curioso di vedere come imposterà il suo lavoro, e mi auguro di essere in grado di recepirne il più possibile.
In ogni caso, essendo qualcosa di nuovo ed inedito, so già che mi farà fumare le cervella... e tutto ciò che toglie dalla zona di comfort - in generale - fa un gran bene ad un marzialista... in più avrò la possibilità (e con me chi parteciperà a questo evento) di conoscere (sebbene per interposta persona) il lavoro di un Sensei che continua ad ispirarmi tantissimo, nonostante non sia più fra noi da tempo.
Per chi desiderasse maggiori INFO sull'evento (a numero chiuso), le potrà trovare QUI.
I corsi e ricorsi storici (di Giambattista Vico) sembrano da un bel po' farmi girare intorno a qualcosa nel quale a breve avrò finalmente l'opportunità di affondare mente e corpo. Al solito il mio percorso in Aikido si rivela essere più magico di quanto avrei mai osato pensare!Marco Rubatto
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