lunedì 14 ottobre 2024

Aikido senza gradi ed esami

Come cambierebbe la nostra disciplina se decidessimo di fare a meno di esami e ad ogni parametro di graduazione?

É una domanda molto interessante... in quanto sia gli esami, sia i vari sistemi di graduazione sono il fulcro di una serie di problematiche piuttosto annose, e non del tutto superate ai nostri giorni.

Quindi faccio una proposta provocatoria: chiunque entra dalla porta non sostenga più esami ed non ottenga gradi (di qualsiasi natura)... oppure riconosciamo di default il 9º dan... e la qualifica di Shihan (persona da imitare), Doshu (guida), Kai-Cho (Capo-Scuola) a CHIUNQUE... in questo modo saremo tutti uguali e non ci sarà più nessuno che lamenta ingiustizie!

Ci farebbe comodo ricordare che ai tempi di O' Sensei era tutto esattamente così: non esistevano esami strutturati per raggiungere un grado specifico: un giorno il Maestro Morihei ti batteva sulla spalla e ti diceva: "Sei 4º dan"... anche se non fossi stato mai stato 3º dan in precedenza. Era tutto deciso da una persona sola al mondo (il Fondatore), la cui opinione non era minimamente discutibile: si faceva come diceva lui... e stop. Ora le cose però sono un po' differenti...

Le qualifiche, così come oggi le abbiamo in Italia per poter insegnare una disciplina sportiva, sono un'acquisizione recente, che non è ancora uniforme in tutto il mondo. In Europa esiste lo SNaQ, ma altrove ad esempio no...

I titoli giapponesi (Fuku-Shidoin, aiuto Istruttore; Shidoin, Istruttore; Shihan, Maestro...) sono qualcosa che non è uniformato nemmeno all'interno delle stesse discipline tradizionali giapponesi: alcuni li sentono con più importanza, altri li ignorano quasi del tutto.

Ovvio che da quando si è cercato di dare loro una strutturazione - almeno all'interno della disciplina che pratichiamo - ci sono state differenti interpretazioni di questa strutturazione, da parte delle varie correnti stilistiche che l'Aikido moderno presenta.

Di solito i parametri che presi in considerazione prima di potersi presentare ad un esame sono stati:

- periodo di permanenza al grado precedente, frequenza e costanza degli allenamenti;

- numero di seminari e formazioni fatti dal grado precedente;

- uno specifico curriculum tecnico da padroneggiare (almeno fino al 4º o il 5º dan);

- particolari meriti e benemerenze da tenere in considerazione a riguardo di impegno sulla divulgazione della disciplina (nel caso dei gradi dan più elevati)

Il problema di fondo nasce dal fatto che i famigerati gradi kyu e dan erano (e sono) una metodologia imperfetta, come molte altre ce ne sono, per verificare/esprimere/manifestare i propri avanzamenti di consapevolezza nella disciplina. Ciò che accade agli altri non è di minimo interesse dalla prospettiva di chi è tutto intento a migliorare se stesso... e comprendere con chiarezza se ciò sta avvenendo oppure no.

Un secondo dopo la strutturazione dei curriculum tecnici, invece, è stata naturale anche la COMPARAZIONE delle differenti abilità di coloro che magari posseggono lo stesso "grado". E di qui in poi si è generato il grande caos: "Io so fare questo più di lui/lei, ma ho un grado inferiore al suo..." etc, etc, etc.

A parte il fatto che i curriculum tecnici sono relativi alle singole Scuole, quindi ciò che secondo una corrente si studia da 5º kyu, in un'altra si affronta al 2º dan... ed in un'altra non si studia nemmeno... ci sono comunque alcuni aspetti che continuerebbero a non quagliare ANCHE se ci fosse un unico curriculum con il quale - per magia, molta magia - tutto il mondo dell'Aikido andasse d'accordo.

Il fatto che i cosiddetti "gradi" non vengono attribuiti da un robot ad un altro robot: quindi NON è possibile alcuna forma di oggettività binaria, tipo acceso/spento, giusto/sbagliato, promosso/bocciato... stiamo cercando di descrivere l'avanzamento di un essere umano con un numero, ovvero di giudicare un sistema complesso con una scala graduata troppo limitata per poter tenere in considerazione tutte le infinite sfumature dell'esistere e del fare.

Se parecchi fanno a botte per ottenere gradi e qualifiche e noi le togliessimo, cosa resterebbe?

Semplice: resterebbero sul tatami le persone che sono li per fare il loro processo di miglioramento personale, anche se non ci fosse più un metro per tentare (maldestramente) di misurarlo!

Ma chi insegna?

Colui o colei che hanno la consapevolezza più alta nella disciplina... ovvero quelli che avrebbero dovuto avere i gradi più alti, se questi fossero stati attribuiti con cognizione di causa.

Altrimenti diventa una comune, nella quale tutti - essendo "alla pari" - hanno diritti e doveri di imparare ed insegnare al prossimo. Però questa cosa NON funziona e gli esseri umani già lo sanno bene da tempo.

In qualsiasi ambiente sociale, il più "anziano" o esperto tende ad avere più voce in capitolo rispetto chi è appena arrivato: ci sarà una ragione, no?

Come potrebbe funzionare quindi un percorso di acquisizione di consapevolezza senza qualcuno che lo guidi, in accordo con chi si lascia guidare?

Bene: i gradi kyu e dan - pur nella loro estrema semplicità e limite - hanno sopperito a tutto ciò fino ad ora.

Ma NON sono perfetti, NON sono oggettivi, NON sono la legge del Signore... si tratta solo di un escamotage pratico per far funzionare un meccanismo sociale, per provare a regolamentare una micro-società proprio in quegli aspetti che sono molto complicati (se non impossibili) da normare con precisione.

A questo punto però arriva un ulteriore problema: SUPPONIAMO che ciascuna organizzazione attribuisca gradi e qualifiche in modo oculato e secondo un evidente principio di merito (qualcosa di realmente ardito e quasi mai riscontrabile nei fatti!)... QUALE sistema di graduazione è il migliore, visto che ce ne sono tanti?

Alcuni di voi ci hanno chiesto di esprimerci in merito alle certificazioni e le modalità per comprendere quali sono più tutelanti di altre...

Il discorso è lungo ed articolato e magari lo affronteremo a dovere in un Post dedicato, però posso dire fin da ora che - nonostante si sappia già che ogni sistema di graduazione ha delle falle dei limiti - sarebbe bene volgere lo sguardo a quale fra essi è più difficilmente FALSIFICABILE.

Il denaro del Monopoli funziona come quello corrente all'interno del gioco da tavolo, però non viene accettato nei negozi... come mai? Perché non c'è un Ente affidabile che lo emana: la stessa cosa vale per i gradi e le qualifiche in Aikido.

Ad esempio, i gradi Aikikai (dell'Honbu Dojo, non quelli dell'Aikikai d'Italia o di qualsiasi altro Stato) NON sono perfetti, però vengono emanati da un'UNICA fonte certificatrice, hanno una filigrana, un numero di protocollo e devono sottostare a regole internazionalmente ben chiare.

Certo che c'è poi il furbetto che s'immanica questo o quello Shihan e riesce pure ad aggirare le regole del protocollo... ma è più complicato rispetto a fare la stessa cosa con il grado stampato con la getto d'inchiostro dal Maestrino in basso a destra.

Provate - sempre per puro esempio - ad entrare in Federazione ADESSO e farvi riconoscere gradi e qualifiche SENZA rispettare le regole del Regolamento Organico Federale: ve le tirano sui denti le vostre richieste!

Se invece un gruppo di persone si mette insieme, crea un'Associazione (di 1º o 2º livello, non importa) e poi inizia distribuire "gradi interni" si fa qualcosa di sicuramente lecito, ma al contempo anche un tantino autoreferenziale... proprio perché è una dinamica percorribile da chiunque, senza che nessuno possa dire nulla in contrario. Quindi noi dell'Aikido PRIMA ricorriamo a questa dinamica anarchica, nella quale ciascuno è libero di attestare ad altri ciò che ritiene meglio... POI ci mettiamo a litigare fra noi su quale "grado" conti di più o sia il migliore: siamo veramente dei furboni che meritano l'estinzione!!!

Ed il Mondo dell'Aikido è pieno di gradi che hanno una marea di sigle differenti appresso: 3º dan Aikikai3º dan Aikikai d'Italia dan FIJLKAM dan CSEN dan UISP dan LIBERTAS dan AICS dan ASI, 3º dan OPES, 3º dan CSAIN,  3º dan ASC, 3º dan Progetto Aiki, 3º dan Shumeikai, 3º dan FESIK dan Atago dan Dantai dan Aiada... sono tutte "cose" diverse che utilizzano lo stesso numero e la stessa parola giapponese per identificare percorsi DIVERSI fra loro, talvolta più ISTITUZIONALI, talvolta meno... talvolta più SERI, talvolta meno.

Diventa quindi molto complicato orientarsi in questa infinità di variabili e contesti differenti, poiché di solito ne conosciamo al massimo bene 1... forse 2, ma non di più.

Ed in Italia c'è ancora una confusione pazzesca in merito a queste cose, poiché ciascuna delle sigle fa di tutto per convincere la schiera dei propri iscritti di essere finita nel luogo migliore, più serio, più ufficiale, più tutelante.

E siccome pure io appartengo ad un paio di queste sigle (Aikikai so Honbu e FIJLKAM) potrei sembrare di parte: bene, vorrei assicurare che lo sono senza alcun dubbio... ma solo perché ho studiato a fondo questi Enti e, nel tempo, ho compreso ad un certo livello di dettaglio le differenze fra le diverse possibilità di appartenenza.

Provate, per esempio, ad informarvi voi stessi da un consulente serio sulle differenze che passano fra:

A) Fondazione Internazionale (Aikikai)

B)  Federazione Nazionale (FIJLKAM)

C) Ente di Promozione Sportiva (CSENUISPLIBERTASAICSASI, OPES, CSAINASC...)

D) Associazione di 1º livello (Associazione Sportiva Dilettantistica/ASD, oppure SSD) (Hara Kai, Dantai, Shumeikai, Aiada, FESIK, Atago)

E) Associazione di 2º livello (approfondisci QUI) (Progetto Aiki)

F) Ente Morale (Aikikai d'Italia)

G) Scuola privata (Ciccio Formaggio Ryu...)

Con 80-100,00 € da un bravo Commercialista o un bravo Avvocato vi togliete la paura... poi incomincerete a comprendere come mai un 3º dan Aikikai ed in 3º dan FIJLKAM si equivalgono quasi sempre, mentre NON è detta la stessa cosa per tutte le altre sigle.

Ma lungi da me voler convincere qualcuno... fate le vostre debite ricerche per i fatti vostri, se ne avete voglia.

La stessa cosa potrei dire per le famigerate "Qualifiche d'Insegnamento", che in Italia non sono ancora tutte SNaQ manco per niente... quindi ci sono Enti che rilasciano certificati che sono validi SOLO al loro interno e che poi vengono a chiedere alla CTN Aikido FIJLKAM perché la loro Qualifica NON viene equiparata all'interno della Federazione, sempre per fare un altro esempio.

Ma se c'è tutta questa bio-diversità (che se fosse stilistica sarebbe pure una grande ricchezza) ed alcuni percorsi di certificazione sono più "verificabili" di altri... allora perché tutta la Community Aikidoistica non confluisce in quelli più seri e strutturati... così da ridurre il caos e poter parlare una sorta di lingua comune, almeno per quanto concerne le graduazioni ed i riconoscimenti?

Me lo sono chiesto letteralmente per quasi 20 anni... ma ora credo finalmente di avere compreso perché ciò non è accaduto, non accade e mi pare prossimo che non accadrà nemmeno nell'immediato futuro: questo discorso però richiede un approfondimento ulteriore, che faremo forse più avanti.

Ma in sostanza: 1000 percorsi di graduazione, TUTTI con pregi e difetti abbastanza evidenti... tutti che cercano di auto-eleggersi migliori di altri... così non se ne uscirà mai.

Nemmeno però eliminando esami e gradi si risolverà il problema alla radice: dobbiamo quindi trovare un nuovo approccio alla questione, qualcosa che onori ciò che c'è stato, ma ci consenta anche di proseguire con flessibilità e meno incertezza rispetto al passato.

Io mezza idea ce l'avrei pure... ma devo dire che questa cosa mi tange sempre meno nel tempo: ho ottenuto ciò che desideravo, sia in termini di riconoscimenti, che soprattutto di pratica, quindi per me le cose possono anche rimanere come stanno.

Se dovessimo fare dei cambiamenti migliorativi, lo potremmo fare però per tutti coloro che devono ancora intraprendere questi percorsi, così che non si trovino ad incappare nelle stesse difficoltà dalle quali abbiamo provato a districarci noi.

Marco Rubatto






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