Non essendo io l'organizzatore, non è mia responsabilità decidere quanto deve essere la quota di un mio seminar (mi curo solo di ricevere quanto credo mi sia dovuto)... ma spesso mi confronto con chi organizza su diversi aspetti di questo argomento, con l'intento di agevolare e supportare il più possibile il suo lavoro.
C'è un'altra premessa da fare: ahimè di solito vengo chiamato in luoghi nei quali non c'è una rete molto florida di praticanti pre-esistente... mi chiamano infatti piuttosto per crearne una, ed il mio compito spesso è proprio quello di far ripartire un po' gli ingranaggi di una macchina che si è fermata... talvolta per questioni territoriali, talvolta politiche, altre volte perché qualche altro maestro (la M minuscola è una scelta) ha razziato ed a mietuto vittime di praticanti e Dojo.Quindi di solito c'è di base poca gente che di sua sponte verrebbe agli eventi ai quali mi invitano; non è sempre così ovviamente, ma spesso lo è.
Allora gli organizzatori si sentono subito schiacciati in una dinamica conflittuale che vede da una parte la voglia di organizzare, investire su di me e sull'Aikido a favore dell'Aikido del suo territorio... ma dall'altra i costi che inevitabilmente si troveranno a dover sostenere, se vogliono realizzare il loro progetto.C'è il mio cachet, le mie spese di viaggio, vitto ed alloggio (di solito mi accontento di qualcosa di molto modesto, non viaggio in prima classe e se qualcuno mi ospita a casa sua, risparmia pure le spese di albergo e ristorante!), poi c'è l'affitto della sala che verrà utilizzata, ci sono le minime spese di segreteria e pubblicità necessarie per rendere l'evento noto a terzi (ad esempio la creazione del flyer)...
E poi, dall'altra parte, c'è il timore che se non ci sarà sufficiente partecipazione ed affluenza di iscritti, l'organizzatore (o il Comitato organizzatore) dovrà rimetterci dei soldi di tasca propria.Ecco il dramma: ed allora quanto lo dobbiamo fare pagare sto Seminar di Aikido?
Se ci fossero 30 persone, forse con 30,00 - 40,00 € a testa si riuscirebbe a fare tutto... ma ci saranno poi 30 partecipanti?
Una preoccupazione simile è molto comune fra chi viole organizzare un qualsiasi evento... e stiamo parlando di qualcosa nel quale l'Organizzatore - di solito - non ha la pretesa di lucrare, ma lo fa per semplice passione... quindi, a maggior ragione, comprendo quanto gli sfigherebbe dover tirare pure fuori dei soldi di tasca sua, oltre a tutto il mazzo che COMUNQUE dovrà farsi per coordinare tutto e tutti al meglio delle proprie capacità.
Questa è appunto la fase di crisi iniziale attraverso la quale deve passare chiunque voglia realizzare qualcosa che ancora non esiste... ed è anche la fase che mi permette di capire se per me è sano o meno accettare le proposte che mi giungono di dirigere Seminar.Un tempo - forse bramoso di dimostrare a me stesso il mio valore - avrei accettato qualsiasi proposta ed invito: oggi proprio no, accetto solo quelli nei quali intravedo dinamiche sane, magari economicamente complicate, ma dove c'è gente che ha voglia di dare tutto se stesso/a per l'Aikido.
Inizio a dire che una bona regola generale è che un Seminar ben organizzato deve ripagarsi da solo, ovvero andare in pareggio fra ricavi e spese.
Anzi, quando è BEN organizzato sul serio, dovrebbe addirittura lasciare una manciata di utili all'organizzatore, al Dojo ospitante, al Comitato promotore... così da essere usato come volano per investire nuovamente in Aikido, in formazione e in divulgazione.Il fatto di andare in attivo però può essere un traguardo non immediatamente raggiungibile, e che richiede qualche anno di lavoro perché lo divenga in modo stabile: un dato di fatto però è che OGNI evento che ORGANIZZO io (sia un Seminar domestico, che regionale, che nazionale, che internazionale) è SEMPRE RISULTATO in ATTIVO, economicamente parlando... magari mi ha sfiancato sotto il punto di vista dell'organizzazione, ma per me non esiste né andare in rosso, e nemmeno mi accontento di andare in pari. È una questione di prospettiva, prima ancora di qualsiasi velleità di lucro (che con l'Aikido tendono ad essere sempre modeste, fra l'altro).
