martedì 21 aprile 2020

Tachi dori gyaku hanmi: presa della spada 1

Affrontiamo quest'oggi un tema più tecnico, in attesa di poter riprendere la pratica sul tatami.

Per farlo utilizzeremo un video che abbiamo girato nei mesi scorsi e che ci stavamo tenendo da parte poiché ne avremmo voluto girare un altro - complementare al primo - nel quale si mostrano le tecniche di tachi dori ai hanmi e poi mostrarveli insieme (ma non abbiamo potuto procedere per via del Covid-19).

Iniziamo col dire che [太刀取り] tachi dori è il nome della pratica nella quale il nostro avversario ci attacca con un bokken e noi lo immobilizziamo o lo proiettiamo, sottraendogli la spada.

A livello tradizionale essi si suddividono in tachi dori ai hanmi (ovvero attacco che parte dalla stessa guardia) e tachi dori gyaku hanmi (attacco che parte da guardie opposte).

Siccome uke (uchitachi, in questo caso) attacca sempre partendo da migi ken kamae (guardia destra di spada) le due categorie si traducono in:

-  tachi dori ai hanmi: sia uke che tori sono in guardia DESTRA;

 tachi dori gyaku hanmi: uke è in guardia DESTRA, mentre tori è in guardia SINISTRA.

Attendendo di poter procedere con i filmati nel Dojo, iniziamo con l'ultima categoria... e quindi con il filmato di cui vi parlavamo.

Eccolo...




Esso vi mostra 10 tecniche differenti (in realtà anche di più, 10 sono solo le tipologie, ma poi al loro interno sono presentate differenti varianti).

È possibile praticare con il bokken (spada di legno) o con uno shinken (spada metallica, affilata), ma vi sconsigliamo quest'ultima opzione fino a quando non abbiate acquistato un minimo di consapevolezza... altrimenti c'è il rischio di farsi male sul serio.

Nel caso nel quale voglia provare a maneggiare una spada metallica, vi consigliamo l'utilizzo di uno iaito (la spada che si utilizza perla pratica dello Iaido), che ha tutto le caratteristiche di uno shinken (forma e peso), ma non ha la lama affilata... in modo da contenere in modo significativo la possibilità di avere incidenti sul tatami.

Innanzi tutto esaminiamo il ma-ai (la distanza) da adottare: se si sta troppo vicini all'attaccante, egli potrebbe ferirci senza dover avanzare più di tanto... quindi è consigliabile adottare issoku itto no ma ai ("un passo una distanza"), ovvero quella prossemica che richiede all'attaccante di fare un passo in avanti (o uno tsugi ashi) per poter arrivare con il suo mono uchi (i primi 12 cm della spada, ovvero ciò che taglia di più) sulla nostra testa.

Nella base (almeno nell'Iwama Ryu) non è previsto per uchi tachi la possibilità di colpire con uno tsuki, ma solo con un fendente shomen uchi; ovviamente questa è solo una regola didattica, che può poi essere ben superata con una pratica di livello più avanzato.

Ma è dell'impostazione di base che oggi appunto parliamo...

Le tecniche di tachi dori si dividono quindi in katame waza (tecniche di immobilizzazione) e nage waza (tecniche di proiezione): queste ultime risultano molto più numerose delle prime.

Pur utilizzando un'arma per praticare il tachi dori risulta però ancora una pratica legata più al tai jutsu (tecniche a mani nude) che al buki waza (tecniche di armi), poiché quest'ultima categoria tecniche prevede che ENTRAMBI i praticanti maneggino un'arma, cosa che ora appunto NON avviene.

I punti salienti da sottolineare sono i seguenti:

- l'attacco del nostro partner, essendo armato, diventa molto più pericoloso del solito;

- se ci immaginario la linea immaginaria sulla quale si attuerà l'attacco (sei chu sen), risulta poco prudente usare movimenti che la attraversino, il che vuol dire uscire a DX se abbiamo l'hanmi destro, uscire a SX se invece abbiamo il sinistro;

- esiste un modo per passare dall'altra parte della linea (esso è mostrato al fondo del video), ma non si tratta di una pratica di base;

- è importante porre particolare attenzione alla mano ed agli arti arretrati, poiché è frequente che essi possano essere colpiti se non si fa particolare attenzione a defilarsi dalla linea sulla quale si sviluppa l'attacco.


Tachi dori è un prerequisito di ogni esame DAN (almeno lo è in Federazione): ciò che distingue un livello da un altro è il NUMERO di tecniche distinte da conoscere. I requisiti MINIMI sono:

- 2 per shodan (1º dan);
- 4 per nidan (2º dan);
- 6 per sandan (3º dan);
- 8 per yondan (4º dan);
- 12 per godan (5º dan).

Ovviamente questi requisiti MINIMI si intendono comprendere sia tachi dori ai hanmi, che gyaku hanmi: e questo fa comprendere quanto questi siano veramente requisiti minimali, poiché ci sia aspetta che un candidato ne conosca molte di più.


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