Oltre 10 anni ed oltre 500 post fa, ho iniziato a dedicare parte del mio tempo a scrivere di Aikido... ed a farlo in pubblico, su questo Blog.
Presto il mio impegno si è fatto più considerevole e numerosi amici mi sono giunti in aiuto, per continuare ad assicurare che queste pagine continuassero ad essere scritte con regolarità.
Circa 9 anni fa questa passione si è trasformata anche in un vero e proprio lavoro, che da allora mi occupa per numerose ore al giorno... ovviamente non solo lo scrivere sul Blog, ma anche insegnare nei vari corsi... gestire un Dojo ed un nutrito gruppo di praticanti, organizzare e dirigere seminars.
Lo scorso anno - piuttosto inaspettatamente devo dire - mi è stato chiesto di prendere le redini della Commissione Tecnica Nazionale della Federazione, e da allora le ore di lavoro quotidiano "pro-Aikido" si sono notevolmente moltiplicate.
Coordinare l'Aikido di un'istituzione e farlo a livello nazionale è una gran bella gatta da pelare, oltre che una grande soddisfazione: c'è chi ha bisogno di supporto ed aiuto, chi fa girare le scatole a manetta... ed anche chi si mette realmente a tua disposizione per migliorare le cose, lavorando con umiltà, dedizione e determinazione.
Questa avventura mi sta insegnando tanto, e probabilmente ho inconsciamente (?) deciso di viverla proprio perché mi potesse trasformare così come sta facendo... dall'interno e nel profondo.
Sono sempre stato una persona di vedute piuttosto aperte, rispetto all'Aikido, ma anche a qualsiasi altro aspetto della vita... quindi è con questa apertura che mi ingaggio - ogni giorno - nel fare il prossimo passo con me stesso, e quindi con gli altri.
Grazie a questa full-immersion a 360º nell'Aikido (curioso vero che più di 10 anni fa scelsi "uno sguardo a 360º sull'Aikido" come descrizione di Aikime?!), ora ne so qualcosa in più e sono grato di poter vedere il fenomeno della pratica da un punto di vista sicuramente privilegiato rispetto a molti... accettando ovviamente anche le responsabilità che ciò implica.
Ero partito pensando e praticando un PARTICOLARE stile/scuola/paradigma di Aikido - l'Iwama Ryu nella fattispecie - ... e sono approdato ora a qualcosa di molto più vasto, che "ingloba" in qualche modo il mio passato, senza denigrarlo - come ogni evoluzione richiede - ... ma si apre a spazi e dimensioni via via più ampi.
Ovviamente c'è ancora chi pratica in modo specifico un PARTICOLARE stile/scuola/paradigma di Aikido e credo che sia giustissimo così... ora comprendo per esperienza che questo è UNA delle tanti fasi della pratica, e in particolare quella nella quale si ha necessità di una forma specifica da apprendere dall'esterno.
Questa è una delle cose che non cambiano: si deve passare di li per capire la relatività di ciò che consideriamo "assoluto".
Poi però il bambino, dopo avere imparato l'alfabeto... o il musicista, dopo avere imparato a solfeggiare, vanno in giro a parlare ed a suonare: nessuno di loro si sogna di apprendere le basi a vita, senza mai poterle utilizzare per qualcosa di espressivo che li riguardi.
Il bambino, nello specifico, parlerà con ALTRE persone che hanno imparato l'alfabeto, proprio grazie a questo strumento.
Il musicista, incontrerà ALTRI musicisti, che hanno imparato come lui a solfeggiare... e suoneranno insieme: così nascono le band, da quelle dell'oratorio ai concerti della Scala di Milano.
Devo dire che questa dinamica di incontrare ALTRI Aikidoka non è una cosa che viene così bene... specialmente a noi Aikidoka: l'altro è sempre quello che sbaglia, quello che ha capito meno, quello che ha qualcosa da imparare da noi, etc, etc, etc.