Però magari - come dicevo - questo è un traguardo che richiede un'esperienza che non tutti possiedono già, quindi ben comprendo i dubbi e le preoccupazioni di chi mi chiama magari per la prima volta.Facciamo quindi qualche riflessione insieme, che mi auguro possa essere utile anche agli organizzatori che non chiamano me.
Che valore attribuiamo alla pratica che intendiamo proporre?
È qualcosa di così sacro che non ha prezzo, quindi la mettiamo gratis e poi non ci lamentiamo se non tiriamo su i soldi che servono nemmeno a ripagare le spese?
È qualcosa di così sacro che non ha prezzo, quindi la mettiamo a 50,00 €/h e poi non ci lamentiamo se non viene nessuno perché è troppo caro?È qualcosa che deve risultare di disponibilità popolare e quindi ok un Seminar di 3 giorni, o di 10-12 ore di Aikido a 3,50 €... così possono venire proprio tutti tutti quelli che lo desiderano, ma se non sono 300 non si riescono a reperire i fondi necessari per creare l'evento?
Ho estremizzato, certo, ed ho lanciato delle provocazioni... ma come si fa a trovare un equilibrio, una quadra fra questi estremi polari?
Un Organizzatore è MOLTO facilitato dal conoscere in anticipo un numero stimato di partecipanti: è piuttosto naturale quindi mettere l'evento a 2 quote differenti:
- una "early bird", di quelli che pagano in anticipo e che quindi è giusto che paghino meno, poiché mostrano di organizzarsi e di permettere anche agli altri di farlo;
- una da saldare il giorno dell'evento, al momento dell'accredito.
Gli Aikidoka sono poco abituati a pagare in anticipo, magari con un bonifico... ma non è forse in uso in molto ambiti che "chi prima arriva meglio alloggia"?Allora... ti svegli prima, ti impegni concretamente con una quota pre-pagata... è giusto che tu abbia un occhio di riguardo; vuoi venire all'ultimo senza dire niente a nessuno?
OTTIMO, ma ci metti di portafoglio il quid in più che è costata la tua libertà di non-scegliere fino all'ultimo (lasciando l'organizzatore nella melma, se tutti si comportassero come te).
I biglietti del concerto di Vasco Rossi si acquistano SOLO in prevendita: se ti scegli il giorno del concerto però forse li trovi dai bagarini a prezzo quintuplicato!
La partecipazione ad un Seminar di Aikido merita meno cura del concerto di Vasco Rossi?
Per me NO.
Altro punto: mettiamo una quota soltanto o diamo la possibilità di frequentare anche una frazione dell'evento?
Beh, altra questione che dipende da come la vogliamo approcciare.
Di solito sono abituato a tenere Seminar - o meglio Workshop - TEMATICI, ovvero nei quali si sviluppa un tema in ciascuna sessione, ma pure trasversalmente all'interno evento: ne segue che se uno partecipa alla prima sessione, partecipa all'INTRODUZIONE del percorso.
Se viene alla seconda sessione, si trova in compagnia di chi ha iniziato a farlo qualche ora prima, chi partecipa SOLO alla terza sessione... si trova in compagni di chi sta CONCLUDENDO un percorso iniziato 1 o 2 giorni prima.
La possibilità di non comprendere e gustarsi l'intero processo è notevole se si partecipa ad una sola o ad un paio di sessioni (normalmente sono 4, dal venerdì sera alla domenica mattina). In questo senso la prima insoddisfazione potrebbero provarla i praticanti "mordi e fuggi", poiché NON ripeto le cose che ho spiegato prima che loro arrivassero e non spoilero quelle che dirò quando saranno già andati via.
Per me un Seminar è UN VIAGGIO, che dura almeno una decina di ore, che riempie completamente un fine settimana, pranzi e cene comprese.
