domenica 26 giugno 2011

Aiki-messaggi innovativi: 6 - tutto l'Aikimondo è paese


Un doveroso aggiornamento su un importante progetto del quale in passato vi avevamo resi già più volte partecipi.

Domenica 12 giugno scorso, a Montreux, in Svizzera si è tenuta la prima riunione FISICA dei membri internazionali componenti il progetto World Dojo (cliccate sul link per una panoramica storica di cosa si tratta), nato in seno al gruppo "Evolutionary Aikido", del quale anche questa Redazione fa parte.

In ciò la straordinarietà è data dall'essere finalmente riusciti ad incontrare di persona coloro che lavorano con noi da alcuni anni, pur abitando in diversissimi ed anche lontani Paesi in tutto il mondo.

Questo ha richiesto per molti una trasferta parecchio impegnativa e costosa, perciò ci siamo sentiti realmente fortunati a provenire "soltanto" dall'Italia...

In una straordinaria cena a base di raclette consumata in uno stupendo chalet in mezzo alle montagne svizzere, una ventina di Insegnanti si sono incontrati per discutere insieme dell'attuale momento relativo all'Aikido nei loro Paesi, federazioni, Dojo...

Molti erano i Maestri che hanno dato il benvenuto ai numerosi ospiti, ma oltre la Svizzera, anche Italia, Germania, Olanda, California, Australia, Canada, Israele ed Inghilterra avevano una loro più che degna rappresentanza.

Numerose video-conferenze ci avevano in passato coinvolti ed uniti in una progettualità comune di confronto, supporto e scambio: particolarmente emozionante in questa occasione è stato poter stringere le mani e guardare direttamente il volto delle persone con le quali stiamo collaborando con profitto.

Come sapete però Aikime, pur trattando di esplorazioni a tutto tondo sulla nostra Arte, tende a preferenziare quanto avviene in Italia, ritenendo primario informare e lavorare su ciò.

Questa volta l'apparente notizia innovativa (che a posteriori sembra invece come avere scoperto l'acqua calda!) è stata l'avere la possibilità di sentire con le nostre orecchie che ogni successo ottenuto con l'Aikido, come ogni problematica limitante che ancora oggi sentiamo nel quotidiano, è qualcosa di comune a tutta la rappresentanza che abbiamo incontrato!

Da Israele, all'Olanda al Canada... i problemi di federazione, quelli legati alla popolarità e diffusione dell'Arte paiono pressoché similari, pur tenendo conto degli eterogenei e multiformi contesti sociali.

Così si potrebbe dire che accade nelle altre nazioni che avevano un rappresentante diretto a parlarne.

Molte sono le persone, gli allievi, gli Insegnanti che vivono analoghe difficoltà a procedere su una via sia filosofica, che pratica... così come sono altrettanti coloro che hanno colto il valore etico, educativo, marziale e profondo dell'Aikido.

Non crediamo sia poco essere divenuti così fortunatamente diretti testimoni di ciò!

Ci pare segno di avere una forma di "fratellanza" e supporto su temi che talvolta ci pare di dover sviscerare e vivere in modo solitario... e quindi necessariamente con meno risorse e possibilità per far loro assumere dinamiche migliori di quelli attuali.

Anche le intuizioni elevate sono simili, ed anche ciò ci conforta... nell'ottica di non desistere e continuare ad investire con il nostro lavoro quotidiano al fine di trasformarle in nuove realtà stabili e sicure!

"Tutto l'Aikimondo è Paese", insomma...

Non avrebbe forse potuto essere diversamente, ma ora ne siamo molto più consapevoli... e non per sentito dire. Non c'eravate però tutti, quindi ci è parso doveroso rimandarlo.

Si sappia anche che a quanto pare la pratica e l'insegnamento dell'Aikido in Italia pare particolarmente tarpato da leggi, regolamenti e normative che spesso non anno una loro analoga controparte altrove.

All'estero talvolta è possibile praticare senza alcun tipo di assicurazione (se non a carico del singolo); è talvolta possibile praticare e creare Dojo in locali tutt'altro che a norma di sicurezza...

