lunedì 9 giugno 2025

Aikido e la difesa personale più frequente

Si fa da anni un gran parlare on-line in merito all'Aikido e le sue origini marziali, la sua efficacia in caso di un'aggressione reale per la strada... e devo dire che pochi argomenti come questo mi paiono completamente insensati, futili, ed inconcludenti!

C'è però da dire che un Aikidoka riceve in effetti, con una certa frequenza, attacchi dai quali sarebbe bene che imparasse a difendersi senza se e senza ma: non mi riferisco ai borseggiatori, alle coltellate dei malviventi o alle testate degli ubriachi... no, queste cose capitano veramente di rado, se andiamo a controllare nelle statistiche.

Io mi riferisco ad attacchi VERAMENTE REALI, e che OGNI Aikidoka è destinato a ricevere a ripetizione prima o poi!

E sono biechi, sono imprevedibili, arrivano da tutte le parti... senza alcun preavviso o alcuna possibilità di difendersi attraverso una tecnica conosciuta: mi riferisco a quando viene messo sotto attacco il tempo che ciascuno di noi dedica alla pratica stessa...

É risaputo che l'Aikido non possa essere un'attività da fare per 10 lezioni e poi basta, oppure ancora una volta al mese o quando abbiamo tempo di dedicarci ad essa.

L'Aikido è un'attività che necessita di un passo CADENZATO, di prendere un RITMO costante... decideremo noi se mono, bi, tri-settimanale o anche tutti i giorni... però è un ritmo che - una volta scelto - deve poter essere mantenuto; funziona un po' come una dieta alimentare, che da i risultati SOLO in presenza di una certa qual disciplina e costanza.

Beh, questa "disciplina" talvolta siamo i primi a non sapercela dare, quindi magari siamo ingaggiati con il tatami e lo frequentiamo pure volentieri... ma se questa sera gioca la nostra squadra del cuore, per le semifinali di coppa, per giunta... come si fa a perderci questa partita, sul divano a tifare con amici e famigliari?!

Se piove e fuori fa freddo, chi ce lo fa fare di rimetterci le scarpe ed uscire di casa... dopo una dura giornata di lavoro?!

Questo, di solito, è l'inizio della fine di un Aikidoka...

E se per caso non siamo noi a distrarci dal nostro DO, lo cercano di fare con una certa regolarità tutte quelle persone che ci ruotano intorno, che non sono coinvolte come noi in un percorso di tipo personale, che richiede costanza e regolarità.

Ci saranno quindi:

- l'anniversario di fidanzamento/matrimonio

- l'addio al nubilato/celibato degli amici

- il compleanno di papà/mamme/fratelli/suoceri/suocere/figli/nipoti ed animali domestici

- da fare qualche straordinario imprevisto, perché in ditta siamo tutti mal messi con il lavoro

- ci sarà qualcuno da accudire, che però (guarda caso) potrà essere accudito SOLO in orario del nostro corso

- ci sarà l'elettrauto, il medico di famiglia, il veterinario, il colloquio con i professori dei ns figli/nipoti

- ci saranno gli imprevisti davvero imprevedibili, come le ruote che si bucano, le lavatrici e le caldaie a gas che si rompono... e saranno tutte cose che potranno essere aggiustate SOLO nei giorni e negli orari nei quali dovremmo essere sul tatami per il nostro corso di Aikido.

E mi sto riferendo al corso regolare che di solito è in settimana: lasciamo perdere poi ciò che riguarda gli eventi formativi (stage) che capitano di sabato e di domenica!

Li apriti cielo e terra chiuditi: c'è la famiglia, le cresime, i matrimoni, le scampagnate... la nostra presenza sarà raccomandata quasi come fossimo gli Amministratori Delegati della FIAT, durante la riunione di acquisizione della Chrysler del 2009!

Ma se non impariamo noi a DIFENDERE gli spazi ed i tempi che abbiamo scelto di concedere a noi stessi, davvero crediamo che la società o qualcun altro farà questo al posto nostro?!

La risposta - più che certa - è NO!