Siamo abituati a trattare i Seminar di Aikido come una sorta di pasticceria: "Io prendo la seconda sessione di keiko ed un vassoio di bignole"... "io invece preferisco la domenica mattina ed 2 kg di salatini"...
Capisco che NON TUTTI possano avere a disposizione un intero week end da dedicare all'Aikido, ma come facciamo interagire quelli che invece questo "lusso" se lo concedono, con quelli che ne frequentano solo qualche frazione?
Semplice: per me nuovamente chi fa tutto il Seminar deve in proporzione spendere molto MENO di chi entra ed esce come e quando vuole. Tutto il seminar (venerdì sera, sabato mattina, sabato pomeriggio, domenica mattina) costa 40,00 € early bird... oppure 25,00 € a sessione, se ci si presenta li sul momento.Ne segue che chi volesse fare solo il sabato, spenderebbe di più di chi fa tutto il Seminar!
E come mai questo?
Perché chiunque è sempre il benvenuto, ma le persone NON si pongono il problema di cosa accade ad avere dinnanzi un gruppo "a geometria variabile"... nel quale il tizio che viene domenica magari sbaglia una cosa che è stata spiegata e sviscerata il giorno prima.Chi fa più sessioni, ma non tutto il Seminar, NON è in grado di fare tutto il viaggio che parte da un punto e di solito approda ad un altro... ben specifico e premeditato: in qualche modo ha tutto il diritto di presenziare per ciò che può, ma deve "pagare" la sua libertà di chiamarsi fuori quando crede, tirando fuori qualcosa in più dal portafoglio.
Questo atteggiamento premia chi si impegna di più, chi pratica di più, chi assicura di più la propria presenza ai compagni ed al Docente: se uno va a praticare in un Dojo giapponese, non è che se ne vada quando vuole... solo che la gente è abituata al supermercato delle Arti Marziali e non ad uno studio serio.
Le persone vanno educate ad attribuire valore alle cose, agli incontri, alle attività: ciò è paradossale in un mondo che ci ha già abituati che "tutto ha un costo"... ma in modo solo consumistico, purtroppo.
Un sacco di persone mi dicono: "Qui la gente non ha i soldi per venire a fare Aikido!"... Ah no?
Tutta gente che NON esce mai con gli amici?
Che NON va mai al cinema?
Che NON fuma?
Che NON si concede mai una pizza?
Perché basterebbe rinunciare anche solo ad alcune di queste cose per vedere apparire - come per magia - la quota di frequenza mensile di un Dojo o la quota di partecipazione di un Seminar!!!
È piuttosto una questione di priorità, forse... Diciamo che molti hanno priorità differenti dall'Aikido, a questo credo di più... ma non diciamo che non ci sono soldi per praticare, per favore!
Mio fratello è un Insegnante di musica... e so per certo che le tariffe delle lezioni di musica sono circa 6 o 7 volte più alte di quelle che vengono richieste ad un praticante di Arti Marziali. Quindi chi vuole su serio, trova i POCHI soldi che gli servono... senza accampare scuse idiote.Di solito si è abituati ad andare "al ribasso", secondo il seguente e molto comune bias: "Se metto una quota bassa, ho la speranza che qualcuno partecipi"... ma non funziona così!
Nella nostra società "una quota bassa" è come dire "un valore basso"... avete mai provato ad andare a consulenza da un professionista (un medico, un avvocato, un architetto...) e vedere quanto costa un ora del suo tempo?
Mica 3 euro e 20 centesimi... più verosimilmente dalle 70,00 € in su, come mai?
Perché per poterci dare quella consulenza, ha studiato ANNI, si è formato spendendo soldi, consumando tempo ed energie... ed ora il SUO tempo ha un VALORE, che non può essere svalutato trattandolo come "ammiocugggino".Stessa cosa per i Seminar di Aikido: chi lo tiene... un Docente alle prime armi, o uno che ha un curriculum ragguardevole?
NON è proprio la stessa cosa... non credete!?