Fuori dal tatami, questo atteggiamento si chiama IMMATURITÀ, di solito: dentro lascio a voi trovare la parola più adatta... ma forse è la stessa!
Queste sono cose che fino ad ora non sono cambiate un granché... e credo che sia ora che inizino definitivamente a farlo.
Iniziamo quindi a parlare di ciò che cambia, oltre la mia stessa visione delle cose: ho accettato infatti un ruolo "istituzionale", in una Federazione Nazionale, proprio perché ho scelto di lavorare perché questa situazione inizi ad evolvere...
È qualcosa di simile allo "scendo in campo" di Berlusconi, per quanto mi SCHIFI il parallelo ed abbia apprezzato - a suo tempo - la magistrale presa in giro di Benigni alla cosa... "consentitemi".
Perché le cose cambino bisogna FARE, non stare ad aspettare che qualcun altro faccia al posto nostro.
Quindi dal raccontare il mondo dell'Aikido attraverso una tastiera ed occuparmi delle mie lezioni nel mio piccolo Dojo di allora, ora l'impegno a far cambiare ciò che "ha fatto il suo tempo" è quotidiano... e piuttosto intenso.
Aikime ha avuto una delle sue fortune nel fatto di avere mantenuto un atteggiamento abbastanza NEUTRO rispetto al tipo di pratica Aikidoistica che ciascuno di voi fa nella propria palestra/Dojo.
Questa è una delle cose che NON cambierà!
Parlare troppo di tecnica divide, parlare dei PRINCIPI della nostra arte può invece unire... e lo ha già fatto molto se penso alle centinaia di migliaia di visualizzazione di queste pagine o dai messaggi privati che ricevo da tutta Italia, da praticanti e Maestri che appartengono a qualsiasi stile e Scuola di Aikido.
Questo è già un traguardo non da poco, ma credo sia necessario fare un ulteriore passo in avanti: quello di parlare sempre più delle prospettive della nostra disciplina... ovvero chi vogliamo essere come movimento e dove vogliamo dirigerci collettivamente.
Come diceva Filippo Clerici, "da soli si cammina veloci, ma insieme si va lontano"... e mai come ora sto avendo prova della saggezza e dell'efficacia di questa frase!!!
Quindi cosa bisogna fare come prossimo passo?
Smetterla di far percepire dal Web e specie sui Social Media che l'Aikidoka più è di grado ed esperienza avanzati, più diventa quella figura mitologica... metà "uomo" e metà "testa di cazzo", ad esempio.
Se dovessi iniziare a fare Aikido oggi e dessi uno sguardo su Facebook, probabilmente mi metterei a giocare a scacchi o a bocce: gente che si critica in modo quasi esclusivamente svalutativo, che si insulta, che proclama il proprio lineage divino rispetto a questo o a quel grande Maestro del passato.
In un amen riusciamo a dimenticarci tutta la filosofia e l'etica che stanno alla base della disciplina che pratichiamo, basta che ci sia da confrontarci con chi non la pensa come noi: bell'autogol per l'arte della pace, non trovate?!
E senza rispetto ed etica non andremo da nessuna parte: di questo sono piuttosto convinto.
Cambierà quindi la fermezza con cui mi rapporterò con i "minchiotauri": un tempo per includere anch'essi, tendevo ad essere molto più accondiscendente rispetto alle loro gravi mancanze, ora invece prevarranno le responsabilità che essi muovono... comprese quelle di essere mandati a stendere ed isolati, perché non infestino ulteriormente il giardino che alcuni - con fatica - stanno tentando di costruire per sé e per gli altri.
Cambierà il fatto che, pur mantenendo Aikime un luogo "neutro" sotto il punto di vista di quale pratica ciascuno prediliga seguire, vi parlerò di più della Federazione... giacché essa è una realtà che molti di voi mostrano di non conoscere per nulla e che invece avrebbe molto da dare, nella convenienza di ciascuno di noi. e del movimento cospicuo di praticanti che rappresentiamo.