... e questo ci fa anche comprendere meglio come, nonostante ciò a noi possa creare un certo numero di problemi pratici ed economici, il nostro Paese si collochi normativamente molto più in avanti rispetto a molti altri.

L'Italia quindi, famosa ogni dove per il suo senso di evasione delle regole e di superficialità nei confronti delle stesse, si mostra invece nei fatti molto più preparata e saggia di quanto qui non si pensi... specie se paragonata direttamente ad altre situazioni internazionali!

Tra i principali problemi ancora irrisolti, sono emersi in questa riunione:

- la difficoltà di una efficace ed autentica collaborazione fra scuole e stili diversi;

- la problematica di reperimento di fondi a sostenimento dei Dojo che non gravino eccessivamente sui soli praticanti locali;

- il relativo disinteresse da parte di alcune istituzioni;

- la mai risolta definizione ultima su cosa si intenda per Aikido, quindi gli scopi e le prospettive migliori che esso potrà prendere.

Non tutto però è stato allarmante, anzi!

Diversi membri presenti hanno tra loro mostrato accordo sul fatto che molte cose pare stiano proprio recentemente cambiando, ed in modo parecchio veloce:

- l'indefinizione dell'Aikido in modo oggettivo apre le porte ad una sua interpretazione che muta con il tempo, adattandosi alle nuove e diverse necessità sociali ed umane;

- non c'è stato dubbio nel riconoscere unanimamente che, al di là di un doveroso, utile e rispettoso attaccamento alle tradizioni dalle quali quest'Arte proviene, non sembra particolarmente utile oggi provare a trasformare molti occidentali in ferrei Samurai giapponesi, appartenenti ad altri tempi e luoghi;

- il mondo sembra necessitare di risposte o, perlomeno, buone domande da porsi... sempre più sono coloro che sono convinti che l'Aikido abbia questa eccezionale missione, cioè lavorare su un essere a vari livelli (fisico, mentale, emotivo, spirituale) per far si che ciò avvenga spontaneamente dal profondo dell'individuo;

- alcune istituzioni (polizia, sanità, istruzione) stanno finalmente comprendendo l'utilità sociale di un Arte del confronto e della gestione integrata della conflittualità: stare nello stress senza perdere "il proprio centro" pare essere una delle prospettive più utili oggi!

La condivisione è importante ed ora inizia ad essere una realtà internazionale in progetti come il World Dojo, anche se in ogni singola nazione permangono forti problemi con il Dojo dell'isolato accanto al proprio.

E' il segno di una necessità comune: quella di provare ad andare d'accordo pur mantenendo un'identità distinta, che in fondo pare essere proprio uno dei più importanti insegnamenti dell'Aikido stesso.

Attualmente non sarà forse ancora tutto roseo, ma ci sentiamo di dire che il processo è iniziato su piccola e su grande scala: difficile sarà fortunatamente ora fermare o invertire una profonda e comune tendenza...

... e noi siamo orgogliosi di partecipare a questo importante momento storico della nostra Arte!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

tante belle parole, tanti auguri per quel che state facendo... stiamo (mi inserisco anche io) lottando contro le "sbagliate radici" dell'Aikido... ho l'impressione che l'Aikido sia sempre stato usato come business... come modo per sovrastare gli altri... vedo gente che si azzuffa per avere un dan in più del vicino... vedo gente che paga per avere un dan in più del vicino... vedo gente che cambia associazione andando verso quella che elargisce più facilmente i dan... come se poi a più dan corrispondesse più pecunia? purtroppo tutto ciò ce lo hanno insegnato proprio i signori Giapponesi... elargendo dan... mettendosi in casa bombe nucleari per fare più energia quindi più soldi... programmando treni a 500km/h... poi chi ama Finalmente mescolarsi fra scuole diverse si ricordi che son proprio i Giapponesi che insegnano ai loro allievi che l'unico bravo è il maestro, l'unica scuola è quella del maestro... c'è chi dice "se tu vai a stage di altri non insegni più quel che ti ho insegnato io in maniera pura, allora ti tolgo i gradi... non puoi più insegnare"... queste cose mi fanno rabbrividire... forza nel vostro intento... grazie

Anonimo ha detto...
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