Uno Shihan dell'Honbu Dojo è equiparato in Giappone ad un Docente universitario: se uno invita uno Shihan che insegna classi regolari all'Honbu, è tenuto a pagare una tariffa specifica, più una quota che serve a pagare la sostituzione che questi dovrà provvedere a trovare durante la sua assenza, giusto per fare un esempio.Qui invece vogliamo fare Stage di Aikido con il nipote illegittimo di O' Sensei, 64º dan, decidere di partecipare all'ultimo minuto, frequentare solo 1 sessione su 4... e pagarla 2,10 €... non vi pare un po' pretenzioso?
Lo sapete cosa rischia economicamente di tasca sua un Organizzatore che chiama un professionista, che gli paga un aereo andata-ritorno, gli paga 2 notti in un B&B, 4 pasti in pizzeria, affitta una sala e pubblicizza un evento?Si espone dai 1000,00 € ai 5000,00 €, a seconda dei casi... per dare fiato alla sua passione, mica per diventare ricco! Poi dovrebbe mettere le quote basse, altrimenti non partecipa nessuno?
Un tempo ho avuto una lezione che ricorderò per tutto il resto della vita: partecipavo ad un corso di medicina integrata (dal costo NON esattamente popolare)... ed al termine di una giornata di lavoro, il Docente ha chiesto se c'era qualcosa che lui avrebbe potuto fare per noi.
Subito, dal publico presente, è emersa una richiesta: "Abbassi le quote di partecipazione ad un corso così utile, così che sia accessibile ad un maggior numero di persone possibili".Lui ha risposto: "NO, ho bisogno che le persone che vengono qui siano fortemente motivate a farlo, debbano fare delle scelte per poterci essere... se abbasso il prezzo, verranno in molti di più, di sicuro, ma sarà gente con la quale non è possibile costruire nulla di solido, mi farebbero solo perdere tempo".
All'inizio non capii bene questo ragionamento, ma a distanza di anni... una volta entrato io stesso nel mondo del professionismo, ora lo comprendo molto bene!
Non è questione di "guadagnare di più", ma di lavorare con chi non spreca questa importante occasione, con chi la attende con pazienza e quindi da tutto se stesso per potervi partecipare: prendere tutti sarebbe inutile, oltre che utopistico.
Ci sono ancora un tot di sedicenti Maestri che fanno seminar di Aikido a 15,00 € + bicchierata di Coca Cola finale, tipo gli amici della bocciofila: evidentemente costoro sanno di non avere così tanto da dare e quindi è congruente che non chiedano molto a chi partecipa ai loro eventi.
Io li eviterei come la morte, ma queste sono scelte personali... specie poi quelli che pare facciano tutto gratis... poiché - come spesso abbiamo ricordato anche su queste pagine - "Quando qualche cosa è gratis, la merce sei tu".
Certo, al classico seminar col tizio che fa il "distributore automatico di tecniche" più di 25,00 € in effetti non li darei più, per bravo che sia a muoversi... ma questa forse è solo una questione di esperienza, un tempo ne spendevo ben di più per andare dove ritenevo di poter trovare buona tecnica per me.Avete capito quindi che ci sono moltissimi fattori che intervengono nell'organizzazione e nella fruizione di un Seminar di Aikido: il rango dell'Insegnante, il territorio che lo vuole ospitare, il momento storico, l'esperienza di chi organizza e di chi partecipa, la prospettiva che si vuole seguire nella pratica... nessuna situazione è mai uguale alle altre: solo una cosa le accomuna tutte... la dignità che vogliamo dare agli eventi che organizziamo o a quelli che fruiamo come discenti.
C'è ancora poca consapevolezza di tutto ciò, ecco perché si fa ancora così tanta fatica nel nostro settore, mentre in altri è tutto così già chiaro, testato e stabile.
Come colmeremo questo gap?
Secondo me, iniziando a prendere più sul serio la disciplina che pratichiamo, che sembra importante solo SE o QUANDO non ci richiede esborsi per andarci a formare in modo dignitoso e qualitativo.
Marco Rubatto
1 commento:
GRAZIE MILLE SENSEI MARCO ! SCRIVI SEMPRE DELLE RIFLESSIONI VERAMENTE IMPORTANTI E TANTA VERITÀ. TI SEGUO SEMPRE CON AFFETTO E AMMIRAZIONE.
ELENA AIKIDO SHINRAI
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