Ci sono ancora troppi Aikidoka così ignoranti da dire "Ma tu, di che federazione sei?"... questa cosa è bene ed ora che cambi.
In Italia - da bravi italiani - abbiamo fatto di tutto per sentirci liberi ed aggirare gli ostacoli... solo che lo abbiamo fatto così tanto da rimuovere pure quei paletti che alla lunga ci avrebbero aiutato a crescere a livello collettivo.
Abbiamo creato ASD e le abbiamo trattate da Federazioni perché siamo fondamentalmente ignoranti rispetto a ciò che la legge dice sullo sport dilettantistico, e quindi sull'Aikido di conseguenza a ciò (che Tada Sensei mi fulmini, si dispiaccia, faccia hara kiri o meno).
Tutti noi rimaniamo abbagliati da esempi di organizzazioni simili a quelli francesi, per esempio... dove la pratica dell'Aikido riceve un forte supporto dallo Stato: poi cosa facciamo?
Creiamo Associazioni di primo, secondo, ennesimo livello... PUR di non far parte ed iniziare a far funzionare ciò che di istituzionale già c'è - la FEDERAZIONE, appunto -.
Dire che ciò sia maldestro, disfunzionale e controproducente è forse riduttivo!
Il goal non è fare proseliti... state tranquilli: non vengo premiato per quanti iscritti aderiscono al Settore Aikido federale, ma fare un po' di chiarezza diventa fondamentale, perché il livello in cui siamo riusciti ad infognarci... invece è a dir poco consistente!!!
Si tratterà di fare un viaggio sempre più profondo ed autentico sia in cosa ci piace, sia in cosa ci è utile... a costo che talvolta ciò che ci serve non ci piaccia o di comprendere che ciò che ci amiamo non ci serve - in realtà - ad un tubo.
Aikime in questo diverrà una voce forse più scomoda da sentire, ma non per questo meno onesta nei suoi intenti.
Per la prima volta, prevedo di pubblicare mensilmente una guida critica alle varie Scuole e stili di Aikido, nella quale evidenziare i punti di forza ed anche le eventuali lacune percepite nei differenti approcci alla disciplina, almeno li dove io ed i miei collaboratori saremo in grado di parlare per esperienza diretta.
Si tratta di fare sapere informazioni che un pacco di praticanti ignorano perché i loro "boss" hanno tutto l'interesse che non vengano a galla, oppure perché in fondo è più comodo mettersi una benda sugli occhi e continuare dritti verso il proprio nulla.
Questo è un cambiamento di rotta sostanziale, ma solo a beneficio di chi l'Aikido vorrebbe praticarlo con passione e si ritrova diviso e confuso tra 1000 proposte, sulla carta tutte buone, ma spesso in concorrenza (se non addirittura, in rivalità diretta) fra loro.
Non è mia intenzione cambiare il mondo, sia chiaro... ma partire da dati di fatto comuni sui quali ragionare non può che essere qualcosa di sano ed utile per tutti.
Ergo, non verranno solo banditi i minchiotauri, ma pure quei falsi miti che ancora troppo facilmente circolano nel "nostro" ambiente (l'Aikido non è uno sport, l'Aikido è una valida difesa personale... etc, etc, etc).
Da fare ce n'è veramente un sacco... ma qui la volontà non manca!
Farò il possibile perche il Blog continui ad avere post settimanali, ma se non ci dovessi riuscire non mettetemi in croce: è bene impegnarsi, ma anche riconoscere i propri limiti.
Invito invece chiunque voglia collaborare attivamente a farlo, contattandoci a "info@harakai.it"... ed a inviarci idee, spunti, argomenti di riflessione.
Rimanete come sempre connessi tramite il gruppo "Aikime REVOLUTIONS" su Facebook, il modo migliore di fare scambi diretti e veloci fra noi tutti... mettendoci la faccia.
Augurandovi il meglio per voi e la vostra pratica, vi saluto con affetto e stima.
Marco Rubatto
Aikime Chief Editor
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