E non è un male che si debba fare questa "fatica" aggiuntiva: ovvio che inseriti in una società energivora, che ci vorrebbe far dedicare alle cose che contano SOLO con la nostra energia residua, con gli scarti che siamo capaci di trattenere dopo che abbiamo ottemperato ai nostri doveri sociali (scuola, lavoro, famiglia, etc)... arriveremo all'ora del corso di Aikido munti come una mucca tisica da un contadino sadico!

Tuttavia, proprio questo a volte può far scattare una sorta di lampadina di emergenza: un allarme che ci segnala che facciamo un sacco di cose, ma non è per nulla detto che siamo i padroni dei nostri spazi e dei nostri tempi.

Si usa molto dire che siamo in un regime di libertà, vero?

E infatti siamo assolutamente liberi di fare ciò che vogliamo, dopo che per il 99% del nostro tempo abbiamo fatto ciò che la società ci richiede: una sorta di gabbia a cielo aperto, nelle quale a nessun prigioniero verrebbe sfiorato dal pensiero di essere un carcerato.

Da giovane devi studiare sodo per quando sarai grande, da grande devi lavorare sodo per quando sarai vecchio... da vecchio - sempre se e la salute è dalla tua - ti potrai godere un meritato riposo... anche se è molto probabile che non sarai più nelle condizioni fisiche e mentali di fare veramente ciò che desideri!

Però poi qualche deviante vorrebbe fare addirittura un percorso di crescita personale, che lo possa portare a capire qual è la sua vera natura e che cosa è venuto a fare su questo pianeta: ma siamo scherzando!?!

Beh, questo processo è facilissimo da stoppare: ad un percorso personale serio servono anni di costante pratica... allora basta togliere il tempo e lo spazio perché ciò possa avvenire ed il gioco è fatto!

Tanto il tempo e lo spazio personali di ciascuno di noi sono già estremamente RISICATI: solo una persona con una certa focalizzazione e determinazione sarebbe in grado di risalire la corrente degli impegni sociali, un po' come fa un salmone, per essere libero quando VUOLE e per il numero di volte che gli SERVE farlo... no?

Queste persone determinate non sono esattamente comuni, ma i continui attacchi ai nostri progetti personali rischiano di farci diventare proprio così, oppure svelano quanto poco ci teniamo a portare avanti ciò che abbiamo iniziato... magari con tutta la passione di questo mondo, ma senza possedere la determinazione necessaria a farli proseguire con immutato profitto.

E non vi parlo dell'aggressione che si sente ogni tanto al telegiornale: ogni giorno - in media - almeno uno (o più) dei miei allievi mi manda un messaggio in cui dice: "Ciao Sensei, volevo solo avvisarti che non posso venire a lezione perché devo fare X" oppure "perché è capitato Y".

Siamo umani, quindi ovvio che un imprevisto può accadere a chiunque, me compreso... e che avendo parecchi allievi è statisticamente probabile che qualcuno si incasini all'improvviso: segnalo solo che a me gli imprevisti accadono con una frequenza MOLTO minore rispetto ad altri... credo che l'ultima lezione di Aikido che ho perso per uno di essi risalga, più o meno, al 1994...

Allora: cos'è questo "super potere" che mi ritrovo... che mi assicura di essere (praticamente) sempre puntuale agli appuntamenti che prendo con me stesso?

Come si acquisisce?

Come si affrontano i continui attacchi al tempo ed ai nostro spazi personali che arrivano da tutte le parti... da Netflix, dai parenti, datori di lavoro ed amici?

Queste cose sono fottutamente REALI, cioè che capitano di certo a TUTTI i praticanti, non come le aggressioni stradali, voglio dire, che nel 2024 sono accadute in Italia allo 0,00031 % della popolazione (183 aggressioni su 59 milioni di abitanti).

Provate ad iscrivervi ad un corso di difesa di tempi e spazi personali... magari poi così vi insegnano le tecniche che vi consentiranno di frequentare anche il corso di Aikido, tanto di tempo libero ne avete da vendere, no?


Marco Rubatto






Nessun commento: